andrea giostra
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lunedì 4 novembre 2013
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adrenalinico!
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Adrenalinico: è questa la migliore definizione possibile del bellissimo film diretto da Paul Greengrass, con l’eccellente sceneggiatura di Billy Ray, che con gli ultimi due capitolo della trilogia sull’agente segreto Jason Bourne, aveva già dato ampia prova della sua cristallina classe ed abilità nel suscitare emozioni forti e ad alta tensione. Captain Phillips, con un superbo Tom Hanks che certamente sarà candidato all’Oscar hollywoodiano come miglior attore protagonista, è un film impeccabile nella costruzione della tensione narrativa di un fatto realmente accaduto nel 2009 nel Mare Arabico dell’Oceano Indiano. Greengrass cattura e imprigiona lo spettatore all’interno di un pathos cinematografico che cresce lento ed inesorabile durante tutto il succedersi delle scene che si concludono con un impatto emozionale che colpisce scientificamente allo stomaco lo spettatore in modo straordinariamente incisivo.
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Adrenalinico: è questa la migliore definizione possibile del bellissimo film diretto da Paul Greengrass, con l’eccellente sceneggiatura di Billy Ray, che con gli ultimi due capitolo della trilogia sull’agente segreto Jason Bourne, aveva già dato ampia prova della sua cristallina classe ed abilità nel suscitare emozioni forti e ad alta tensione. Captain Phillips, con un superbo Tom Hanks che certamente sarà candidato all’Oscar hollywoodiano come miglior attore protagonista, è un film impeccabile nella costruzione della tensione narrativa di un fatto realmente accaduto nel 2009 nel Mare Arabico dell’Oceano Indiano. Greengrass cattura e imprigiona lo spettatore all’interno di un pathos cinematografico che cresce lento ed inesorabile durante tutto il succedersi delle scene che si concludono con un impatto emozionale che colpisce scientificamente allo stomaco lo spettatore in modo straordinariamente incisivo. Anche gli attori somali non professionisti sono bravissimi, ed anche in questo il merito va certamente al regista.
Ma non è la storia raccontata nel film che deve interessare lo spettatore: si ritrovano déjà vu ed elementi cinematografici scontati e già ripetuti centinaia di volte in altrettanti centinaia di film di produzione statunitense.
E’ invece la magistrale narrazione cinematografica l’elemento che fa del film di Greengrass un capolavoro del genere drammatico-thriller.
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filippo catani
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lunedì 4 novembre 2013
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una storia davvero avvincente
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Una nave portacointainer viene presa in ostaggio da un gruppo di giovani pirati somali nel 2009. La nave è guidata dall'esperto e coraggioso capitano Philips che dovrà cercare di salvare la vita dei suoi marinai e anche soprattutto la sua. Ispirato a fatti realmente accaduti.
La storia è veramente toccante ed emozionante specialmente perchè lo spettatore è consapevole fin da subito che le vicende narrate sono tratte da una storia vera. Un altro merito di questo film è quello di evitare facili semplificazioni della serie buoni contro cattivi; se infatti da una parte vediamo i membri dell'equipaggio della nave costretti a fronteggiare i pirati per un miserio stipendio e muniti di soli idranti dall'altra parte troviamo un ritratto quasi "comprensivo" di questi uomini.
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Una nave portacointainer viene presa in ostaggio da un gruppo di giovani pirati somali nel 2009. La nave è guidata dall'esperto e coraggioso capitano Philips che dovrà cercare di salvare la vita dei suoi marinai e anche soprattutto la sua. Ispirato a fatti realmente accaduti.
La storia è veramente toccante ed emozionante specialmente perchè lo spettatore è consapevole fin da subito che le vicende narrate sono tratte da una storia vera. Un altro merito di questo film è quello di evitare facili semplificazioni della serie buoni contro cattivi; se infatti da una parte vediamo i membri dell'equipaggio della nave costretti a fronteggiare i pirati per un miserio stipendio e muniti di soli idranti dall'altra parte troviamo un ritratto quasi "comprensivo" di questi uomini. Molto spesso infatti ci si limita a definirli pirati ma poi si tratta di poveri pescatori più o meno disperati che i signori del crimine locale assoldano per pochi dollari come si evince da un dialogo tra il "leader" del gruppo e Philips. Un mondo dove si vive con meno di un dollaro al giorno e dove si muore di fame e dissenteria mentre l'Occidente continua a vivere nella sua opulenza lavandosi la coscienza con qualche elemosina (è infatti da non credere che con i mezzi di cui disponiamo non sia possibile alleviare la sofferenza di queste persone ma sappiamo bene che lo si fa a causa di interessi ben precisi che stanno a monte ma non è questa la sede giusta per soffermarcisi). Bisogna dire che anche la seconda parte quando scendono in campo le forze americane è costruita con equilibrio mostrando l'intervento delle forze speciali senza inutili sbandieramenti di muscoli e retorica. Forse però il vero punto focale del film è la splendida interpretazione di un ritrovato Tom Hanks che ormai avvezzo a svariati ruoli come regista o produttore quando si tratta di recitare è capace di grandi performance (e anche di qualche flop). In un momento finale quando ormai è provato fisicamente e psicologicamente dalla lunga detenzione, l'uomo si abbandona alla disperazione ed è impossibile per lo spettatore non identificarsi in lui tanto che ci potrebbe anche stare una nomination all'Oscar in attesa di vederlo nei panni (dicono riusciti) di Walt Disney. Insomma un film ben cogegnato dotato di ottimi dialoghi e un gran ritmo che non delude e che anzi fa anche riflettere.
