nfl 26
|
domenica 25 settembre 2011
|
cesare è a casa sua!!!
|
|
|
|
Una cura sperimentale,con l'obiettivo di annientare il morbo di Alzheimer,viene somministrata a delle cavie animali(scimmie)...già sapete dove tutto ciò ci porterà!
Ammetto che quando lessi la notizia che avrebbero fatto un prequel del Pianeta Delle Scimmie mi sono spaventato,tra me e me mi sono detto:<< Ecco un'americanata che distruggerà il film cult del 1968>>. Mi sono dovuto ricredere....
Il film è un capolavoro,certo la storia come avrete capito non è proprio originale,ma in questo grande prequel vi è un ottimo mix di tutto ciò che serve ad un film per essere ricordato e amato;il regista pur essendo inesperto se la cava egregiamente e lascia la sua impronta tramite ottime inquadrature,la recitazione di James Franco e John Lithgow (rispettivamente figlio e padre nel film) è ottima e tutto ciò è accompagnato da grandi effetti speciali e da un ottimo Serkis.
[+]
Una cura sperimentale,con l'obiettivo di annientare il morbo di Alzheimer,viene somministrata a delle cavie animali(scimmie)...già sapete dove tutto ciò ci porterà!
Ammetto che quando lessi la notizia che avrebbero fatto un prequel del Pianeta Delle Scimmie mi sono spaventato,tra me e me mi sono detto:<< Ecco un'americanata che distruggerà il film cult del 1968>>. Mi sono dovuto ricredere....
Il film è un capolavoro,certo la storia come avrete capito non è proprio originale,ma in questo grande prequel vi è un ottimo mix di tutto ciò che serve ad un film per essere ricordato e amato;il regista pur essendo inesperto se la cava egregiamente e lascia la sua impronta tramite ottime inquadrature,la recitazione di James Franco e John Lithgow (rispettivamente figlio e padre nel film) è ottima e tutto ciò è accompagnato da grandi effetti speciali e da un ottimo Serkis. Andy Serkis ormai ha una certa esperienza con la motion capture,grazie ai ruoli di Gollum e King Kong;Andy,amato attore britannico,si è fatto conoscere al grande pubblico con l'aiuto della computer grafica e ormai possiamo dire che egli è un pò il simbolo di questa nuova tecnica cinematografica. In questo film ritorna nei panni di una "scimmia" di nome Cesare(molto lodata la sua interpretazione);il suo è il personaggio chiave di tutta la vicenda. Cesare,la scimmia che si ribella alla crudeltà dell'uomo e dà inizio alla rivoluzione che metterà,come abbiamo visto nel 1968,il mondo e l'intera umanità in ginocchio. In questo grande e complesso ruolo Andy Serkis e gli effetti speciali riversano i loro lati migliori senza prevalere l'uno sull'altro (questo è uno dei pregi del film). Secondo me ormai sono troppi i film in cui l'effetto speciale è il loro asso nella manica,la loro ancora di salvezza....in troppi film tutto gira intorno all'effetto speciale ,il quale fà da cardine. In L'alba del pianeta delle scimmie,gli effetti speciali sono solo un mezzo tramite il quale il regista racconta e rappresenta la storia(magari fossere tutti così i film) !!! Questo film lo amerete per ogni sua inquadratura,per ogni gioco di sguardi tra la scimmia Cesare e il resto del mondo;L'alba del pianeta delle scimmie è un film che amerete a 360 gradi !!!
[-]
[+] ogni opinion è rispettabile
(di weach)
[ - ] ogni opinion è rispettabile
|
|
[+] lascia un commento a nfl 26 »
[ - ] lascia un commento a nfl 26 »
|
|
d'accordo? |
|
martalari
|
giovedì 18 agosto 2011
|
un film avvincente, con scene spettacolari girat
|
|
|
|
ABBIAMO VISTO "L'alba del pianeta delle scimmie" (Rise of the Planet of the Apes) UN FILM AVVINCENTE, CON SCENE SPETTACOLARI GIRATE BENISSIMO
Per noi lo ha visto negli Usa Rebecca W. dove è uscito da due settimane (5 Agosto) in Italia uscirà il 23 Settembre.
Vedere "L'ALBA DEL PIANETA DELLE_SCIMMIE" è un pò come sfogliare un romanzo di Michael Crichton, scrittore tra i più coinvolgenti di sempre deceduto qualche anno fa che ha scritto romanzi indimenticabili da cui sono stati tratti anche film non sempre all'altezza.
[+]
ABBIAMO VISTO "L'alba del pianeta delle scimmie" (Rise of the Planet of the Apes) UN FILM AVVINCENTE, CON SCENE SPETTACOLARI GIRATE BENISSIMO
Per noi lo ha visto negli Usa Rebecca W. dove è uscito da due settimane (5 Agosto) in Italia uscirà il 23 Settembre.
