Cogan - Killing Them Softly

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Un film di Andrew Dominik. Con Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini, Richard Jenkins, Vincent Curatola.
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Titolo originale Killing Them Softly. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 100 min. - USA 2012. - Eagle Pictures uscita giovedì 18 ottobre 2012. MYMONETRO Cogan - Killing Them Softly * * 1/2 - - valutazione media: 2,52 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
themaster mercoledì 3 settembre 2014
bellissimo film Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Andrew Dominik è un regista neozelandese che sa il fatto suo e lo ha dimostrato ampiamente con l ottimo Chopper e il minore seppur ottimo L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford,e ha portato avanti la poetica del suo cinema con questo Cogan Killing them Softly,un thriller pulp che rifacendosi al genere creato da Quentin Tarantino offre la sua visione di quel genere. Questa pellicola è stata massacrata dai più,non tanto per l'incompetenza di questi ultimi quanto per la natura ingannevole del titolo,delle poche immagini rilasciate,dalla copertina( mai giudicare un libro dalla copertina e un film dalla locandina,ma questo la gente no lo ha capito) perchè tutto sembrava fuorchè un raffinatissimo thriller,che si prende il suo tempo e offre una lucidità nella stesura del soggetto,della sceneggiatura e nella regia,pareva piuttosto una sorta di film d'azione in stile Io vi Troverò e quando è così è logico che il risultato finale non soddisfi,bisogna vederlo sapendo a cosa si va incontro altrimenti si rischia di non apprezzarlo. [+]

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elgatoloco venerdì 1 dicembre 2017
comunque efficace anche nella denuncia Valutazione 0 stelle su cinque
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No
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Sarà anche solo un'idea, come scritto nella recensione"ufficiale", ma lo smascheramento della vera natura degli States e del capitalismo(i discorsi teletrasmessi e raffrontati di George Bush jr.e Barack Obama)è presente massicciamente e in modo, direi, "onnipervasivo"nel film, dunque"Killing  Them Softly"(2012), , tratto da un "classico"come"COgan's Trade"(1974)di George V.Higgins, di Andrew Dominik, ma c'è anche dell'altro: la violenza implacabile che domina i rapporti criminali, ma anche(latamente)sociali, dove la violenza, intervallata da lunghi dialoghi mai "sul nulla"(o meglio su nulla, Jean Paul Sartre è salvo. [+]

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iuriv martedì 9 gennaio 2018
piatto come una tavola. Valutazione 2 stelle su cinque
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In ritardo di almeno quindici anni, Cogan soffre del suo desiderio di piacere e di incastonarsi in un genere che ormai rischia di aver detto tutto ciò che poteva dire.

Figlio di quel thriller-noir post-moderno tipico degli anni novanta, il film diventa verboso, lento e quasi impacciato nel suo incedere. La trama vive della necessità di arrivare all'ultima frase pronunciata da Pitt per farla sembrare una sentenza inappellabile. Il risultato è che quelle parole diventano l'unico argomento interessante di un'ora e mezza di visione che fatica dannatamente a scorrere.

Nonostante il cast stellare e la discreta interpretazione dei protagonisti, Dominik non ricava nulla dalla sua storia, forse perché ossessionato dal messaggio che contiene. [+]

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elgatoloco domenica 29 luglio 2018
terribile, anche nella denuncia Valutazione 0 stelle su cinque
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Questo"Cogan, Killing then Softly"(Andrew Dominik, 2012), mostra l'ambiente spietato della malavita(in specie pesci grossi versus piccoli, killeiraggio), dove il"softly"è, ovviamente, solo una parvenza, una specie di placido fantasma ipocrita per mascherare una violenza mai solo strisciante, ma anche striasciante, certamente atroce, ma, appunto,"softly", per certe modalità addotte e dichiarate... Ma c'è anche il riferimento esplicito ed esplicitato all'uso della droga(iniezione di eroina, "pera", con una sorta di ralenti dell'azione, una soluzione filmica efficace, più che in altri film, certamente), la denuncia di un"homo homini lupus"che alligna nel mondo della criminalità(ma non solo in questo, purtroppo), ma soprattutto ancora, quasi a denunxiare un livello"over", sopra. [+]

