vittorio
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domenica 6 febbraio 2011
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bel film...
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Non è un capolavoro, non è un film che rimarrà nella storia cinematografica....è comunque un bel film che si lascia seguire dall'inizio alla fine....
Da vedere...
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nadiailenia
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domenica 6 febbraio 2011
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un capolavoro!
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(di laurenziac)
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massimiliano morelli
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domenica 6 febbraio 2011
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dove non ci son santi nč eroi
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La dote è quella della violenza robusta e idealista degli anni ’70, declinata per strada, ma anche nelle tante pellicole a suffisso –violenta, di cui il nostro cinema è stato maestro, forse anche inconsapevolmente.
Coraggiosa, e neppure troppo ruffiana, al di là delle polemiche di routine, la scelta di Placido, che confeziona un biopic livido sui corpi e nelle tinte, dedicato ad uno che era nato per fare il ladro. Ma anche per far parlare di sé, per autocompiacersi della sua sfrontata bellezza criminale. Vallanzasca, il bel Renè, si staglia per due ore di film in tutto il suo magnetismo noir, e se un difetto c’è, è forse unicamente quello di aver scolpito un ritratto sin troppo statuario, dai lineamenti compiaciuti ed epici, quasi fosse un eroe di marmo da iconografia imperiale .
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La dote è quella della violenza robusta e idealista degli anni ’70, declinata per strada, ma anche nelle tante pellicole a suffisso –violenta, di cui il nostro cinema è stato maestro, forse anche inconsapevolmente.
Coraggiosa, e neppure troppo ruffiana, al di là delle polemiche di routine, la scelta di Placido, che confeziona un biopic livido sui corpi e nelle tinte, dedicato ad uno che era nato per fare il ladro. Ma anche per far parlare di sé, per autocompiacersi della sua sfrontata bellezza criminale. Vallanzasca, il bel Renè, si staglia per due ore di film in tutto il suo magnetismo noir, e se un difetto c’è, è forse unicamente quello di aver scolpito un ritratto sin troppo statuario, dai lineamenti compiaciuti ed epici, quasi fosse un eroe di marmo da iconografia imperiale .
Ma c’è tutto intorno alla figura di uno straordinario e sottovalutato Kim Rossi Stuart, un’ encomiabile lavoro di tessitura e messa in piega di una malavita sanguinariamente dandy, che viene restituita in tutto il suo fascino deviato e nei toni della sua poetica impropria.
Sicuramente non sono specchietti per le allodole i richiami a Truman Capote, il film è tutto poggiato sulla risolutezza di gesti condotti a sangue freddo, perché non c’è tempo per la paura o la redenzione, tra chi è diventato adulto in fretta. L’ azione si dipana come un tango vertiginoso, scandito dalla nevrotica colonna sonora made in Negramaro, e mette in scena la storia del verbo ciullare coniugato in ogni salsa.
Trionfo di un “bandito da strada”, come sentenzia Fede in un frammento TG di repertorio ? Probabilmente molto di più, tra gli spigoli di quel ghigno malefico che Placido ha studiato e restituito con applicazione documentaristica, nel rimontare gli anni acidi firmati RV. Quando non si fa prendere troppo la mano dai sussulti agiografici, il film tiene bene in vita una sorta di tenerezza epica che scorre parallela con le gesta dei cowboy della Comasina. In tal senso, l’uscita di Renatino dalla banca, dopo la mattanza del suo Fausto, ha in sé lo stesso epos funereo di tanti capolavori gangster del passato. Così come vi è un sussulto di giustizia anomala, di cui quasi si avverte il bisogno, nel sacrificio rituale degli infami che hanno tradito un’amicizia, prima ancora che una banda.
Film visivamente scomodo, non bastano i meravigliosi costumi settanta a dare colore e sollievo, c’è una patina blu-grigio gabbia che avvolge tutto il proscenio e intasa lo stomaco. Insieme con il troppo sangue chirurgico, forse mostrato con esagerata generosità, fino a divenire molesto allo sguardo.