Vedere "L'ALBA DEL PIANETA DELLE_SCIMMIE" è un pò come sfogliare un romanzo di Michael Crichton, scrittore tra i più coinvolgenti di sempre deceduto qualche anno fa che ha scritto romanzi indimenticabili da cui sono stati tratti anche film non sempre all'altezza. Tra i suoi libri migliori Jurassic Park, Sol levante, Timeline (libro capolavoro e film tremendo)..tra i più coinvolgenti Sfera e Congo. Congo racconta di una spedizione attaccata dai gorilla che si scoprono essere le antiche guardie della città leggendaria....
Ne "L'ALBA DEL PIANETA DELLE_SCIMMIE" James Franco è un professore che dopo aver scoperto gli effetti di un farmaco su una scimmia durante una conferenza annuncia di voler sperimentare il farmaco anche sugli umani...
..ma succederà qualcosa...che cambierà la vita di molte persone e dei loro "amici"....
Il montaggio del film è sorprendente, l'azione ben girata e il film molto coinvolgente.
James Franco che abbiamo visto sotto la roccia in "127 Hours", nel film diretto da Rupert Wyatt è perfetto nel ruolo del professore.
Freida Pinto (per ora sorprendente solo in "Slumdog Millionaire") nel film un pò "appicicata" come tante altre che vediamo nei film americani senza mai convincere come Carla Gugino,Jessica Alba,Rosario Dawson o Michelle Rodriguez...
Il film è arrivato al secondo week end a 112 milioni di dollari guadagnati rispetto ai 93 spesi per realizzarlo. altri 74 milioni di dollari ha incassato nei primi paesi dove è uscito.
Di storie dove l'uomo cerca di cambiare la natura ne sono state girate molte, L'alba del pianeta delle scimmie comunque è avvincente come lo erano i film stile Jurrassic park, questo è sicuramente meno spettacolare sotto l'aspetto degli animali ma più storia per tutti e con scene d'azioni spettacolari e ben dirette (la scena dell'elicottero è fantastica!)
VOTO 7
[-]
[+] c'è dell'altro
(di weach)
[ - ] c'è dell'altro
|
|
[+] lascia un commento a martalari »
[ - ] lascia un commento a martalari »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
domenica 2 ottobre 2011
|
tra action ,eugenetica,ed armonia universale
|
|
|
|
definitivo
l'alba del pianete delle scimmie "
anno di produzione 2011
Del regista Rupet Wiatt che dopo il suo film thriller di esordio The Escapist ci propone un film complesso dai contorni di action movie ma anche di fantascienza ed horror, ma anche un film introspettivo forte dove la regia si concentra nel definire con fermezza la " Galassia Cesare " ed il'j'accuse contro il genere umano.
E' incursione sul tema della genetica , sulla morale sociale , sui sentimenti,sulla diversità,sulla libertà ,sui sogni, in particolare un volo all'interno dello specchio del genere umano che , si riscopre per quello che è, nelle sue contraddizioni e perversioni attraverso gli occhi di Cesare, lo scimpanzé oggetto di manipolazione genetica.
[+]
definitivo
l'alba del pianete delle scimmie "
anno di produzione 2011
Del regista Rupet Wiatt che dopo il suo film thriller di esordio The Escapist ci propone un film complesso dai contorni di action movie ma anche di fantascienza ed horror, ma anche un film introspettivo forte dove la regia si concentra nel definire con fermezza la " Galassia Cesare " ed il'j'accuse contro il genere umano.
E' incursione sul tema della genetica , sulla morale sociale , sui sentimenti,sulla diversità,sulla libertà ,sui sogni, in particolare un volo all'interno dello specchio del genere umano che , si riscopre per quello che è, nelle sue contraddizioni e perversioni attraverso gli occhi di Cesare, lo scimpanzé oggetto di manipolazione genetica.
Parliamo di una società “Biopunk “, dove la tecnologia concentra tutto il suo sforzo sugli aspetti che coinvolgono la biologia molecolare e la sua manipolazione ; parliamo di eugenetica, di questo Eldorado promesso e che mai arriva ; di un male oscuro dell'uomo , senza scrupoli, che attratto dal mito della ricchezza è disposto a dirigere la conoscenza scientifica verso percorsi , improbabili , e con conseguenze imprevedibili. Mutare un Dna significa forse riscrivere una nuova storia ,magari negando uno spazio di essere per questa umanità che faticosamente ha trovato un suo spazio di essere.
Si parliamo di manipolazione genetica, di discriminazione genetica e di un mondo di umani insicuro che rivede le proprie follie e forse una nuova alba di civiltà senza la sua presenza: si intravede sullo sfondo una società arida , senza ethos ne pathos , dove si contrappone una spiritualità battagliera che non accetta di essere fagocitata dalla tecnologia e che si aggrappa ad un valore non manipolabile “ la capacità di sognare”.
