flyanto
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mercoledì 23 novembre 2011
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le vane azioni di tre giovani idealisti e molto in
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Film su un fatto di cronaca realmente accaduto in Italia nel 1970 quando tre studenti scapparono dal nostro paese per timore di un imminente coplo di stato e chiesero, fra una lunga serie di equivoci, asilo politico in Austria. Discreto sengra grossi exploits ma nulla di più.
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brian77
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martedì 15 novembre 2011
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piccolo film riuscito
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Film simpatico e a suo modo riuscito. Sceglie un registro limitato, ma all'interno riesce a fingere bene un piglio quasi diaristico, da film improvvisato, un po' sporco, senza pretese - cosa che poi in effetti non è. In questo modo ci porta dentro l'ottica dei suoi protagionisti, un po' paranoica e un po' comica, evitando i modi tradizionali della solita commedia (all')italiana. Qui l'ironia è sempre suggerita, penetra silenziosamente nelle situaizoni, non è costruita come in una classica commedia. Ed infatti la situazione resta in fondo tragica, perché mentre questi fanno la figura dei fessi, in realtà il pericolo era reale e in quegli anni avrebbe fatto tante vittime autentiche.
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Film simpatico e a suo modo riuscito. Sceglie un registro limitato, ma all'interno riesce a fingere bene un piglio quasi diaristico, da film improvvisato, un po' sporco, senza pretese - cosa che poi in effetti non è. In questo modo ci porta dentro l'ottica dei suoi protagionisti, un po' paranoica e un po' comica, evitando i modi tradizionali della solita commedia (all')italiana. Qui l'ironia è sempre suggerita, penetra silenziosamente nelle situaizoni, non è costruita come in una classica commedia. Ed infatti la situazione resta in fondo tragica, perché mentre questi fanno la figura dei fessi, in realtà il pericolo era reale e in quegli anni avrebbe fatto tante vittime autentiche. I ragazzi fanno la figura dei fessi ma a loro modo hanno anche ragione: in questo modo, il film dice cose tragiche senza volersi prendere sul serio. Poi è chiaro che non è un capolavoro: ma azzecca bene il tono da dare a un piccolo film, ed è già qualcosa.
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marco.teti
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lunedì 14 novembre 2011
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capolavoro
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Andate a vederlo, prima che esca dalle sale! Forza!!!!
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marco.teti
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domenica 13 novembre 2011
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un gioiello
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Andatelo a vedere. Un grande esordio.
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renato volpone
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domenica 13 novembre 2011
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fuga dall'italia
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Quanto è attuale e disincantato questo film. La storia è ambientata nei primi anni settanta, appena prima del golpe Borghese. Un gruppo di ragazzi pisani fugge al nord per oltrepassare il confine con l'intento di sfuggire ad uno pseudo regime che sta per rovesciare il governo. Il film è buffissimo perchè rappresenta l'incapacità di vedere la realtà quando la si costruisce pensandola diversa. Naturalmente già a quei tempi la stampa e giornalisti coloravano ampiamente la cronaca. La storia si rifà ad un fatto veramente accaduto e questo rende il tutto ancora più simpatico, soprattutto quando nel finale appaiono i veri protagonisti.
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Quanto è attuale e disincantato questo film. La storia è ambientata nei primi anni settanta, appena prima del golpe Borghese. Un gruppo di ragazzi pisani fugge al nord per oltrepassare il confine con l'intento di sfuggire ad uno pseudo regime che sta per rovesciare il governo. Il film è buffissimo perchè rappresenta l'incapacità di vedere la realtà quando la si costruisce pensandola diversa. Naturalmente già a quei tempi la stampa e giornalisti coloravano ampiamente la cronaca. La storia si rifà ad un fatto veramente accaduto e questo rende il tutto ancora più simpatico, soprattutto quando nel finale appaiono i veri protagonisti. Un film diverso, originale e decisamente interessante
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polaroid
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mercoledì 2 novembre 2011
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politica e comicità
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E' un curioso bastardo il film d'esordio dell'anglo-italiano Roan Johnson, fa ridere quanto Benvenuti al Sud ma ha la stessa umanità e capacità di cogliere un epoca di Mio fratello è figlio unico. Certo, la storia vera da cui è tratto si presta: negli anni Settanta, tre ragazzi pisani, appartenenti a Lotta Continua, temendo un colpo di Stato, fuggirono al confine verso l'Austria per chiedere asilo politco. Il fatto diventò un caso, ne parlarono anche le testate nazionali e, per un incidente diplomatico, fu costretto ad intervenire persino l'allora ministro degli Esteri Aldo Moro.
La capacità di Roan Johnson, e del suo sceneggiatore Davide Lantieri (che ha già scritto Dieci inverni), sta nel costruire un tipo di comicità veramente inusuale, quella che passa attraverso la tensione.
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E' un curioso bastardo il film d'esordio dell'anglo-italiano Roan Johnson, fa ridere quanto Benvenuti al Sud ma ha la stessa umanità e capacità di cogliere un epoca di Mio fratello è figlio unico. Certo, la storia vera da cui è tratto si presta: negli anni Settanta, tre ragazzi pisani, appartenenti a Lotta Continua, temendo un colpo di Stato, fuggirono al confine verso l'Austria per chiedere asilo politco. Il fatto diventò un caso, ne parlarono anche le testate nazionali e, per un incidente diplomatico, fu costretto ad intervenire persino l'allora ministro degli Esteri Aldo Moro.
La capacità di Roan Johnson, e del suo sceneggiatore Davide Lantieri (che ha già scritto Dieci inverni), sta nel costruire un tipo di comicità veramente inusuale, quella che passa attraverso la tensione. Attraversando l'Italia in Mini con i protagonisti, prima iniziamo a convincerci che davvero stia per accadere un colpo di Stato e che da un momento all'altro potrebbero arrestarli, i nostri "primi della lista", poi, puntualmente, la tensione si scioglie e ridiamo, perché noi sappiamo e loro no. Salvo poi insinuarci un dubbio alla fine: l'Italia, nel 1970, davvero sfiorò un colpo di Stato. I militari avevano già preso la Rai, salvo poi ritirarsi all'ultimo per ragioni ancora ignote. Ma questa è un'altra storia, la Storia.
Nessuno in Italia, fino ad ora, aveva mai osato ironizzare sui miti della Sinistra. Johnson lo fa con garbo e nessun intento critico, mostrando che dietro la sacralità eroica dei rivoluzionari, c'è un volto tremendamente umano e per questo bellissimo. I tre protagonisti, Santamaria, Cioni e Turbanti (questi ultimi due esordienti) sono poi bravissimi a offrire i loro corpi e la loro mimica a questa storia di ingenuità e soprattutto amicizia.
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