sara bergamin
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lunedì 11 febbraio 2013
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imbarazzante
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Non credevo fosse possibile produrre un film così ridicolo. Mi sorprendono sempre questi americani! A volte involontariamente comico, a volte imbarazzante. Tentativo grottesco di clonare il successo di Twilight. Inizio del film anche promettente, con un tentativo di rappresentare una società di zombi che non comunicano tra loro, se non attraverso i finti e vuoti messaggi inviati con un cellulare. Persone che camminano per la strada ignorandosi. Ma il tutto dura pochi minuti. Poi si trasforma tutto in una grottesca storiella d'amore per adolescenti brufolosi. I corpi degli zombi prendono vita o i cervelli degli spettatori si spengono?
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(di lulaida)
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alessio c.
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martedì 12 febbraio 2013
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gli zombie visti...dagli zombi! ben fatto!
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Forse è proprio quando ci si aspetta poco (o nulla) da un film che si riesce a prendere il meglio di ciò che si vede e a scoprire che, sotto le spoglie di un teen movie che fa il verso a Twilight, c'è dell'altro.
E' il caso di "Warm Bodies", intelligente variazione sul tema ormai prolifico di un amore tra strane creature ed esseri umani: il "nostro" stavolta è uno zombie a cui non piace esserelo, un sognatore, un pensatore e un abile oratore a suon di smorfie e grugniti, un disperato consapevole della propria condizione disumana che riesce però a contrastare grazie ad un umorismo leggero che arriva allo spettatore al momento giusto e mai quando se lo aspetta.
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Forse è proprio quando ci si aspetta poco (o nulla) da un film che si riesce a prendere il meglio di ciò che si vede e a scoprire che, sotto le spoglie di un teen movie che fa il verso a Twilight, c'è dell'altro.
E' il caso di "Warm Bodies", intelligente variazione sul tema ormai prolifico di un amore tra strane creature ed esseri umani: il "nostro" stavolta è uno zombie a cui non piace esserelo, un sognatore, un pensatore e un abile oratore a suon di smorfie e grugniti, un disperato consapevole della propria condizione disumana che riesce però a contrastare grazie ad un umorismo leggero che arriva allo spettatore al momento giusto e mai quando se lo aspetta. Dimenticatevi quindi i belli e dannati di Twilight per accogliere un non-morto che ha tutte le caratteristiche di uno sfigatello qualunque oltre ad essere.....un po' più zombie! Un po' decadente, un po' morto e dalla faccia non proprio sveglia, vedrà la sua rinascita e il suo riscatto quando la "bella" (di nome e di fatto: Teresa Palmer sembra la sorella bionda di Kristen Stewart!) lo riporterà alla vita attraverso un lento processo che manterrà viva la curiosità dello spettatore.
Gli ingredienti ci sono tutti: azione, umorismo, citazioni a destra e manca; non manca certo qualche (piccola) banalità ma il film risulta talmente gradevole e leggero da farvela dimenticare. Se avete visto (o siete stati costretti a vedere) Twilight, non perdetevi "Warm Bodies".....vi divertirà e vi farà vedere sotto un'altra luce i tanto bistrattati teen-movies.
Magari fossero tutti così!
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doc steve
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giovedì 14 febbraio 2013
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bell'idea, pessima realizzazione
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Questo film e' un occasione sprecata, poteva essere una perla dell'horror-comico.
raccontare un post-apocallitico dal punto di vista di uno zombi come allegoria della societa' moderna e' davvero interessante, ma hanno rovinato tutto.
prima pero' parliamo dei lati positivi del film, le scene comiche sono davvero buone e la colonna sonora
Ma naturalmente perchè non rovinare tutto? I problemi iniziano con il protagonista, visto che questo film doveva essere indirizzato alle ragazzine di Twilight, piu' che uno zombie sembra un emo ...
per forza deve essere figo, per forza non poteva essere uno zombie brutto o sfigurato ma lenti a contatto da 4 soldi, qualche cicatrice e un po' di trucco
Ma poi che problemi ha? perche' va curvo e lento se in altre situazioni corre e si muove veloce.
