kondor17
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venerdì 21 agosto 2015
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carino
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Premetto di non aver mai seguito in tv la serie. Qualche episodio mi bastò a dire il vero per farmi capire che non era proprio la mia, pur amando già allora la fantascienza. So che hanno fatto poi alcuni film, ma questo è il primo che vedo. Con un rate così alto, non posso proprio trascurarlo, anche se è star trek.
Nel complesso mi è piaciuto, con qualche calo di ritmo verso la metà e qualche personaggio non proprio azzeccato, spock su tutti. Una umana sensibile e carina non si può innamorare di un pezzo di legno, dai. È un'offesa per le donne! Buono invece kirk ma soprattutto kan o khan, interpretato veramente bene.
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Premetto di non aver mai seguito in tv la serie. Qualche episodio mi bastò a dire il vero per farmi capire che non era proprio la mia, pur amando già allora la fantascienza. So che hanno fatto poi alcuni film, ma questo è il primo che vedo. Con un rate così alto, non posso proprio trascurarlo, anche se è star trek.
Nel complesso mi è piaciuto, con qualche calo di ritmo verso la metà e qualche personaggio non proprio azzeccato, spock su tutti. Una umana sensibile e carina non si può innamorare di un pezzo di legno, dai. È un'offesa per le donne! Buono invece kirk ma soprattutto kan o khan, interpretato veramente bene. Forte, incisivo, sovrumano ma leale e buono. Oltre che bello. È un coprotagonista a tutti gli effetti.
Buoni gli effetti e ottimo il montaggio. Qualche voragine narrativa qua e là ci ricorda che nessuno e niente è perfetto, a parte la natura. Comunque godibile e divertente, anche per i non amanti della serie.
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carlosantoni
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venerdì 16 agosto 2013
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into boredom
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Un inutile e ridondante dispendio di effetti speciali che non possono supplire alla pochezza di un film che non inventa niente, si limita a un “copia e incolla” soprattutto utilizzando i film di R. Scott, “Blade Runner” e “Alien”, poi anche “2001 Odissea nello spazio” di Kubrick e direi “Skyfall” di Mendes. Un film farcito di stucchevole retorica patriottarda in salsa 11 settembre. È noiosa la sequenza interminabile di eventi catastrofici e di episodi a catena da Mission Impossible, dopo un po’ non se ne può più, e invece c’è da subirne per più di due ore. La colonna sonora che accompagna e sottolinea le diverse fasi del film vorrebbe essere epica, nel senso più squisitamente yankee del termine, cioè quello tipico dei film western in cui l’intento è quello di divertire gli spettatori con storie di sterminio dei nativi, proprio per questo è tronfia e insopportabile: allude a eroismi che non sono tali, a “guerre giuste” che non sono per niente giuste.
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Un inutile e ridondante dispendio di effetti speciali che non possono supplire alla pochezza di un film che non inventa niente, si limita a un “copia e incolla” soprattutto utilizzando i film di R. Scott, “Blade Runner” e “Alien”, poi anche “2001 Odissea nello spazio” di Kubrick e direi “Skyfall” di Mendes. Un film farcito di stucchevole retorica patriottarda in salsa 11 settembre. È noiosa la sequenza interminabile di eventi catastrofici e di episodi a catena da Mission Impossible, dopo un po’ non se ne può più, e invece c’è da subirne per più di due ore. La colonna sonora che accompagna e sottolinea le diverse fasi del film vorrebbe essere epica, nel senso più squisitamente yankee del termine, cioè quello tipico dei film western in cui l’intento è quello di divertire gli spettatori con storie di sterminio dei nativi, proprio per questo è tronfia e insopportabile: allude a eroismi che non sono tali, a “guerre giuste” che non sono per niente giuste. La faccia da bamboccio del protagonista (Chris Pine) forse va bene per uno spot sui dopobarba, ma non per un film d’azione dove un Matt Damon e perfino un Tom Cruise sarebbero andati alla grande: vedere il suo sguardo continuamente imbambolato, coi begli occhioni sgranati e la boccuccia increspata, con l’espressione ottimistica stampata perennemente in faccia, da giovanotto yuppie sempre sicuro di sé, pronto a tutto ma al tempo stesso col cuore così tenero che si taglia con un grissino (insomma la quintessenza dell’insopportabile bravo ragazzo made in Usa), risulta pesante.
