profiler_001
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sabato 4 gennaio 2014
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buon film!
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Come da titolo buon film, abbastanza divertente e che fa riflettere quel poco che basta durante queste feste natalizie.
Sembra il solito film visto e rivisto ma contiene sketch abbastanza nuovi con un buon interpretamento degli attori(vedi Carlo Buccirosso).
Solo la fine ce la potevamo aspettare un poco tutti, no?
Consiglio di vedere!
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Come da titolo buon film, abbastanza divertente e che fa riflettere quel poco che basta durante queste feste natalizie.
Sembra il solito film visto e rivisto ma contiene sketch abbastanza nuovi con un buon interpretamento degli attori(vedi Carlo Buccirosso).
Solo la fine ce la potevamo aspettare un poco tutti, no?
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pellicola
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venerdì 3 gennaio 2014
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più finto della neve usata
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Brutto. ma brutto brutto. Un film che poteva avere almeno il pregio di affrontare con leggerezza il tema dei disabili e che ha appunto riguardo a questo tema l'unico dialogo un pò più "alto" ma è assurdo che per giustificarlo usi stratagemmi come buttare giù una macchina da un dirupo in quel modo- nemmeno il miglior Stallone anni 80 si sarebbe salvato...E poi il resto... Proietti che parla dal mondo dei morti in romanaccio a dei figli milanesi e napoletani (perchè?) dove la moglie che aveva pianto fino a quel momento non ha reazioni finchè non la interpella lui!!!. Assoluta mancanza di spessore nei ruoli femminili quasi tutti e in particolare la Gerini che pareva parlasse piangesse ridesse quando una fotocellula la accendeva solo per giustificare la dinamica forzata del film.
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Brutto. ma brutto brutto. Un film che poteva avere almeno il pregio di affrontare con leggerezza il tema dei disabili e che ha appunto riguardo a questo tema l'unico dialogo un pò più "alto" ma è assurdo che per giustificarlo usi stratagemmi come buttare giù una macchina da un dirupo in quel modo- nemmeno il miglior Stallone anni 80 si sarebbe salvato...E poi il resto... Proietti che parla dal mondo dei morti in romanaccio a dei figli milanesi e napoletani (perchè?) dove la moglie che aveva pianto fino a quel momento non ha reazioni finchè non la interpella lui!!!. Assoluta mancanza di spessore nei ruoli femminili quasi tutti e in particolare la Gerini che pareva parlasse piangesse ridesse quando una fotocellula la accendeva solo per giustificare la dinamica forzata del film. Linea comica affidata ad una renna non so neanche se fosse prevista. Sviluppati un minimo solo i ruoli maschili ma appesantiti dai soliti stereotipi dove tra l'altro a me la semplicità che si vuol far passare come positiva del fratello sfigato e che unisce la famiglia la trovo più vicina alla miseria che alla semplicità nel suo valore più bello.. I bambini prima diavoli poi improvvisamente si ravvedono senza che ci sia una scena a giustificarlo. Finto come la neve. Come le scene che non hanno nessun senso ma infilate per far lavorare un Ghini qualsiasi. Ditemi il senso della scena della polizia? ( vi ripeto :togliete la rata del mutuo di Ghini) Ma perchè trattano il pubblico così? Ma date il cast e il budget di questo film girato in pieno agosto, a dei ragazzi motivati e con qualche idea, magari di ventanni e vedrete che ne esce fuori. Castellitto per quanto mi riguarda ha fatto due bellissimi film su dinamiche simili e dimostrando che l'idea può essere svilluppata in maniera avvolgente e credibile. "La bellezza del somaro" e quello dell'anno scorso che non ricordo il nome in cui lui affitta una compagnia teatrale per sentirsi in famiglia.. Troppo spreco per non essere così amareggiato. Bisio sprecato e esterno come il suo personaggio. Bova in gamba come ultimamente succede sempre più spesso ma in una trama in cui lui e il suo impegno finiscono nel dirupo di un film scontato, brutto e pieno di sprechi.
