jaky86
|
martedì 22 marzo 2011
|
dottor morte? dottor dignità!
|
|
|
|
Duro film che fa riflettere sul tema dell'eutanasia. La storia è quella di Jack Kevorkian, medico di origine armena che ha assistito nel suicidio di 130 pazienti, malati terminali, tra il 1990 e il 1999, nello Stato del Michigan. Il film ci sbatte in faccia l'ipocrisia della società americana, difficile da digerire, che, celandosi dietro allo spettro religioso, impone sofferenze e agonie in un processo che non ha più nulla di naturale per interessi ospedalieri e farmaceutici. Un immenso ed eterno Al Pacino rappresenta bene la caparbietà e la convinzione di un uomo che, lottando per il diritto ad una morte dignitosa, sarà disposto anche a rinunciare alla propria libertà, con la speranza di aprire un dibattito in una società bigotta e medioevale, sotto questo punto di vista, come quella americana.
[+]
Duro film che fa riflettere sul tema dell'eutanasia. La storia è quella di Jack Kevorkian, medico di origine armena che ha assistito nel suicidio di 130 pazienti, malati terminali, tra il 1990 e il 1999, nello Stato del Michigan. Il film ci sbatte in faccia l'ipocrisia della società americana, difficile da digerire, che, celandosi dietro allo spettro religioso, impone sofferenze e agonie in un processo che non ha più nulla di naturale per interessi ospedalieri e farmaceutici. Un immenso ed eterno Al Pacino rappresenta bene la caparbietà e la convinzione di un uomo che, lottando per il diritto ad una morte dignitosa, sarà disposto anche a rinunciare alla propria libertà, con la speranza di aprire un dibattito in una società bigotta e medioevale, sotto questo punto di vista, come quella americana. La tenacia di Kevorkian ci ricorda quell'Englaro tanto criticato dall'altrettanto poco evoluta società italiana.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jaky86 »
[ - ] lascia un commento a jaky86 »
|
|
d'accordo? |
|
maria giorgia
|
mercoledì 5 ottobre 2011
|
un film che fa riflettere
|
|
|
|
Jack Kevorkian, anziano patologo, di origine armena, è stato ribattezzato il Dr. Morte per avere praticato l’eutanasia a oltre centrotrenta malati in fase terminale. Ha creato da sé la Mercy Machine (la macchina della pietà) macchinario che ha permesso al diretto interessato, di porre fine alla propria agonia. Convinto del suo compito, ossia dare dignità al malato, verrà condannato per omicidio di secondo grado nel 1999.
È una storia vera e nonostante la tematica delicata e scottante di fine vita, la pellicola ha in riserbo momenti di ilarità, dovuti soprattutto al carattere eccentrico del protagonista, sveglio e testardo.
[+]
Jack Kevorkian, anziano patologo, di origine armena, è stato ribattezzato il Dr. Morte per avere praticato l’eutanasia a oltre centrotrenta malati in fase terminale. Ha creato da sé la Mercy Machine (la macchina della pietà) macchinario che ha permesso al diretto interessato, di porre fine alla propria agonia. Convinto del suo compito, ossia dare dignità al malato, verrà condannato per omicidio di secondo grado nel 1999.
È una storia vera e nonostante la tematica delicata e scottante di fine vita, la pellicola ha in riserbo momenti di ilarità, dovuti soprattutto al carattere eccentrico del protagonista, sveglio e testardo. Jack è interpretato dallo straordinario e, appositamente invecchiato, Al Pacino, doppiato dalla meravigliosa voce di Giancarlo Giannini. Al suo fianco, altri due grandi nomi: Susan Sarandon che interpreta Janet Good, attivista e sostenitrice dell’attività di Kevorkian, tanto che, anche lei, ammalata di cancro, chiederà al suo amico di aiutarla a morire; e John Goodman nei panni di Nicol, assistente del dottore.
Da un sostrato di angoscia, disperazione e pianto dei malati e dei familiari, emerge un’umanità che esplode nel protagonista e si riversa sulla pittura e sulla musica. È un film duro, ma dai contorni leggeri, grazie alle suite di Bach che aiutano a concentrarsi e a riflettere su uno dei dilemmi morali più difficili da affrontare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maria giorgia »
[ - ] lascia un commento a maria giorgia »
|
|
d'accordo? |
|
lollopi
|
domenica 27 marzo 2011
|
film tv da oscar
|
|
|
|
Una storia molto ben scritta, che vanta di un cast eccezionale Al Pacino,susan sarandon e jonh goodman.Il film tratta della lotta portata avanti dal Dr Kevorkian per legalizzare l'eutanesia. Kevorkian è un uomo stanco di vedere la sofferenza delle persone che sono in fase terminale,arriva ad affermare che chiunque accusi dolori intensi impossibili da curare puo decidere di togliersi la vita con l'assistenza di un medico,ma in questo suo progetto verra ostacolato dai fanatici religiosi che sono presenti nel governo e nella popolazione.
|
|
[+] lascia un commento a lollopi »
[ - ] lascia un commento a lollopi »
|
|
d'accordo? |
|
maria giorgia
|
venerdì 7 ottobre 2011
|
un film che fa riflettere
|
|
|
|
Jack Kevorkian, anziano patologo, di origine armena, è stato ribattezzato il Dr. Morte per avere praticato l’eutanasia a oltre centrotrenta malati in fase terminale. Ha creato da sé la Mercy Machine (la macchina della pietà) macchinario che ha permesso al diretto interessato, di porre fine alla propria agonia. Convinto del suo compito, ossia dare dignità al malato, verrà condannato per omicidio di secondo grado nel 1999.
