neoactarus
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venerdì 10 febbraio 2012
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un lato oscuro un po' pronunciato
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Film godibilissimo, con un grandissimo Rossi Stuart che impera anche su attori di pari fattura come Timi, ma Kim non ha nulla da invidiare ad un giovane Al Pacino. Grande Placido, un film che ricorderò e consiglierò volentieri come uno dei più bei film italiani visti di recente.
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montana92
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martedì 7 febbraio 2012
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vallanzasca- gli angeli del cinema
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Non capisco perchè è quotato così poco sia dai dizionari che dalla critica, se vogliamo fare i finti buonisti e dire che questo film è brutto perchè narra le gesta del nemico pubblico numero 1 in italia è una cavolata! Se seguiamo questo punto di vista capolavori come Scarface,Il padrino,C'era una volta in america, Quei bravi ragazzi o Romanzo Criminale non dovrebbero essere cosi osannati! Comunque un gransiddimo Kim Rossi Stuart e Michele Placido!
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(di luca1968)
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stanley kubrick
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sabato 28 gennaio 2012
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scrivere di cinema
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c'e chi nasce scarafaggio,chi scienziato,chi santa teresa di calcutta,io sono nato per fare il ladro!!!!la storia del bel rene'raccontata da un grande michele placido è con un ottima interpretazione da parte di kim rossi stuart che veste come non mai i panni del bandito milanese in una milano che non c'e piu'fra sparatorie,rapine,sequestri.forse in italia non tutto è perduto si riesce a fare ancora cinema di qualita'.bene anche scianna,nei panni del rivale turatello,film che ha fatto discutere,è fara'ancora parlare di se.film che a condizionato non poco il pubblico che l'ha visto come un esaltazione del bandito,è non come la storia biografica dello stesso.
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c'e chi nasce scarafaggio,chi scienziato,chi santa teresa di calcutta,io sono nato per fare il ladro!!!!la storia del bel rene'raccontata da un grande michele placido è con un ottima interpretazione da parte di kim rossi stuart che veste come non mai i panni del bandito milanese in una milano che non c'e piu'fra sparatorie,rapine,sequestri.forse in italia non tutto è perduto si riesce a fare ancora cinema di qualita'.bene anche scianna,nei panni del rivale turatello,film che ha fatto discutere,è fara'ancora parlare di se.film che a condizionato non poco il pubblico che l'ha visto come un esaltazione del bandito,è non come la storia biografica dello stesso.voto 8 da vedere w il cinema
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stanley kubrick
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sabato 28 gennaio 2012
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kim rossi stuart il bel rene' banditi a milano
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film certo impegnativo ma il rumore delle ruote che sgommano è roba che in italia non si vedeva da tanto,kim rossi stuart si cala a pennelo nelle vesti del bel rene'in una milano che nn esiste piu'.ottima anche la prova di scianna nei panni di francis turatello.film che ha fatto è continuera a far discutere ma di rara bellezza di un cinema italiano troppo sovente perso nella mediocrita di film nati solo per far sorridere è a mala pena ci riesce con film spesso esaltati ma vere boiate che non farebero ridere manco un pierrot tanto triste.vallanzasca voto 8 da vedere
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katamovies
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martedì 15 novembre 2011
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personaggio complesso, esito non proprio riuscito
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Con "Romanzo criminale" Placido nel 2005 fece il botto: grande successo in Italia e in Francia, lancio e rilancio di attori eccetera.
Così, ci ha riprovato dopo cinque anni con questo film sul bandito Renato Vallanzasca.
Discutibile quando si lancia in riletture sulla storia d'Italia (vedi "Il Sangue dei Vinti"), l'attitudine di Placido al cerchiobottismo trova nel poliziesco un genere congeniale.
I limiti del film sono anzitutto di sceneggiatura: i temi sono gli stessi di "romanzo", ma non approfonditi.
L'onore dei banditi, i loro legami di lealtà e fedeltà, della serie anche i banditi hanno un cuore eccetera.
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Con "Romanzo criminale" Placido nel 2005 fece il botto: grande successo in Italia e in Francia, lancio e rilancio di attori eccetera.
Così, ci ha riprovato dopo cinque anni con questo film sul bandito Renato Vallanzasca.
Discutibile quando si lancia in riletture sulla storia d'Italia (vedi "Il Sangue dei Vinti"), l'attitudine di Placido al cerchiobottismo trova nel poliziesco un genere congeniale.
I limiti del film sono anzitutto di sceneggiatura: i temi sono gli stessi di "romanzo", ma non approfonditi.
L'onore dei banditi, i loro legami di lealtà e fedeltà, della serie anche i banditi hanno un cuore eccetera.
Il tutto affrontato con personaggi piuttosto piatti.
