alex2044
|
domenica 3 maggio 2015
|
in paradiso non ci sono delitti e innocenti
|
|
|
|
Un film che non ti permette mai di rilassarti . Teso come una corda di violino . Una ricostruzione dell'epoca perfetta . Gli arredi , i vestiti , le facce il modo di parlare , le atmosfere, tutto è costruito per creare nello spettatore la sensazione di vivere quei momenti tremendi e quasi di farne parte . Gli attori , tutti bravissimi e più che credibili con Tom Hardy su tutti . Un vero interprete , uno che non fa se stesso ma che veste i panni del personaggio e lo fa vivere fino a renderlo reale .Il paradiso dove non succedono mai delitti , come Stalin voleva che si dicesse e si pensasse , è un incubo dove non esistono innocenti ma solo persone da perseguitare .
[+]
Un film che non ti permette mai di rilassarti . Teso come una corda di violino . Una ricostruzione dell'epoca perfetta . Gli arredi , i vestiti , le facce il modo di parlare , le atmosfere, tutto è costruito per creare nello spettatore la sensazione di vivere quei momenti tremendi e quasi di farne parte . Gli attori , tutti bravissimi e più che credibili con Tom Hardy su tutti . Un vero interprete , uno che non fa se stesso ma che veste i panni del personaggio e lo fa vivere fino a renderlo reale .Il paradiso dove non succedono mai delitti , come Stalin voleva che si dicesse e si pensasse , è un incubo dove non esistono innocenti ma solo persone da perseguitare . Alcune scene , come l'uccisione dei genitori davanti ai figli, sono memorabili ,un vero pugno nello stomaco, altre , la lotta finale nel fango , forse inutili ma il film regge ,eccome se regge. Alla fine il serial killer dei bambini viene scoperto ed in qualche modo viene fatta giustizia ma la sensazione di ingiustizia che pervade tutto il film rimane ed è la cosa più opprimente . In somma un ottimo film . Da vedere e di cui parlare ed anche utile alla nostra memoria storica sempre un po' claudicante .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
casomai21
|
mercoledì 29 aprile 2015
|
non dimenticate quella strana guerra fredda
|
|
|
|
Siamo nel 1953, la guerra fredda è in atto,si teme che stati occidentali possano esportare la democrazia tramite delle spie e minare il regime socialista russo.In questo clima gelido e anche di fatto una polizia si serve di delatori e ne cerca altri tra le persone più comuni, in grado di riferire i nomi degli oppositori anche ricorrendo alla tortura, in questa caccia viene inserita anche la paura del diffondersi di un nemico interno dell'omosessualità maschile.In questo clima crudo e violento una serie di delitti di bambini (tutti al disotto dei dieci anni di età)
tutti dello stesso tipo realizzati da un presunto maniaco chirurgo e mascherati dal regime come incidenti ferroviari,in quanto in più occasioni, questi bambini sono stati avvicinati in prossimità di binari offrendo giochi e biscotti, impregnati di sonnifero.
[+]
Siamo nel 1953, la guerra fredda è in atto,si teme che stati occidentali possano esportare la democrazia tramite delle spie e minare il regime socialista russo.In questo clima gelido e anche di fatto una polizia si serve di delatori e ne cerca altri tra le persone più comuni, in grado di riferire i nomi degli oppositori anche ricorrendo alla tortura, in questa caccia viene inserita anche la paura del diffondersi di un nemico interno dell'omosessualità maschile.In questo clima crudo e violento una serie di delitti di bambini (tutti al disotto dei dieci anni di età)
tutti dello stesso tipo realizzati da un presunto maniaco chirurgo e mascherati dal regime come incidenti ferroviari,in quanto in più occasioni, questi bambini sono stati avvicinati in prossimità di binari offrendo giochi e biscotti, impregnati di sonnifero.Una coppia composta da un militare ed una maestra riesce a trovare questo maniaco,ma subisce le più inenarrabili angherie da un regime militare, che nasconde i propri crimini cercando di legalizzarli.Le scene violente si susseguono, ottime le interpretazioni di grandi attori come Vincent Cassel e Tom Hardy e Gary Oldman,non solo armi da fuoco, coltelli e mani esercitano tutta la loro potenza distruttiva nelle lotte,anche corpo a corpo dall'inverosimile crudeltà in un gelido scenario di neve e di spettrale atmosfera di autentica guerra, anche solo psicologica.Un finale lieto e inaspettato nella ricomposizione dello spirito di una famiglia allargata rende parzialmente giustizia alle sorelline,autentiche vittime dello spietato regime russo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a casomai21 »
[ - ] lascia un commento a casomai21 »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
lunedì 4 maggio 2015
|
non esistono omicidi in paradiso
|
|
|
|
Urss anni 50. Un membro della polizia segreta sovietica rimane profondamente scosso dall'uccisione del figlio del suo migliore amico. Le autorità però non possono contemplare l'omicidio ma alla vista di un caso analogo, l'agente inizierà ad indagare con tutte le conseguenze del caso.