Ma non disperdiamoci,pensiamo all'alba del pianeta delle scimmie ,anche a come a qualcosa “di caldo” per i suo contenuti lirica, estetici . trasognati ,dove gli occhi dell’uomo guardano in alto, oltre l'orizzonte, sopra le sequoie, accanto alla natura , per la natura, esattamente come” i grandi antichi“ la intendevano assorbire .
In breve , un buon film, assolutamente da vedere , parzialmente remake del Pianeta delle scimmie di Tim Burton che a me è piaciuto , come pure del film sociologico esistenziale del 1968 omonimo del regista Franklin J. Schaffner ; ma il nostro film merita rispetto perché non è remake senza anima ; anzi introduce nuove tematiche , soprattutto nuova intensità introspettiva .
Ma le tematiche proposte non sono affatto banali: la visone armonica dell’ uomo con il cicli della vita, la sua inviolabilità, il senso di solitudine esistenziale che portano l’uomo a confrontarsi con se stesso;
tematiche già presenta mirabilmente e rappresentate in Blade Runner di Ridley Scott sulla complessità esistenziale riemergono con forza ed energia ; come pure la dicotomia che emerge fra l’uomo parte del tutto e l’uomo predatore( vide 2002 la seconda odissea ).
Tante belle idee, ottimamente ispirate, profondamente sentite ma il sogno di sognare può creare veramente qualcosa di insospettabile !!!!!!!
Vibrazioni in questo film che prendono il cuore è l’anima anche per i contenuti estetici veramente speciali.
Complimenti alla regia .
Esistono tutte le condizioni per una nuova sequel??? speriamo di no!!!!!!!
Vale quattro stelle d’oro e merita di entrare, pieno titolo, nella cineteca dei classici della fantascienza .
buona visione
weach illuminati
[-]
[+] grazie
(di weach)
[ - ] grazie
[+] sarebbe bello che tutti lo motivassero
(di riccardo76)
[ - ] sarebbe bello che tutti lo motivassero
[+] niente male...
(di aleman78)
[ - ] niente male...
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
nino pell.
|
domenica 25 settembre 2011
|
ottimo prequel di una grande saga di successo
|
|
|
|
"L'alba del pianeta delle scimmie" è senza dubbio un ottimo prequel di una grande saga di successo che prese forma e sostanza sin dal folgorante esordio avvenuto nel 1967 ad opera del film del regista Franklin J. Schaffner ("Il pianeta delle scimmie", n.d.r.) ed interpretato da attori del calibro di Charlton Heston e Roddy Mc Dowall. Di acqua sotto i ponti ne è passata da allora ed ecco allora il riaffacciarsi della saga dopo ben 45 anni grazie a questa pellicola datata 2011 del regista Rupert Wyatt. Ideale specchio dei tempi che corrono, volendo fare un confronto con quell'epoca sessantottina, l'attuale film in questione gode del favore soprattutto della tecnologia che per l'occasione è stata usata con ingegno, equilibrio, ma soprattutto usata con tatto per non snaturare e, io aggiungerei, non far rimpiangere i films originari della serie.
[+]
"L'alba del pianeta delle scimmie" è senza dubbio un ottimo prequel di una grande saga di successo che prese forma e sostanza sin dal folgorante esordio avvenuto nel 1967 ad opera del film del regista Franklin J. Schaffner ("Il pianeta delle scimmie", n.d.r.) ed interpretato da attori del calibro di Charlton Heston e Roddy Mc Dowall. Di acqua sotto i ponti ne è passata da allora ed ecco allora il riaffacciarsi della saga dopo ben 45 anni grazie a questa pellicola datata 2011 del regista Rupert Wyatt. Ideale specchio dei tempi che corrono, volendo fare un confronto con quell'epoca sessantottina, l'attuale film in questione gode del favore soprattutto della tecnologia che per l'occasione è stata usata con ingegno, equilibrio, ma soprattutto usata con tatto per non snaturare e, io aggiungerei, non far rimpiangere i films originari della serie. Il problema infatti delle pellicole moderne è l'utilizzo preponderante ma stucchevole degli effetti visivi cinematografici a discapito del valore dell'interpretazione che spesso passa in sordina in quanto, parlando francamente, meritevole di essere qualificato da Serie B. Invece in questo caso, il regista Rupert Wyatt costruisce e mette insieme tutte le varie componenti di un buon film con estrema perfezione e bravura: l'uso intelligente del computer che esalta senza far scadere nell'ovvietà i bellissimi effetti speciali e scenografici, il dinamismo e i primi piani delle scimmie davvero ben curati e straordinariamente belli e naturalmente una trama ben costruita con la quale il pubblico di appassionati viene a conoscenza di come è nato il predominio sul mondo da parte degli scimpanzé. La trama, poi, mette in evidenza la tematica della vivisezione animale che purtroppo ogni anno miete tante povere vittime che vengono puntualmente rese cavie dalle esigenze della scienza. Il film di Wyatt, difatti, ha come tema trainante l'uso di esperimenti scientifici sugli animali per testare la validità di un antidoto per combattere la malattia dell'alzheimer. Ma quasi come per uno scherzo del destino, tale sperimentazione finirà per fortificare la capacità intellettiva e combattiva di alcuni poveri scimpanzè, i quali troveranno il modo di organizzarsi nel riuscire a fuggire dalle loro celle e controbattere le forze degli umani intente a soffocare la rivolta, appunto, degli animali. Alla fine le scimmie troveranno rifugio nella foresta e da tale habitat ideale prenderà l'avvio il loro lento ma consistente dominio futuro sull'intera umanità. Ottima prova del regista Rupert Wyatt. "L'alba del pianeta delle scimmie" merita di essere considerato come tra i films che hanno inaugurato alla grande la stagione cinematografica 2011/2012.