È una storia vera e nonostante la tematica delicata e scottante di fine vita, la pellicola ha in riserbo momenti di ilarità, dovuti soprattutto al carattere eccentrico del protagonista, sveglio e testardo.
[+]
Jack Kevorkian, anziano patologo, di origine armena, è stato ribattezzato il Dr. Morte per avere praticato l’eutanasia a oltre centrotrenta malati in fase terminale. Ha creato da sé la Mercy Machine (la macchina della pietà) macchinario che ha permesso al diretto interessato, di porre fine alla propria agonia. Convinto del suo compito, ossia dare dignità al malato, verrà condannato per omicidio di secondo grado nel 1999.
È una storia vera e nonostante la tematica delicata e scottante di fine vita, la pellicola ha in riserbo momenti di ilarità, dovuti soprattutto al carattere eccentrico del protagonista, sveglio e testardo. Jack è interpretato dallo straordinario e, appositamente invecchiato, Al Pacino, doppiato dalla meravigliosa voce di Giancarlo Giannini. Al suo fianco, altri due grandi nomi: Susan Sarandon che interpreta Janet Good, attivista e sostenitrice dell’attività di Kevorkian, tanto che, anche lei, ammalata di cancro, chiederà al suo amico di aiutarla a morire; e John Goodman nei panni di Nicol, assistente del dottore.
Da un sostrato di angoscia, disperazione e pianto dei malati e dei familiari, emerge un’umanità che esplode nel protagonista e si riversa sulla pittura e sulla musica. È un film duro, ma dai contorni leggeri, grazie alle suite di Bach che aiutano a concentrarsi e a riflettere su uno dei dilemmi morali più difficili da affrontare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maria giorgia »
[ - ] lascia un commento a maria giorgia »
|
|
d'accordo? |
|
ajeje32
|
domenica 20 ottobre 2013
|
film disincantato su un tema scottante
|
|
|
|
You don't know Jack, un film importante su una storia (vera) altrettanto importante. Jack Kevorkian, interpretato da un meraviglioso Al Pacino, è un medico del Michigan vissuto negli anni '90 che ha praticava l'eutanasia grazie a una macchina di sua invenzione, con la quale riusciva a soddisfare il legittimo desiderio di una morte dignitosa ai suoi pazienti senza rischiare la galera. Il film inizia tirando fuori i noti argomenti per accattivare il pubblico alla giusta causa del medico, e devo dire che temevo per questo che rimanesse sul retorico. Nella scena dell'intervista devo dire che ho trovato troppo comodo il paragone - pur efficace - con le torture naziste.
[+]
You don't know Jack, un film importante su una storia (vera) altrettanto importante. Jack Kevorkian, interpretato da un meraviglioso Al Pacino, è un medico del Michigan vissuto negli anni '90 che ha praticava l'eutanasia grazie a una macchina di sua invenzione, con la quale riusciva a soddisfare il legittimo desiderio di una morte dignitosa ai suoi pazienti senza rischiare la galera. Il film inizia tirando fuori i noti argomenti per accattivare il pubblico alla giusta causa del medico, e devo dire che temevo per questo che rimanesse sul retorico. Nella scena dell'intervista devo dire che ho trovato troppo comodo il paragone - pur efficace - con le torture naziste. Ma ben presto il film si rivela per quello che è: un biopic fedelissimo ad una storia che è già di suo molto cinematografica, quasi senza bisogno di sceneggiatura. Da contraltare a quel temuto retorismo iniziale, dalla pellicola non traspare affatto l'intenzione di santificare questo pioniere dei diritti civili. Non voglio spoilerare nulla per chi non conoscesse la vera storia - peraltro ampiamente in risalto nelle cronache dell'epoca - ma ci sono molti elementi che finiscono per sospendere il giudizio sulla figura di Kevorkian.
Al Pacino credo reciti uno dei ruoli più belli della sua carriera, complice anche un trucco davvero credibile. John Goodman - il mitico John Goodman - fa da spalla con il suo solito stile tra il tronfio e il grottesco, senza comunque rimanere in secondo piano. Una menzione speciale merita il modo in cui viene sviluppato il legame fra Kevorkian e la sorella Margo (Brenda Vaccaro), che immagino sia la parte più romanzata di tutta la storia. Qui il medico-eroe viene messo di fronte alle sue debolezze ed alle sue responsabilità non solo come medico ma anche, appunto, verso quel poco di famiglia che gli è rimasto. Ma il tema dei temi è quello del conflitto tra legislazione e sentimento collettivo, tra diritto formalmente riconosciuto e diritto preteso da una matura opinione pubblica. E qui, secondo me, il film dimostra un disincanto per niente scontato nel reteoricissimo universo cinematografico americano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ajeje32 »
[ - ] lascia un commento a ajeje32 »
|
|
d'accordo? |
|
|