julianne
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sabato 7 luglio 2012
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un film allegro e intenso, fresco e profondo
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Nell'America degli anni '60 si snodano le vicende di tre donne dal carattere deciso e dal grande cuore: l'aspirante scrittrice Skeeter (la giovane Emma Stone), e due donne di colore che prestano servizio presso famiglie abbienti e razziste: Aibileen (l'intensa Viola Davis) e Minny (la carismatica Octavia Spencer). In questo clima di sfruttamento e umiliazione per le donne di colore, le intrepide protagoniste decidono di denunciare - in forma anonima - tutte le angherie e i soprusi a cui sono sottoposte. Il vento del cambiamento è ormai giunto e molte altre donne sono disposte a raccontare le loro esperienze, che verranno infine raccolte in un libro impertinentemente veritiero.
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Nell'America degli anni '60 si snodano le vicende di tre donne dal carattere deciso e dal grande cuore: l'aspirante scrittrice Skeeter (la giovane Emma Stone), e due donne di colore che prestano servizio presso famiglie abbienti e razziste: Aibileen (l'intensa Viola Davis) e Minny (la carismatica Octavia Spencer). In questo clima di sfruttamento e umiliazione per le donne di colore, le intrepide protagoniste decidono di denunciare - in forma anonima - tutte le angherie e i soprusi a cui sono sottoposte. Il vento del cambiamento è ormai giunto e molte altre donne sono disposte a raccontare le loro esperienze, che verranno infine raccolte in un libro impertinentemente veritiero.
Un film perfetto in ogni suo dettaglio, in primis la recitazione delle eccezionali protagoniste - da citare ,oltre alle suddette, la giovane Bryce Dallas Howard (figlia di Ron, nda) nei panni di un'insulsa reginetta viziata e razzista, e la simpaticissima, ingenua ed esuberante Jessica Chastain. Ed è sia grazie alle interpreti sia alla sapiente regia di Tate Taylor che l'omonimo romanzo di Kathryn Stockett viene riportato sul grande schermo in tutta la sua efficacia, alternando abilmente momenti di inesprimibile sofferenza a esilaranti scene comiche, senza mai scadere nella demenzialità. A completare il quadro vi sono la la colonna sonora, azzeccatissima, che sembra scandire le vicende del film, i costumi e la fotografia, che ci offrono un'opera frizzante, profonda, irriverente e innovativa, che merita appieno tutti i riconoscimenti ricevuti.
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luca scial�
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sabato 30 giugno 2012
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il becero razzismo tra ironia e drammaticità
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Jackson, Mississippi. Inizio degli Anni Sessanta. Skeeter si è appena laureata e come primo impiego riesce ad ottenere un contratto per un giornale locale, dove cura una banale rubrica sull'economia domestica. E' circondata però dal becero razzismo dell'epoca, aggravato dall'ipocrisia dei benpensanti. Così decide di scrivere un libro che raccolga le testimonianze delle cameriere nere maltrattate dalle proprie padroni. La missione certo non è facile, ma mantenendo il loro anonimato, riesce ad ottenere man mano la loro fiducia, la quale accresce in loro assieme alla rabbia per i torti subiti.
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Jackson, Mississippi. Inizio degli Anni Sessanta. Skeeter si è appena laureata e come primo impiego riesce ad ottenere un contratto per un giornale locale, dove cura una banale rubrica sull'economia domestica. E' circondata però dal becero razzismo dell'epoca, aggravato dall'ipocrisia dei benpensanti. Così decide di scrivere un libro che raccolga le testimonianze delle cameriere nere maltrattate dalle proprie padroni. La missione certo non è facile, ma mantenendo il loro anonimato, riesce ad ottenere man mano la loro fiducia, la quale accresce in loro assieme alla rabbia per i torti subiti.
Se è vero che il tema del razzismo e dell'apertheid è stato spesso trattato dal Cinema, questo lungometraggio di Tate Taylor dimostra che margini per parlarne con una certa originalità ci sono ancora. Il regista mixa sapientemente ironia e drammaticità, con tanto di riscatto finale per chi è stato trattato peggio di una bestia solo perché ha il colore della pelle diverso.
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1962thor
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mercoledì 27 giugno 2012
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quando i bimbi bianchi avevano una mamma di colore
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Una cameriera di colore che cresce amorevolmente la figlia bianca della padrona mentre il suo viene cresciuto da altri; "sei tu la mia vera madre" le dice la bimba
una donna che seppellisce il suo terzo figlio nato prematuramente sotto ad un roseto insieme agli altri due per non deludere il marito
Siamo negli anni '60 in Missisipi, uno degli stati più selvaggi e di ingiustizia sociale - recita una voce che esce da una tv accesa- ;
La vita quì è tranquilla dal punto di vista dei bianchi che si chiedono "perchè creare problemi, quì le cose vanno bene"
in realtà è in corso una profondissima battaglia sociale che vede suoi paladini Luther King e Kennedy
The Help è uno dei film più belli degli ultimi 10 anni.