Tratto dal romanzo di Tom Rob Smith, questo film cerca di amalgamare insieme una serie di elementi e questo finisce per esserne croce e delizia. Quello che funziona meglio è l'ambientazione e soprattutto la resa del clima di terrore imperante al tempo di Stalin. La polizia segreta poteva intervenire arbitrariamente in qualsiasi momento e aveva un potere pressocchè assoluto.
[+]
Urss anni 50. Un membro della polizia segreta sovietica rimane profondamente scosso dall'uccisione del figlio del suo migliore amico. Le autorità però non possono contemplare l'omicidio ma alla vista di un caso analogo, l'agente inizierà ad indagare con tutte le conseguenze del caso.
Tratto dal romanzo di Tom Rob Smith, questo film cerca di amalgamare insieme una serie di elementi e questo finisce per esserne croce e delizia. Quello che funziona meglio è l'ambientazione e soprattutto la resa del clima di terrore imperante al tempo di Stalin. La polizia segreta poteva intervenire arbitrariamente in qualsiasi momento e aveva un potere pressocchè assoluto. Il film restituisce bene anche le terribili condizioni di vita della maggior parte della popolazione costretta a vivere di stenti come nel caso della grande carestia ucraina di cui si fa breve cenno a inizio pellicola. Ovviamente in questa situazione di perenne precarietà a farne le spese sono gli elementi più deboli della società e cioè i bambini esposti purtroppo alla mercè di chiunque ed è così che per lungo tempo lo spietato serial killer potrà agire indisturbato. Sulle sue tracce si metterà l'agente interpretato da Tom Hardy anche lui segnato da una infanzia difficile e dai combattimenti del secondo conflitto mondiale. Ecco quello che ruota intorno all'ambientazione e alla storia principale funziona un po' di meno finendo con l'appesantire inutilmente la trama. La storia d'amore Hardy (in grande spolvero e perfettamente a suo agio nei ruoli borderline)-Rapace (sottotono) e il conflitto tra l'agente e il suo acerrimo nemico sanno un po' di polpettone o di melodramma così come alcune rocambolesche scene (sia quella del treno che quella finale). Resta comunque una pellicola di efficacia perchè anche nel Paradiso sovietico i delitti c'erano eccome.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
maurizio meres
|
domenica 3 maggio 2015
|
le verità nascoste
|
|
|
|
Periodo Sovietico di non facile interpretazione storica negli anni successivi alla seconda guerra in pieno Stalinismo ma nella fase finale ,dove terrorizzare la popolazione era una priorità dello stato, fu definito sinonimo di terrore e oppressione ogni libertà di pensiero era proibita esisteva una dittatura nono partitica ,i criminali che per il governo non esistevano erano un prodotto della dittatura che strumentalizzava gli omicidi in questo caso di bambini ma in quel periodo erano ben altri gli omicidi di tutte le età e ogni ceto, ai soli fini politici accusando innocenti al solo scopo di avere informazione sui dissidenti e su chi si opponeva al regime.
Altissima tensione il film non permette distrazione ,dialogato perfettamente con frasi che lasciano sempre dei dubbi,ambientazione perfetta nel cupo grigiore sovietico riflette nei più piccoli particolari il periodo storico,ottima sceneggiatura da seguire attentamente per i vari passaggi temporali,attori calati splendidamente nella parte,con una fotografia superlativa che esalta le loro interpretazioni fatte soprattutto di sguardi intensi.
[+]
Periodo Sovietico di non facile interpretazione storica negli anni successivi alla seconda guerra in pieno Stalinismo ma nella fase finale ,dove terrorizzare la popolazione era una priorità dello stato, fu definito sinonimo di terrore e oppressione ogni libertà di pensiero era proibita esisteva una dittatura nono partitica ,i criminali che per il governo non esistevano erano un prodotto della dittatura che strumentalizzava gli omicidi in questo caso di bambini ma in quel periodo erano ben altri gli omicidi di tutte le età e ogni ceto, ai soli fini politici accusando innocenti al solo scopo di avere informazione sui dissidenti e su chi si opponeva al regime.