[-]
[+] non e' un prequel
(di nicola1)
[ - ] non e' un prequel
|
|
[+] lascia un commento a nino pell. »
[ - ] lascia un commento a nino pell. »
|
|
d'accordo? |
|
jaylee
|
lunedì 26 settembre 2011
|
dall'evoluzione alla rivoluzione
|
|
|
|
Dopo il flop di Tim Burton nel 2001, che aveva tentato di rinverdire una delle principali saghe di fantascienza "pop" di tutti i tempi (al pari di Guerre Stellari e Star Trek), gli scettici aspettavano al varco questo secondo lavoro di Rupert Wyatt. Ebbene, il regista ci sorprende con una rivisitazione ed un innesto all'interno della saga che rispetta molti dei miti e della simbologia sociale presenti nella pentalogia originale, ma non si limita ad una mera ricompilazione di quanto già detto semplicemente adattando il linguaggio narrativo e visivo al 2011 (cioè ben 43 anni dopo l'originale), ma anche rimodellando quelle incongruenze, che necessitavano di anche troppa "sospensione del giudizio" nella versione originale.
[+]
Dopo il flop di Tim Burton nel 2001, che aveva tentato di rinverdire una delle principali saghe di fantascienza "pop" di tutti i tempi (al pari di Guerre Stellari e Star Trek), gli scettici aspettavano al varco questo secondo lavoro di Rupert Wyatt. Ebbene, il regista ci sorprende con una rivisitazione ed un innesto all'interno della saga che rispetta molti dei miti e della simbologia sociale presenti nella pentalogia originale, ma non si limita ad una mera ricompilazione di quanto già detto semplicemente adattando il linguaggio narrativo e visivo al 2011 (cioè ben 43 anni dopo l'originale), ma anche rimodellando quelle incongruenze, che necessitavano di anche troppa "sospensione del giudizio" nella versione originale.
Di fatto, il film è sia un reboot che una riscrittura della saga originale che aveva come cardine un paradosso temporale (cioè, che Cesare, la scimmia che poi sarà a capo della rivoluzione, proviene dal futuro), qui rimossa in favore di una mutazione provocata dall'uomo e, (in pieno stile fumetto Marvel, che ne pubblicò le storie negli anni '70) poi sfuggitagli dalle mani.
Moltissime le strizzatine d'occhio al film del '68 (la madre di Cesare si chiama Bright Eyes, come era stato soprannominato il protagonista umano -interpretato da Charlton Heston- nell'originale; l'orangutan, primo alleato di Cesare, si chiama Maurice, in onore a Maurice Evans che interpretava il ruolo dell'orangutan Zaius; la scena dove Cesare viene messo all'angolo con un getto d'acqua, è praticamente una replica di una scena emblematica); ed inoltre offre una chicca, cioè il motivo per cui la piccola scimmia viene chiamata Cesare, che di fatto era rimasta irrisolta nella prima serie (anzi ne era un'incongruenza, visto che il piccolo era stato battezzato Milo dai genitori).
Detto questo, il film si divide in due parti: l'educazione del giovane Cesare e la presa di coscienza di ciò che è necessario fare per emancipare il proprio "popolo" e guidarlo alla libertà. La trama è ovviamente lasciata aperta con uno stratagemma che riprende la saga originale (il virus), ma con una spiegazione decisamente più plausibile.
Da un punto di vista delle interpretazioni, la parte del leone (scusate la battuta) la fa Cesare, scimmia a cui Andy Serkis dona un'espressività umana ed animale allo stesso tempo (come già aveva fatto in King Kong), insieme ad i suoi sostenitori scimpanzè, gorilla e orangutan. Adeguati e niente più i protagonisti umani (con James Franco che ancora una volta non convince più del solito 6 e mezzo), decisamente in un ruolo da comprimari. Molto buone la regia e la fotografia, con la scena dell'attraversamento del Golden Gate che è la perla del film.