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Questo film e' un occasione sprecata, poteva essere una perla dell'horror-comico.
raccontare un post-apocallitico dal punto di vista di uno zombi come allegoria della societa' moderna e' davvero interessante, ma hanno rovinato tutto.
prima pero' parliamo dei lati positivi del film, le scene comiche sono davvero buone e la colonna sonora
Ma naturalmente perchè non rovinare tutto? I problemi iniziano con il protagonista, visto che questo film doveva essere indirizzato alle ragazzine di Twilight, piu' che uno zombie sembra un emo ...
per forza deve essere figo, per forza non poteva essere uno zombie brutto o sfigurato ma lenti a contatto da 4 soldi, qualche cicatrice e un po' di trucco
Ma poi che problemi ha? perche' va curvo e lento se in altre situazioni corre e si muove veloce.
Poi hanno dovuto inserire una storia d'amore per ragazzine, le cose sono fatte troppo superficialmente, in particolare la protagonista femminile e' davvero sciocca.
Ci sono buchi ed errori di sceneggiatura troppo grandi per un film con un tale budget.
Ancora una volta quello che davvero non si puo' sopportare, e' l'incapacita' di dare realismo alle reazioni e relazioni umane.
Nel complesso e' comunque un film meno brutto di quanto mi potessi aspettare, non bello ma guardabile, anche se resta un occasione terribilimente sprecata, cerca di essere un film leggero per ragazzini quando invece sarebbe perfetto come film più complesso anche perche' nel finale vuole prendersi sul serio , non ci riesce e comunque non risulta credibile e mancano delle spiegazioni...insomma ok la forza dell'amore, etc.. ma Come? Perche'? e gli zombie con amputazioni ...insomma non credo proprio siano tutti in perfetta forma come il protagonista...
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[+] davvero bellissimo e bel realizzato
(di benny22)
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salias
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domenica 10 febbraio 2013
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simpatico
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Trama semplice, scorrevole e allo stesso tempo innovativa nel suo genere. Una prospettiva nuova al mondo degli zombi e un soggetto romantico non ancora visitato. In un'epoca in cui i film sono la versione a colori di pellicole viste e riviste dò il merito agli autori di aver trovato un filone originale, anche se guardandolo si coglie il richiamo al pallido Edward Cullen o al balcone di Romeo e Giulietta.
Il sentimento prima di tutto, l'umorismo a farne da contorno. Un film che tiene lo spettatore col sorriso sulle labbra ma che chiaramente non soddisfa pretese horror o di una trama fitta di colpi di scena.
Se Twilight ha riscosso successo per il fascino irresistibile del bello e dannato, insistendo eccessivamente su i suoi sensi di colpa ma tenendo il pubblico col fiato sospeso per una storyline avvincente, quì il ''bello'' ci risparmia lo scontato vittimismo perdendo invece punti su una successione di fatti basilare.
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Trama semplice, scorrevole e allo stesso tempo innovativa nel suo genere. Una prospettiva nuova al mondo degli zombi e un soggetto romantico non ancora visitato. In un'epoca in cui i film sono la versione a colori di pellicole viste e riviste dò il merito agli autori di aver trovato un filone originale, anche se guardandolo si coglie il richiamo al pallido Edward Cullen o al balcone di Romeo e Giulietta.
Il sentimento prima di tutto, l'umorismo a farne da contorno. Un film che tiene lo spettatore col sorriso sulle labbra ma che chiaramente non soddisfa pretese horror o di una trama fitta di colpi di scena.
Se Twilight ha riscosso successo per il fascino irresistibile del bello e dannato, insistendo eccessivamente su i suoi sensi di colpa ma tenendo il pubblico col fiato sospeso per una storyline avvincente, quì il ''bello'' ci risparmia lo scontato vittimismo perdendo invece punti su una successione di fatti basilare.
