kayton
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mercoledì 15 settembre 2010
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polanski, dall'ombra alla luce
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Può un’ombra conoscere ogni segreto della persona a cui appartiene? Sembrerebbe di no,
soprattutto quando c’è di mezzo la politica. “L’uomo nell’ombra” è la storia di un ghostwriter
(Ewan McGregor) chiamato ad ultimare la biografia dell’ex Primo Ministro inglese Adam Lang
(Pierce Brosnan), dopo la morte misteriosa dello scrittore fantasma in carica. Il politico, circondato
dalla scontrosa moglie Ruth e dalla fedele segretaria Amelia, è accusato di aver commesso crimini
di guerra durante il suo governo. Il ghostwriter, cosiddetto uomo-ombra di Lang, si ritroverà così
invischiato in una situazione dai contorni indefiniti.
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Può un’ombra conoscere ogni segreto della persona a cui appartiene? Sembrerebbe di no,
soprattutto quando c’è di mezzo la politica. “L’uomo nell’ombra” è la storia di un ghostwriter
(Ewan McGregor) chiamato ad ultimare la biografia dell’ex Primo Ministro inglese Adam Lang
(Pierce Brosnan), dopo la morte misteriosa dello scrittore fantasma in carica. Il politico, circondato
dalla scontrosa moglie Ruth e dalla fedele segretaria Amelia, è accusato di aver commesso crimini
di guerra durante il suo governo. Il ghostwriter, cosiddetto uomo-ombra di Lang, si ritroverà così
invischiato in una situazione dai contorni indefiniti.
A fare da teatro alla storia è un’isola degli Stati Uniti sferzata dal vento e bagnata dal mare
tempestoso, che ricorda un po’ quella di “Shutter Island”. Lo spettatore, in continua attesa del
colpo di scena, si ritrova alla fine del film con in mano un pugno di mosche, finché non scopre
d’improvviso che quelle mosche sono in realtà ragni. Come nei migliori thriller Roman Polanski
rivela la verità all’ultima scena, troncando il racconto in maniera asciutta e cruda. E nel farlo,
mantiene un’aderenza perfetta con il libro, “Il Ghost Writer” di Robert Harris, da cui il film è
tratto. Un libro in parte autobiografico: Harris è stato il ghostwriter di Tony Blair. Nel film è
rintracciabile una critica, non troppo velata, alla politica anti-terroristica dei Paesi anglo-americani.
Perfetto nel ruolo del ghostwriter Ewan McGregor, scrittore qualunque e uomo ordinario che si
ritrova a dover gestire, in stile hitchcockiano, situazioni più grandi di lui. Tra gli altri, spicca il
cameo dell’ anziano Eli Wallach, l’indimenticabile “brutto” di Sergio Leone ne “Il buono, il brutto
e il cattivo”.
Ampiamente discutibile è la trasformazione in sede di produzione del titolo originale, passato
dall’inglese “The Ghost Writer” a “L’uomo nell’ombra”. E se la sceneggiatura non rivela
particolare originalità, il montaggio e, soprattutto, la fotografia ben calibrata di Pawel Edelman
contribuiscono a dare quel tocco in più a questo lavoro. La scelta delle ambientazioni e delle
luci creano un’atmosfera inquietante che accompagna nel migliore dei modi gli stati d’animo dei
personaggi. E preziosa è anche la lettura di Polanski, che ha ultimato il film mentre era in carcere in
Svizzera, interagendo di continuo col montatore attraverso il suo avvocato. La regia sapiente si può
riassumere con la splendida scena finale, dove quel che accade resta fuori dall’inquadratura, mentre
sono i rumori, la musica e pochi dettagli a svelare la verità. Una verità che il vento si porterà via
lasciandola nell’ombra.