Da sempre Il Pianeta delle Scimmie ha avuto una forte valenza simbolica: da un lato, l'avidità ed arroganza dell'uomo che finisce con scatenare la reazione della natura ed innescarne la distruzione; dall'altro i rapporti con chi è diverso, con il modello di predominanza in opposizione a quello di pacifica convivenza (ricordiamoci che il primo film è del 1968).
Il grande pregio di Wyatt è il rispetto del messaggio e della potenza evocativa della serie originale, proponendo però una modernizzazione della narrativa e dell'immagine, rivisitando ed innestando quelle parti che rendono la saga forse ancora più potente e credibile dell'originale (anche se il paradosso temporale della prima serie era una capolavoro narrativo). Il seme è gettato, rimaniamo in fervida attesa sugli sviluppi della nuova serie.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jaylee »
[ - ] lascia un commento a jaylee »
|
|
d'accordo? |
|
riccardo76
|
mercoledì 5 ottobre 2011
|
il potente grido del primate
|
|
|
|
Acclamato dalla critica di tutto il mondo come uno dei migliori prequel di sempre, L’Alba del Pianeta delle Scimmie s’insinua violentemente nella mente e nel cuore dello spettatore. Altissima è la qualità di questa pellicola dal punto di vista tecnico. La performance capture della Weta Digital ha fatto ulteriori passi in avanti, riuscendo a creare delle scimmie credibilissime, sia nei movimenti, che, soprattutto, nelle espressioni. Il miracolo della casa neozelandese, infatti, valendosi anche dell’esperienza dell’attore Andy Serkis – oramai un veterano in campo di recitazione con la suddetta tecnica (si pensi al Gollum de Il Signore degli Anelli) – è quello di essere riusciti a rendere incredibilmente umano il personaggio di Cesare.
[+]
Acclamato dalla critica di tutto il mondo come uno dei migliori prequel di sempre, L’Alba del Pianeta delle Scimmie s’insinua violentemente nella mente e nel cuore dello spettatore. Altissima è la qualità di questa pellicola dal punto di vista tecnico. La performance capture della Weta Digital ha fatto ulteriori passi in avanti, riuscendo a creare delle scimmie credibilissime, sia nei movimenti, che, soprattutto, nelle espressioni. Il miracolo della casa neozelandese, infatti, valendosi anche dell’esperienza dell’attore Andy Serkis – oramai un veterano in campo di recitazione con la suddetta tecnica (si pensi al Gollum de Il Signore degli Anelli) – è quello di essere riusciti a rendere incredibilmente umano il personaggio di Cesare. C’è più umanità negli occhi di questo scimpanzé che in quelli degli attori, seppur di alto livello. Il cast infatti è di tutto rispetto: oltre al validissimo James Franco, oramai una garanzia, troviamo una grandissima interpretazione di John Lithgow, nel difficile ruolo di persona affetta da Alzheimer. Tuttavia la bravura dei due attori viene offuscata dall’eccezionale performance della scimmia, che si impone come il protagonista assoluto del film, conquistando subito la simpatia e la compassione del pubblico. Lo spettatore, infatti, rimane subito colpito dalla dolcezza del piccolo scimpanzé, e ne segue con partecipazione la crescita e i progressi intellettivi, condividendo con lui le emozioni che la scoperta del mondo e della vita gli provoca, fino alla rabbia e alla completa compassione per i soprusi che è costretto a subire.
Il protagonista si ritrova a scontrarsi contro problemi insormontabili che la vita offre, come l’abbandono, l’isolamento da parte dei suoi simili, la consapevolezza della propria diversità, il peso di un passato tragico e, soprattutto, la malvagità dell’uomo; problemi che lo uccidono lentamente all’interno della sua anima, portandolo a maturare una nuova personalità, più forte, basata sulla rabbia disillusa nei confronti del genere umano, ma anche sulla consapevolezza del proprio posto che deve occupare nel mondo. Sarà tale consapevolezza, insieme alla rabbia accumulata da giorni di soprusi inauditi, a spingerlo a ribellarsi contro l’uomo usurpatore e a rivendicare la propria libertà, in un assordante grido di rifiuto che squarcia il silenzio, colpisce e ammutolisce tutti, spettatore compreso. Una scena intensa, bellissima, inaspettata, che si carica di significati impliciti. Il primate acquisisce la parola, e il primo uso che ne fa è per ribellarsi: un atto linguistico, dove parola e azione si fondono, un “Nooo!” primordiale, che racchiude in sé tutti gli atti di rivolta dovuti a soprusi della storia dell’uomo. Il movimento dei diritti civili dei neri, quello delle donne, come tantissimi altri, trovano la loro origine in questo atto di parola primitivo, fatto da una scimmia, che invita a dire basta alle ingiustizie e a combattere per i propri diritti e per affermare la propria dignità. Cesare, dal Giulio Cesare di Shakespeare, diverrà il capo di un esercito di scimmie, e le guiderà verso la vittoria; il novello Mosè, scampato al massacro, diverrà il profeta di un popolo di primati, e li guiderà verso la terra promessa, al di là del mare, dove finalmente potrà affermare: “Cesare è a casa!”. Ogni essere ha il suo posto nel mondo e Cesare troverà il suo, ma nel raggiungerlo, lascerà una grande lezione all’uomo: il rispetto per la vita di ogni essere. La rivolta è infatti un grande esempio di civiltà, dove la violenza viene bandita.