Il trailer è la perfetta rappresentazione di ciò che si sta per vedere, che ciò sia pregio o difetto è soggettivo.
Sicuramente non si tratta di un film ambizioso ma per il pubblico giovanile cui è destinato è certamente ben riuscito.
La quarta stella per il finale: nessuna pretesa di dare inizio ad una saga.
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renato volpone
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mercoledì 16 gennaio 2013
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la riesumazione del mondo
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Metafora dell'isolamento dell'individuo nella società moderna, questo film isola gli "umani" superstiti in un mondo senza internet e gli zombi in un mondo senza sentimenti. Le cose cominciano a cambiare quando questi ultimi si ritrovano a toccare con mano il "calore" dei sentimenti. Quasi che in un mondo sbagliato la ricerca di cibo non sia per rifocillare i sentimenti, ma il calore del corpo e del cuore che batte sia da "divorare", non siamo lontani dalla lussuriosa voracità di "SHAME" anche se qui il contesto è completamente diverso e diretto ad un pubblico di giovanissimi. La morale è quella di abbandonare fumose e impossibili mete per riconquistare un mondo fatto di cordialità e sentimento.
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Metafora dell'isolamento dell'individuo nella società moderna, questo film isola gli "umani" superstiti in un mondo senza internet e gli zombi in un mondo senza sentimenti. Le cose cominciano a cambiare quando questi ultimi si ritrovano a toccare con mano il "calore" dei sentimenti. Quasi che in un mondo sbagliato la ricerca di cibo non sia per rifocillare i sentimenti, ma il calore del corpo e del cuore che batte sia da "divorare", non siamo lontani dalla lussuriosa voracità di "SHAME" anche se qui il contesto è completamente diverso e diretto ad un pubblico di giovanissimi. La morale è quella di abbandonare fumose e impossibili mete per riconquistare un mondo fatto di cordialità e sentimento. Il film, nonostante il messaggio non è un capolavoro, lento nella prima parte e troppo affrettato ella seconda, ripropone una tematica già vastamente visitata, in più la farcisce di stacchi musicali che vedono la storia in sottofondo e non il contrario, quasi fossero degli appositi promo. Piccole inesattezze e banali errori nelle riprese rendono idrico le alcune scene, nel complesso collochiamo questo film nel "non brutto da vedere, ma facile da dimenticare".
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marinabelinda
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sabato 9 febbraio 2013
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mica male.
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Forse non ho più l'eta per vedere questo film, anche se il mio complesso di Peter Pan sta vivendo il periodo di massimo splendore.
Il film non e' pretenzioso, solo apparentemente e' un horror e, paradossalmente scalda il cuore.
L'ispirazione da Giulietta e Romeo e' più che palese (Julie e R) anche se le ragioni che tengono divisi i protagonisti non dipendono strettamente dai genitori, ma dalla sopravvivenza.
L'origine degli zombi non e' ben spiegata, ma si tratta -all'evidenza- di una malattia.
Magari sara' retorica, ma la malattia sembra essere l'incapacita' di parlare, di ricordare, di comunicare.
Mi fa pensare all'apatia.
Ma l'adolescente zombie apatico e l'unico che riesce a comunicare in qualche modo -grugniti e qualche parola- per esprimere i bisogni primari ridotti essenzialmente al procacciarsi il cibo.
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Forse non ho più l'eta per vedere questo film, anche se il mio complesso di Peter Pan sta vivendo il periodo di massimo splendore.
Il film non e' pretenzioso, solo apparentemente e' un horror e, paradossalmente scalda il cuore.
L'ispirazione da Giulietta e Romeo e' più che palese (Julie e R) anche se le ragioni che tengono divisi i protagonisti non dipendono strettamente dai genitori, ma dalla sopravvivenza.
L'origine degli zombi non e' ben spiegata, ma si tratta -all'evidenza- di una malattia.
Magari sara' retorica, ma la malattia sembra essere l'incapacita' di parlare, di ricordare, di comunicare.
Mi fa pensare all'apatia.
