Philomena

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Un film di Stephen Frears. Con Judi Dench, Steve Coogan, Sophie Kennedy Clark, Anna Maxwell Martin, Ruth McCabe.
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Titolo originale Philomena. Drammatico, durata 98 min. - Gran Bretagna, USA, Francia 2013. - Lucky Red uscita giovedì 19 dicembre 2013. MYMONETRO Philomena * * * * - valutazione media: 4,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

Philomena: perché sopportare? Valutazione 4 stelle su cinque

di Gerardo Monizza


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sabato 4 gennaio 2014

Sopportare.  Accettare, ma senza rassegnarsi, tutto: l'esclusione dalla famiglia, la violenza delle suore (carceriere), la condanna della società, la frammentazione del contatto col piccolissimo bimbo dato alla luce in quasi prigionia, la separazione dal padre naturale (che forse avrebbe anche portato all'amore). Tutto sopporta Philomena, ragazza irlandese che negli anni Cinquanta del Novecento vive l'esperienza drammatica e traumatica di una gravidanza fuori dal matrimonio. Anatema, gridano le cupe suore del convento di Roscrea in Irlanda, donne senza un briciolo d'amore e nessuna compassione le quali, inoltre, sicuramente "a fin di bene", danno in adozione (e in vendita) gli incolpevoli frutti della colpa a ricche famiglie americane.

Capiterà anche al piccolo Anthony staccato brutalmente dalla madre e portato oltre oceano (dove avrà una vita intensa e vivrà in modo non conformistico - pur essendo un celebre e arrivato avvocato conservatore...).

Philomena, scontata la "pena" avrà una quasi doppia vita: si sposerà ed avrà una figlia (che sa tutto della storia materna e che con affetto aiuterà la madre nel suo progetto) e si dedicherà anche alla ricerca del figlio perduto. Perché Philomena sa sopportare tutto tranne che non sapere qualcosa del figlio.

Philomena Lee (una straordinaria Judi Dench), buona e semplice cattolica, tale rimane anche dopo cinquant'anni dai fatti ed è disposta a perdonare, ma vuole indagare. Si fa aiutare da un celebre giornalista un po' in crisi (ha perduto l'incarico di portavoce di Blair), ma che intravede nella storia lo scoop, l’intreccio, i personaggi.

Martin Sixsmith (l’attore Steve Coogan interpreta il personaggio reale dello scrittore) prende a cuore la vicenda; vende in anticipo i diritti editoriali e col denaro finanzia l’inchiesta che prevede un viaggio a Washington. Là c'è la verità: Anthony era gay, conviveva con un compagno un poco antipatico ed era costretto a mascherare il suo stato a causa del conformismo dell’ambiente repubblicano. Non ignorava la sua provenienza irlandese e cercava la madre sebbene le suore si fossero rifiutate di fornirgli documenti o indicazioni.

Anche questo, Philomena, saprà sopportare e perdonare.

Tra alti e bassi il rapporto tra Philomena e Martin (che è uno scettico, non credente e quasi ateo) procede fino all'amicizia sincera eppure le posizioni (e i giudizi sulle persone, sulle suore) restano molto differenti.

La storia vera, ricavata dal romanzo di Sixsmith, sceneggiata dallo stesso Steve Coogan con Jeff Popee, è diretta da Stephen Frears (molta televisione, 25 regie tra cui: “My Beautiful Laundrette”, 1985; “Le relazioni pericolose”, 1988; “Eroe per caso”, 1992; “Due sulla strada”, 1996; “Piccoli affari sporchi”, 2002; “Lady Henderson presenta”, 2005; “The Queen”, 2006); narra di come ogni individuo sappia (e possa) sopportare le vicende avverse della vita fintanto che la crosta protettiva, dell'ignoranza dei fatti, del desiderio di non sapere, del rifiuto di accettare la cattiveria altrui, non s'intacchi e a poco a poco si lasci permeare dalla verità.

Alla fine, i due caratteri di Philomena e Martin si mostrano in tutta la loro grandezza umana, pur nella loro semplicità di individui qualunque e - pur diversamente - vittime della società: l’una incrollabile e protetta da una fede semplice e mai critica; l’altro sempre più scettico sulla capacità degli esseri umani (le suore) di avere compassione e di adattarsi ai cambiamenti della società. Soffrire è possibile, ma sopportare non è sempre giusto.

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