the thin red line
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venerdì 16 gennaio 2015
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a tratti esilarante
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I tre amici Nick, Dale e Kurt sono accomunati da un problema, i loro capi sono davvero orribili persone! Lanciata inizialmente da Nick come battuta l'idea di farli fuori diviene ben presto realtà, ma l'idiozia dei tre personaggi li farà entrare in un turbine di situazioni esilaranti al limite della pericolosità!
Tralasciando il titolo italiano che poteva tranquillamente essere evitato "Horrible Bosses" prende evidente spunto dalla trilogia di enorme successo "Una Notte da Leoni", anche gli eventi tragico-comici accomunano le due saghe. Nel breve Prologo assistiamo alle angherie quotidiane subite dai tre amici vittime di datori di lavoro Sadici, Ninfomani e cocainomani.
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I tre amici Nick, Dale e Kurt sono accomunati da un problema, i loro capi sono davvero orribili persone! Lanciata inizialmente da Nick come battuta l'idea di farli fuori diviene ben presto realtà, ma l'idiozia dei tre personaggi li farà entrare in un turbine di situazioni esilaranti al limite della pericolosità!
Tralasciando il titolo italiano che poteva tranquillamente essere evitato "Horrible Bosses" prende evidente spunto dalla trilogia di enorme successo "Una Notte da Leoni", anche gli eventi tragico-comici accomunano le due saghe. Nel breve Prologo assistiamo alle angherie quotidiane subite dai tre amici vittime di datori di lavoro Sadici, Ninfomani e cocainomani. Seguendo una linea narrativa classica del genere i protagonisti si incontrano per ideare un piano di eliminazione fisica dei rispettivi capi e lo fanno con l'aiuto di un feroce criminale (o almeno cosi credono!). Le dinamiche si svolgono velocemente e con brio e i dialoghi esilaranti sono il punto forte del film oltre alla innata dabbenaggine dei protagonisti. La scelta vincente di questa commedia però sono proprio loro: i Bosses, caratterizzatissimi e perfettamente immedesimati nella parte. Kevin Spacey ci si trova a pennello e Jennifer Aniston è stata davvero una splendida sorpresa e chi lo avrebbe mai detto (ninfomane è ancor più sexy se possibile), ma Colin Farrel stavolta è davvero superlativo, questo personaggio cocainomane, kitch e malvagio di natura potrebbe avere uno script tutto suo e si innalza sugli altri personaggi in pochi minuti di battute esilaranti e spietate ("Licenzia il dottor X, cazzo mi da i brividi come si aggira per l'ufficio tutto il giorno sulla sua sedia speciale trama qualcosa lo so!"). L'unica pecca del film forse è la sua breve durata, i capi vengono sistemati in maniera troppo sbrigativa e ciò non lascia spazio all'approfondimento del tema sociale principale della pellicola: il mobbing, che viene liquidato in breve nei primissimi minuti e a cui avrei dedicato più spazio se non altro per dar più credito al titolo stesso dell'opera. Nonostante qualche piccolo errore sui tempi comici a volte altalenanti il magnifico trio funziona eccome e si prepara per un sequel si spera con qualche tematica nuova.
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elgatoloco
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mercoledì 13 ottobre 2021
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horrible bosses =very good
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"Horribile Bosses"(Seth Gordon, 2011, scritto da Michael Markowitz, autore del soggetto e della sceneggiatura ma insieme a John Francis Daley e Johnathan :Goldstein, 2011)racconta di tre impiegati, uno di notevole livello che, morto il capo buono e amico, si trova ad avere a che fare con il figlio di questi, sadico e cocainomane, un altro cui il capo, un verso assassino, come si vedrà, non riserva mai un avanzamento di carriere, peraltro meritato e previsto, il terzo che, assistente alla poltrona di un dentista, ha a che fare con una"capessa"ninfomane indiavolata che vuole "possederlo"nonsotante sappia che lui è fidanzato. Conciliabolo lungo ma deciso ad eliminare i capi; difficiole trovare chi metta in opera la cosa, visto che loro"non riescono a farlo da soli", finché trovano un"delinquente"(non assassino, però), detto"Fuckthe Mother", con soprannome azzeccato, che spiega loro che l'unico modo è uccidere sempre il capo dell'altro, per sviare i sospetti.