Pesante anche la retorica ipocrita dei buoni propositi enunciata all’inizio del film: la missione è andare ad esplorare i luoghi reconditi dell’universo, ma senza intervenire: guardare e non toccare, per non modificare surrettiziamente la naturale evoluzione di civiltà e popoli diversi dai nostri. Proprio quello che nella loro storia hanno sempre fatto gli Usa, specie negli ultimi 120 anni! E non meno pesante la retorica finale in salsa 11 settembre, dove l’astronave-kamikaze si getta sui grattaceli della metropoli per distruggere più che può.
Più che un film di fantascienza, Into Darkness mi sembra un film di propaganda, come tanti, troppi ne vengono ancora prodotti e sparati, purtroppo non nelle oscurità degli spazi siderali ma nelle oscurità delle sale di proiezione.
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(di emaspac)
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johnskandar
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martedì 2 luglio 2013
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sarebbe stato meglio un vero reboot
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Star Trek è sempre stato considerato, a mio parere con un forte pregiudizio, una saga per "pochi", spesso disprezzata da chi non era appassionato di fantascienza. In quest'ottica, non capisco come mai questo film sia così osannato da tutta la critica, visto che, a parte il condimento con qualche scena d'azione alla Star Wars e un inutile bikini, tutto ciò che di buono ha questo film è copiato dal "vecchio" Star Trek.
Non c'è nulla di veramente originale... e non mi riferisco solo al paragone con "L'ira di Khan"... anche il tema del "lato oscuro" della Flotta Stellare è stato già ampiamente trattato, in particolare nella serie DS9 in cui, guarda caso, è stata introdotta per la prima volta la Sezione 31.
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Star Trek è sempre stato considerato, a mio parere con un forte pregiudizio, una saga per "pochi", spesso disprezzata da chi non era appassionato di fantascienza. In quest'ottica, non capisco come mai questo film sia così osannato da tutta la critica, visto che, a parte il condimento con qualche scena d'azione alla Star Wars e un inutile bikini, tutto ciò che di buono ha questo film è copiato dal "vecchio" Star Trek.
Non c'è nulla di veramente originale... e non mi riferisco solo al paragone con "L'ira di Khan"... anche il tema del "lato oscuro" della Flotta Stellare è stato già ampiamente trattato, in particolare nella serie DS9 in cui, guarda caso, è stata introdotta per la prima volta la Sezione 31. Non si tratta di piccoli riferimenti messi per far piacere ai fan, ma solo di un saccheggio a tutto spiano in cui, purtroppo, tutti questi elementi sono stati amalgamati in maniera tale da svuotarli del loro significato (i personaggi di Carol Marcus e di Khan sono completamente privi di spessore, la scena del sacrificio di Kirk non ha la stessa forza emotiva di quella di Star Trek II in quanto si sa già come si salverà, la comparsata dei Klingon è abbastanza insignificante) e dar vita a un film la cui trama fa acqua da troppe parti, in quanto costruita in funzione di questi richiami, oltre che della spettacolarità. Alcuni esempi: possibile che i gradi più alti della Flotta Stellare si riuniscano in un palazzo al quale si può avvicinare così facilmente, senza essere rilevata, una navetta armata? Come fanno i sensori della nave di Khan a non rilevare che i siluri non contengono i corpi e soprattutto che sono armati? Possibile che mentre l'Enterprise e l'altra nave combattono nell'orbita terrestre nessun'altra nave della Flotta Stellare (che ha il bacino spaziale là vicino!) venga allertata ed intervenga per evitare che Khan si getti a kamikaze su San Francisco? E che dire di una San Francisco in cui Spock deve inseguire a piedi un criminale? Non ci sono forse navette militari o di polizia nella Terra del futuro?