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alessandro surza
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domenica 3 novembre 2013
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un must!
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Tom Hanks incredibilei in un film che toglie il fiato.
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ulissegreco
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domenica 3 novembre 2013
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viva lamerica
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sono rimasto deluso da questo film, anzi irritato, certo è ben recitato, tensionale, anche spettacolare, ma non è possibile accettare che per tutto il film questi pseudo feroci pirati si facciano prendere per i fondelli dal grande capitano e da negoziatori vari ingannati da una serie di bugie e mezzucci a cui non crederebbe neanche un bambino, approfondimento etico e sociale superficiale, e per finire, sorpresona, arriva la super cavalleria tecnologica che con 3 colpi di fucile perfetti rimette tutto a posto, il capitano rimane un po shoccato ma solerti infermiere si prenderanno subito cura di lui. Viva lamerica viva gli americani
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(di rct_freeman)
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(di andrelibero)
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sohck
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domenica 3 novembre 2013
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ricchezza e miseria - mondi a confronto
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Una superba interpretazione del regista Paul Greengrass e dell' attore Tom Hannks di una storia vera ambientata nei nostri tempi. Phillips, capitano di un enorme nave americana per trasporto merci si trova a navigare le acque internazionali confinati con la Somalia (mare ormai noto per la presenza di pirati che sequestrano navi e ciurma per poi chiederne il riscatto), ben presto le voci che giravano si rivelarono vere, 2 imbarcazioni mal equipaggiate ma cariche di uomini armati erano pronti ad assalire la nave, che vennero all'inizio prontamente messe fuori uso, ma la disperazione e la povertà che ci sono mostrate nelle scene iniziali del film, ci danno modo di capire la tenacia di questi uomini che dopo mille peripezie riescono a entrare sulla nave che metteranno a soqquadro in cerca di denaro e di riscatto, ma le cose non vanno per il verso giusto e ben presto i pirati costretti alla ritirata riescono a portare con loro soltanto Phillips che verrà contrattato con la marina Americana pronta a fermare il ritorno dell' imbarcazione in territori nazionali.
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Una superba interpretazione del regista Paul Greengrass e dell' attore Tom Hannks di una storia vera ambientata nei nostri tempi. Phillips, capitano di un enorme nave americana per trasporto merci si trova a navigare le acque internazionali confinati con la Somalia (mare ormai noto per la presenza di pirati che sequestrano navi e ciurma per poi chiederne il riscatto), ben presto le voci che giravano si rivelarono vere, 2 imbarcazioni mal equipaggiate ma cariche di uomini armati erano pronti ad assalire la nave, che vennero all'inizio prontamente messe fuori uso, ma la disperazione e la povertà che ci sono mostrate nelle scene iniziali del film, ci danno modo di capire la tenacia di questi uomini che dopo mille peripezie riescono a entrare sulla nave che metteranno a soqquadro in cerca di denaro e di riscatto, ma le cose non vanno per il verso giusto e ben presto i pirati costretti alla ritirata riescono a portare con loro soltanto Phillips che verrà contrattato con la marina Americana pronta a fermare il ritorno dell' imbarcazione in territori nazionali.
Il quadro della situazione appare chiaro sin dall' inizio, la semplicità e la scorrevolezza della trama ti fanno digerire il film senza alcuno sforzo, senza mai cadere nella ripetitività e nell ovvietà, il regista riesce a farti tenere incollati gli occhi allo schermo fino alla fine della storia ricca di suspance e di colpi di scena pronti dietro l'angolo.
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rct_freeman
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sabato 2 novembre 2013
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tranquilli: c'è tom!
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Sono appena uscito dalla sala,e sono ancora scosso. Sono rimasto letteralmente incollato alla sedia tutto il tempo.
Un grande,grande film con un Tom Hanks straordinario.
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liberty85
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sabato 2 novembre 2013
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un film che ti lascia ogni scena senza fiato
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Un film che ti lascia ogni scena senza fiato, uno dei più bei film visti nel 2013 .
