filippo catani
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sabato 22 marzo 2014
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una morte assurda
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Oakland. Un gruppo di amici sta tornando in metropolitana dai festeggiamenti del Capodanno 2009 senza immaginare che da lì a poco un'incredibile tragedia gli sconvolgerà la vita.
Il film parte subito in medias res quasi come un documentario con le vere immagini girate dai passeggeri della metropolitana. Immagini inequivocabili. Un ragazzo di colore di soli 22 anni è stato colpito da un proiettile sparato da un poliziotto (che, come spiegano i titoli di coda, dirà di aver confuso il taser con la pistola a causa della concitazione). La prima domanda che sorge spontanea è: può un ragazzo, padre di una bambina piccola, perdere la vita in maniera così insensata? E soprattutto può il poliziotto cavarsela con 11 mesi di prigione? Il film verte poi sulla giornata che precede questi eventi e ci mostra un ragazzo che magari non era esattamente uno stinco di santo però stava cercando di dare una sistemata alla sua esistenza cercando un lavoro serio e impegnandosi a mettere la testa a posto con le donne.
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Oakland. Un gruppo di amici sta tornando in metropolitana dai festeggiamenti del Capodanno 2009 senza immaginare che da lì a poco un'incredibile tragedia gli sconvolgerà la vita.
Il film parte subito in medias res quasi come un documentario con le vere immagini girate dai passeggeri della metropolitana. Immagini inequivocabili. Un ragazzo di colore di soli 22 anni è stato colpito da un proiettile sparato da un poliziotto (che, come spiegano i titoli di coda, dirà di aver confuso il taser con la pistola a causa della concitazione). La prima domanda che sorge spontanea è: può un ragazzo, padre di una bambina piccola, perdere la vita in maniera così insensata? E soprattutto può il poliziotto cavarsela con 11 mesi di prigione? Il film verte poi sulla giornata che precede questi eventi e ci mostra un ragazzo che magari non era esattamente uno stinco di santo però stava cercando di dare una sistemata alla sua esistenza cercando un lavoro serio e impegnandosi a mettere la testa a posto con le donne. Certo a fare storcere il naso è anche il fatto che stranamente vittima di questo episodio è un ragazzo di colore; infatti come si vede nel film non viene fatto scendere dal treno nessuno dei bianchi protagonisti della rissa ma solamente i ragazzi di colore; un annoso problema che gli USA pare non riescano proprio ad affrontare nonostante il segnale dato con l'elezione a Presidente di Obama. Ecco allora che 5 anni fa una mamma, una fidanzata e una figlia si sono ritrovate a dover affrontare un lutto inspiegabile e senza senso in quella che doveva essere solo una notte di divertimento. Può accadere una cosa del genere? Purtroppo però queste cose non accadono solo oltreoceano. Anche quì in Italia ci sono casi scottanti (Aldovrandi, Cucchi, Uva solo per fare qualche nome) che speriamo la magistratura possa presto risolvere. Un film di denuncia sociale bello e spigoloso come ogni tanto l'America ci regala e in cui anche noi un tempo eravamo maestri.
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gianleo67
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venerdì 21 marzo 2014
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non è un paese per 'negri'
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Storia (vera) di Oscar Grant,ragazzo di colore degli agglomerati suburbani di Oackland, California ,(nella baia di S.Francisco) che si barcamena tra lo spaccio di hashish e un lavoro agli scaffali di un supermarket per mantenere la figlioletta ancora piccola e la giovane compagna portoricana.Durante lo sfortunato capodanno 2009, rimane vittima incolpevole di un colpo sparato da uno degli agenti di polizia chiamati ad intervenire in seguito ad una rissa scoppiata sulla metro con cui ritorna, insieme agli amici, dai festeggiamenti cittadini. Muore poco dopo in ospedale suscitando polemiche e rivolte.
Il soggetto prediletto del cinema indipendente americano si sa, è lo sguardo obliquo che riesce a gettare su quelle realtà sociali e culturali che le produzioni blasonate affrontano invece con quella retorica del patetico e del buonismo in grado di garantire facili consensi e acclamazioni ufficiali tanto di pubblico ('pecunia non olet') quanto di critica.
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Storia (vera) di Oscar Grant,ragazzo di colore degli agglomerati suburbani di Oackland, California ,(nella baia di S.Francisco) che si barcamena tra lo spaccio di hashish e un lavoro agli scaffali di un supermarket per mantenere la figlioletta ancora piccola e la giovane compagna portoricana.Durante lo sfortunato capodanno 2009, rimane vittima incolpevole di un colpo sparato da uno degli agenti di polizia chiamati ad intervenire in seguito ad una rissa scoppiata sulla metro con cui ritorna, insieme agli amici, dai festeggiamenti cittadini. Muore poco dopo in ospedale suscitando polemiche e rivolte.