L’ impressione è che la delirante vicenda umana di Vallanzasca sia stata in sé un episodio cinematografico più straordinario di qualsiasi tentativo di raccontarla, ma onore al merito ad un film che, nel bilancio finale, riesce a restituire l’ equilibrio morale fuori ordinanza di un uomo che ha, per sua stessa ammissione, il lato oscuro un po’ pronunciato. L’ equazione è quella giusta. Mala sì, ma pur sempre vita.
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valentinamė
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domenica 6 febbraio 2011
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un film che merita
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C'è chi nasce idraulico,chi carabiniere e chi come Vallanzasca ha avuto la vocazione del ladro. Ladro ma non assassino,Placido ce lo vuole rendere chiaro con questo film.
Il bel Renatino,affascinante ladro gentiluomo rischia di ammaliare con le sue battute,recitate da un bravissimo Kim Rossi Stuart,anche noi del pubblico.
Un film che merita a parte la storia,liberamente interpretata dal regista,anche per i costumi le location e per le performance perfette degli interpreti.
Un film da vedere assolutamente.
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ralphscott
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sabato 5 febbraio 2011
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almeno non é l'ennesimo filmetto italiano stile tv
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Placido firma un'opera particolarmente frizzante,che strizza l'occhio ai videoclip. Ritmo sincopato,flash back,colori a profusione. Un po' troppa carne al fuoco per una sceneggiatura che affastella tante scene madri. Notevole la recitazione dei protagonisti,Stuart su tutti. Timi prigioniero di ruoli estremi,tossico o pazzo che sia.
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tonyfly
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sabato 5 febbraio 2011
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ottimo film
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Un film da non perdere. Da vedere senza pregiudizi. Bigotti coloro che hanno fatto di tutto per boicottarlo. Non è un elegia del Vallanzasca, ma una rappresentazione della cruda realtà, anche se leggermente romanzata per esigenze sceniche. Il film mi è piaciuto tanto, ma certamente non mi ha invitato a prendere un mitra in mano ed andare a rapinare banche.Buona visione.
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giacomogabrielli
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venerdė 4 febbraio 2011
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ben fatto! ****
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La 20th Century Fox esordisce al meglio con questa sua prima produzione italiana. Placido dirige un bellissimo film, violento e duro, su una delle figure più controverse dei nostri anni. Azione, droga, sesso e sangue in un film che si contraddistingue per la meravigliosa interpretazione di Kim Rossi Stuart, mai sopra le righe, per il montaggio innovativo, la fotografia di Arnaldo Catinari e la potente musica firmata Negramaro. Un film comodamente esportabile all'estero che non deluderà anche i più estranei a questa storia italiana. Ottima anche la sceneggiatura, veloce e senza buchi, che ti prende fino alla fine. Dunque un film alternativo che lascia senza fiato e che può rendere orgoglioso il cinema italiano.
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La 20th Century Fox esordisce al meglio con questa sua prima produzione italiana. Placido dirige un bellissimo film, violento e duro, su una delle figure più controverse dei nostri anni. Azione, droga, sesso e sangue in un film che si contraddistingue per la meravigliosa interpretazione di Kim Rossi Stuart, mai sopra le righe, per il montaggio innovativo, la fotografia di Arnaldo Catinari e la potente musica firmata Negramaro. Un film comodamente esportabile all'estero che non deluderà anche i più estranei a questa storia italiana. Ottima anche la sceneggiatura, veloce e senza buchi, che ti prende fino alla fine. Dunque un film alternativo che lascia senza fiato e che può rendere orgoglioso il cinema italiano. Il film presenta solo due pecche: visto il contenuto la regia è troppo statica e, se proprio vogliamo levare il pelo nell'uovo, la ricostruzione dell'arresto di Vallanzasca è improbabile e fin troppo finta. BEN FATTO! ****
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shooter_ace
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venerdė 4 febbraio 2011
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originale, nel contesto dei film italiani
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Forse non siamo abituati a vedere pellicole italiane di questo tipo: originale, dal ritmo incalzante, per 125 minuti tiene lo spettatore incollato alla poltrona. Senza nulla togliere a tanti altri ottimi lavori del nostro paese, ma forse è proprio questo il punto di forza del film. Certo il Renato Vallanzasca un po' "tarantiniano" messo sullo schermo da Placido, e perfettamente interpretato da Kim Rossi Stuart, con ogni probabilità non somiglia molto al criminale che l'Italia ha conosciuto negli anni Settanta. Ma non poteva essere altrimenti (soprattutto in un film del genere).