Brutto
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teresa70
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giovedì 2 gennaio 2014
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inguardabile
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il film è molto brutto ma quello che dispiace veramente è vedere tanti attori, alcuni bravi, recitare cosi male
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(di marezia)
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marezia
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mercoledì 1 gennaio 2014
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per tutti quelli che danno dalle 3 stelle in su
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Vorrei invitarvi ad allargare un po' i vostri ANGUSTI orizzonti cinematografici per capire come I VALORI, I tanto cari SENTIMENTI che vi piacciono tanto siano stati trattati IN MODO PIU' INTELLIGENTE da altri cineasti anche settant'anni fa. Ma per esempio i film di Frank Capra li avete mai visti? Possibile che in Italia LA BANALITA' trionfi e faccia tanti proseliti? Siete RIDICOLI. STATE A CASA ANZICHE' AFFOLLARE LE SALE. Siete il male del Cinema italiano.
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margot camp
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mercoledì 1 gennaio 2014
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un film che riabilita
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Noi italiani dal cuore grande sappiamo per indole forse, toccare e far rivivere la nostra comicità al grande pubblico, soprattutto quello natalizio, sempre più esigente. Ma questo film che non ha nulla da invidiare alle commedie americane natalizie è molto ben delineato e carico di buoni propositi.Per i malati dell'happy ending è assolutamente da vedere, commuovente ed edulcorato al punto giusto il finale. Per i più critici e cinici, c'è una buona dose di humor nero ma all'italiana, che alla fine non disturba ma diventa la trama portante di tutto il film. La componente Bisio- Finocchiaro è un must sin dai tempi di "benvenuti al sud", mentre raul bova che paga il prezzo di una suadente bellezza con il pregiudizio del" belloccio che non sa recitare", ne viene fuori con una stupenda interpretazione.
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Noi italiani dal cuore grande sappiamo per indole forse, toccare e far rivivere la nostra comicità al grande pubblico, soprattutto quello natalizio, sempre più esigente. Ma questo film che non ha nulla da invidiare alle commedie americane natalizie è molto ben delineato e carico di buoni propositi.Per i malati dell'happy ending è assolutamente da vedere, commuovente ed edulcorato al punto giusto il finale. Per i più critici e cinici, c'è una buona dose di humor nero ma all'italiana, che alla fine non disturba ma diventa la trama portante di tutto il film. La componente Bisio- Finocchiaro è un must sin dai tempi di "benvenuti al sud", mentre raul bova che paga il prezzo di una suadente bellezza con il pregiudizio del" belloccio che non sa recitare", ne viene fuori con una stupenda interpretazione.Il film dunque riabilita la nostra opinione su di lui, ma anche sulla famiglia non più perfetta troppo perfetta, come prototipo che rischia ormai di sparire a causa degli evidenti problemi che ci rendono sempre più nervosi ed intolleranti. La famiglia può essere allargata, psicologicamente instabile o estremamente soffocante, ma è pur sempre il luogo dove l'individuo può sentirsi completo, accettato, rasserenato. Inoltre il film riabilita anche le nostre tendenze ipocrite ed i comportamenti falso-buonisti con cui siamo soliti dare sfoggio delle nostre doti umane di fronte alle persone diversamente abili, tendenze che se analizzate nel profondo rischiano di sembrare più patetiche di ogni altro atteggiamento. Se da una parte infatti l'handicap viene trattato in modo un po' troppo leggero, dall'altra proprio Raul bova nella scena dell'incidente in macchina, mette tutti noi davanti alla realtà nuda e cruda e fa crollare le nostre certezze. Una commedia girata bene con bellissime inquadrature soprattutto nei campi lunghi o nella zoomata finale (tipicamente hollywood style), che squarcia le tele superficiali del cinepanettone per approdare ad un messaggio profondo, forse toccante, ma sicuramente non scontato e degno di quella comicità che da sempre ci distingue dal resto del mondo per la capacità di commuovere sorridendo...