Il fatto che il regista Rupert Wyatt ci mostri degli animali che rispettano la vita degli uomini quando viceversa questo non avviene la dice lunga sulla visione che esso ha della nostra società, che, giunta oramai ad un punto di non ritorno, è destinata a crollare. Molto eloquenti a tal proposito sono i titoli di coda, che lasciano lo spettatore sconvolto, il quale tuttavia, abbandona la sala carico di forti emozioni, di riflessioni e, soprattutto, con la consapevolezza di aver vissuto due ore di grande cinema.
[-]
[+] bravo!!!!!!!!!!!!!!1
(di weach)
[ - ] bravo!!!!!!!!!!!!!!1
[+] grazie weach!
(di riccardo76)
[ - ] grazie weach!
[+] rinnovo stima ed apprezzamento
(di weach )
[ - ] rinnovo stima ed apprezzamento
[+] sono onorato...
(di riccardo76)
[ - ] sono onorato...
|
|
[+] lascia un commento a riccardo76 »
[ - ] lascia un commento a riccardo76 »
|
|
d'accordo? |
|
hughile.altervista.org
|
lunedì 26 settembre 2011
|
cesare è a casa!
|
|
|
|
La macchina da presa apre il suo obiettivo per la prima volta sul polmone del mondo,una foresta inquadrata dall’alto che verdeggia negli occhi dello spettatore.La beltà della scena iniziale è arricchita dalla presenza delle scimmie che ciondolando da un fusto all’altro,sono i padroni incontrastati di questo mondo almeno finchè non arriva l’uomo.La pace di queste creature è di fatti bruscamente spezzata dall’arrivo di violenti bracconieri che catturano alcuni di questi esemplari,tra cui una femmina.“Occhi lucenti”è il suo nome,quello che il laboratorio di ricerca in cui è stata rinchiusa,le ha dato dopo averle iniettato un farmaco che le illumina l’iride.ALZ 102 è il medicinale su cui Will sta lavorando per la cura di alcune malattie degli uomini come l’Alzheimer di cui è affetto il padre.
[+]
La macchina da presa apre il suo obiettivo per la prima volta sul polmone del mondo,una foresta inquadrata dall’alto che verdeggia negli occhi dello spettatore.La beltà della scena iniziale è arricchita dalla presenza delle scimmie che ciondolando da un fusto all’altro,sono i padroni incontrastati di questo mondo almeno finchè non arriva l’uomo.La pace di queste creature è di fatti bruscamente spezzata dall’arrivo di violenti bracconieri che catturano alcuni di questi esemplari,tra cui una femmina.“Occhi lucenti”è il suo nome,quello che il laboratorio di ricerca in cui è stata rinchiusa,le ha dato dopo averle iniettato un farmaco che le illumina l’iride.ALZ 102 è il medicinale su cui Will sta lavorando per la cura di alcune malattie degli uomini come l’Alzheimer di cui è affetto il padre.Sembra che il 102 sulle scimmie abbia effetti stupefacenti tanto che le scimmie sono più intelligenti.Will è entusiasta,ma la ricerca non può andare avanti e decide comunque di salvare il cucciolo di"Occhi Lucenti".Cesare ha ereditato i geni della madre e da ogni guizzo dei suoi occhi traspare un’intelligenza rara.Will decide di somministrare l’ALZ 102 anche al padre continuando la sua ricerca da solo.Se inizialmente il padre risponde positivamente al farmaco,il suo sistema immunitario crea nuovi anticorpi che lo respingono.Cesare intanto cresce e sviluppa assieme all’ingegno,anche dei sentimenti,impara il linguaggio dei segni e si chiede chi è e da dove viene.Will è costretto a dirgli la verità,ma il rapporto tra i due si incrina di più allorquando Cesare,per via di un’ordinanza del tribunale,viene rinchiuso in una gabbia assieme ad altri della sua specie,maltrattato e solo.Da quel momento in poi Cesare impara a confrontarsi con altre scimmie e a scegliere.Cesare come un capo,guida i suoi fratelli alla conquista della libertà e del suo territorio.Libera gli esemplari rinchiusi negli zoo e nel laboratorio dove lui è nato e avanza impavido contro l’umanità.Gli effetti speciali che si susseguono da questo momento in poi,sono impressionanti,come le espressioni realissime sui volti delle scimmie.Le tecniche digitali sono egregiamente