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lisadp
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sabato 11 settembre 2010
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impressionante
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Davvero non me l'aspettavo!! una bellissima recitazione (che ho visto in lingua originale in un cinema in inghilterra), una storia da far venire i brividi che racconta le bassezze, gli intrighi vergognosi che avvolgono la politica, un finale che lascia l'amaro in bocca, ma che racconta il vero. la gente DEVE pensare quando esce dal cinema, è anche questo che rende grande un film: all'interno della sala voli entrando nei personaggi e dimenticando tutto e tutti, ma poi, una volta finito devi tornare alla realtà e capire cosa il film diceva, cosa raccontava veramente e questo dà di sicuro molto a cui pensare.
davvero bello, lo consiglio vivamente
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lomax
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giovedì 9 settembre 2010
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si poteva fare meglio
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Il film in sé non è male, ma risulta troppo lento avendo ben pochi colpi di scena. Ben girato e ben interpretato. Perfetta la scelta dell'isola dove ambientare buona parte della storia. Il film è attualissimo visto quello che sta accandendo in Gran Bretagna per l'uscita dell'autobiografia di Tony Blair.
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darkangel ita
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lunedì 6 settembre 2010
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si lascia guardare..
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..ma nulla di speciale. Poca tensione, colpi di scena, emozioni...
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joker 86
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venerdì 20 agosto 2010
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i migliori film del decennio 2000-2009
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Genere Regia
1 Eastern primises Gangster David Cronenberg
2 Mulholland drive Thriller David Lynch
3 Grindhouse – A prova di morte Horror Quentin Tarantino
4 Million dollar baby Drammatico Clint Eastwood
5 Gokudô Kyôfu Dai-Gekijô: Gozu Grottesco Takashi Miike
6 Il cavaliere oscuro Fantascienza Christopher Nolan
7 The departed Thriller Martin Scorsese
8 Gran Torino Drammatico Clint Eastwood
9 Kill Bill Hard Boiled Quentin Tarantino
10 Wall-E Animazione Andrew Stanton
11 Into the wild Avventura Sean Penn
12 Non è un paese per vecchi Thriller E. & J. Cohen
13 Ichi the killer Horror Takashi Miike
14 Mystic river Poliziesco Clint Eastwood
15 Nel paese delle creature selvage Avventura Spike Jonze
16 Il signore degli anelli (saga) Fantascienza Peter Jackson
17 Mary Drammatico Abel Ferrara
18 I segreti di brokeback mountain Drammatico Ang Lee
19 Lasciami entrare Horror Tomas Alfredson
20 Vincere Storico Marco Bellocchio
21 L’uomo nell’ombra Thriller Roman Polanski
22 Parla con lei Drammatico Pedro Almodovar
23 The new world Sentimentale Terrence Mallick
24 Oldboy Drammatico Park Chan-Wook
25 Se mi lasci ti cancello Commedia Michael Gondry
26 Burn after reading Commedia E.
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Genere Regia
1 Eastern primises Gangster David Cronenberg
2 Mulholland drive Thriller David Lynch
3 Grindhouse – A prova di morte Horror Quentin Tarantino
4 Million dollar baby Drammatico Clint Eastwood
5 Gokudô Kyôfu Dai-Gekijô: Gozu Grottesco Takashi Miike
6 Il cavaliere oscuro Fantascienza Christopher Nolan
7 The departed Thriller Martin Scorsese
8 Gran Torino Drammatico Clint Eastwood
9 Kill Bill Hard Boiled Quentin Tarantino
10 Wall-E Animazione Andrew Stanton
11 Into the wild Avventura Sean Penn
12 Non è un paese per vecchi Thriller E. & J. Cohen
13 Ichi the killer Horror Takashi Miike
14 Mystic river Poliziesco Clint Eastwood
15 Nel paese delle creature selvage Avventura Spike Jonze
16 Il signore degli anelli (saga) Fantascienza Peter Jackson
17 Mary Drammatico Abel Ferrara
18 I segreti di brokeback mountain Drammatico Ang Lee
19 Lasciami entrare Horror Tomas Alfredson
20 Vincere Storico Marco Bellocchio
21 L’uomo nell’ombra Thriller Roman Polanski
22 Parla con lei Drammatico Pedro Almodovar
23 The new world Sentimentale Terrence Mallick
24 Oldboy Drammatico Park Chan-Wook
25 Se mi lasci ti cancello Commedia Michael Gondry
26 Burn after reading Commedia E. & J. Cohen
27 A history of violence Drammatico David Cronenberg
28 Audition Horror Takashi Miike
29 The dreamers - I sognatori Drammatico Bernardo Bertolucci
30 Gohatto Avventura Nagisa Oshima
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torres
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sabato 14 agosto 2010
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grande suspence!!