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"Horribile Bosses"(Seth Gordon, 2011, scritto da Michael Markowitz, autore del soggetto e della sceneggiatura ma insieme a John Francis Daley e Johnathan :Goldstein, 2011)racconta di tre impiegati, uno di notevole livello che, morto il capo buono e amico, si trova ad avere a che fare con il figlio di questi, sadico e cocainomane, un altro cui il capo, un verso assassino, come si vedrà, non riserva mai un avanzamento di carriere, peraltro meritato e previsto, il terzo che, assistente alla poltrona di un dentista, ha a che fare con una"capessa"ninfomane indiavolata che vuole "possederlo"nonsotante sappia che lui è fidanzato. Conciliabolo lungo ma deciso ad eliminare i capi; difficiole trovare chi metta in opera la cosa, visto che loro"non riescono a farlo da soli", finché trovano un"delinquente"(non assassino, però), detto"Fuckthe Mother", con soprannome azzeccato, che spiega loro che l'unico modo è uccidere sempre il capo dell'altro, per sviare i sospetti. Non potranno farcela a mettere in atto il killeraggio, ma riusciranno a vivere felici... Satira e parodia al tempo stesso della terribile vita lavorativa capitalista e soprattutto dle capitalismo made in the USA, "Horrible Bosses", dove è da prendere il titolo originale e non quello italiano che mira all'uccisione del capo, forse seguendo Machaivelli"Del modo tenuto dal duca Valentino nell'ammazzare Vitellozzo Vitelli"e da film spaghetti western che riprendono il séma uccisione, essendo comunque il capo terribile e orribile la vittima e lo spunto del film, il film si segnala per la simpatica"cattiveria"che però conosce llimiti e autocensure precise, come anche per la bravura degli interpreti, da Colin Farrell e Kevin SPacey(peccato che Donald Sutherland si veda solo per meno di un minuto)come anche di Jennifer Ariston, Jason Bateman,Jason Sudekis e Charlie Day sono vittime che mettono in atto piani omcidi o meglio tentano di metterli in atto. Da vedere per riflettere e magari cercare di non seguire piste pericolose... El Gato
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dizziness
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domenica 11 settembre 2011
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sorprendentemente divertente...
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Sembrava la solita commedia americana, priva di originalità... E invece "Come ammazzare il capo e vivere felici" è decisamente un film che vale la pena vedere. Decisamente divertente e anche se spesso le situazioni sono irreali, c'è qualcosa che porta lo spettatore a pensare che tutto potrebbe succedere. Se le sit-com di oggi fossero realmente così, le guarderei tutte!
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riccardo76
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venerdì 16 settembre 2011
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una divertente commedia nell'era della crisi
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Come Ammazzare il Capo e Vivere Felici, ovvero: come sfruttare un’idea di un vecchio film di Hitchcock – peraltro già utilizzata nell’italiano C’è Chi Dice No – costruendo una piacevole commedia, a tratti esilarante, con un alto tasso di contenuto hot. Il merito della riuscita di questa operazione va innanzitutto al cast, con nomi importanti, a cominciare da una Jennifer Aniston in una versione al limite dell’hard, sia dal punto di vista visivo – la sequenza in cui mangia seminuda prima un ghiacciolo, poi una banana e infine un wurstel, partendo dal ghiaccio e continuando con cibi a forma fallica sempre più caldi, per invitare l’imbranato spione a fornirle il quarto, è già cult – che da quello dei dialoghi: non si erano mai sentite battute così spinte in una commedia, la quale sposta ancora più in là i limiti del consentito.