applicate e affascinano lo spettatore che viene rapito dagli sguardi e dai gesti di questi animali quasi come fossero veri.Stupefacente è lo zoom in entrata e poi in uscita dagli occhi della madre di Cesare,tecnica ad alto impatto visivo che soggettiva l’inquadratura.Eloquenti i primi piani di Cesare che ci comunicano i suoi stati d’animo fino a che addirittura non impara a dire“NOOOO”alla schiavitù imposta dai ricercatori,“NOOOO”al suo più caro amico uomo Will perchè Cesare“E’ a casa”con i suoi simili.Emblematica la scena finale che si focalizza su un campo medio in cui Cesare in cima alla sequoia,non è il soggetto dell’inquadratura statica,ma l’oggetto assieme allo spazio circostante che gli si espande davanti,come la città ed indietro,come la foresta in fuori campo.Cesare è ad una distanza media dalla città e dall’occhio dello spettatore tanto che fa ben intuire quale debba essere il naturale equilibrio delle cose.Il fatto che Cesare sia fotografato di spalle fa percepire la presenza di una Natura che precede sia il mondo animale che quello umano,come unica artefice del tutto.Prima di guardare al futuro della civiltà,bisogna posare lo sguardo sulle proprie origini,osservando le regole di tutti i regni che coabitano la terra.E chi tenterà di violare tali principi naturali ed indiscutibili,andrà contro a morte sicura.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a hughile.altervista.org »
[ - ] lascia un commento a hughile.altervista.org »
|
|
d'accordo? |
|
giacomogabrielli
|
martedì 4 ottobre 2011
|
un'ottima rinascita. ****
|
|
|
|
Grande annata questa per James Franco, che dopo 127 Ore, Mangia Prega Ama e The Green Hornet, torna al cinema in un altro ottimo film. Un prequel/reboot dal grande fascino, che tiene incollati alla poltrona fino alla fine. Ottima la sceneggiatura, semplice e senza troppe pretese, bella la regia, che guarda al futuro strizzando però l'occhio anche al classico. Forse uno dei film con più effetti digitali di sempre, realizzati però in maniera raffinata dalla Weta Digital. Belle le scene di massa, come quella sul Golden Gate di San Francisco, con l'esplosione di un elicottero che rimanda ai bei action anni 80/90. Un bel ritorno anche per John Lithgow, il cattivo di Cliffhanger.
[+]
Grande annata questa per James Franco, che dopo 127 Ore, Mangia Prega Ama e The Green Hornet, torna al cinema in un altro ottimo film. Un prequel/reboot dal grande fascino, che tiene incollati alla poltrona fino alla fine. Ottima la sceneggiatura, semplice e senza troppe pretese, bella la regia, che guarda al futuro strizzando però l'occhio anche al classico. Forse uno dei film con più effetti digitali di sempre, realizzati però in maniera raffinata dalla Weta Digital. Belle le scene di massa, come quella sul Golden Gate di San Francisco, con l'esplosione di un elicottero che rimanda ai bei action anni 80/90. Un bel ritorno anche per John Lithgow, il cattivo di Cliffhanger. Ottima interpretazione nel ruolo dello scimpanzé per Andy Serkis, il "Gollum" de Il Signore Degli Anelli. UN'OTTIMA RINASCITA ****
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giacomogabrielli »
[ - ] lascia un commento a giacomogabrielli »
|
|
d'accordo? |
|
brian77
|
venerdì 7 ottobre 2011
|
finalmente cinema
|
|
|
|
Fra tanti blockbuster tediosi, dominati da una concezione dell'immagine decorativa, derivata dal fumetto, ecco finalmente un film spettacolare che riesce anche ad essere energico sia dal punto di vista narrativo che visivo. C'è dentro una memoria del cinema classico americano che non è mai citazionismo esteriore, ma è materia concreta, racconto, immagine, tensione. Gli effetti speciali ci sono, eccome, ma sempre funzionali all'azione: non c'è l'azione che si ferma per farci annoiare con minuti di effetti pedanti, ma gli effetti speciali servono a rendere l'azione più incisiva. E la vicenda non è nemmeno banale, come buon peso.