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Una cameriera di colore che cresce amorevolmente la figlia bianca della padrona mentre il suo viene cresciuto da altri; "sei tu la mia vera madre" le dice la bimba
una donna che seppellisce il suo terzo figlio nato prematuramente sotto ad un roseto insieme agli altri due per non deludere il marito
Siamo negli anni '60 in Missisipi, uno degli stati più selvaggi e di ingiustizia sociale - recita una voce che esce da una tv accesa- ;
La vita quì è tranquilla dal punto di vista dei bianchi che si chiedono "perchè creare problemi, quì le cose vanno bene"
in realtà è in corso una profondissima battaglia sociale che vede suoi paladini Luther King e Kennedy
The Help è uno dei film più belli degli ultimi 10 anni. Affronta un tema trattato mille altre volte ma lo fa da una prospettiva diversa e senza mai cadere nell'ovvio e nel banale.
Un cast eccezionale che meritava molto più dell'unico Oscar dato a Octavia Spencer.
Promozione del film nelle sale italiane ancora una volta inesistente, basta guardare gli incassi
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archipic
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giovedì 17 maggio 2012
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un tocco lieve su un problema serio
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Davvero bello questo film, sia per il tema toccato che per la levità con la quale decide di raccontarlo.
Di film sulla discriminazione razziale ne sono stati girati molti e, ovviamente, quasi tutti sono stati incentrati sulla violenza che ne derivava.
Questa volta il discorso violenza è stato messo sullo sfondo, senza essere troppo invasivo. Non che l'aspetto violento del tema non sia stato trattato ma è stato privilegiato l'aspetto violento meno visibile ma più intrinseco e strisciante presente all'interno delle bianche e ricche residenze del sud degli states.
Superbamente recitato da un gruppo di attori davvero espressivi e misurati il film, seppur lento, non annoia mai ed accompagna lo spettatore in un percorso di rivalsa e riscatto di un'intera categoria di lavoratrici sfruttate e sottomesse.
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Davvero bello questo film, sia per il tema toccato che per la levità con la quale decide di raccontarlo.
Di film sulla discriminazione razziale ne sono stati girati molti e, ovviamente, quasi tutti sono stati incentrati sulla violenza che ne derivava.
Questa volta il discorso violenza è stato messo sullo sfondo, senza essere troppo invasivo. Non che l'aspetto violento del tema non sia stato trattato ma è stato privilegiato l'aspetto violento meno visibile ma più intrinseco e strisciante presente all'interno delle bianche e ricche residenze del sud degli states.
Superbamente recitato da un gruppo di attori davvero espressivi e misurati il film, seppur lento, non annoia mai ed accompagna lo spettatore in un percorso di rivalsa e riscatto di un'intera categoria di lavoratrici sfruttate e sottomesse. Con una fotografia molto suggestiva e una colonna sonora ben strutturata si esce dal cinema con un'emozione in più e una rinnovata ricchezza interiore. Da vedere.
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no_data
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martedì 15 maggio 2012
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tutto un po troppo
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Il film è buono, ma ritengo che le caratterizzazioni dei personaggi sia positivi che negativi siano esagerate. Le "signore" padrone sono TROPPO cretine e le domestiche "negre" come si dice nel film sono TROPPO buone, carine e intelligenti. La fotografia a mio gusto è troppo patinata ed il tutto dura come oggi usa un po troppo. Le attrici comunque sono bravissime. non so che voto dare.
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(di genni49)
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la iena
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lunedì 14 maggio 2012
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il diritto alla dignità umana
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E’ strano come un film possa emozionarti.E' l'1:24 della notte ed ho appena finito di vedere the Help; i titoli di coda e la voce calda di Mary J.Blige stanno ancora andando e sento dentro di me come un grande fermento. Non ho mai scritto una recensione prima ma è proprio durante il film che ho avuto l’illuminazione; e così eccomi qua. Interpretazioni magistrali raccontano di uno spaccato della storia dell’America al tempo di Martin Luther King al femminile. Cameriere, più serve che domestiche, subiscono da generazioni discriminazioni razziali e contraccambiando amore all'odio subito, si vedono negare il diritto della dignità umana solo per il colore della pelle. Spinte da una giovane borghese giornalista bianca in erba, decidono di raccontare tutte le loro storie per raccoglierle in un libro anonimo.
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E’ strano come un film possa emozionarti.E' l'1:24 della notte ed ho appena finito di vedere the Help; i titoli di coda e la voce calda di Mary J.Blige stanno ancora andando e sento dentro di me come un grande fermento. Non ho mai scritto una recensione prima ma è proprio durante il film che ho avuto l’illuminazione; e così eccomi qua. Interpretazioni magistrali raccontano di uno spaccato della storia dell’America al tempo di Martin Luther King al femminile. Cameriere, più serve che domestiche, subiscono da generazioni discriminazioni razziali e contraccambiando amore all'odio subito, si vedono negare il diritto della dignità umana solo per il colore della pelle. Spinte da una giovane borghese giornalista bianca in erba, decidono di raccontare tutte le loro storie per raccoglierle in un libro anonimo. Paura, divertimento, antipatia, disgusto, gioia e soddisfazione sono solo alcuni dei sentimenti che si avvertiranno guardando il film. Un film mai banale che riesce a coinvolgere lo spettatore raccontando attraverso lo spaccato di un paesino il problema di un’epoca.
