franco9691
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mercoledì 27 luglio 2011
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un film da finale insipido
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La storia è quella ma c'è stata la peggiore trasposizione che la marvel abbia mai fatto.
Un ragazzino gracilino asmatico pestato per i vicoli, senza avere mai il faccino pesto, nemmeno per un istante.
Diverse le licenze artistiche da filmetto.
Giustissima l'idea dell'uomo con i buoni sentimenti che diventa eroe ma avuti i poteri mantiene i sentimenti uccidendo a più non posso, ma con tanti buoni sentimenti.
Ma arriviamo al finale l'eroe si sacrifica e resta sotto ghiaccio per 70 anni. Come da fumetto.
Un finale rapido si risveglia e ... nemmeno una lacrima per gli amici persi, forse i buoni sentimenti erano ancora ghiacciati.
E chi non conosceva il fumetto ha detto.... e allora???
Per il resto buona grafica e ricostruzione.
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La storia è quella ma c'è stata la peggiore trasposizione che la marvel abbia mai fatto.
Un ragazzino gracilino asmatico pestato per i vicoli, senza avere mai il faccino pesto, nemmeno per un istante.
Diverse le licenze artistiche da filmetto.
Giustissima l'idea dell'uomo con i buoni sentimenti che diventa eroe ma avuti i poteri mantiene i sentimenti uccidendo a più non posso, ma con tanti buoni sentimenti.
Ma arriviamo al finale l'eroe si sacrifica e resta sotto ghiaccio per 70 anni. Come da fumetto.
Un finale rapido si risveglia e ... nemmeno una lacrima per gli amici persi, forse i buoni sentimenti erano ancora ghiacciati.
E chi non conosceva il fumetto ha detto.... e allora???
Per il resto buona grafica e ricostruzione.
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aragorn82
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lunedì 1 agosto 2011
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un eroe patriottico
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Durante gli anni della seconda guerra mondiale, il giovane Steve Rogers vuole servire la sua patria ma non viene reclutato a causa del suo fisico gracile. Il dottor Elskin gli da una possibilità, grazie infatti al suo siero, Steve vede sviluppate le sue capacità fisiche e mentali a dismisura: nasce così Captain America. All'inizio questa figura viene utilizzata per far rinvigorire il patriottismo americano e reclutare nuovi giovani per la campagna anti nazista, in seguito verrano fuori le vere potenzialità di questo soldato unico nelle sue capacità, che rappresenterà il coraggio dei soldati americani contro i nemici.
Questo nuovo cinecomic non esalta la sala a causa della mancanza di veri grandi poteri, probabilmente paga il fatto di essere forse il più umano, anche come sentimenti, di tutta la vasta schiera di super eroi fin qui conosciuti ultimamente al cinema.
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Durante gli anni della seconda guerra mondiale, il giovane Steve Rogers vuole servire la sua patria ma non viene reclutato a causa del suo fisico gracile. Il dottor Elskin gli da una possibilità, grazie infatti al suo siero, Steve vede sviluppate le sue capacità fisiche e mentali a dismisura: nasce così Captain America. All'inizio questa figura viene utilizzata per far rinvigorire il patriottismo americano e reclutare nuovi giovani per la campagna anti nazista, in seguito verrano fuori le vere potenzialità di questo soldato unico nelle sue capacità, che rappresenterà il coraggio dei soldati americani contro i nemici.
Questo nuovo cinecomic non esalta la sala a causa della mancanza di veri grandi poteri, probabilmente paga il fatto di essere forse il più umano, anche come sentimenti, di tutta la vasta schiera di super eroi fin qui conosciuti ultimamente al cinema. Il film intrattiene grazie a una trama ben sviluppata e crea comunque delle aspettative per le prossime produzioni.
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nik91
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lunedì 5 settembre 2011
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il classico film di supereroi
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Sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale e un giovane di nome Steve Rogers tenta ripetutamente di arruolarsi ma non gli è possibile, data la sua asma e la sua bassa statura , finchè non incontra il dottor Abraham Erskine che gli da il consenso di arruolarsi. Dopo le prime difficoltà il ragazzo si dimostra il piu' scaltro nell'addestramento militare cosi' che il dottor Erskine lo sceglie per un intervento che gli permettera di potenziare le sue doti fisiche e le sue capacità di rigenerazione cellulare; ma dopo l'intervento il dottere viene ucciso e lui cercherà di rendersi utile per questa guerra.
Capitan America è un fumetto seguitissimo made in USA che si è ritagliato nella storia un posto tutto suo, ma il film in se stesso lascia un po a desiderare perchè è stato preso e schiaffato sul grande schermo solo per la sua duttile prestanza al 3D e la sua storia scorrevole.
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Sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale e un giovane di nome Steve Rogers tenta ripetutamente di arruolarsi ma non gli è possibile, data la sua asma e la sua bassa statura , finchè non incontra il dottor Abraham Erskine che gli da il consenso di arruolarsi. Dopo le prime difficoltà il ragazzo si dimostra il piu' scaltro nell'addestramento militare cosi' che il dottor Erskine lo sceglie per un intervento che gli permettera di potenziare le sue doti fisiche e le sue capacità di rigenerazione cellulare; ma dopo l'intervento il dottere viene ucciso e lui cercherà di rendersi utile per questa guerra.