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dandy martedì 30 ottobre 2018
purtroppo niente di memorabile. Valutazione 2 stelle su cinque
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Il regista riprende un noir del'74("Cogan's Trade" di George V.Higgins)adattandolo nel periodo della crisi finanziaria e le elezioni di Obama nel 2008.Ma le riflessioni si fermano sulla superficie,limitandosi ai discorsi del futuro presidente che accompagnano la vicenda.Il resto è la solita zuppa a base di dialoghi tarantiniani,violenza e colonna sonora usata alla Martin Scorsese("The man comes around","Heroin").La sequenza della rapina si risolve in modo non scontato,e il pestaggio ai danni di Liotta è decisamente brutale.Ma questo non basta a ravvivare un prodotto troppo uguale a mille altri,a conti fatti senza una vera ragion d'essere. [+]

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gabriele.vertullo lunedì 22 ottobre 2012
rovesciato il mito del criminale-eroe Valutazione 2 stelle su cinque
43%
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Case sverniciate e abbandonate in una New Orleans che potrebbe essere una delle tante città semi-fantasma dell’America. Ogni speranza è soffocata, i volti della gente sono gravi o indifferenti, in uno scenario percettibilmente instabile e vacillante: i mass-media che continuamente intossicano l’aria con la cruda realtà di una costante e irrimediabile regressione economica, la totale incertezza della campagna elettorale tra Barack Obama e John McCain al termine della presidenza Bush. Queste sono le (non) fondamenta di Cogan-Killing Them Softly, un’assenza totale di punti di riferimento politici, economici e sociali.
Frankie è un giovane spiantato, Russell un tipo schizoide, i due sono gli esecutori di una rapina ai danni dei maggiori esponenti della criminalità, durante una partita segreta di poker organizzata da Markie Trattman (Ray Liotta). [+]

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cianoz lunedì 26 gennaio 2015
mediocre con macchie piacevoli Valutazione 2 stelle su cinque
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100%

Nel panorama dei film del filone gangsteresco questo Cogan - Killing Them Softly non brilla particolarmente, anche se non è da buttare. L'impianto non è male, Brad Pitt è convincente anche se non eccezionale, alcune cose sono anche meritevoli, tipo musiche, atmosfere (di qualche scena, non tutte) e in qualche momento si respira anche il gusto di un bel film di gangster con connonati interessanti o particolarità gustore. Però quello che si accumula mentre lo si guarda è un senso di piattezza e di banalità e strada facendo si sente che manca di sostanza.
I dialoghi sono anche buoni, almeno alcuni, ma non bastano a tenere in piedi il tutto, perché non si è mai davero rapiti da quello che succede o da come succede. [+]

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zoom e controzoom mercoledì 24 ottobre 2012
peccato: noioso Valutazione 1 stelle su cinque
48%
No
52%

Non si può non pensare già dalle prime immagini, che questo sia un film d’azione “atipico”, in quanto pare di capire che noi stiamo, anzi “siano” l’animo sensibile dei killer, dei malvagi insomma, ai quali il film è dedicato. Potrebbe essere un punto di vista interessante per scoprire quella parte dell’animo umano che potrebbe farceli scoprire identici a noi attraverso debolezze e sensibilità che condividiamo, ma alla fine, di questa opinione rimane solo una sottile sensazione di presa in giro, non abbastanza ironicamente trattata per rappresentare il carattere del film, ma abbastanza fastidiosa da capire che è uno di quei film che alla fine ti spiega la morale scettica del più cattivo che c’è, che poi è la morale del grande “tutto” del sistema. [+]

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paperinik giovedì 25 ottobre 2012
non pefetto ma notevole Valutazione 3 stelle su cinque
39%
No
61%

Un film che ha una marea di limiti e difetti (già evidenziati da altri), nonchè il solito approccio didascalico yankee che presume di trovarsi di fronte a spettatori decerebrati da dover indottrinare. Resta però un ottimo montaggio e delle scelte stilistiche davvero interessanti: molto molto intrigante il pestaggio; un po' enfatici ma interessanti le scelte registiche sugli omicidi. Merita d'essere visto. Al cinema.

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derriev giovedì 25 ottobre 2012
tarantino 2.0 Valutazione 1 stelle su cinque
36%
No
64%

"Cogan - Killing them softly" è un chiaro riferimento ai primi film di Tarantino, "Le iene" e "Pulp fiction".

Trama: due balordi, capitanati da uno appena meno balordo, rapinano una bisca, facendo accusare un altro. Viene ingaggiato un killer per scovare i colpevoli e giustiziarli. Ci riuscirà, con qualche leggera difficoltà.

"Cogan" rimanda a Tarantino per i dialoghi-monologhi divaganti dei protagonisti, con  gli assassini che discorrono lungamente, di problemi sociali e personali, del loro lavoro così come un comune impiegato del proprio, con nonchalance. [+]

[+] e' del 1974... (di brian77)
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