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Come Ammazzare il Capo e Vivere Felici, ovvero: come sfruttare un’idea di un vecchio film di Hitchcock – peraltro già utilizzata nell’italiano C’è Chi Dice No – costruendo una piacevole commedia, a tratti esilarante, con un alto tasso di contenuto hot. Il merito della riuscita di questa operazione va innanzitutto al cast, con nomi importanti, a cominciare da una Jennifer Aniston in una versione al limite dell’hard, sia dal punto di vista visivo – la sequenza in cui mangia seminuda prima un ghiacciolo, poi una banana e infine un wurstel, partendo dal ghiaccio e continuando con cibi a forma fallica sempre più caldi, per invitare l’imbranato spione a fornirle il quarto, è già cult – che da quello dei dialoghi: non si erano mai sentite battute così spinte in una commedia, la quale sposta ancora più in là i limiti del consentito. Sorprendenti sono anche Kevin Spacey e l’irriconoscibile Colin Farrel nei ruoli di capi tra i più disgustosi che la storia del cinema ci abbia mai regalato. Ma anche il terzetto formato da Bateman, Day e Sudeikis non è da meno, riuscendo con le loro gag in più occasioni a farci sbellicare dalle risate. Comunque il tutto funziona anche grazie a una sceneggiatura che punta sull’imprevedibilità, che quasi sempre riesce a sorprendere il pubblico, oltre che su dialoghi pungenti, che giocano con citazioni sbagliate di film del passato. Se si considera poi la forte empatia che i tre dipendenti suscitano nello spettatore (chi non ha mai avuto un capo detestabile?), allora il prodotto si fa del tutto appetibile, anche se alla fine lascia un certo amaro in bocca facendo riflettere sulla necessità di avere un lavoro, qualsiasi esso sia e a qualsiasi condizione, ai tempi della grande crisi economica (si cita la Lehman e un suo ex dipendente che è costretto a prestazioni “particolari” nei bagni dei bar poiché non riesce a trovare un impiego).
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ultimoboyscout
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lunedì 5 dicembre 2011
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delitto per delitto, hitch insegna.
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Nel caleidoscopio di personaggi assurdi e surreali, spicca quello interpretato da Jennifer Aniston, una cougar, una fantasticamente orribile ragazzaccia sexy, che si lascia andare a scenette borderline da film a luce rossa. E dopo il ruolo interpretato nel film "Mia moglie per finta", la carriera dell'attrice potrebbe essere a una svolta decisiva, carriera incentrata fino ad ora su ruoli sentimentali, da eterna fidanzatina e da ragazza della porta accanto. Ma è anche la prima volta di Farrell che da action man si ritrova semicalvo, barbuto e con la pancia, irriconoscibile del tutto ma in una commedia degli equivoci come questa tutto è concesso. Il punto di vista estremo è quello del lavoro che ridicolizza l'uomo, che lo trasforma in strampalato criminale, diventando l'esperienza più tragicomica dei nostri tempi.
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Nel caleidoscopio di personaggi assurdi e surreali, spicca quello interpretato da Jennifer Aniston, una cougar, una fantasticamente orribile ragazzaccia sexy, che si lascia andare a scenette borderline da film a luce rossa. E dopo il ruolo interpretato nel film "Mia moglie per finta", la carriera dell'attrice potrebbe essere a una svolta decisiva, carriera incentrata fino ad ora su ruoli sentimentali, da eterna fidanzatina e da ragazza della porta accanto. Ma è anche la prima volta di Farrell che da action man si ritrova semicalvo, barbuto e con la pancia, irriconoscibile del tutto ma in una commedia degli equivoci come questa tutto è concesso. Il punto di vista estremo è quello del lavoro che ridicolizza l'uomo, che lo trasforma in strampalato criminale, diventando l'esperienza più tragicomica dei nostri tempi. Infatti, a forza di ridere ci si immedesima e si giustificano anche la voglia e i propositi di uccidere il proprio capo, che proprio per quel suo ruolo, ha sempre torto. Intorno a questo concetto il film veleggia agile ed abile, giocando piuttosto bene su tempi e dialoghi. Commedia si, ma nera e scorrettissima, che dimostra che esserer bravi impiegati è più difficile che essere bravi killer...o forse è il contrario? Tra le tante uscite negli ultimi mesi, la comedy di Gordon è la più veritiera, anche perchè un capo bastardo ce l'hanno avuto più o meno tutti e e altrettanto più o meno tuttihanno almeno sognato di farlo (o farla) fuori. La rivincita o vendetta dei vessati è servita, almeno fantasticare non è vietato ed esasperando tali concetti uniti a humour black-demential, riesce nell'intento di divertire in maniera diretta, immediata e schietta, esorcizzando grossolanamente ma con efficacia le frustrazioni e la rabbia dei sottomessi del lavoro. La molla comica è l'imbranataggine dei tre impiegati, la forza del film è la loro colossale inadeguatezza e mancanza di credibilità, tanto da sembrare personaggi creati dai fratelli Coen,
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sognatrice
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venerdì 9 settembre 2011
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sulla scia di una notte da leoni
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Seth Gordon, anonimo regista di The king of kong e Tutti insieme inevitabilmente, ha deciso di farsi notare con un nuovo film basato sul genere che va più in voga in questo periodo: il buddy movie goliardico che ruota intorno ad un tentato omicidio. Si tratta infatti della storia di un gruppo di impiegati che esasperati dai loro capi, tra un drink e l'altro, decidono di farli fuori perché hanno preso consapevolezza di come la loro vita sarebbe più felice senza i tormenti di questi personaggi davvero diabolici. In effetti il regista ce l'ha messa tutta per mostrarci dei cattivi davvero diabolici e forse, a tratti anche surreali. Il primo è uno psicopatico ( Kevin Spacey) capo di una compagnia finanziaria che infligge continue umiliazioni a Nick ( Jason Bateman) alludendo ad una sua probabile promozione che poi riserva per se stesso, nonostante i continui straordinari del malcapitato.
