paolp78
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sabato 27 dicembre 2014
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senza né capo né coda
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Il primo film, pur non essendo certo un capolavoro, risultava gradevole e divertente, stagliandosi sopra le altre commediole che il cinema italiano ci propina costantemente negli ultimi anni. Questo ha ingenerato in molti, e certamente nel sottoscritto, la malriposta aspettativa che anche questo numero due fosse caratterizzato dalla stessa piacevole ironia ed originalità che caratterizzavano il primo: niente di più sbagliato.
Il film è pessimo in ogni suo aspetto: la sceneggiatura è quasi assente in effetti, priva di spunti e assolutamente priva di idee; il ritmo è lento; le interpretazioni lasciano a desiderare.
Le gag comiche sono penose: non si riesce a ridere neppure sforzandosi.
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Il primo film, pur non essendo certo un capolavoro, risultava gradevole e divertente, stagliandosi sopra le altre commediole che il cinema italiano ci propina costantemente negli ultimi anni. Questo ha ingenerato in molti, e certamente nel sottoscritto, la malriposta aspettativa che anche questo numero due fosse caratterizzato dalla stessa piacevole ironia ed originalità che caratterizzavano il primo: niente di più sbagliato.
Il film è pessimo in ogni suo aspetto: la sceneggiatura è quasi assente in effetti, priva di spunti e assolutamente priva di idee; il ritmo è lento; le interpretazioni lasciano a desiderare.
Le gag comiche sono penose: non si riesce a ridere neppure sforzandosi.
Si ha netta l'impressione che, vista la buona riuscita del primo film, questo secondo sia stato realizzato solo per sfruttarne l'onda a fini commerciali, senza avere alcuna idea da mettere alla base di questo nuovo capitolo. Il risultato è un film senza né capo né coda.
Pure non raggiungendo le due ore di durata riesce ad annoiare a morte e già dopo i primi sessanta minuti si guarda l'orologio (nel mio caso, mi ricordo che ero in compagnia e questo soltanto mi impedì di lasciare la sala cinematografica, cosa che avrei sicuramente fatto se fossi stato solo).
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fabio57
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giovedì 17 settembre 2015
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inferiore al precedente
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Luca Miniero cerca di bissare il successo di Benvenuti al sud,ma purtroppo per lui e per noi,non ci riesce.Sull'onda della grande popolarità che aveva suscitato il primo,era facile prevedere che ci sarebbe stato un sequel,la commedia italiana è un pò a corto di idee nuove.Tuttavia pur avendo qualche spunto simpatico e comunque avvalendosi di un cast di tutto rispetto,non centra il bersaglio,costruendo un'improbabile commedia degli equivoci.Da sottolineare la prova di Paolo Rossi che nei panni del "manager" quadro e squadra,privo di umanità,ambizioso e spietato,è bravissimo.
Carino ma non troppo
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floyd80
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martedì 3 novembre 2015
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tranquillo...tranquillo
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Una pellicola che prova a ribaltare gli stereotipi della grande metropoli del nord senza riuscirci appieno. Alcune battute sembrano forzate.
Però nel complesso rimane un bel film con personaggi simpatici e un buonismo di fondo che non guasta mai per una serata tranquilla tranquilla.
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critichetti
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venerdì 23 settembre 2016
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come la fretta rovina un buon lavoro
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"Benvenuti al nord" è uno di quei film che in Italia piace girare ma non si sa bene come farlo.Mi spiego meglio:il successo di "Benvenuti al sud" era stato sorprendente,motivo per cui si è pensato immediatamente ad un sequel.Ma il neo è proprio questo:anzichè dedicare un lungo tempo come nel caso del primo film,qui si è puntato sulla velocità,per sfruttare al meglio il successo del suo predecessore.Il risultato è un'accozzaglia di stereotipi unita ad alcuni momenti molto carini (in sintesi il contrario rispetto al primo film).Un gran peccato,perchè anche qui sarebbe potuto uscire un film veramente bello:alcuni momenti sono geniali e mettono in luce in modo veramente divertente le differenze fra Nord e Sud (ad esempio il momento in cui Siani vorrebbe organizzare una cena per la sera stessa ma i suoi colleghi,da buoni milanesi,hanno necessità di più tempo per organizzarsi),peò è interrotto da tanti,troppi stereotipi anche abbastanza noiosi da vedere.
