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stefano bruzzone
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martedì 2 settembre 2014
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pseudo film d'autore
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Diciamo subito che, a mio avviso, è un film, come molti altri di V.Trier, di una noia sconvolgente....ora,dico, non è che un film per essere un capolavoro non debba necessariamente annoiare, perbacco anche il Padrino a tratti è noioso ma si parla di un capolavoro. La mia personalissima e modestissima opinione su Nymphomaniac vol 1 è che si tratti di un'abile mossa commerciale che accontenta un po tutti. I cinefili radical chic che adorano questo genere di vaccate, gli amanti di qualche divo del cinema, ma non fatevi ingannare perché le star di Hollywood hanno un ruolo marginale e non sognatevi di vedere la Thurman desnuda e qualche amante del porno... si esatto perché qua e la l'abile maestro ha infilato scene di sesso esplicito da cinemino hard core di periferia così, giusto per fare scandalo e avvalorare il detto ""Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.
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Diciamo subito che, a mio avviso, è un film, come molti altri di V.Trier, di una noia sconvolgente....ora,dico, non è che un film per essere un capolavoro non debba necessariamente annoiare, perbacco anche il Padrino a tratti è noioso ma si parla di un capolavoro. La mia personalissima e modestissima opinione su Nymphomaniac vol 1 è che si tratti di un'abile mossa commerciale che accontenta un po tutti. I cinefili radical chic che adorano questo genere di vaccate, gli amanti di qualche divo del cinema, ma non fatevi ingannare perché le star di Hollywood hanno un ruolo marginale e non sognatevi di vedere la Thurman desnuda e qualche amante del porno... si esatto perché qua e la l'abile maestro ha infilato scene di sesso esplicito da cinemino hard core di periferia così, giusto per fare scandalo e avvalorare il detto ""Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli." Se il regista voleva raccontarci la storia di una giovane ninfomane lo poteva fare senza sfruttare facce Hollywoodiane da sbattere sulla locandina e senza scadere nelle scene porno che all'interno di un film che vorrebbe fregiarsi del marchio "d'autore" mettono una tristezza infinita....se voglio vedere un porno guardo un porno, non Nymphomaniac. Tremo all'idea di vedere il volume 2.
Voto: 5
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edith piaf
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domenica 24 agosto 2014
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film profondo e bello.
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Von Trier un grande artista. Originale e coraggioso.
Nymphomaniac è un trattato della condizione umana.
Attori stupendi. Il monologo della Thurman vale il film.
Da vedere assolutamente!
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kondor17
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sabato 31 maggio 2014
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il sesso non è un gioco
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Jo è una ragazza come tante, in fondo, che un po per gioco e molto per curiosità, scopre il piacere sin da bambina, assieme alla sua amica del cuore. Legatissima al padre, cresce invece senza il conforto della madre, donna odiosa ed egoista, finche un giorno si reca dall'amico Jerome per perdere la verginità, senza alcuna implicazione semtimentale. Dopo questo scioccante e doloroso eposodio, il gioco delle due amichette adolescenti si fa sempre più serio, trasformandosi in pericolosa abitudine prima, fino alla totale assuefazione, poi.
In questi 5 episodi, lars von trier scava a fondo nella dipendenza, raccontandone in realtà il normale decorso, da gioco e curiosità, a dipendenza sino all assuefazione.
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Jo è una ragazza come tante, in fondo, che un po per gioco e molto per curiosità, scopre il piacere sin da bambina, assieme alla sua amica del cuore. Legatissima al padre, cresce invece senza il conforto della madre, donna odiosa ed egoista, finche un giorno si reca dall'amico Jerome per perdere la verginità, senza alcuna implicazione semtimentale. Dopo questo scioccante e doloroso eposodio, il gioco delle due amichette adolescenti si fa sempre più serio, trasformandosi in pericolosa abitudine prima, fino alla totale assuefazione, poi.