Ma l'adolescente zombie apatico e l'unico che riesce a comunicare in qualche modo -grugniti e qualche parola- per esprimere i bisogni primari ridotti essenzialmente al procacciarsi il cibo.
Ma la ricerca, la raccolta, di quello che per gli altri non e' funzionale (il vinile meglio dell'iPod) e' quello che fara' fare il salto di qualita' a R.
Del resto, non di solo cibo si nutre l'uomo.
Tanto e' vero che gli 'ossuti', che solo cercano cibo, sono destinati a soccombere.
Non e' male in un momento in cui abbiamo piu' amici virtuali che amici veri, che scarichiamo dal web dati che poi elaboriamo in solitudine senza condividere quasi nulla.
Ed e' proprio la condivisione (dello spazio e del tempo) che fa guarire, prima R e poi il suo migliore amico.
Non e' poco di questi tempi. Come mi e' sinceramente piaciuta la battuta della migliore amica di Julie quando dice di voler diventare infermiera per trovare una cura. Niente pregiudizi, niente paura, ma il coraggio di fare. Magari anche questo puo' metterci in guardia dalla apatia latente.
E poi: John Malkovich, mica farà un filmetto. Il fatto che ci sia e' comunque la garanzia che qualcosa di interessante, in questo film, c'e!
Si puo' vedere. Eccome.
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onufrio
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lunedì 7 ottobre 2013
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anche gli zombie hanno un'anima
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Il primo zomblove movie, se mi passate il termine. R, questa è l'iniziale del nostro protagonista, uno zombie che ancora rammenta segni di umanità, vive in un aereoporto in compagnia di tutti gli altri zombie, la fame ogni tanto lo spinge ad andare oltre, alla ricerca di carne fresca, ma l'incontro con la bellissima Julie farà scattare in lui vecchie sensazioni, lui la protegge dai suoi simili e se ne innamora, sentimento che verrà ricambiato dalla ragazza, dando così vita alla prima storia d'amore cinematografica fra uno zombie ed un umana. Definirlo Horror questo film è un tantino esagerato,anche se la presenza dei cosìddetti ossuti non passa di certo inosservata.
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Il primo zomblove movie, se mi passate il termine. R, questa è l'iniziale del nostro protagonista, uno zombie che ancora rammenta segni di umanità, vive in un aereoporto in compagnia di tutti gli altri zombie, la fame ogni tanto lo spinge ad andare oltre, alla ricerca di carne fresca, ma l'incontro con la bellissima Julie farà scattare in lui vecchie sensazioni, lui la protegge dai suoi simili e se ne innamora, sentimento che verrà ricambiato dalla ragazza, dando così vita alla prima storia d'amore cinematografica fra uno zombie ed un umana. Definirlo Horror questo film è un tantino esagerato,anche se la presenza dei cosìddetti ossuti non passa di certo inosservata. Innovativa senz'altro è la voce fuori campo dello zombia che commenta nella sua mente qualsiasi cosa egli faccia e ci descrive cosa accade intorno a lui; penate cosa fossero stati i primi 20 minuti di film senza questa voce fuori campo.. un mortorio, nel vero senso della parola.
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ilaria pasqua
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martedì 9 settembre 2014
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sorpresa
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Grande sorpresa questo film che non ho osato vedere al cinema, colpa di quel fuorviante trailer italiano e di qualche pregiudizio di troppo. Avessi letto prima il libro mi ci sarei fiondata.
Lo zombie R, interpretato da un convincente Nicholas Hoult, vive nei pressi di un aereoporto dopo che un’apocalisse ha spazzato via il mondo così come noi lo conosciamo. R non è solo, con lui orde di zombie, e il suo caro amico M con cui comunica ogni tanto a forza di grugniti.
R non ha più ricordi né identità, però non è completamente privo di coscienza come gli altri, dentro di lui sono sopravvissuti dei sentimenti, delle emozioni che sono l’ombra di ciò che erano ma che rappresentano sempre qualcosa.
