Big Eyes

Tutti proclamavano e tutti si aspettavano il "ritorno di Tim Burton" dopo il periodo deludente delle grandi produzioni, ma temo purtroppo si dovrà attendere ancora. Big Eyes non va oltre il genere del film biografico. Sicuramente un bel film: brava l'attrice Adams, bella la fotografia, belli i passaggi veloci (forse anche troppo) iniziali che portano subito nel cuore della storia, ma il film manca decisamente della "poesia" a cui ci aveva abituato Burton. Dov'è finito il gotico e il sentimentale di Tim ? Le inquadrature iniziali delle case a schiera riprendono quelle di "Edward mani di forbice" o del paesino sperduto Spectre di "Big Fish", l'amica di Margaret, DeeAnn, riprende la figura del "grillo parlante" in versione dark, ma per il resto la storia risulta quasi ripetitiva. Catapultati subito nel successo e nel conflitto dell'artista, il film sembra mancare di evoluzione. Margaret esprime subito il dissenso che il marito si prenda il merito delle sue opere, da subito è costretta a rinchiudersi in una stanza per non essere vista dalla figlia e cosi rimane per buona parte del film. A poco servono l'evoluzioni nelle vendite del marito (che prima riesce a vendere quadri, poi stampe, poi cartoline delle stampe, come dice lui stesso nel film) o il tentativo di Margaret di cambiare il modo di dipingere (su sua ammissione, sembra vedere delle copie di Modigliani). Forse si sarebbe potuto sviscerare meglio il conflitto di Margaret, dando più spazio alle sue allucinazioni, al rapporto con la figlia, alla condizione di sottomissione comune a molte donne. 
Sembra che le opere di Tim Burton possano essere divise in "prima e dopo Big Fish". Speriamo che Big Eyes possa essere l'inizio del suo terzo periodo, perchè tutti si aspettano che Tim torni davvero Big !
P.s. trovo Waltz recitare sempre nello stesso modo "teatrale". speriamo non vinca il terzo Oscar e che si cimenti con altre prove d'attore.