In questi 5 episodi, lars von trier scava a fondo nella dipendenza, raccontandone in realtà il normale decorso, da gioco e curiosità, a dipendenza sino all assuefazione. Ottimi gli attori ed il montaggio. Un po trito e noioso il paragone con la mosca e la pesca. Comunque un film profondo e ben svolto, anche se profondamente pessimista. Racconta di una sessualità esasperata, e dei danni che ciò provoca a se stessi ed agli altri. Secondo me è un film istruttivo, e visto il fenomeno ormai dilagante e quasi inarrestabile della prostituzione giovanile, sarebbe quantomeno da far vedere, magari accompagnate, anche alle adolescenti, nonostante le scene assai forti. Voto 7 su 10.
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emylio spataro
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martedì 27 maggio 2014
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scandalosamente censurato
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È assolutamente scandaloso che il film di Lars Von Trier sia stato censurato, vietandolo ai minori di anni 14, propinando comunque a degli adolescenti due scene esplicite di una fellatio in treno e una penetrazione, piú una slide-motion di peni e vagine, per far pensare che la versione integrale chissá cosa debba essere, istigando così dei ragazzini a cercarsela in internet.
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È assolutamente scandaloso che il film di Lars Von Trier sia stato censurato, vietandolo ai minori di anni 14, propinando comunque a degli adolescenti due scene esplicite di una fellatio in treno e una penetrazione, piú una slide-motion di peni e vagine, per far pensare che la versione integrale chissá cosa debba essere, istigando così dei ragazzini a cercarsela in internet... Quando bastava vietare la versione originale ai minori di 18 anni, com'è stato fatto solo per la seconda parte. E' proprio questa visione cattolica della rappresentazione del sesso che alimenta il mercato della pornografia, altrimenti il porno non avrebbe ragione d'essere. Dunque il film é amputato e violentato, e giá la suddivisione in due parti gioverebbe solo al botteghino, disequilibrando l'opera, perché di film d'autore si tratta. Tragico, altro che comico com'è stato detto da qualche critico spriritoso. Drammatico, avvilente, esaltante, triste, desertico, diserotico, didascalico, allegorico, ironico, colto, poetico, ricco di citazioni erudite, morale, registicamente geniale. Con una folgorante Uma Turman mai vista cosî brava prima. Di Charlotte Gainsbourg già si sapeva che è così straordinariamente espressiva da potersi permettere il lusso di ostentare il suo essere diversamente bella.
Insomma, il sesso pornografico in questo film sulla sesso-dipendenza non c'entra un emerito cavolo. E' il caso di dirlo. Ma deve esserci. Non é pretestuoso, ma indispensabile drammaturgicamente. Tagliandolo com'é stato fatto, quelle poche scene esplicite lasciate strumentalmente, si amplificano invadendo tutto il film, inducendo lo spettatore al voyeurismo pruriginoso. Quando invece è sopratutto la nausea e il vuoto esistenziale determinati dall'ossessione sessuale che si vuole rappresentare nell'unico modo possibile. Ma per il sesso pare che l'uomo italico voglia preservare il tabù. Mi se in altri paesi abbiano commesso lo stesso scempio.
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(di kondor17)
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odisseus
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lunedì 26 maggio 2014
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scorrevole quanto intrigante. oltre la superficie!
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"Forse l'unica differenza fra me e gli altri è che io ho preteso di più dal tramonto... Colori più spettacolari quando il sole arriva all'orizzonte. Forse è questo il mio unico peccato."
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"Forse l'unica differenza fra me e gli altri è che io ho preteso di più dal tramonto... Colori più spettacolari quando il sole arriva all'orizzonte. Forse è questo il mio unico peccato."
[PREMESSA FONDAMENTALE: questo film non parla di SESSO ma di SOLITUDINE.]