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Grande sorpresa questo film che non ho osato vedere al cinema, colpa di quel fuorviante trailer italiano e di qualche pregiudizio di troppo. Avessi letto prima il libro mi ci sarei fiondata.
Lo zombie R, interpretato da un convincente Nicholas Hoult, vive nei pressi di un aereoporto dopo che un’apocalisse ha spazzato via il mondo così come noi lo conosciamo. R non è solo, con lui orde di zombie, e il suo caro amico M con cui comunica ogni tanto a forza di grugniti.
R non ha più ricordi né identità, però non è completamente privo di coscienza come gli altri, dentro di lui sono sopravvissuti dei sentimenti, delle emozioni che sono l’ombra di ciò che erano ma che rappresentano sempre qualcosa. Attraverso questo improbabile narratore osserviamo come vede il mondo, ciò che pensa.
Un giorno divora il cervello di un ragazzo e così rivive tutti i suoi ricordi, è ciò che R ama più fare, mangiare cervelli per sentirsi ancora un po’ umano, vivere sentimenti che non ricorda più così chiaramente. Quel giorno però incontra anche una ragazza, Julie (Teresa Palmer) e da lì cambierà ogni cosa. Il rapporto che stringono sarà in grado di far battere il cuore a chi ne ha dimenticato l’esistenza, che siano umani o zombie, e a risvegliare sentimenti sopiti, avviando una nuova era in cui è ancora possibile sperare.
Sono rimasta piacevolmente stupita da questo film, sia da come viene affrontata la tematica, sia dai personaggi. R è adorabile e il rapporto che instaura con Julia sincero, pulito e, anche se incredibile da credere, realistico. Non fa mai storcere il naso, si è avvinti completamente in questo mondo di cui riusciamo a riconoscere alcuni punti fissi, di film di zombie, ma allo stesso tempo tante belle idee, un'originalità che non mi aspettavo. Soprattutto da un film che è stato spacciato più volte come: l’erede di Twilight. Stufa delle etichette, degli ipotetici cloni, l’ho saltato a piè pari.
E invece Warm Bodies è in grado di stupire per alcuni tratti originali senza rinnegare comunque i punti di riferimento del genere zombie. Equilibrato nelle sue componenti, scorrevole e divertente, con un approccio completamente nuovo, un punto di vista apparentemente assurdo e che eppure funziona, senza scadere, né annoiare. Fila liscio senza intoppi, aiutato da una sceneggiatura di sicuro ben scritta, con un buon ritmo e attori che se la cavano piuttosto bene.
Il film parla di zombie, ma soprattutto dell’amore come cura, come capacità di guardare oltre le apparenze.
Intelligente, elegante e carico di un irresistibile senso dell’umorismo, sicuri punti di forza del film, piacerà anche a chi inizialmente aveva storto il naso. Alla fine della visione lascia una sensazione di benessere, una serenità completa e un pizzico di commozione.
Bizzarro, coraggioso, riuscito.
Recensione uscita originariamente su: www.ilariapasqua.net
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francismetal
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mercoledì 13 settembre 2017
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stupendo!
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Nella realizzazione si poteva fare di meglio ma l'idea alla base è ottima: degli zombie che prendono coscienza e recuperano la loro umanità fino a guarire e a ribellarsi e cambiare completamente le cose. Altrimenti il loro destino sarebbe stato quello di diventare degli scheletri neri.
E' un film che riprende le tematiche di film come Matrix, Essi vivono, e di filosofi come Marx e Platone.
Per coloro che non lo avessero capito la storia d'amore è il perno del film, il ragazzo non avrebbe preso coscienza e non si sarebbe generato processo di guarigione senza la ragazza.
Inoltre in questo film c'è una sfida ai pregiudizi, alla divisione e alla guerra.
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Nella realizzazione si poteva fare di meglio ma l'idea alla base è ottima: degli zombie che prendono coscienza e recuperano la loro umanità fino a guarire e a ribellarsi e cambiare completamente le cose. Altrimenti il loro destino sarebbe stato quello di diventare degli scheletri neri.