Capitan America è un fumetto seguitissimo made in USA che si è ritagliato nella storia un posto tutto suo, ma il film in se stesso lascia un po a desiderare perchè è stato preso e schiaffato sul grande schermo solo per la sua duttile prestanza al 3D e la sua storia scorrevole.
Tutto cio' a reso questo film pieno di effetti speciali e combattimenti con una bella storia d'amore ricamata sopra, infondo è tutto quello che lo spettatore medio voleva vedere, accantonando tutti quegli ideali che i supereroi hanno sempre trasmesso riducendolo a un film che oltre all'aspetto visivo non lascia nulla. Come se non bastasse concluso da un finale che voleva essere una sorpresa ma compresibile dalle prime battute del film. In conclusione il classico film di supereroi.
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nino pell.
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lunedì 25 luglio 2011
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discreto ma convincente nell'insieme
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"Captain America" è un film ben curato negli effetti speciali, nella scenografia e soprattutto nella trama, il vero punto forte di questa pellicola. Ed è per tali ragioni che questa prova cinematografica del regista Joe Johnston rappresenta sicurament euna buona trasposizione cinematografica dell'originario fumetto della Marvel. Inoltre l'ambientazione della storia proiettata all'epoca del Nazismo dove il nostro eroe nasce, cresce e matura, mi è apparsa senza dubbio esaustiva e convincente. Anche questo film come alcuni suoi vari predecessori che hanno rilanciato la saga dei fumetti della Marvel è basato prevalentemente sulla caratterizzazione del personaggio: sotto questo profilo l'ingenuità e la bontà di Steve la potrei associare a quella, ad esempio, di Spider Man.
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"Captain America" è un film ben curato negli effetti speciali, nella scenografia e soprattutto nella trama, il vero punto forte di questa pellicola. Ed è per tali ragioni che questa prova cinematografica del regista Joe Johnston rappresenta sicurament euna buona trasposizione cinematografica dell'originario fumetto della Marvel. Inoltre l'ambientazione della storia proiettata all'epoca del Nazismo dove il nostro eroe nasce, cresce e matura, mi è apparsa senza dubbio esaustiva e convincente. Anche questo film come alcuni suoi vari predecessori che hanno rilanciato la saga dei fumetti della Marvel è basato prevalentemente sulla caratterizzazione del personaggio: sotto questo profilo l'ingenuità e la bontà di Steve la potrei associare a quella, ad esempio, di Spider Man. Un film che nel complesso risulta più che gradevole e come tale, in quanto appassionato collezionista di Cinema, non mancherò di aggiungere, quando uscirà in commercio, alla collezione del mio scaffale ove già da anni hanno trovato posto i vari DVD di Spider Man, I Fantastici Quattro, X-Men e Iron Man. Ma allora perché non dare 4 o proprio 5 stelle a "Captain America in questo mio giudizio? Perché...di stelle ne ha già troppe. No, a parte gli scherzi, il motivo è che, sebbene questo film sia curatissimo negli effetti speciali, in realtà non si discosta molto dal cliché stilistico dei moderni film del genere. Intendo dire, sarebbe bello se con le possibilità tecnologiche di oggi, si potesse ridare un pò più spessore al potenziale interpretativo degli attori o accentuareil pathos di certe situazionicome avveniva magari col Cinema classico degli anni '50 e '60 e contemporaneamente usare gli effetti speciali solo quando necessariamente occorre. Un esempio tipico è sicuramente il film "Titanic" dove, guarda caso, è ritenuto un capolavoro che si è aggiudicato parecchi premi. A parte questa mia puntigliosa considerazione, concludo facendo i miei elogi alla battaglia tra il nostro eroe e il Teschio rosso in riferimento alle scene finali che si svolgono in cielo, ove i due avversari sono alla guida dei loro rispettivi aerei. Che dire? Eccezionali !!
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gabry morons
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giovedì 28 luglio 2011
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capitano a stalle e strisce
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Mi aspettavo di più da uno dei film più attesi dell'anno. Il Capitano si mostra decisamente troppo buono e poco sveglio, la storia d'amore con la soldatessa è solo accennata e non sviluppata, il supernemico nazista ha grandi progetti ma pochi poteri (e poi sparisce nel nulla!) e la prima ora è quasi del tutto priva di combattimenti. Aggiungo solo che sarebbe stato meglio scegliere un volto nuovo per impersonare il protagonista invece di riutilizzare la Torcia Umana dei Fantastici 4 (senza nulla togliere alla bravura dell'attore). Risultato appena sufficiente,speriamo sia meglio il probabile seguito.