Particolarmente piatti sono soprattutto i personaggi femminili, ma questo è tipico di Placido: in Romanzo Criminale o puttane o santarelline ingenue, cui si aggiungono le idiote che si innamorano di Vallanzasca bandito fascinoso in questo film. Forse il macho dovrebbe andare a scuola da Almodovar per imparare come si trattano i personaggi femminili al cinema.
Sinceramente, mi dispiace che Kim Rossi Stuart, attore di grande fascino, bravura e spessore, si sia fatto coinvolgere in questa brutta copia di "Romanzo Criminale", anche perché la sua intepretazione è comunque lodevole, così come quella di Scianna (boss Turatello) e diTimi (Enzino).
Forse la complessità di questo personaggio era troppo per Placido. E, se l'intenzione, tra le altre, era quella di denunciare le violenze nelle carceri, beh non ci voleva Placido con quattro calci e due pugni e qualche schizzo di sangue.
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ultimoboyscout
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mercoledì 12 ottobre 2011
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quando il lato oscuro è un pò pronunciato.
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Cominciamo col dire che sono assolutamente contrario ad ogni forma di spettacolarizzazione del criminale e della criminalità, che commette certe cose agghiaccianti merito solo la galera e non visibilità. Detto ciò si sa pure che questi personaggi sono carne da cinema e che Al Capone (o chi per lui) attira ed affascina di più, molto di più di Madre Teresa (o chi per lei). Il romanzo criminale di Vallanzasca è tutta roba sua: il bel Renè rubava per gusto e non per bisogno già da ragazzino mentre da grande giocò tragicamente a guardie e ladri senza reputarsi una vittima della società e da assassino qual'è ha avuto almeno la faccia di non tirarsela da terrorista o prigioniero politico in quel di Parigi o del Brasile.
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Cominciamo col dire che sono assolutamente contrario ad ogni forma di spettacolarizzazione del criminale e della criminalità, che commette certe cose agghiaccianti merito solo la galera e non visibilità. Detto ciò si sa pure che questi personaggi sono carne da cinema e che Al Capone (o chi per lui) attira ed affascina di più, molto di più di Madre Teresa (o chi per lei). Il romanzo criminale di Vallanzasca è tutta roba sua: il bel Renè rubava per gusto e non per bisogno già da ragazzino mentre da grande giocò tragicamente a guardie e ladri senza reputarsi una vittima della società e da assassino qual'è ha avuto almeno la faccia di non tirarsela da terrorista o prigioniero politico in quel di Parigi o del Brasile. Non è un eroe per questo, rimane sempre e solo un assassino. Kim Rossi Stuart aggredisce la somiglianza in maniera pazzesca, la sua interpretazione è la parte del film da ricordare, come il lama a lama con Timi (alla miglior interpretazione in carriera), da urlo! Placido gira il film che in effetti meglio gli riesce, cioè la saga criminale con personaggi ambigui e dal ritmo non adrenalinico ma costante, in cui il protagonista è descritto in maniera superficiale e a suon di stereotipi, quali sbruffoneria, bella vita e belle donne, codice d'onore criminale. E cioè come il vero Vallanzasca si è autodescritto nelle sue biografie. Sceneggiatura piena di falle, nella quale diversi personaggi si perdono inspiegabilmente troppo presto, come quello della Solarino. Placido tratta il criminale con fin troppa simpatia, na appare addirittura devoto: la scena finale ne è chiarissimo segno, il ghigno beffardo nonostante l'arresto sembra un segnale di vittoria, il degno epilogo di questa greatest hits di rocambolesche avventure del boss della Comasina. I complimenti vanno invece tutti a Kim Rossi Stuart capace di un'interpretazione magnetica ed affascinante, dagli occhi carichi di lucida follia, dallo sguardo gelido su un volto da bravo ragazzo, seducente e agitato da luci e ombre. Vallanzasca è un personaggio imperdibile per un attore ma non sarà mai un angelo.
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tiamaster
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lunedì 3 ottobre 2011
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un buon film con un ottimo attore
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kim rossi stuart ci offre una recitazione davvero sorprendente,la regia di ottimo livello rende il film ancora più esaltante,ottime scene e idee per nulla sciatte in n film cche non deluderà,anzi supererà la aspettative di tutti.michele placido fabbrica un ottimo film,coinvolgente e con una buona caratterizzazione del prottagonista.michele placido fa una specie di biografia (riuscita) dell'omonimo criminale,accompagnata dalle inevitabili polemiche.