E' un film che riprende le tematiche di film come Matrix, Essi vivono, e di filosofi come Marx e Platone.
Per coloro che non lo avessero capito la storia d'amore è il perno del film, il ragazzo non avrebbe preso coscienza e non si sarebbe generato processo di guarigione senza la ragazza.
Inoltre in questo film c'è una sfida ai pregiudizi, alla divisione e alla guerra.
Insomma, molti di voi non hanno capito niente.
Ho amato tantissimo la scena in cui i due protagonisti ascoltano i Guns 'n Roses coi vinili. Quello zombie aveva più personalità e carattere di un umano.
E anche se fosse cosa ci sarebbe di male in una storia d'amore?
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donni romani
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lunedì 18 febbraio 2013
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la malinconia dello zombie
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Premettendo che il film si rivolge principalmente al pubblico degli adolescenti e quindi si attiene agli stilemi e alle regole del film di genere teen non si può negare che un certo fascino malinconico attraversi la pellicola al di là degli immancabili interludi romantici, dei soliloqui ironici e degli scontri generazionali. Siamo in un futuro apocalittico in cui gran parte della popolazione è ormai ridotta alla condizione di zombie, costretta a mangiare altri esseri umani e a cibarsi anche del cervello per non trasformarli a loro volta in zombie, avendo in cambio i ricordi di chi muore, mentre i propri ricordi personali sono ormai andati perduti per sempre.
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Premettendo che il film si rivolge principalmente al pubblico degli adolescenti e quindi si attiene agli stilemi e alle regole del film di genere teen non si può negare che un certo fascino malinconico attraversi la pellicola al di là degli immancabili interludi romantici, dei soliloqui ironici e degli scontri generazionali. Siamo in un futuro apocalittico in cui gran parte della popolazione è ormai ridotta alla condizione di zombie, costretta a mangiare altri esseri umani e a cibarsi anche del cervello per non trasformarli a loro volta in zombie, avendo in cambio i ricordi di chi muore, mentre i propri ricordi personali sono ormai andati perduti per sempre. In questo scenario R, giovane zombie, senza passato e senza futuro, si aggira sperduto cercando un perchè alla propria condizione fin quando non incontra un gruppo di giovani umani e fra loro July, adolescente figlia del comandante Grey, capo della resistenza, e prova un sentimento a lui sconosciuto, ma che lo porta a salvarla. Le emozioni impacciate di R sono quelle di ogni adolescente, zombie o non zombie, la difficoltà di parola tipica della razza metà uomini metà morti è qui sinonimo della impacciata timidezza che coglie ogni giovane di fronte al primo amore e la trasformazione che grazie alle emozioni R compie è il viaggio iniziatico che ogni teenager deve affrontare per crescere. La lenta rinascita di un gruppo di zombie è affrontata da R e dai suoi compagni con stupore, incredulità, paura di cambiare, ma si trasforma ben presto in una rivendicazione forte e felice che culmina con una ferita sanguinante che riporta R alla vita e all'amore. Ingenuità se ne possono trovare a iosa nella pellicola diretta da Levine, ma forse non sono neanche ingenuità, sono percorsi ben conosciuti che si deve tracciare se si vuole rivolgersi ai giovani e nel farlo il regista ha la grazia di disseminare una dolente malinconia, una struggente solitudine, un lento faticoso evolversi che accomuna questi sperduti zombie ad qualunque adolescente impaurito. La storia d'amore è certo necessaria ma la freschezza e la delicatezza di R sono decisamente la nota più intonata del film, incastonata fra scene d'azione in cui gli zombie combattono prima con gli umani e poi con gli zombie ormai irrecuperabili ridotti a scheletri e un banale confronto padre figlia in cui l'adulto deve essere ottuso e la giovane lungimirante, con tanto di abbraccio pacificatore finale. Un film comunque superiore alla gran parte dei teen movie in circolazione, forte di un disagio e di un'inquietudine molto molto umana.
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