Altissima tensione il film non permette distrazione ,dialogato perfettamente con frasi che lasciano sempre dei dubbi,ambientazione perfetta nel cupo grigiore sovietico riflette nei più piccoli particolari il periodo storico,ottima sceneggiatura da seguire attentamente per i vari passaggi temporali,attori calati splendidamente nella parte,con una fotografia superlativa che esalta le loro interpretazioni fatte soprattutto di sguardi intensi.Espinosa riesce in circa due ore a inquadrare nel migliore dei modi e soprattutto a far capire un periodo storico importantissimo ,tratto da un romanzo thriller con la consapevolezza politica di chi vuole rappresentare cinematograficamente la sofferenza di un popolo ridandogli la dignità perduta,con tutte le verità nascoste.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maurizio meres »
[ - ] lascia un commento a maurizio meres »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
mercoledì 20 maggio 2015
|
non un film per ''benpensanti''
|
|
|
|
il film è discreto, il cast ottimo, la storia è vera ma è l'atmosfera a farla da padrone. è assai apprezzabile la denuncia nuda e cruda ad un sistema profondamente marcio che ha oppresso il popolo russo (e fin troppi altri) che negli anni recenti è stato oggetto di una quanto mai immeritata "rivalutazione" dagli ambienti dell'intellighenzia nostrana nonchè internazionale, nonostante il clima politico. leggo molte critiche verso gli intenti propagandistici di questa pellicola e sinceramente non li capisco: che si tratti di un'opera di denuncia è chiaro, ma cosa c'è di non vero? anzi, il film è fin troppo morbido per descrivere gli orrori quotidiani cui mezzo mondo era sottoposto in quel mezzo secolo di ''socialismo reale''.
[+]
il film è discreto, il cast ottimo, la storia è vera ma è l'atmosfera a farla da padrone. è assai apprezzabile la denuncia nuda e cruda ad un sistema profondamente marcio che ha oppresso il popolo russo (e fin troppi altri) che negli anni recenti è stato oggetto di una quanto mai immeritata "rivalutazione" dagli ambienti dell'intellighenzia nostrana nonchè internazionale, nonostante il clima politico. leggo molte critiche verso gli intenti propagandistici di questa pellicola e sinceramente non li capisco: che si tratti di un'opera di denuncia è chiaro, ma cosa c'è di non vero? anzi, il film è fin troppo morbido per descrivere gli orrori quotidiani cui mezzo mondo era sottoposto in quel mezzo secolo di ''socialismo reale''. il termine propaganda andrebbe usato verso film di esaltazione nazionalistica come American Sniper, in cui i dialoghi patetici rivelano una superficialità inaspettata da parte di eastwood, non verso questo tipo di critiche fondate ad un dramma storico come quello sovietico. molte pellicole si occupano, a ragione, di denunciare i mali del fascismo italiano, del nazismo, del franchismo, delle dittature balcaniche e sudamericane, della cina e della corea. ma quale altro film prima di questo ha denunciato così palesemente i crimini quotidiani dell'URSS? purtroppo si tende a dimenticare ciò che è stato fatto dal caro vecchio compagno stalin, dato che è stato un (nostro) alleato fondamentale durante la guerra... il fatto che a distanza di 70 anni il conflitto mondiale abbia ancora un peso tale da far rimanere intatta la ''verginità'' culturale dell'unione sovietica fa capire quanto prezioso sia stato avere mosca a fianco delle potenze occidentali contro hitler, ma le centinaia di milioni di persone che per 50 anni hanno vissuto in un terrore ben peggiore di quello illustrato dal film non vanno dimenticate.
[-]
[+] film al massimo discreto: due stelle
(di capitano nemo)
[ - ] film al massimo discreto: due stelle
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
andrejuve
|
lunedì 28 dicembre 2015
|
il tortuoso cammino alla ricerca della verità
|
|
|
|
“Child 44” è un film del 2015 diretto da Daniel Espinosa. Nel 1933 l’Unione Sovietica, sotto il comando del dittatore Stalin, impose al paese rivale dell’Ucraina un periodo di carestia impedendo e bloccando il commercio di beni alimentari e di risorse primarie dirette verso il paese. A causa di questa drammatica situazione molte persone morirono lasciando orfani i loro piccoli figli. Uno di questi, rinchiuso all’interno di un orfanotrofio, riesce a fuggire raggiungendo alcune truppe sovietiche. Il generale di quel plotone accoglie il bambino offrendogli del cibo. Dopo aver saputo della morte dei genitori del ragazzino, il generale chiede a quest’ultimo quale sia il suo nome.