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Forse non siamo abituati a vedere pellicole italiane di questo tipo: originale, dal ritmo incalzante, per 125 minuti tiene lo spettatore incollato alla poltrona. Senza nulla togliere a tanti altri ottimi lavori del nostro paese, ma forse è proprio questo il punto di forza del film. Certo il Renato Vallanzasca un po' "tarantiniano" messo sullo schermo da Placido, e perfettamente interpretato da Kim Rossi Stuart, con ogni probabilità non somiglia molto al criminale che l'Italia ha conosciuto negli anni Settanta. Ma non poteva essere altrimenti (soprattutto in un film del genere). Lo stesso Vallanzasca (quello vero) ha dichiarato: "È un bel film, poteva essere un capolavoro. Non mi pare dia un senso esatto di quello che sono. Mi sembra di essere un matto scatenato che non va a letto se non ha fatto disastri e non si alza se non è stato almeno con tre donne. Questo non sono io". Insomma pare che Placido non voglia tanto raccontare realisticamente la carriera di uno dei più efferati criminali della più recente storia italiana, né limitarsi a ricostruirne la mentalità ritoccando qua e là qualche particolare per romanzarne un po' le gesta; l'impressione è che, con questa pellicola, egli voglia edificare quasi dal nulla un personaggio sì irrealistico (il disprezzo del pericolo e delle istituzioni, il saper sempre cosa fare, l'avere sempre la battuta pronta), ma estremamente affascinante, che colpisce immensamente lo spettatore (e in cui, personalmente, ho individuato tratti dei tipici personaggi di Tarantino). Sceneggiatura davvero brillante, che sa oscillare tra conversazioni leggere e dialoghi più intensi, mai banale, interpretata egregiamente (un ottimo Kim Rossi Stuart). Colonna sonora non convenzionale per un film che tratta simili argomentazioni, e proprio per questo estremamente interessante.
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pollyb
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venerdė 4 febbraio 2011
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una grande sorpresa!
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Premetto che sono amante del genere e quindi diciamo "abituata" in un certo senso a questo genere di film ma devo dire con mia grande sorpresa che dopo la visione sono uscita dalla sala con quel magone e quel senso di compiacimento che mi succede solo quando una pellicola mi entra nel cuore. Veramente una ottima interpretazione degli attori ed in particolare di Rossi Stuart, al di lā dell'accento e della parlata milanese che andava migliorata per il resto grande espressivitā e realismo del personaggio. La regia mi ha stupito, non mi aspettavo un cosė buon lavoro da parte di Placido, insomma finalmente un film italiano con i controattributi!
NE CONSIGLIO VIVAMENTE LA VISIONE!!
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tonyfly
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giovedė 3 febbraio 2011
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gran film
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non un capolavoro, ma davvero un ottimo film. Quando un film ti rapisce per quasi 2 ore e neanche te ne accorgi...significa che è un ottimo film. Kim Rossi Stuart è un grande attore, forse il migliore che Placido potesse scegliere per questo ruolo.Una garanzia.E' bravo da far paura.E' un film da guardare senza moralismi, ma è difficile nn pensare che quella persona sia veramente esistita anche se, per esigenze sceniche, il Vallanzasca visto nel film è una caricatura di quello che è stato in realtà il Vallanzasca. Concludo dicendo solo: andatelo a vedere, possibilmente al Cinema.Merita le vostre 7 euro.
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