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toscano72
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lunedì 30 dicembre 2013
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alla fine sei felice di quello che hai visto
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Molto scettico prima di vederlo, ma alla fine sono uscito con un sorriso nonostante i parecchi difetti del film: mi è piaciuto.
La trama non è originale ma è stata ben architettata, gli attori recitano in modo convincente e (non essendo un cinepanettone) le risate ci sono anche se è più una commedia brillante che un film comico.
Mi è piaciuto Raul Bova, davvero attore completo e Abatantuono; meno Bisio che in queste parti un pò dimesse non ce lo vedo per nulla. La Gerini, poi, non credo sia adatta a commedie di questo tipo. Da fan di Proietti la gag finale mi fa sorridere per quanto surreale...
Ma, alla fine, esci con un sorriso e questo conta.
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mickey97
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domenica 29 dicembre 2013
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film che fa riflettere, commuovere e divertire
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Indovina chi viene a natale non è una commedia qualsiasi ma la Commedia che fa riflettere, commuovere e divertire. Fausto Brizzi scrive e dirige un film decisamente degno di nota, il cast è grandioso, Diego Abatantuono che già avevo apprezzato nel peggior Natale della mia vita, riveste perfettamente i panni del meridionale di mezz'età, Angela Finocchiaro conferma il suo incredibile talento così come Cristiana Capotondi, Raoul Bova per il ruolo è perfetto ma la sua figura non emerge fin da subito bensì in un secondo momento, Claudio Bisio è molto bravo nell'interpretare la vittima per via di due bambini dispettosi, Claudia Gerini acquisisce sempre più spessore di scena in scena, Carlo Buccirosso è davvero simpatico ed infine Isa Barzizza è davvero molto brava nei panni della vedova incosolabile ( c'è anche Rosalia Porcaro ma è apparsa poco, risultando così completamente trascurata ).
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Indovina chi viene a natale non è una commedia qualsiasi ma la Commedia che fa riflettere, commuovere e divertire. Fausto Brizzi scrive e dirige un film decisamente degno di nota, il cast è grandioso, Diego Abatantuono che già avevo apprezzato nel peggior Natale della mia vita, riveste perfettamente i panni del meridionale di mezz'età, Angela Finocchiaro conferma il suo incredibile talento così come Cristiana Capotondi, Raoul Bova per il ruolo è perfetto ma la sua figura non emerge fin da subito bensì in un secondo momento, Claudio Bisio è molto bravo nell'interpretare la vittima per via di due bambini dispettosi, Claudia Gerini acquisisce sempre più spessore di scena in scena, Carlo Buccirosso è davvero simpatico ed infine Isa Barzizza è davvero molto brava nei panni della vedova incosolabile ( c'è anche Rosalia Porcaro ma è apparsa poco, risultando così completamente trascurata ). La scelta del cast, si è rivelata impeccabile. Questo film è un capolavoro perchè va sempre più a fondo, andando alla ricerca dei valori della famiglia, dell'onesta e della verità senza mai scadere nel banale, alla fine riesce pure a commuovere ma ci ha fatto pure riflettere sulla condizione dei diversamente abili. Senza alcuna ombra di dubbio si aprono delle profonde riflessioni mentre tende a manifestarsi un perfetto connubio fra riflessione, commozione e divertimento che alla fine suscita nello spettatore notevoli emozioni, al quale quasi quasi non gli scende la lacrimuccia. Veramente un film bellissimo che prende in considerazione tematiche importanti e Brizzi le ha sviluppate magistralmente. La critica ha martoriato questo film così come molte recensioni perchè non ha capito cosa vi stia alla base di questo film. Se non si riescono a cogliere i messaggi, allora col cavolo che si considera un capolavoro questo film, tutti quelli che hanno messo una stella compreso la critica non hanno capito niente di questo bellissimo prodotto e non hanno fatto altro che criticarlo solo perchè sono rimasti in superficie senza percepire il contenuto che vi è insito.