Ma i buchi della trama si possono anche perdonare... il problema è che questo film magari può essere divertente, può emozionarti mentre lo guardi, ma alla fine non ti lascia nulla dentro, al contrario di quello che faceva il "vecchio" Star Trek e che dovrebbe fare tutta la buona fantascienza. Eppure JJ è un genio e grazie a lui finalmente Star Trek è "figo".
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mickey97
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sabato 22 giugno 2013
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film privo di idee e senza identità, abrams delude
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Into Darkness - Star Trek è solo l'inizio di una sequela di film che contribuiranno a rendere la saga di Star Trek come la più longeva della storia. La regia viene affidata a uno dei registi più talentuosi, J.J Abrams, il quale ha prodotto, sceneggiato e diretto insieme a Steven Spielberg il fantascientifico super 8, capolavoro indiscutibile. Abrams assume l'incarico, senza dubbi ed incertezze, risulta troppo sicuro di sè ed è proprio questa sicurezza che lo tradisce e lo porta a realizzare un prodotto del tutto vuoto privo di idee e senza identità. Mentre la mancanza di idee è dovuta ad una trama totalmente assente, l'identità comincia a mancare ai singoli personaggi, la cui valorizzazione è equivalente a zero, solo Spoke si riesce a salvare da questo bruttissimo trattamento, poichè soggetto di diversi sentimenti quali l'amore per Nyota e il dolore della perdita improvvisa ( visto che il capitano James Kirk viene riportato in vita ) di un amico.
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Into Darkness - Star Trek è solo l'inizio di una sequela di film che contribuiranno a rendere la saga di Star Trek come la più longeva della storia. La regia viene affidata a uno dei registi più talentuosi, J.J Abrams, il quale ha prodotto, sceneggiato e diretto insieme a Steven Spielberg il fantascientifico super 8, capolavoro indiscutibile. Abrams assume l'incarico, senza dubbi ed incertezze, risulta troppo sicuro di sè ed è proprio questa sicurezza che lo tradisce e lo porta a realizzare un prodotto del tutto vuoto privo di idee e senza identità. Mentre la mancanza di idee è dovuta ad una trama totalmente assente, l'identità comincia a mancare ai singoli personaggi, la cui valorizzazione è equivalente a zero, solo Spoke si riesce a salvare da questo bruttissimo trattamento, poichè soggetto di diversi sentimenti quali l'amore per Nyota e il dolore della perdita improvvisa ( visto che il capitano James Kirk viene riportato in vita ) di un amico. Abrams prende le redini di un progetto che con Into The Darkness è solo iniziato e finirà dopo tanti altri successi grazie a un pubblico che ancora non si è stancato di una saga che sta tirando troppo per le lunghe. Con Into The Darkness si è voluta dare la svolta, una nuova saga è iniziata e secondo i realizzatori all'insegna del moderno. L'obbiettivo pricipale è eseguirne continui ritocchi, ritocchi a parer mio inutili perchè a paer mio questo film sa di antico nonostante incarni la vera fantascienza che di flm in film si va dissolvendo e non la si apprezza più come un tempo. La regia di J.J Abrams delude parecchio, poichè davvero poco curata e non si presta minimamente disponibile alla cura dei dettagli, un film che rimane in superficie dall'inizio alla fn, non riesce a trovare una sua identità, non si afferma sullo schermo e non fa sentire la sua voce. Ogni scena, eccetto Spock che versale lacrime per un amico apparentemente morto, è girata con una superficialità disarmante, persino il finale che nonostante riesca a salvare il film dalla mediocrità, non coinvolge. Gli effetti speciali che si distribuiscono nelle scene di azione risultano scontati mentre il 3D si fa conoscere e mostra tutta la sua valenza.
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[+] errore.
(di guggenheim)
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