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Seth Gordon, anonimo regista di The king of kong e Tutti insieme inevitabilmente, ha deciso di farsi notare con un nuovo film basato sul genere che va più in voga in questo periodo: il buddy movie goliardico che ruota intorno ad un tentato omicidio. Si tratta infatti della storia di un gruppo di impiegati che esasperati dai loro capi, tra un drink e l'altro, decidono di farli fuori perché hanno preso consapevolezza di come la loro vita sarebbe più felice senza i tormenti di questi personaggi davvero diabolici. In effetti il regista ce l'ha messa tutta per mostrarci dei cattivi davvero diabolici e forse, a tratti anche surreali. Il primo è uno psicopatico ( Kevin Spacey) capo di una compagnia finanziaria che infligge continue umiliazioni a Nick ( Jason Bateman) alludendo ad una sua probabile promozione che poi riserva per se stesso, nonostante i continui straordinari del malcapitato. Dale ( Charlie Day) è un igienista dentale che viene molestato sessualmente dal suo capo erotomane, una Jennifer Aniston come non si è mai vista, sexy e divertente al punto giusto, rivelazione di questo film insieme a Colin Farrel, che per l'occasione si è letteralmente trasformato, vestendo i panni di un depravato che solo per piaceri personali e lussuria, sperpera l'eredità del padre, inclusa l'azienda chimica nella quale lavora il terzo protagonista, il contabile Kurt ovvero Jason Sudeikis che avevamo già visto in Notte brava a Las Vegas al fianco di Cameron Diaz, nei panni del fidanzato che la mollava all'inizio del film. Qui ottiene sicuramente una maggiore visibilità come pure Jason Bateman che, dopo aver cominciato il suo lavoro in sordina, accanto agli attori veri, in diverse commedie di successo come coprotagonista, tra cui l'indimenticabile Juno, qui conferma le sue capacità di attore che aveva dimostrato nei panni del nevrotico Wally, nella commedia sentimentale Due cuori e una provetta al fianco di una più mite Jennifer Aniston. Addirittura in quel caso ne offuscava la luce. Adesso divide la scena per la prima volta con due attori meno conosciuti di lui.
La commedia è riuscita e la trama è ben strutturata, non mancano le gag esilaranti che fanno venir giù la sala dalle risate, ma come tutte le commedie degli ultimi anni c'è una certa dose di volgarità che sembra essere inevitabile. Evidentemente la formula “Una notte da leoni” riesce ancora e sulla scia di questa stanno andando tutte le ultime commedie americane. Basta guardare film come
Le amiche della sposa o Bad Teatcher. Sembra essere dunque in corso una sorta di nuova stagione della commedia americana che si discosta dal genere romantico sofisticato per lasciare spazio ad una realtà ben più vera e attuale, in cui l'argomento sessuale non può mancare. Ma un altro tema fondamentale che viene qui affrontato con non poca ironia è anche quello del precariato. Non mancano personaggi bizzarri che pur di guadagnare uno stipendio farebbero qualunque cosa. L'esempio del tizio del bar che si prostituisce perché non riesce a trovare lavoro, pur avendo fatto tutto il percorso di studi necessario, per esempio, stimola alle grasse risate ma lascia riflettere con un velo di amarezza. Sebbene il regista dia l'occasione a tre attori provenienti dalla tv di emergere in una commedia, non mancano gli assi nella manica, attori molto famosi che alzano di sicuro il livello di interesse dello spettatore. Da Spacey a Donald Sutherland, il film è ricco di talenti. Il tema su cui principalmente si ironizza è il mobbing sul lavoro e sulla comune fantasia di voler fare fuori il capo.