Tom Hanks è sempre una garanzia!
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tatiana micaela truffa
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sabato 2 novembre 2013
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buoni o cattivi, non è la fine
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<<Dev'esserci un altro modo per vivere, che pescare e rapire gente.>>
<<Forse in America Irish, forse in America.>>
La superba recitazione di Tom Hanks è sempre capace di per sè a trasformare un film in un gran bel film; e anche questa volta Tom Hanks non delude le aspettative.
Ma c'è molto di più: Captain Phillips è un capolavoro.
La storia vera della nave mercantile capitanata dal valoroso Capitan Phillips (Tom Hanks) lungo la pericolosa tratta che porta cibo e aiuti umanitari alla Somalia.
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<<Dev'esserci un altro modo per vivere, che pescare e rapire gente.>>
<<Forse in America Irish, forse in America.>>
La superba recitazione di Tom Hanks è sempre capace di per sè a trasformare un film in un gran bel film; e anche questa volta Tom Hanks non delude le aspettative.
Ma c'è molto di più: Captain Phillips è un capolavoro.
La storia vera della nave mercantile capitanata dal valoroso Capitan Phillips (Tom Hanks) lungo la pericolosa tratta che porta cibo e aiuti umanitari alla Somalia.
Quindi: da una parte Capitan Phillips ed il suo equipaggio (nuovo, da addestrare, che afferma di "non essere pagato per affrontare i Pirati") e dall'altra i somali (uno straordinario cast di persone "vere", attori non professionisti che si sono dimostrati assolutamente all'altezza!).
I Pirati somali sono affamati, disperati, sfruttati dai loro stessi connazionali, non del tutto consapevoli, allo sbando e per questo pronti a tutto, con un unico sogno: depredare navi, arricchirsi, e andare un giorno a vivere negli Stati Uniti.
In questo film non ci sono banalmente "buoni e cattivi", ma la cruda realtà, fatta straordinariamente rivivere da una regia che definirei senza sbavature, inquadrature perfette e - ci tengo a ribadirlo - dalla sublime recitazione di Tom Hanks e dell'intero cast.
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andrelibero
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sabato 2 novembre 2013
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l'ingiustizia del mondo moderno.
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Premetto che da anni mi interesso e mi informo sulla pirateria moderna e quindi sapevo gia come sarebbe stata la storia del film e comunque visto che sono interessato all'argomento ho deciso di visionare il suddetto film al cinema. Sono rimasto molto soddisfatto della rappresentazione della vicenda, il film porta a creare un gran livello di tensione e il come sempre bravissimo Tom Hanks ci fa immedesimare nelle sofferenze del personaggio. Molto bravi anche gli interpreti dei pirati somali che decisamente non sfigurano davanti al protagonista. Oltre che all'azione il film punta a evidenziare l'ingiustizia del mondo moderno, da una parte la poverta la miseria e lo sfruttamento e dall'altra il consumismo e lo sfruttamento dei poveri abitanti del terzo mondo.
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Premetto che da anni mi interesso e mi informo sulla pirateria moderna e quindi sapevo gia come sarebbe stata la storia del film e comunque visto che sono interessato all'argomento ho deciso di visionare il suddetto film al cinema. Sono rimasto molto soddisfatto della rappresentazione della vicenda, il film porta a creare un gran livello di tensione e il come sempre bravissimo Tom Hanks ci fa immedesimare nelle sofferenze del personaggio. Molto bravi anche gli interpreti dei pirati somali che decisamente non sfigurano davanti al protagonista. Oltre che all'azione il film punta a evidenziare l'ingiustizia del mondo moderno, da una parte la poverta la miseria e lo sfruttamento e dall'altra il consumismo e lo sfruttamento dei poveri abitanti del terzo mondo. Dopo i grandi sequestri degli anni passati, oggi gli armatori delle navi che passano vicino alla Somalia si sono finalmente decisi ad imbarcare guardie armate per proteggere i marinai e la nave, cosa che, combinata al pattugliamento delle flotte militari internazionali, ha portato alla diminuzione dei sequestri (l'ultimo risalirà circa a più di un anno fa) anche se comunque si rilevano ancora attacchi. Per chi fosse interessato all'argomento consiglio di visitare la pagina della missione atalanta Eunavfor e il sito Maritime Bulletin Home che riporta anche gli altri incidenti di pirateria che accadono in tutto il Mondo.
Per concludere un ottimo film ricco di azione interpretato da degli ottimi attori e che fa riflettere.
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[+] condanna esemplare?
(di stefania73 )
[ - ] condanna esemplare?
[+] somalia terra di nessuno @stefania73
(di andrelibero)
[ - ] somalia terra di nessuno @stefania73
[+] acque internazionali....