[+]
Fra tanti blockbuster tediosi, dominati da una concezione dell'immagine decorativa, derivata dal fumetto, ecco finalmente un film spettacolare che riesce anche ad essere energico sia dal punto di vista narrativo che visivo. C'è dentro una memoria del cinema classico americano che non è mai citazionismo esteriore, ma è materia concreta, racconto, immagine, tensione. Gli effetti speciali ci sono, eccome, ma sempre funzionali all'azione: non c'è l'azione che si ferma per farci annoiare con minuti di effetti pedanti, ma gli effetti speciali servono a rendere l'azione più incisiva. E la vicenda non è nemmeno banale, come buon peso. Forse meriterebbe "solo" tre stellette, ma siccome è sempre più raro vedere prodotti hollywoodiani di questo tipo con questa qualità, ne aggiungo una: se i blockbuster fossero mediamente di questo livello, andrebbero a vederli anche spettatori che sanno cos'è il cinema anziché i soliti mangiatori di popcorn.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a brian77 »
[ - ] lascia un commento a brian77 »
|
|
d'accordo? |
|
nik91
|
sabato 1 ottobre 2011
|
l'evoluzione secondo rupert
|
|
|
|
Un giovane ricercatore di nome Will Rodman ha prodotto e sperimentato su delle scimmie un virus che consente al cervello di rigenerare le proprie cellule, trovando così la cura per l'Alzheimer. Tuttavia lo scimpanzè, chiamato Occhiluminosi, impazzisce mettendo nel panico l'intera struttura, con conseguente chiusura del progetto e abbattimento dei primati. In seguto Robert si accorge che c'era un cucciolo nella gabbia della scimmia impazzita e Will, non avendo il coraggio di ucciderla, decide di risparmiarlo dalla soppressione e di accoglierlo a casa sua. Dopo qualche tempo lo scimpanzè, soprannominato Cesare, presenta straordinarie capacità cognitive addirittura superiori ad un suo omologo umano, imparando il linguaggio dei segni e risolvendo complicati giochi di logica.
[+]
Un giovane ricercatore di nome Will Rodman ha prodotto e sperimentato su delle scimmie un virus che consente al cervello di rigenerare le proprie cellule, trovando così la cura per l'Alzheimer. Tuttavia lo scimpanzè, chiamato Occhiluminosi, impazzisce mettendo nel panico l'intera struttura, con conseguente chiusura del progetto e abbattimento dei primati. In seguto Robert si accorge che c'era un cucciolo nella gabbia della scimmia impazzita e Will, non avendo il coraggio di ucciderla, decide di risparmiarlo dalla soppressione e di accoglierlo a casa sua. Dopo qualche tempo lo scimpanzè, soprannominato Cesare, presenta straordinarie capacità cognitive addirittura superiori ad un suo omologo umano, imparando il linguaggio dei segni e risolvendo complicati giochi di logica. Ma crescendo dimostra in varie occasioni quanto l'ambiente di casa stia diventando troppo restrittivo, portandolo sempre di più al tracollo emotivo, finche per protteggere il padre di Will, aggredisce una persona e viene rinchiuso in un centro per primati dove nasce in lui l'odio per gli spietati esseri umani.
Ormai viviamo nell'epoca dei Prequel e dei Remake dove, i classici del cinema di ieri, vogliono essere spiegati dal sofisaticato cinema di oggi, così da colmare i buchi lasciati dai loro predecessori. Tutto ciò sembra funzionare perchè?
Una volta i film lasciavano un senso di mistero e di dubbio questo faceva in modo che la gente rimanesse incollata allo schermo, ma oggi è la voglia di sapere la storia di un personaggio o i retroscena di un film che attira il pubblico.
Ma come è andato il prequel del "Pianeta delle scimmie"?
Ci sono sostanziali aspetti positivi e alcune sottigliezze lasciate al caso in questo film.
Un primo aspetto positivo è la computer grafica delle scimmie, dato che tutti noi abbiamo avuto almeno un’esperienza di contatto indiretto con questi animali, e nel nostro cervello esiste già un’idea di come si muovono e comportano da confrontare con le immagini sullo schermo, si può dire che la differenza tra realtà e finzione in questo film è stata impercettibile, dando così merito ai grafici che hanno lavorato allo sviluppo di questo film (gli stessi di Avatar).
Un secondo aspetto positivo è stata la gestione del percorso di crescita di Cesare, curata passo dopo passo nei minimi particolari, facendoci carpire dai suoi movimenti pensieri, emozioni e tratti di genialità da parte dello scimpanzè, così da giustificare la reazione dello stesso nei confronti degli esseri umani e dando un senso morale all'intera storia.
Invece, un aspetto negativo di questo film, "sono le morti", di fatti alcuni personaggi muoiono per cause legate tra di loro ma differenti, senza alcuna necessità ai fini del film, nel disperato tentativo di far breccia nel cuore dello spettatore, ma senza riuscirci, per il sostanziale menefreghismo presente nel resto dei personaggi che non danno molto peso allo svolgersi dei fatti.
In conclusione è un buon film, che si distacca dalla trama classica della serie, narrando le origini che portarono alla nascita del "pianeta delle scimmie", stravolgendo la teoria dell'evoluzione raccontandola al contrario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nik91 »
[ - ] lascia un commento a nik91 »
|
|
d'accordo? |
|
|