[+]
“Child 44” è un film del 2015 diretto da Daniel Espinosa. Nel 1933 l’Unione Sovietica, sotto il comando del dittatore Stalin, impose al paese rivale dell’Ucraina un periodo di carestia impedendo e bloccando il commercio di beni alimentari e di risorse primarie dirette verso il paese. A causa di questa drammatica situazione molte persone morirono lasciando orfani i loro piccoli figli. Uno di questi, rinchiuso all’interno di un orfanotrofio, riesce a fuggire raggiungendo alcune truppe sovietiche. Il generale di quel plotone accoglie il bambino offrendogli del cibo. Dopo aver saputo della morte dei genitori del ragazzino, il generale chiede a quest’ultimo quale sia il suo nome. Il bambino non risponde e il generale decide di adottarlo assegnandogli il nome Leo Demidov. Leo si arruola nell’esercito e nel 1945 partecipa al conflitto armato a Berlino che porterà alla sconfitta delle truppe naziste e al controllo della capitale tedesca da parte delle truppe sovietiche. Leo diventa un eroe di guerra perché viene immortalato in una foto in cui alza al cielo la bandiera dell’Armata Rossa in segno di vittoria. Passano gli anni e nel 1952 Leo entra a far parte della polizia segreta sovietica dell’MGB presso Mosca. Il compito assegnato a questa unità operativa è quello di rintracciare, individuare e catturare coloro che si oppongono al regime sovietico e che vengono definiti i “traditori”. Durante un’operazione finalizzata alla ricerca di un presunto dissidente, Leo si reca assieme alla sua squadra presso un’isolata casa di campagna dove si ipotizza che sia nascosto l’uomo ricercato. In questa casa c’è una famiglia, formata da due genitori e due piccole bambine, la quale è terrorizzata dalla presenza delle forze di polizia e afferma di non avere nascosto o protetto alcuna persona. In realtà l’uomo è nascosto in quel luogo e viene arrestato per essere poi trasferito in una caserma al fine di procedere all’interrogatorio. Ma Vasili Nikitin, un collega di Leo, mentre quest’ultimo è impegnato a catturare l’uomo ricercato, uccide i genitori delle bambine al fine di fornire a queste ultime un esempio di cosa accade laddove si cerchi di ingannare il governo russo. Leo è scioccato da quanto accaduto e inveisce duramente contro Vasili per l’atroce e ingiustificato gesto compiuto. Nel frattempo Leo viene informato della terribile notizia relativa alla morte del figlio del suo caro amico e collega Alexei Andreyev. Da quanto emerge dal rapporto della polizia il bambino sarebbe morto a seguito di un incidente ferroviario. Ma Alexei non è convinto di questa versione dei fatti ritenendo che il figlio sia stato assassinato. Inoltre solo Leo ha potuto visionare il corpo del piccolo mentre ad Alexei non è stato concesso questo suo diritto. Anche Leo è perplesso su quanto accaduto ma è costretto ad attenersi alle disposizioni dei suoi superiori. Nel frattempo l’uomo catturato, a seguito di macabre torture, fornisce alla polizia dei nomi di persone a suo dire traditrici del governo. Tra questi nomi compare quello di Raisa Demidov, la moglie di Leo, con la quale sta vivendo un periodo di crisi a livello sentimentale. Leo è sconvolto e non vuole credere a queste accuse. Dopo un’infruttuosa ricerca effettuata in casa per scoprire elementi che possano confermare le intenzioni di Raisa di opporsi alla dittatura, Leo, nonostante le continue pressioni da parte del maggiore Kuzmin, non denuncia sua moglie ritenendola innocente. Normalmente il destino di coloro che si oppongono ad ordini gerarchici superiori sarebbe la fucilazione ma Leo, dopo aver scoperto recentemente della gravidanza di Raisa, supplica i giustizieri affinché non utilizzino i loro fucili. Leo viene sollevato dall’incarico ricoperto sino a quel momento. Colui che ha preso il posto di Leo è proprio Vasili, il quale vuole vendicarsi dell’umiliazione subita da Leo e spedisce quest’ultimo e sua moglie in un piccolo paesino sperduto a lavorare per la milizia militare. Li’ incontreranno il generale Mikhail Nesterov il quale è impegnato a risolvere un caso riguardante la morte di un piccolo ragazzo. Leo nota che le circostanze appaiono simili a quelle relative alla morte del figlio di Alexei. Leo è convinto che ci sia un serial killer che utilizzi lo stesso modus operandi per uccidere le sue giovani vittime. Mikhail inizialmente è restio ad ascoltare Leo ma col tempo comincia a cambiare opinione a riguardo. Nel frattempo Raisa confessa a Leo che in realtà non è incinta e ha utilizzato la scusa della gravidanza come espediente per