(di hollyver07)
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[+] ottimo film, suscita rancore verso i pirati!
(di sverin)
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pepito1948
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martedì 29 ottobre 2013
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pirati: vittime o carnefici?
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Un cargo americano stracolmo di container –tra cui molto materiale umanitario- naviga al largo della Somalia, Paese notoriamente in balia dei signori della guerra e di trafficanti senza scrupoli che per soldi non esitano a sfruttare la manovalanza locale più disperata e povera, come i pescatori dei villaggi lungo la costa.
Il capitano della nave Phillips, priva di presidio armato, annusa l’aria di rischio (peraltro notorio in quelle zone), adotta preventivamente tutte le misure di sicurezza possibili, ma sa che anche un colosso di grande stazza nulla potrebbe in caso di attacco di pochi ma agguerriti pirati, armati fino ai denti e ricattati dai mandanti che non accetterebbero il fallimento della missione (ricavare più soldi possibile).
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Un cargo americano stracolmo di container –tra cui molto materiale umanitario- naviga al largo della Somalia, Paese notoriamente in balia dei signori della guerra e di trafficanti senza scrupoli che per soldi non esitano a sfruttare la manovalanza locale più disperata e povera, come i pescatori dei villaggi lungo la costa.
Il capitano della nave Phillips, priva di presidio armato, annusa l’aria di rischio (peraltro notorio in quelle zone), adotta preventivamente tutte le misure di sicurezza possibili, ma sa che anche un colosso di grande stazza nulla potrebbe in caso di attacco di pochi ma agguerriti pirati, armati fino ai denti e ricattati dai mandanti che non accetterebbero il fallimento della missione (ricavare più soldi possibile).
Con modalità molto simili ai pirati del passato –abbordaggio ed arrembaggio con tanto di scala- un pugno di ex pescatori sale sulla nave, se ne impadronisce, instaurando con il comandante una complessa schermaglia per raggiungere al meglio l’obiettivo. Il rapporto si restringe ai due capi, Muse, povero di mezzi ma non di astuzia e capacità di comando, e Phillips, predisposto a questo tipo di evenienza e forte del suo unico vantaggio, la capillare conoscenza della nave. Nonostante il poco rassicurante intercalare di Muse (andrà tutto bene), la vicenda si complica, intervengono in massa i mezzi di assistenza americani, il rapporto di forza tende ad invertirsi, fino allo scontro finale tra Davide e Golia. Ma questa volta Golia non può perdere…
Il film ricalca il racconto del protagonista Phillips, che, uscito indenne dalla vicenda, ne descrisse i dettagli nelle sue memorie. Il regista, sempre attento a sostenere la montante tensione come in un thriller dai risvolti mutevoli, è abile a mettere al centro l’incontro-scontro tra due personalità diversissime ma legate da una spiccata attitudine all’astuzia, alla contromossa, all’immediatezza decisionale, il tutto in un faccia a faccia (potremmo dire sguardo a sguardo) in cui ciascuno cerca di scrutare nell’altro il minimo segno rivelatore; e la strettezza claustrofobica di molte scene in interno esaltano il confronto. La magrezza stracciona dell’uno e la leggera pinguedine sotto la barbetta curata dell’altro evidenziano la distanza abissale –economica e culturale- dei competitori e dei loro mondi, come per dire: non basta che un cargo porti aiuti ai Paesi africani per appianare le immani contraddizioni fra Occidente e Terzo Mondo, qui rappresentato da un ex Stato ridotto a mera “espressione geografica”.
Vero protagonista dell’azione è Muse, sorta di antieroe spinto dalla fame e dallo sfruttamento di potentati locali ad imboccare una strada spesso senza ritorno, che, ai nostri occhi italici, ricorda drammi geograficamente vicini ma con significative differenze. Muse sa di essere strumento di trame più forti di lui, accetta il rischio di azioni condannate dal mondo “progredito” (cioè non affamato), vorrebbe andare a vivere in America, non è incline ad uccidere come il suo compagno di ventura, di cui deve frenare continuamente la cieca furia. Perderà ma con un minimo di dignità.
Altro protagonista (sempre dell’azione) è la mostruosa macchina militare americana, che si dispiega in tutta la sua smisurata potenza e che non ammette fallimento (anche se alcuni precedenti proprio in Somalia contraddicono questo dogmatico intento), a prescindere da quale sia il numero delle vittime da salvare e dei nemici da battere.
Pur con qualche riserva sulla possibilità di approfondire nei dialoghi lo scontro culturale tra i contendenti, il film è ben realizzato e getta una luce nuova su un fenomeno di origime millenaria, che offre molti spunti di riflessione di più ampio respiro.
Scontata l’ottima performance di Hanks, ma anche il cast somalo non sfigura.
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