Un film (come prevedibile censurato in Italia) che accompagna Joe, la protagonista, lungo un percorso che potrà sembrare in discesa, ma in realtà è tutto in salita. Una salita da quel 3+2 che le segnerà la vita, un' esperienza rovinosa di cui non pentirsi, ma contro cui (cercare di) combattere, nonostante i perbenismi giudicanti e falsamente moralisti di una società misogina. Una società che finge di comprendere il disagio sfilacciato nelle perversioni(lo sono?) di Joe e di aiutarla ma in realtà non fa che affossarla e sopraffarla nel momento in cui ella decide di riprendersi i diritti che aveva cercato e mai ottenuto. Nel momento in cui Joe chiude gli occhi, all' alba che piccola si insinua oltre la finestra, decisa e risoluta a cambiar verso, è proprio lì' che si rende conto di essere realmente sola e che la sua "salvezza" non è da demandare ad una psicoterapeuta nè a nessun altro che non sia sè stessa. Perchè il vero cambiamento è quello lento, che matura e cresce dentro di noi; quello che approfonda le sue radici nelle esperienze vere, vissute e ricercate, non quello imposto e calato dall' alto. In questo senso il cammino labirintico di Joe ha un senso tutt' altro che perverso e deviato... Lei è come l' albero che, isolato e deviato, cresce sulla cima di una roccia silenziosa, lì ad osservare le cose dall' alto eppure con le radici fortemente incanalate in profondità, nella terra.
Solo alla fine della sua ricerca Joe trova veramente se stessa, come forse non avrebbe potuto se non attraverso quel percorso incerto. Acquisisce consapevolezza di sè in una società in cui "non trova posto e nè può accettare la società stessa".
Un film che dice molto, decisamente più positivo di Dogville(da rivedere) e Antichrist, per quanto ai più sembrerà un film sconcio e perverso, banale. Figo il richiamo(anche se rischia di essere autoreferenziale) al prologo di Antichrist che t' inganna!
Lars von trier ci apre gli occhi, e attraverso di essi, la mente, facendoci osservare realmente e concretamente le cose come sono dall' altra parte dello sguardo di chi ci parla, immergendoci nel suo vissuto, scandito in due volumi che ti tengono incollato allo schermo nella speranza che i titoli di coda arrivino il più tardi possibile. Bel film!
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veritasxxx
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venerdì 16 maggio 2014
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soggetto di discussione col vostro analista
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Lars von Trier ritorna con un film controverso che probabilmente metterà a disagio lo spettatore medio abituato al connubio obbligato sesso=amore=felicità tanto propagandato dalla cultura dominante ma ahimé non propriamente realistico. Il film a suo modo mostra parte di quello che frulla nella testolina di un essere umano alla ricerca del piacere, quando è scevro dai condizionamenti della borghesia benpensante (e aggiungo io, quando non ha paura di beccarsi qualche malattia). Buon soggetto di discussione col vostro analista, sempre che abbiate 80 euro all'ora da investire (nell'analista, non nel film).
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Lars von Trier ritorna con un film controverso che probabilmente metterà a disagio lo spettatore medio abituato al connubio obbligato sesso=amore=felicità tanto propagandato dalla cultura dominante ma ahimé non propriamente realistico. Il film a suo modo mostra parte di quello che frulla nella testolina di un essere umano alla ricerca del piacere, quando è scevro dai condizionamenti della borghesia benpensante (e aggiungo io, quando non ha paura di beccarsi qualche malattia). Buon soggetto di discussione col vostro analista, sempre che abbiate 80 euro all'ora da investire (nell'analista, non nel film).
Ah, se lo vedete al cinema, questa è solo la prima parte e finisce come se fosse il primo tempo di un film. Uomo avvisato...
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danascully
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giovedì 8 maggio 2014
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grande delusione
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Ottime le premesse (pensavo), Von Trier sempre piaciuto, i trailer sembravano interessanti. Invece, quella che pareva un'ottima idea, si è rivelato un pacco di una noia mortale. Dialoghi ridicoli e involontariamente comici, le Joe sia versione giovane che attuale entrambe di un'antipatia unica, Stellan S. in un personaggio semplicemente patetico (ah, le onde del destino ....). Sarà colpa del doppiaggio, perchè un po' il dubbio mi era venuto. Ho visto (a fatica) solo il Vol I e non ci penso proprio a sorbirmi anche la seconda parte. L'unica cosa che ho apprezzato è stata la colonna sonora dei Rammstein.