sopravvivere. Chi è l’assassino di questi piccoli bambini? Riusciranno Leo e Raisa a ritornare a Mosca?. La pellicola effettua una dura e feroce critica nei confronti dei regimi dittatoriali, con particolare riferimento a quello sovietico. Qualsiasi forma di autarchia pone come obiettivo principale il controllo assoluto sulla popolazione, la quale viene letteralmente dominata e schiavizzata soprattutto dal punto di vista psicologico. Infatti all’interno di queste forme di governo viene attuata una costante e incessante propaganda al fine di trasmettere e inculcare nella mente delle persone l’idea che quella tipologia di gestione della società sia la più appropriata e idonea per il popolo. La dittatura cerca di creare una sorta di mitizzazione del proprio leader che deve essere raffigurato come l’emblema della perfezione, dell’invincibilità e dell’inscalfibilità, ponendosi come scopo l’improbabile perseguimento del benessere comune. Viene dunque paragonato a un Dio che agisce esclusivamente per il bene del suo paese e per il suo sviluppo. In realtà il vero obiettivo è quello di assumere una posizione di comando assoluto che consenta di compiere qualsiasi tipo di azione con la consapevolezza di non subire alcun tipo di conseguenza. Tutto questo avviene in quanto all’interno di una dittatura si sviluppa una politica del terrore basata sull’imposizione di un potere incontrastato, sul dominio e sulla supremazia assoluta. Il governo indottrina il popolo stabilendo quali debbano essere gli ideali e le opinioni da perseguire e da coltivare. Laddove ci si discostasse da tali direttive viene attuata immediatamente un’azione repressiva basata sull’intimidazione e sulla violenza fisica, la quale spesso purtroppo sfocia nella morte. Di conseguenza viene limitata o ancor peggio annullata totalmente la libertà di pensiero e di opinione. Gli uomini si trasformano in macchine prive di una propria capacità di autodeterminazione in quanto devono attenersi agli ordini provenienti dall’autorità governante, rispettando pedissequamente le linee di condotta decretate in maniera inderogabile. Viene attuato un procedimento di disumanizzazione che rende gli esseri umani impossibilitati ad esternare a pieno la loro spontaneità e a sviluppare uno spirito critico e di dissenso, a causa della prevalenza di un sentimento di timore, inquietudine e terrore. In pochi riescono a trovare il coraggio di opporsi fermamente perché prevale il desiderio di sopravvivere a costo di condurre un’esistenza limitata, priva di libertà e autonomia ma basata esclusivamente sul perseguimento di ideali che non sono frutto del pensiero indipendente e autonomo di ogni individuo, ma rappresentano la conseguenza di una continua e imperterrita pressione a livello psicologico. E’ terrorizzante e inquietante pensare come pochi uomini possano dominare un’intera popolazione costringendola a realizzare qualsiasi loro desiderio o richiesta. Vasili in questo senso è la rappresentazione della malvagità dell’uomo il quale spesso per pura invidia, per insoddisfazione personale o per un morboso piacere nell’essere spettatore della sofferenza altrui, è protagonista di gesti meschini, brutali e insensati. Leo appartiene alla polizia segreta dell’MGB che svolge come principale attività proprio quella di reprimere coloro che vogliono semplicemente ribellarsi e opporsi a questo autoritarismo, ma vengono additati come rivoluzionari, sovversivi e infedeli al loro “comandante”. Il governo non può dimostrarsi debole o insicuro e deve quindi fornire una dimostrazione di forza e di irreprensibilità per disincentivare coloro che in futuro volessero anche solamente tentare di dissentire e contrapporsi al volere del dittatore. Agli occhi esterni la dittatura deve apparire perfetta e priva di qualsiasi tipo di incrinatura. E’ paradossale come Leo, nonostante abbia subito sulla sua pelle le conseguenze dell’egemonia del governo sovietico, ne diventi un servitore e un collaboratore. Ma l’animo di Leo in realtà è intriso di sincerità, lealtà e solidarietà e in tutte le azioni atroci, disumane e crudeli che compie è tormentato da un forte senso di colpa e da un costante disagio interiore. Comprende che questo mondo non gli appartiene perché è pervaso da ingiustizie, disuguaglianze e malvagità. Il suo sdegno raggiunge l’apice nel momento in cui, di fronte alla morte del figlio del suo migliore amico, si trova costretto a raccontare ad Alexei una versione dei fatti vacillante, piena di incongruenze e di zone d’ombra. E’ proprio la distorsione della realtà