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la iena
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lunedì 14 maggio 2012
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il diritto della dignità umana
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E’ strano come un film possa emozionarti. E' l’1:24 della notte ed ho appena finito di vedere the Help; i titoli di coda e la voce calda di Mary J.Blige stanno ancora andando e sento dentro di me come un grande fermento. Non ho mai scritto una recensione prima ma è proprio durante il film che ho avuto l’illuminazione; e così eccomi qua. Interpretazioni magistrali raccontano di uno spaccato della storia dell’America al tempo di Martin Luther King al femminile. Cameriere, più serve che domestiche, subiscono da generazioni discriminazioni razziali e contraccambiando amore all'odio subito, si vedono negare il diritto della dignità umana solo per il colore della pelle.
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E’ strano come un film possa emozionarti. E' l’1:24 della notte ed ho appena finito di vedere the Help; i titoli di coda e la voce calda di Mary J.Blige stanno ancora andando e sento dentro di me come un grande fermento. Non ho mai scritto una recensione prima ma è proprio durante il film che ho avuto l’illuminazione; e così eccomi qua. Interpretazioni magistrali raccontano di uno spaccato della storia dell’America al tempo di Martin Luther King al femminile. Cameriere, più serve che domestiche, subiscono da generazioni discriminazioni razziali e contraccambiando amore all'odio subito, si vedono negare il diritto della dignità umana solo per il colore della pelle. Spinte da una giovane borghese giornalista bianca in erba, decidono di raccontare tutte le loro storie per raccoglierle in un libro anonimo. Paura, divertimento, antipatia, disgusto, gioia e soddisfazione sono solo alcuni dei sentimenti che si avvertiranno guardando il film. Un film mai banale che riesce a coinvolgere lo spettatore raccontando attraverso lo spaccato di un paesino il problema di un’epoca.
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kondor17
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mercoledì 9 maggio 2012
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vedibilissimo, per tre quarti
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Peccato per il solito finale happy end all'americana, rovina non poco una grandissima interpretazione di tutte le attrici ed un film veramente interessante, fino a quel momento. Interessante per come si sviluppa, per la trama, il linguaggio, il ritmo, con il ku-kux-klan solo velatamente riflesso negli occhi di signorotte imborghesite, tutte carità fomale, cotonature e papillon. E completini a pois stile Wilma (dei Flinstones).
Comunque da vedere, e da sentire... anche per bellissima colonna sonora.
Per inciso, non ho nulla contro la vittoria del bene, beninteso, semprechè ciò non travalichi ogni umano buon senso. Nel caso in questione la domanda che è subito balenata e che non ha avuto ahimè risposta alcuna, è come la pubblicazione di un libro del genere, assieme alla rivalsa delle donne nero-americane, non possa aver scatenato anche e soprattutto la reazione inconsulta e violenta tipica proprio in quei tempi dei gruppi e delle sette razziste.
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Peccato per il solito finale happy end all'americana, rovina non poco una grandissima interpretazione di tutte le attrici ed un film veramente interessante, fino a quel momento. Interessante per come si sviluppa, per la trama, il linguaggio, il ritmo, con il ku-kux-klan solo velatamente riflesso negli occhi di signorotte imborghesite, tutte carità fomale, cotonature e papillon. E completini a pois stile Wilma (dei Flinstones).
Comunque da vedere, e da sentire... anche per bellissima colonna sonora.
Per inciso, non ho nulla contro la vittoria del bene, beninteso, semprechè ciò non travalichi ogni umano buon senso. Nel caso in questione la domanda che è subito balenata e che non ha avuto ahimè risposta alcuna, è come la pubblicazione di un libro del genere, assieme alla rivalsa delle donne nero-americane, non possa aver scatenato anche e soprattutto la reazione inconsulta e violenta tipica proprio in quei tempi dei gruppi e delle sette razziste. Se l'autore di "Versetti satanici" è stato condannato a morte, questo rappresentava una sfida ben più forte e diretta ..... lascio aperta la questione. E passo la palla. Grazie
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redinh79
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mercoledì 18 aprile 2012
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una ricetta genuina..
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Wow.. Ormai per colpire l'attenzione del pubblico si condiscono i film con come colpi di scena, effetti speciali e storie dalla dinamicità esasperata.. Questo film invece ricorda le ricette della nonna semplici e dal gusto intenso che ricordi nel tempo.. In una società dove il razzismo é radicato nell'anima delle persone, una persona riesce ancora a guardare il mondo con occhi pieni di speranza e voglia di giustizia.. Questi sentimenti avvolgono il film dall'inizio alla fine sbilanciando saldi equilibri e risvegliando le anime assopite dei protagonisti.
GIUDIZIO: DA VEDERE!
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