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"Benvenuti al nord" è uno di quei film che in Italia piace girare ma non si sa bene come farlo.Mi spiego meglio:il successo di "Benvenuti al sud" era stato sorprendente,motivo per cui si è pensato immediatamente ad un sequel.Ma il neo è proprio questo:anzichè dedicare un lungo tempo come nel caso del primo film,qui si è puntato sulla velocità,per sfruttare al meglio il successo del suo predecessore.Il risultato è un'accozzaglia di stereotipi unita ad alcuni momenti molto carini (in sintesi il contrario rispetto al primo film).Un gran peccato,perchè anche qui sarebbe potuto uscire un film veramente bello:alcuni momenti sono geniali e mettono in luce in modo veramente divertente le differenze fra Nord e Sud (ad esempio il momento in cui Siani vorrebbe organizzare una cena per la sera stessa ma i suoi colleghi,da buoni milanesi,hanno necessità di più tempo per organizzarsi),peò è interrotto da tanti,troppi stereotipi anche abbastanza noiosi da vedere.Peccato davvero.Molto probabilmente dedicandogli più tempo il risultato sarebbe stato decisamente migliore
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renato c.
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lunedì 2 maggio 2016
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meno bello del primo!
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Miniero ha voluto fare il sequel di "Benvenuti al Sud" invertendo le parti! Come sfondo ci sono sempre i pregiudizi, con la differenza che mentre al Sud lavorano per vivere, al Nord vivono per lavorare; è questo che vuole sottintendere il film! Per il resto anche questo è simpatico, finisce per dar vedere che anche al Nord ci sono buoni sentimenti e che tutto il mondo è paese. Divertente quando Bisio e Siani si scmbiano i ruoli, e fa vedere che a Milano anche il timido e mammone Mattia può diventare un ottimo direttore! Poi ci sono le crisi con le mogli: Alberto perchè tutto preso dal lavoro trascura la famiglio, Mattia perchè troppo mammone e non prende alcuna iniziativa per prendere, una volta sposato una casa tutta per loro! Non riesce
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Miniero ha voluto fare il sequel di "Benvenuti al Sud" invertendo le parti! Come sfondo ci sono sempre i pregiudizi, con la differenza che mentre al Sud lavorano per vivere, al Nord vivono per lavorare; è questo che vuole sottintendere il film! Per il resto anche questo è simpatico, finisce per dar vedere che anche al Nord ci sono buoni sentimenti e che tutto il mondo è paese. Divertente quando Bisio e Siani si scmbiano i ruoli, e fa vedere che a Milano anche il timido e mammone Mattia può diventare un ottimo direttore! Poi ci sono le crisi con le mogli: Alberto perchè tutto preso dal lavoro trascura la famiglio, Mattia perchè troppo mammone e non prende alcuna iniziativa per prendere, una volta sposato una casa tutta per loro! Non riesce nemmeno a pronunciare la parola "mutuo" e quando ci tenta si mette a balbettare! Alla fine comunque tutto si aggiusta! Happy-end e constatazione che tutto il modo è paese!! Valentina Lodovini appare ancora più sexy e procace, un vero spettacolo per gli occhi, ma nonostante una moglie così, Mattia per svegliarsi ha bisogno di provare l'ambiente milanese!
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enzo70
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lunedì 5 settembre 2016
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miniero fa il bis andando oltre i luoghi comuni
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Benvenuti al Sud è stato un incredibile successo di spettatori grazie ad un film che è riuscito, in maniera intelligente, ad irridere i luoghi comuni Nord e Sud. E la bella coppia Bisio Siani viene riproposta da Miniero, invertendo l’ordine dei fattori, dal nord al sud. Miniero è uno di mestiere e riesce a replicare la struttura del primo film, senza aggiungere molto, ma riuscendo con intelligenza a far ridere oltre che sorridere lo spettatore. Alla fine un omaggio all’Italia delle diversità che su un format francese ha aperto un filone al cinema italiano. Intelligente anche la posizione delle Poste che riescono, a loro volta, ad andare oltre gli slogan di efficientismo, attribuendo un volto umano ad una grande azienda, finora, pubblica.
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Benvenuti al Sud è stato un incredibile successo di spettatori grazie ad un film che è riuscito, in maniera intelligente, ad irridere i luoghi comuni Nord e Sud. E la bella coppia Bisio Siani viene riproposta da Miniero, invertendo l’ordine dei fattori, dal nord al sud. Miniero è uno di mestiere e riesce a replicare la struttura del primo film, senza aggiungere molto, ma riuscendo con intelligenza a far ridere oltre che sorridere lo spettatore. Alla fine un omaggio all’Italia delle diversità che su un format francese ha aperto un filone al cinema italiano. Intelligente anche la posizione delle Poste che riescono, a loro volta, ad andare oltre gli slogan di efficientismo, attribuendo un volto umano ad una grande azienda, finora, pubblica.