Nel complesso il film è gradevole ma pecca di essere troppo commerciale e in alcuni momenti la trama diventa prevedibile. Tuttavia Gordon non manca di svelarci l'atra faccia della medaglia, il lato oscuro del mondo apparentemente rassicurante del lavoro.
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viola96
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mercoledì 17 agosto 2011
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trionfo della demenzial-comedy.
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Non è un film stupendo,ci mancherebbe.Un'innocua commediola del genere è semplicemente un passatempo per una serata movimentata."Come ammazzare il capo...e vivere felici" è la rappresentazione cinematografica del sogno di (quasi) tutti i lavoratori della Terra:Poter dare una bella lezione al proprio capo,magari colpevole di non averti promosso,di essere completamente schizzato,di farti richieste assurde,di abusare sessualmente di te(o quasi...).L'idea di fondo del film non è male,potrebbe anche essere apprezzata,ma un inizio sfibrante non ti introduce al meglio nella storia;la sceneggiatura poi riprende quota e si rilassa nell'avvicinarsi del finale.
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Non è un film stupendo,ci mancherebbe.Un'innocua commediola del genere è semplicemente un passatempo per una serata movimentata."Come ammazzare il capo...e vivere felici" è la rappresentazione cinematografica del sogno di (quasi) tutti i lavoratori della Terra:Poter dare una bella lezione al proprio capo,magari colpevole di non averti promosso,di essere completamente schizzato,di farti richieste assurde,di abusare sessualmente di te(o quasi...).L'idea di fondo del film non è male,potrebbe anche essere apprezzata,ma un inizio sfibrante non ti introduce al meglio nella storia;la sceneggiatura poi riprende quota e si rilassa nell'avvicinarsi del finale.IIl film in sè è una commedia piuttosto godibile,simpatica,con attori che gigioneggiano divertiti per tutta la durata della storia.Intelligente la scelta di realizzare i delitti seguendo l'esempio del capolavoro "Delitto per Delitto" di Sir.Alfred Hitchkock:Ogni dipendende dovrà uccidere il capo dell'altro.Una giostra di nervi,amore e odio,che riuniti insieme in un torpiloquio di risate e dialoghi sprizzanti fanno del film un prodotto interessante.Jennifer Aniston,con la sua parte da dentista ninfomane e detita ai piaceri della carne si inserisce di diritto nella serie di donne "diverse" sullo schermo raccontate in questo periodo anche da "Le amiche della sposa"(che potrebbe essere un "Una notte da leoni" al femminile) e,nel prossimo futuro,da "Bad Teacher:Una cattiva maestra" con Cameron Diaz,prof ossessionata dall'alcol e dalla chirurgia plastica.Una piccola rivelazione è stato il divertentissimo Jason Sudeikis,direttamente dal Saturday Night Live,che si era già fatto notare nel discreto "Notte brava a Las Vegas" e nel dimenticabile "Libera Uscita" dei Farrelly.L'unico personaggio che appare sopra le righe,prevedibile e per certi versi poco credibile è Jamie Foxx:Non ha la faccia da genio del crimine(e forse nemmeno così tanto cervello quanto ne servirebbe per inscenare una serie di delitti del genere).Un rialzo delle condizioni della commedia USA e dei film estivi al botteghino."Come ammazzare il capo...e vivere felici" è una piccola commedia appropriata e demenziale,che piacerà molto(immagino) a impiegati e lavoratori con un boss.Si divertiranno a seguire il film e si immedesimeranno nei protagonisti.Speriamo solo,che non abbiano mai visto "Delitto per Delitto"...
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spike
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giovedì 18 agosto 2011
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demenziale
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Un film che poteva avere qualcosa da dire... invece tutto è rovinato da un plot portato avanti con sketch demenziali. Occasione sprecata. Kevin Spacey si conferma un Attore tra i migliori in circolazione.
[+] demenziale
(di chumbawamba)
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