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simonakko
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domenica 31 luglio 2011
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stupendo
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Non mi aspettavo un gran film da un regista come Placido invece credo mi ricorderò a lungo di questo lungometraggio, solo l'ultima scena del film merita un david d donatello, "Quanti anni hai? 20! hai fatto tredici, sono renato vallanzasca"
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martino76
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mercoledì 27 luglio 2011
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film con un regia magistrale
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Bello, fatto davvero bene. Questo film ha sollevato molte critiche da parte di esponenti "faziosi".Parliamoci chiaro, le critiche sono nate solo perchè qui si racconta parte della storia della malavita nel nord Italia. Argomento oggi finalmente di cui si parla. Sta di fatto che molti "faziosi" tentano di cancellare pagine di storia o quanto meno di far passare in sordina. Prima di questo film quanti giovani italiani sapevano chi fosse Vallanzasca?? ve lo dico io, pochi. Molti pensavano si trattasse di uno come bandito Giuliano, Al Capone, Cutolo o altri che appartengono a una precisa area geografica Per questo quindi apprezzo Placido che non ha fatto altro che raccontare la vita di un criminale.
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Bello, fatto davvero bene. Questo film ha sollevato molte critiche da parte di esponenti "faziosi".Parliamoci chiaro, le critiche sono nate solo perchè qui si racconta parte della storia della malavita nel nord Italia. Argomento oggi finalmente di cui si parla. Sta di fatto che molti "faziosi" tentano di cancellare pagine di storia o quanto meno di far passare in sordina. Prima di questo film quanti giovani italiani sapevano chi fosse Vallanzasca?? ve lo dico io, pochi. Molti pensavano si trattasse di uno come bandito Giuliano, Al Capone, Cutolo o altri che appartengono a una precisa area geografica Per questo quindi apprezzo Placido che non ha fatto altro che raccontare la vita di un criminale... facendo emergere anche simpatia talvolta... ma è realmente andata cosi. Un film sulla mafia non ha mai suscitato tanto scandalo ..chissà perchè? lo chiedo ai "faziosi".
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hulk1
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venerdì 22 luglio 2011
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fotoromanzo criminale
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Tralasciamo i commenti di personaggi oscuri, oscurantisti , il peggio del nostro paese. Il peggio erano Vallanzasca, le BR, Fioravanti, Mambro, le stragi impunite, gli anni settanta. Anni con cui ben pochi vogliono fare i conti, analizzare. storicizzare. Riserve riguardo il film Vallanzasca sono state avanate da riviste come Nocturno e Cineforum. Come si spiega questa convergenza? Non di ordine politico, entambe stanno a sinistra, ma Fotoromanzo criminale è stato criticato e considerato un'opera non completa, o meglio 'dalla parte del criminale'. Il parallelo con nemico pubblico, ed istinto di morte non regge. Il dittico francese non è solo una operazione vintage, ma attraverso il protagonista si comprende come il potere, la ribellione, la violenza hanno avuto origine e nel finale con una vera e propria esecuzione , viene uccciso un criminale, ed un periodo dalle sfaccettature complesse.
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Tralasciamo i commenti di personaggi oscuri, oscurantisti , il peggio del nostro paese. Il peggio erano Vallanzasca, le BR, Fioravanti, Mambro, le stragi impunite, gli anni settanta. Anni con cui ben pochi vogliono fare i conti, analizzare. storicizzare. Riserve riguardo il film Vallanzasca sono state avanate da riviste come Nocturno e Cineforum. Come si spiega questa convergenza? Non di ordine politico, entambe stanno a sinistra, ma Fotoromanzo criminale è stato criticato e considerato un'opera non completa, o meglio 'dalla parte del criminale'. Il parallelo con nemico pubblico, ed istinto di morte non regge. Il dittico francese non è solo una operazione vintage, ma attraverso il protagonista si comprende come il potere, la ribellione, la violenza hanno avuto origine e nel finale con una vera e propria esecuzione , viene uccciso un criminale, ed un periodo dalle sfaccettature complesse. Placido ha preso i settanta , facedosi in qualche modo cantore ufficiale e non vi riesce in maniera lucida. Ovvio sono presenti i limiti oggettivi del suo talento, la sua qualità come regista, non è Francesco Rosi. I libri dai quali viene ricavata la sceneggiatura sono la testimonianza di Vallanzasca e secondo me anche dal libro di polidori. Un bandito così cool, grande, forse la migliore interpretazione di Kim Rossi, tutto perfettamente ricostruito, anche se Turatello somiglia a Max Gazè, ed è prorio questo fermarsi alla superfice, limita il film, forse Placido di più non sa dare, ma comunque l'elemento dialettico del commissario Achille Serra manca pesantemente. Ma la sceneggiatura rinuncia copletamento ripeto all'analisi, al mostrare un assassino spietato, egocentrico, in un'ottica distaccata. Al contrario Placido gira, monta, illumina un film tutto azione, lontanissimo dai poliziotteschi anni settanta, cucito per Kim e dalla parte del criminale.
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