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riccardo76
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venerdì 16 settembre 2011
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la marvel al meglio di sé
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Ultimamente i Marvel Studios stanno lavorando davvero bene; dopo il valido Thor, esce infatti nelle sale un ottimo prodotto: Captain America: Il Primo Vendicatore, che si presenta, oltre che come un film estremamente spettacolare, con eccezionali scene di azione - rese ancora più mozzafiato da un 3D sorprendentemente efficace - anche come una pellicola con una storia ben strutturata e intrisa di messaggi impliciti e spunti per riflessioni, che sfrutta al meglio le potenzialità del fumetto originale, rispettandolo, ma, al contempo, migliorandone gli aspetti più deboli.
Azzeccata risulta la scelta di ambientare la storia durante la seconda guerra mondiale; un’ambientazione resa molto credibile, oltre che dai costumi, dai trucchi e dalle scenografie impeccabili, anche dai manifesti tipici dell’epoca per richiamare alle armi i giovani americani, uno su tutti quello dello Zio Sam, con l’indice puntato, che per la prima volta vediamo in 3D, nei titoli di coda.
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Ultimamente i Marvel Studios stanno lavorando davvero bene; dopo il valido Thor, esce infatti nelle sale un ottimo prodotto: Captain America: Il Primo Vendicatore, che si presenta, oltre che come un film estremamente spettacolare, con eccezionali scene di azione - rese ancora più mozzafiato da un 3D sorprendentemente efficace - anche come una pellicola con una storia ben strutturata e intrisa di messaggi impliciti e spunti per riflessioni, che sfrutta al meglio le potenzialità del fumetto originale, rispettandolo, ma, al contempo, migliorandone gli aspetti più deboli.
Azzeccata risulta la scelta di ambientare la storia durante la seconda guerra mondiale; un’ambientazione resa molto credibile, oltre che dai costumi, dai trucchi e dalle scenografie impeccabili, anche dai manifesti tipici dell’epoca per richiamare alle armi i giovani americani, uno su tutti quello dello Zio Sam, con l’indice puntato, che per la prima volta vediamo in 3D, nei titoli di coda. Molto efficace è senz’altro anche lo stratagemma ideato per sfruttare il costume indossato dall’eroe nei primi fumetti, troppo ridicolo per risultare credibile agli occhi degli spettatori di oggi, ma perfetto per esprimere la condizione di “burattino” del protagonista, il quale all’inizio viene utilizzato dal governo solo per un’imbarazzante campagna di reclutamento. Captain America nasce infatti come personaggio di spettacolo e diventa anche in quella realtà un eroe dei fumetti; ciò ci permette di assistere ad una fugace apparizione dei primi mitici numeri della testata Marvel: se questo non è geniale! Ma ancora più geniale è l’espediente narrativo ideato per ambientare ai giorni nostri un probabile sequel: una trovata che da sola eleva il film al di sopra dei suoi predecessori Marvel, con un finale in ogni caso drammatico, che esprime al meglio il senso del sacrificio che, nell’immaginario collettivo americano, costituisce una caratteristica tipica dei Marines. Perché, ovviamente, il film è anche una celebrazione dell’esercito USA, con i suoi ideali puri, che il piccolo e gracile protagonista incarna. Egli viene ripetutamente scartato dall’esercito a causa della sua costituzione fisica, ma sarà il dott. Erskine – interpretato da un sempre bravissimo Stanley Tucci – a riconoscerne le grandi doti di spirito, perché “solo i deboli conoscono il vero valore della forza”. Steven Rogers è diverso da tutti gli altri soldati spacconi, lui detesta l’esaltazione, e non vuole arruolarsi per uccidere i nazisti, ma per servire la sua patria. Sarà proprio grazie alla sua pacatezza, alla sua umiltà e alla sua bontà d’animo che verrà scelto per l’esperimento del primo super uomo dell’esercito, poiché il siero ideato dal dott. Erskine amplifica le caratteristiche della persona, quindi le buone attitudini, così come quelle malvagie del cattivo di turno, il perfido Teschio Rosso – impersonato da un impassibile Hugo Weaving – capace di superare lo stesso Hitler quanto a crudeltà.
L’America verrà dunque condotta da un grande uomo, con grandi capacità e grande spirito, il capitano ideale, che, in un periodo di crisi come questo per gli USA e dopo la perdita delle speranze riposte in Obama, si ricopre indubbiamente di riferimenti impliciti.
Prima di concludere è doveroso di fare un elogio a tutto il cast, soprattutto a Chris Evans, che con questo ruolo si spera riesca a conquistarsi un posto di tutto rispetto tra i divi di Hollywood, ingiustamente snobbato dopo le sue gradevoli performances come Torcia Umana nei due I Fantastici Quattro. Brava è anche la bella Hayley Atwell, che riesce a trasmettere impassibilità e al contempo dolcezza – fenomenale è la scena dello sparo nello scudo per provarne l’efficacia, colta da gelosia- per non parlare del grande Tommy Lee Jones, il quale, con la sua simpatica brutalità e il suo scetticismo riesce a conquistare il pubblico.
Tutto quindi appare perfetto in questa ultima rivisitazione Marvel – dialoghi, suono e musiche compresi – e non resta che sperare nella stessa qualità per i sequel e per i prossimi eroi.
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[+] concordo in pieno
(di rango f)
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(di patrickbateman47)
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(di riccardo76)
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