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daniele frantellizzi
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domenica 29 dicembre 2013
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una buona commedia...ma?
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Natale è storicamente un periodo cinematografico denso di commedie leggere e fondametalmente buoniste: questa pellicola non fa eccezione. Ha però il merito di non affondare nel volgare, e non è cosa da poco.
Brizzi si trova a dirigere un film dallo schema estremamente semplice e molto chiaro: una numerosa famiglia italiana che si riunisce per il pranzo di Natale, quale occasione migliore per (s)parlare di figli legittimi ed illegittimi, sorelle sessualmente allegre, bambini dispettosi e vedove inconsolabili, opulenti settentrionali e pittoreschi meridionali..? Come da apposita ricetta, una volta predisposti sul tavolo gli ingredienti (i personaggi) si prende il tutto, si mescola a dovere (si incasinano tutte le sotttrame individuali) e poi, a dieci minuti dal termine del film, quando tutto sembra precipitare rovinosamente.
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Natale è storicamente un periodo cinematografico denso di commedie leggere e fondametalmente buoniste: questa pellicola non fa eccezione. Ha però il merito di non affondare nel volgare, e non è cosa da poco.
Brizzi si trova a dirigere un film dallo schema estremamente semplice e molto chiaro: una numerosa famiglia italiana che si riunisce per il pranzo di Natale, quale occasione migliore per (s)parlare di figli legittimi ed illegittimi, sorelle sessualmente allegre, bambini dispettosi e vedove inconsolabili, opulenti settentrionali e pittoreschi meridionali..? Come da apposita ricetta, una volta predisposti sul tavolo gli ingredienti (i personaggi) si prende il tutto, si mescola a dovere (si incasinano tutte le sotttrame individuali) e poi, a dieci minuti dal termine del film, quando tutto sembra precipitare rovinosamente...improvvisamente le situazioni si dipanano tutte una dopo l'altra, come in un effetto domino, riportando il sereno in casa giusto il tempo per concludere il Natale (ed il film) tra una corale allegria e giocosi lanci di palle di neve, sotto una cascata di musica tesa ad innestare il buonumore nello spettatore.
Fin qui ci siamo, niente da dire, tra l'altro il cast è di tutto rispetto e si nota: Claudio Bisio è istrionico e come al solito perfetto nel dar vita all'uomo comune, Abatantuono è altrettanto bravo a calarsi nei panni dell'opulento industriale di mezz'età, Angela Finocchiaro talentuosa come sempre, Claudia Gerini acquista sempre più spessore, Raoul Bova e Cristiana Capotondi interpretano una coppia bellisima in maniera molto credibile, Carlo Buccirosso è un'eccellente spalla comica per chiunque.
Il leggero senso di incompiuto che si prova nasce da due aspetti: il primo, legato alla trama, porta a chiedersi come mai tutte le problematiche familiari innestate si risolvano improvvisamente, quasi senza una spiegazione, e soprattutto se era proprio necessaria la scena del salto con l'autmobile nel burrone...non si sarà un tantino esagerato nella sospensione dell'incredulità richiesta allo spettatore..?
Il secondo è legato invece alla "morale" (che non manca mai): il confronto con la diversità del disabile è sicuramente una buona idea, ma davvero troppo banalizzata nel volerla rappresentare in maniera così estrema.
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film80
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sabato 28 dicembre 2013
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il peggior film di natale della storia
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e' mettiamo un posto dopo di ole'. 1. indovina chi viene a natale il orggiore
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sandy walsh
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sabato 28 dicembre 2013
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c'è ancora da fare
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quando ho visto "Ex" ho pensato che fosse nato il nuovo maestro del cinema italiano, poi con "Maschi contro femmine" e sequel mi sono un po' ricreduta, piacevoli e divertenti ma non troppo, così come gli altri a seguire. Sono andata a vedere "Indovina chi viene a Natale" proprio per scoprire se il livello di qualità fosse aumentato o no. C'è poco da dire: l'allievo Brizzi deve ancora studiare.
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