una delle più inquietanti caratteristiche dei regimi totalitari. Affinché non venga lesa e intaccata l’immagine degli organi di potere, spesso purtroppo è necessario celare o mutare la verità dei fatti senza consentire ad alcuno di indagare più a fondo e di analizzare approfonditamente i singoli avvenimenti. Risulta più semplice nascondere e distorcere la verità piuttosto che assumersi le proprie responsabilità, col rischio di mettere a repentaglio la presunta solidità e l’improbabile idillio tanto decantato dai regimi dittatoriali. La ricerca della verità da parte di Leo è un atto coraggioso e ammirevole e rappresenta un tentativo di cambiare e mutare la problematica situazione in cui versa un popolo letteralmente sottomesso e manipolato. Sono proprio i bambini, vittime di questa orribile storia, coloro che rispecchiano pienamente la verità , la spontaneità e l’onestà. E’ da loro che bisogna imparare a coltivare ed esternare questi valori i quali costituiscono sempre più una rarità all’interno di una società opportunista, egoista e insensibile ai tragici eventi che si susseguono quotidianamente attorno a noi. Un altro barlume di verità è rappresentato dall’amore che Leo prova nei confronti della moglie Raisa. Pur costituendo sporadici e rari esempi di genuinità e sincerità, questi episodi devono rappresentare una speranza per un futuro più roseo e un punto di partenza di un percorso che possa condurre ad un mutamento delle coscienze degli esseri umani. L’uomo deve imparare dagli errori commessi per cercare di ricostruire un mondo basato sul riconoscimento dei diritti, sulla totale libertà di pensiero, di espressione e di opinione, e sulla costante ricerca della giustizia e della verità. Un bel film, tratto da una storia vera, che si delinea attraverso una narrazione basata sul succedersi di sequenze tra loro frammentate e che sviluppano differenti vicende e avvenimenti, provocando allo spettatore un senso di incertezza che rispecchia pienamente quello del protagonista Leo Demidov. Il regista inoltre riesce con maestria a mescolare il genere drammatico con quello thriller, attraverso la descrizione e la trasposizione di scene crude, ciniche e ricche di tensione. Inoltre riesce ad effettuare un’ottima introspezione psicologica dei personaggi. Ottime le prove di Tom Hardy, nei panni di Leo Demidov, il quale nei film che lo vedono come protagonista sfoggia il suo grande talento recitativo, di Naomi Rapace, nella parte di Raisa Demidov, e del grande Gary Oldman, nel ruolo di Mikhail Nesterov. Un film che consiglio di vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrejuve »
[ - ] lascia un commento a andrejuve »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
venerdì 8 maggio 2015
|
quanto era assurdo quel sistema politico dispotic
|
|
|
|
"Child 44" , tratto dall'omonimo best seller di Tom Rob Smith, prende il titolo dalla 44esima vittima che un maniaco ha mietuto tra dei ragazzini dell'età compresa tra i 9 ed i 13 anni. L'indagine è condotta da un ispettore russo confinato in un paese lontano da Mosca, nell'area settentrionale del territorio della ex Russia, e si affianca come tematica alla storia generale del suddetto ufficiale e delle sue rispettive ascesa e discesa di potere. Infatti tra complotti, giochi di potere e vendette varie, il protagonista di questa pellicola deve affrontare numerosi nemici, ingiuste accuse, una sorta, appunto, di esilio forzato come punizione nonchè la minaccia della fine del proprio matrimonio con la donna che ama.
[+]
"Child 44" , tratto dall'omonimo best seller di Tom Rob Smith, prende il titolo dalla 44esima vittima che un maniaco ha mietuto tra dei ragazzini dell'età compresa tra i 9 ed i 13 anni. L'indagine è condotta da un ispettore russo confinato in un paese lontano da Mosca, nell'area settentrionale del territorio della ex Russia, e si affianca come tematica alla storia generale del suddetto ufficiale e delle sue rispettive ascesa e discesa di potere. Infatti tra complotti, giochi di potere e vendette varie, il protagonista di questa pellicola deve affrontare numerosi nemici, ingiuste accuse, una sorta, appunto, di esilio forzato come punizione nonchè la minaccia della fine del proprio matrimonio con la donna che ama. Nel contempo scopre e si prende cura di svelare chi vi sia dietro una serie ingente di feroci delitti compiuti ai danni di ragazzi adolescenti da parte di una persona insana di mente. Alla fine egli riuscirà a portare a termini le indagini con successo, ribaltando anche in positivo la propria sorte.