Il soggetto prediletto del cinema indipendente americano si sa, è lo sguardo obliquo che riesce a gettare su quelle realtà sociali e culturali che le produzioni blasonate affrontano invece con quella retorica del patetico e del buonismo in grado di garantire facili consensi e acclamazioni ufficiali tanto di pubblico ('pecunia non olet') quanto di critica. A questa logica produttiva e ideologica non sfugge questo buon lavoro dell'esordiente Ryan Coogler che scrive e dirige un film 'etico', in grado tanto di smuovere le coscienze nella rinnovata consapevolezza di uno strisciante e irrimediabile razzismo che ancora pervade la società americana in entrambe le direzioni (poliziotti bianchi che fermano solo 'negri' e ragazze nere che cercano cartoline d'auguri senza 'bianchi') quanto di strutturare la narrazione di un paradigma esemplare quale arbitrario gioco del caso (i dissapori tra galeotti, la scelta infausta del mezzo di trasporto,persino la legittima voglia di divertirsi a Capodanno) nel contesto di una realtà dove il colore della pelle può giocare decisamente a sfavore. Partendo da uno stile in 'presa diretta' molto efficace (camera mobile,frequenti stacchi in primo piano, prevalenza dei rumori ambientali sulle sottolineature musicali), Coogler ci mostra questo spaccato di vita quotidiana come una sorta di percorso di redenzione (prima) e di inutile sacrificio (poi) all'interno di un meccanismo narrativo in realtà molto classico, in cui la ricostruzione romanzata degli eventi risente di alcuni aspetti di inevitabile presa emotiva sullo spettatore (la ricongiunzione con la famiglia, l'abbandono delle 'cattive abitudini', il rapporto madre-figlio e quello padre-figlia,etc.,) se non proprio di insistito clichè sulle già citate tare della società interrazziale a stelle e strisce (il nero buono che aiuta la bella ragazza bianca e i poliziotti cattivi che si avventano solo sui rissosi ragazzi neri) finendo per spostare il target dell'operazione da denuncia sociologica a racconto strappalacrime in cui la commozione sostituisca l'indignazione. Il finale con le immagini dal vero di un anniversario di 'San Silvestro' del dramma di Fruitvale Station sono lì a ricordarci,semmai non lo avessimo capito, a cosa miri il film. Prodotto da Forest Whitaker e interpretato da una indovinata compagine di attor giovani, non poteva che trionfare al Sundance e riscuotere il Premio Avenir per il Miglior film di debutto a Cannes.
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flyanto
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giovedì 20 marzo 2014
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una morte ingiusta ed inaspettata
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Film che narra la reale storia di Oscar Grant, un ventiduenne californiano di colore, che la notte tra il 31 Dicembre 2008 e le prime ore della mattina dell' 1 Gennaio 2009 viene ucciso con un colpo di pistola da un poliziotto che lo aveva fermato sulla metropolitana, alla stazione di Fruitvale di San Francisco, in seguito ad una nascente rissa. Nel corso della vicenda è filmata l'intera giornata che il giovane ha trascorso prima di festeggiare il Capodanno all'aperto e si viene a conoscenza che egli è legato ad una ragazza portoricana da cui ha avuto anni prima una bimba, che è da poco uscito di prigione per questioni di spaccio di droga, che ha perso il lavoro al supermercato per mancanza di disciplina e di volontà, e che vorrebbe tanto ravvedersi e cominciare a condurre una vita da persona matura e responsabile.
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Film che narra la reale storia di Oscar Grant, un ventiduenne californiano di colore, che la notte tra il 31 Dicembre 2008 e le prime ore della mattina dell' 1 Gennaio 2009 viene ucciso con un colpo di pistola da un poliziotto che lo aveva fermato sulla metropolitana, alla stazione di Fruitvale di San Francisco, in seguito ad una nascente rissa. Nel corso della vicenda è filmata l'intera giornata che il giovane ha trascorso prima di festeggiare il Capodanno all'aperto e si viene a conoscenza che egli è legato ad una ragazza portoricana da cui ha avuto anni prima una bimba, che è da poco uscito di prigione per questioni di spaccio di droga, che ha perso il lavoro al supermercato per mancanza di disciplina e di volontà, e che vorrebbe tanto ravvedersi e cominciare a condurre una vita da persona matura e responsabile. Purtroppo una lite nascente con un ex-galeotto, suo compagno di prigione, nella metropolitana determinerà l'arrivo della polizia e l'incidente in cui egli soccomberà mortalmente ed ingiustamente.
L'esordiente regista Ryan Coogler filma un 'opera prima che si rivela essere interessante e di pregio in quanto essa risulta perfettamente inserita e completa nella lunghezza temporale ideale di circa 90 minuti. In essi egli ha infatti condensato tutta la storia dandoci dello sfortunato protagonista un ritratto completo e quanto mai esauriente, che ben rappresenta quale persona realmente fosse. Lo spettatore così si fa un'idea chiara e precisa dei rapporti che egli aveva con la famiglia, con gli amici, con l'ambiente che abitualmente frequentava e delle sue aspirazioni e proponimenti, sino alla sua morte accidentale ed ingiusta che non viene però presentata in forma di aperta denuncia od accusa ma, come nel corso appunto dell'intera pellicola, con uno stile lineare, asciutto ed obiettivo che giunge direttamente allo scopo di far riflettere lo spettatore e condurlo inevitabilmente alla conclusione del cattivo operato della polizia in questo preciso frangente e del conseguente decesso dello sfortunato giovane di colore. Ed il pregio di quest'opera prima, a mio parere, sta proprio in ciò: nessuna accusa diretta, nessun commento a favore o meno, bensì la pure e semplice, ma quanto mai efficace, rappresentazione oggettiva dei fatti accaduti. Ed il regista vi riesce in pieno consegnando un film crudo e toccante allo stesso tempo.
Una vera sorpresa giustamente premiata al Sundance Festival.
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