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ultimoboyscout
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domenica 13 maggio 2012
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tutta l'italia...è paese.
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Meno incisivo e più annunciato di "Benvenuto al Sud", è comunque simpatico e divertente grazie soprattutto alla verve di Bisio e Siani e alla naturale sinergia che c'è tra loro. Al grido di squadra che vince non si cambia, la formula riproposta è la stessa: una commedia, il sequel di un remake, risate, tante cartoline dall'Italia, dal mare di Castellabate alla festa degli Alpini sul Monte Rosa, passando per la Milano dalla doppia faccia, quella dei grattacieli e quella delle osterie con le gag di un napoletano trasferito a Milano tra accenti e modi di dire, cucina tipica e partiti nordisti. La storia riprende circa due anni dopo la fine del primo capitolo, Alberto e Mattia sono in piena crisi coniugale, col primo accusato dalla moglie di pensare solo al lavoro e il secondo addirittura lasciato poichè incapace di imporsi con la madre e di prendersi delle responsabilità.
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Meno incisivo e più annunciato di "Benvenuto al Sud", è comunque simpatico e divertente grazie soprattutto alla verve di Bisio e Siani e alla naturale sinergia che c'è tra loro. Al grido di squadra che vince non si cambia, la formula riproposta è la stessa: una commedia, il sequel di un remake, risate, tante cartoline dall'Italia, dal mare di Castellabate alla festa degli Alpini sul Monte Rosa, passando per la Milano dalla doppia faccia, quella dei grattacieli e quella delle osterie con le gag di un napoletano trasferito a Milano tra accenti e modi di dire, cucina tipica e partiti nordisti. La storia riprende circa due anni dopo la fine del primo capitolo, Alberto e Mattia sono in piena crisi coniugale, col primo accusato dalla moglie di pensare solo al lavoro e il secondo addirittura lasciato poichè incapace di imporsi con la madre e di prendersi delle responsabilità. Ovviamente, stavolta saranno presi di mira vizi e virtù che si annidano all'ombra della Madonnina. Minero riesce a dare continuità e un senso compiuto al suo sequel, ironizza sulle differenze culturali tra Nord e Sud senza chiamare per forza in causa Totò, dimostrando che tali ricchezze possono essere una ricchezza e non una divisione o un limite. Ottime le new entry Paolo Rossi, che interpreta un "Marchionne col fisico di Brunetta" e...Angela Finocchiaro nelle vesti della razzista suocera di Alberto. Che dire? Che tutto il mondo...pardon...l'Italia è paese? Forse si, quel che è certo è che i francesi si erano fermati all'originale (il bellissimo "Giù al Nord) mentre noi abbiamo voluto raddoppiare, certi di ripetere gli incassi: in un periodo in cui almeno un pò di voglia di ridere c'è, può andare bene anche così.
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fausta rosa
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lunedì 23 gennaio 2012
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si può sorridere commuovendosi
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Non la prima volta che Luca Miniero riesce a intrattenere il suo pubblico in maniera divertente leggera e per nulla banale. La storia si ripete con BENVENUTI AL NORD che riprende le atmosfere e le situazioni di Benvenuti al Sud trasferendole geograficamente e connotandole emotivamente.
Gli stereotipi nord – sud appena accennati, sfumati, sfiorati e subito superati da rapporti umani che si intrecciano e si scoprono e si apprezzano nella ferialità. Delicato ed efficace il tratteggio di Mattia, interpretato dal bravo Alessandro Siani che, sebbene rimandi allo stile recitativo del grande Troisi, riesce a dar vita ad una psicologia autentica, vera, fragile eppure vincente, perchè in grado di cambiare e di far cambiare .
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Non la prima volta che Luca Miniero riesce a intrattenere il suo pubblico in maniera divertente leggera e per nulla banale. La storia si ripete con BENVENUTI AL NORD che riprende le atmosfere e le situazioni di Benvenuti al Sud trasferendole geograficamente e connotandole emotivamente.
Gli stereotipi nord – sud appena accennati, sfumati, sfiorati e subito superati da rapporti umani che si intrecciano e si scoprono e si apprezzano nella ferialità. Delicato ed efficace il tratteggio di Mattia, interpretato dal bravo Alessandro Siani che, sebbene rimandi allo stile recitativo del grande Troisi, riesce a dar vita ad una psicologia autentica, vera, fragile eppure vincente, perchè in grado di cambiare e di far cambiare .
Non siamo dinnanzi ad un capolavoro della cinematografia ma sicuramente ad un film di piacevole e gradevole visione, adatto a tutti, capace di far sorridere, riflettere e delicatamente commuovere .
E non mi sembra poco.
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