E' chiaramente deducibile che questo thriller affronta in pratica la tematica di quanto sia stato negativo e dannoso il governo di Stalin nell' ex Russia e soprattutto in quale clima di terrore, tradimenti, violenze e sospetti, nonchè di indigenza economica, vivessero gli individui. Il mistero degli omicidi in realtà risulta solo come pretesto al fine di rimarcare la generale denuncia di un sistema autoritario, dispotico, per nulla equo, insano e dunque quanto mai assurdo. In realtà quanto di efferato in questi delitti è qui raccontato prende spunto da fatti realmente accaduti tra gli anni 70 e 90 quando nella cittadina di Rostov un maniaco agì compiendo realmente un numero elevato di uccisioni tra uomini e ragazzini.
Il film, girato con molta precisione e rigore da Daniel Espinosa, è ben fatto ed avvincente, tutti gli attori sono all'altezza dei loro ruoli ed il protagonista principale, Tom Hardy, anche in questa prova continua a distinguersi più che positivamente nella sua performance, ma anche Gary Oldman, Vincent Cassel e Noomi Rapace non risultano da meno. Inoltre, la ricostruzione temporale e dei costumi dell' epoca è quanto mai aderente a quella reale e nel suo insieme la pellicola è altamente apprezzabile in tutti i suoi aspetti.
Interessante e dunque consigliabile.
[-]
[+] imprecisioni storiche...
(di carlottacorday)
[ - ] imprecisioni storiche...
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
dhany coraucci
|
mercoledì 20 maggio 2015
|
caccia al mostro in una terra di mostri
|
|
|
|
Immerso in un luce fosca anche quando brilla il sole, impolverato da una scenografia sporca e opprimente e tinteggiato con un colore livido e malato, questo film narra di mostri e come tale è consigliabile solo a chi è dotato di stomaco forte e nervi saldi. Non perché vi siano delle inquadrature raccapriccianti, per quanto non manchino scene violente di una certa crudezza. Anzi, dei mostri si vede ben poco e ancora meno si vede quello che infliggono alle povere vittime. E' necessario attrezzarsi perché la vera mostruosità è che ciò di cui si narra è la pura verità. Avvalendosi di un'abile sceneggiatura (Richard Price, specializzato in crime movies e svariati episodi di NYC 22) il regista svedese intreccia la caccia ad uno dei più efferati serial killer di tutti i tempi (Il mostro di Rostov) responsabile della morte e della mutilazione di decine di bambini con la storia mostruosamente angosciante della Russia stalinista degli anni 50, la più povera e derelitta, la più oppressa e martoriata da un regime totalitario che attraverso la sua polizia segreta MGB punisce e tortura sulla base di sospetti e calunnie.
[+]
Immerso in un luce fosca anche quando brilla il sole, impolverato da una scenografia sporca e opprimente e tinteggiato con un colore livido e malato, questo film narra di mostri e come tale è consigliabile solo a chi è dotato di stomaco forte e nervi saldi. Non perché vi siano delle inquadrature raccapriccianti, per quanto non manchino scene violente di una certa crudezza. Anzi, dei mostri si vede ben poco e ancora meno si vede quello che infliggono alle povere vittime. E' necessario attrezzarsi perché la vera mostruosità è che ciò di cui si narra è la pura verità. Avvalendosi di un'abile sceneggiatura (Richard Price, specializzato in crime movies e svariati episodi di NYC 22) il regista svedese intreccia la caccia ad uno dei più efferati serial killer di tutti i tempi (Il mostro di Rostov) responsabile della morte e della mutilazione di decine di bambini con la storia mostruosamente angosciante della Russia stalinista degli anni 50, la più povera e derelitta, la più oppressa e martoriata da un regime totalitario che attraverso la sua polizia segreta MGB punisce e tortura sulla base di sospetti e calunnie. Protagonista è proprio un ufficiale dell'MGB (un bravissimo Tom Hardy) che si imbatte suo malgrado nei crudeli omicidi di bambini che bazzicano ignari i dintorni delle stazioni ferroviarie e che cerca una verità che lo Stato nega perché, come recita la frase di apertura “Non ci sono omicidi in paradiso”. Non solo, c'è anche la sua storia personale di orfano “salvato” dal regime in un'epoca di stenti, quando per combattere la fame si arrivava perfino al cannibalismo e la sua storia di uomo di potere che da “cacciatore” non esita a trasformarsi in “cacciato” per difendere la sua integrità morale e la donna che ama (Noomi Rapace). E' un film cupo e triste, verso la fine si ingarbuglia un po' con soluzioni troppo facili per essere credibili e personalmente ho trovato un po' asfissiante la recitazione della Noomi che, per quanto si sforzi, non riesce mai simpatica, ma indubbiamente è un film tutto d'un pezzo, meritevole di raccontare una storia che non va dimenticata, con un'ottima ricostruzione dell'epoca e larghi mezzi a disposizione (il film è prodotto da Ridley Scott). In una parte minore, ma nemmeno troppo piccola, c'è anche il mio amato Gary Oldman a cui l'intransigente taglio di capelli militare dona moltissimo!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dhany coraucci »
[ - ] lascia un commento a dhany coraucci »
|
|
d'accordo? |
|
lucap96
|
venerdì 16 ottobre 2015
|
buon film
|
|
|
|
Buonissimo giallo, con un Tom Hardy non straordinario, ma che fa la sua parte egregiamente, e un cast di tutto rispetto. è certamente lento (che non vuol dire noioso), come lo sono tutti i film gialli. Viene anche rappresentata molto bene la situazione durante il regime staliniano (cosa che non piacerà a molti kompagni, visto che gli unici dittatori cattivi sono Hitler e Mussolini, guai a parlare di comunismo).