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sarkina68
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lunedì 28 aprile 2014
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sarkina68
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lunedì 28 aprile 2014
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nymphomaniac 2
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Purtroppo nn ho visto ne il vol.1, ne altri film del regista (ora le cercherò). Vol.2 l'avrei preferito senza censura, sicuramente si perdono molte scene "chiave", che completano la psicoanalisi dei vari personaggi. Un film crudo, che lascia l'amaro in bocca, per la verità presentata con naturalezza e spoglia delle ipocrisie e convenzioni. Per chi riesce entrare nella psicologia dei personaggi, forse prevedibili alcune scene. La finale poi non fa "una piega", è in perfetta sintonia con lo squallore del personaggio più "puro" e purista.....capisco però anche a chi non ha compreso...e magari preferisce divorarsi le "50 sfumature di grigio" (anche se per me dovevano essere di color marrone).
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Purtroppo nn ho visto ne il vol.1, ne altri film del regista (ora le cercherò). Vol.2 l'avrei preferito senza censura, sicuramente si perdono molte scene "chiave", che completano la psicoanalisi dei vari personaggi. Un film crudo, che lascia l'amaro in bocca, per la verità presentata con naturalezza e spoglia delle ipocrisie e convenzioni. Per chi riesce entrare nella psicologia dei personaggi, forse prevedibili alcune scene. La finale poi non fa "una piega", è in perfetta sintonia con lo squallore del personaggio più "puro" e purista.....capisco però anche a chi non ha compreso...e magari preferisce divorarsi le "50 sfumature di grigio" (anche se per me dovevano essere di color marrone)...
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[+] hai sbagliato film
(di kondor17)
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luca scial�
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domenica 27 aprile 2014
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riflessioni sul sesso e la vita
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Il signor Seligman vive da solo. Un tipo solitario, che vive con la passione della pesca, delle scienze e della letteratura. Una sera, mentre ritorna a casa, scorge una donna svenuta a terra col volto tumefatto. Vorrebbe chiamare l'ambulanza, ma lei dice che scapperebbe se lo fa. Così decide di portarla a casa propria per permetterla di rimettersi in piedi. La donna dice di chiamarsi Joe e spiega all'uomo perché è stata ridotta in quelle condizioni. Ma per farlo parte da molto lontano, dall'infanzia, spiegandogli che è una ninfomane e raccontandogli le sue strane e perverse avventure. L'uomo la ascolta senza giudicarla, intervallando il suo racconto con digressioni e aneddoti, utilizzando metafore letterarie e relative alla pesca.
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Il signor Seligman vive da solo. Un tipo solitario, che vive con la passione della pesca, delle scienze e della letteratura. Una sera, mentre ritorna a casa, scorge una donna svenuta a terra col volto tumefatto. Vorrebbe chiamare l'ambulanza, ma lei dice che scapperebbe se lo fa. Così decide di portarla a casa propria per permetterla di rimettersi in piedi. La donna dice di chiamarsi Joe e spiega all'uomo perché è stata ridotta in quelle condizioni. Ma per farlo parte da molto lontano, dall'infanzia, spiegandogli che è una ninfomane e raccontandogli le sue strane e perverse avventure. L'uomo la ascolta senza giudicarla, intervallando il suo racconto con digressioni e aneddoti, utilizzando metafore letterarie e relative alla pesca.
Presentato per ragioni commerciali come un film porno questo film di Lars von Trier ha un respiro più ampio, che riguarda certo il sesso visto dal suo lato più perverso, nonché le intime sensazioni femminili, ma è anche una riflessione sulla vita. Questa prima parte si ferma a quando Joe si fidanza con Jerome, il ragazzo che le ha tolto la verginità per sua volontà. Un viaggio estremo e perverso, che parte dall'infanzia di Joe e dalle prime curiosità sul sesso; un viaggio raccontato mediante un cast di tutto rispetto e le capacità registiche del regista. Tra il cupo e il sensazionale, tra l'ironia e la riflessione.
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