La trama appare un pò tirata per i capelli in alcuni punti, specie verso la fine, ma non per questo il film perde efficacia. Non un capolavoro, ma un bel film.
|
|
[+] lascia un commento a lucap96 »
[ - ] lascia un commento a lucap96 »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
domenica 1 settembre 2019
|
la chiave, intelligentemente, non è"gialla"
|
|
|
|
Credo che"Children 44"(2014, Daniel Espinosa, da un romanzo di Tom Rob gialloSmith)sia un film estremamente intelligente: riflette sulla questione del mostro di Rostov, ma al tempo stesso sulla speciificità culturale dell'Unione Sovietica di allora(anticipando di parecchio la vicenda rispetto al suo reale svolgimento), senza finire mai nel maelstrom del thriller o meglio del giallo, ma rimanendo un film drammatico nel quale, certo, gioca un ruolo anche il tema della scoperta dell'assassino o meglio il processo che porta all'identirasfomficazione del vero respionsabile, ossia la detection. Che poi sia eccessivo il ritratto dei cittadini sovietici dell'epoca è certamente vero, ma il tema non è quello, indubbiamente o meglio tale defornazione storico-politica(ancora una volta a beneficio degli States, si poteva immaginarlo facailmente)non viene a inficaire il senso generlae del film.
[+]
Credo che"Children 44"(2014, Daniel Espinosa, da un romanzo di Tom Rob gialloSmith)sia un film estremamente intelligente: riflette sulla questione del mostro di Rostov, ma al tempo stesso sulla speciificità culturale dell'Unione Sovietica di allora(anticipando di parecchio la vicenda rispetto al suo reale svolgimento), senza finire mai nel maelstrom del thriller o meglio del giallo, ma rimanendo un film drammatico nel quale, certo, gioca un ruolo anche il tema della scoperta dell'assassino o meglio il processo che porta all'identirasfomficazione del vero respionsabile, ossia la detection. Che poi sia eccessivo il ritratto dei cittadini sovietici dell'epoca è certamente vero, ma il tema non è quello, indubbiamente o meglio tale defornazione storico-politica(ancora una volta a beneficio degli States, si poteva immaginarlo facailmente)non viene a inficaire il senso generlae del film. Ritratto impietoso di un gruppo sociale, di una realtà, in una chiave di reciproco sospetto generalzzato(come dire: chi spia chi e con quali scopi?), di reciproci"rimpalli"di responsabilità. Film cupo, dove tutto(dalla fotografia ai costumi agli aspetti più specificatamente legati a interpretazione e recitazione)contribuisce alla produzione di senso, senza che nulla venga a cadere, a trasfomrarsi indebitamente in qualccosa d'altro.... UNa concezione precisa, quella che sostiene il film, una cifra ben chiara alla mente ma anche alla sensibilità del regista, dove anche interpreti come Tom Hardy, Naomi Rapace, Gary Oldman contribuiscono, da par loro, ala riuscita di un film che a priori(in partenza comunque anche)si sarebbe certamente visto come problematico, come"da considerare perso in partenza", se non fosse appunto per la solida regia, la sceneggiatura , la vis interpretativa di attori e attrici, per il concorso, ancora, di tuttti gli altri elemento indicati sopra. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|