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l'uomo nell'ombra è sicuramente un film di ottima fattura con un ritmo forse un po lento ma che ti fa attendere cosa può succedere. il cast è ottimo: menzione speciale per mcgregor e wilkinson, forse l'unico deludente è brosnan. la sceneggiatura è ben fatta anche se lascia molti misteri, la colonna sonora è straordinaria come la scenografia con questi paesaggi desolati e piovosi. il finale lascia con l'amaro in bocca e con un colpo di scena nel colpo di scena. nel complesso ottimo film da 8/9 per il ritorno di polanski che rispolvera un genere che si era un po perso
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dario
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domenica 8 agosto 2010
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alla deriva
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La storia è confusa. Il primo a non crederci è proprio Polanski che dirige da par suo senza una sceneggiatura decente. Ne esce un prodotto poco interessante, tutto giocato sulle furbizie e sugli stupori dei protagonisti. Senza una vicenda forte, il film inevitabilmente crolla: inutile cercare un riscatto inventando un finale inusuale. Polanski ha bisogno di temi civili forti, non di pretesti senza spessore. Strano sia caduto in un errore del genere. Colpa della presunzione?
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giofredo'
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lunedì 2 agosto 2010
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decisamente meglio non provarci piu'
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Vada per la bravura del nostro regista e gli attori.
Male per la scelta, studiata o meno della sceneggiatura o del soggetto inerente ad essa.
Male per il regista per la scelta di questo copione, poiche come risultato artistico e mediatico se vogliamo,i e' il risulto ineplicatamente in una pellicola tanto gravida quanto scarna: in definitiva si e' lasciato dietro una inefferrabile e lanquida scia impalpabile e graduatamente alitoria.
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(di francesco2)
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giofredo'
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lunedì 2 agosto 2010
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delusione senza ritorno
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Si parte da un manoscritto cui uno esperto aveva il compito di limarlo e rettificarlo la dove ve ne era bisogno.
Si tratta di un manoscritto per cui lo stesso uomo che l'aveva scritto lo trovano morto sulla riva di una spiaggia.
Le poche e lente indaggini dello Ghost Writer, lo portano piu' avanti ad appurare che la morte dello biografo verte su un alta carica della politica inglese.
Morale della favola ,tanto per farla breve, la causa scatenante della trama, risiede inevitabilmente sul manoscritto in cui alla fine pur riuscendolo a stampare,ilGhost Writer, viene ucciso non prima della presentazione dello stesso libro, in cui l'uomo dell'ombra, riesce a decodificare afftraverso alcune pagine iniziali, il nome della moglie del ministro incolpato e a ulteriori notizie scottanti, cia compresa.
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Si parte da un manoscritto cui uno esperto aveva il compito di limarlo e rettificarlo la dove ve ne era bisogno.
Si tratta di un manoscritto per cui lo stesso uomo che l'aveva scritto lo trovano morto sulla riva di una spiaggia.
Le poche e lente indaggini dello Ghost Writer, lo portano piu' avanti ad appurare che la morte dello biografo verte su un alta carica della politica inglese.
Morale della favola ,tanto per farla breve, la causa scatenante della trama, risiede inevitabilmente sul manoscritto in cui alla fine pur riuscendolo a stampare,ilGhost Writer, viene ucciso non prima della presentazione dello stesso libro, in cui l'uomo dell'ombra, riesce a decodificare afftraverso alcune pagine iniziali, il nome della moglie del ministro incolpato e a ulteriori notizie scottanti, cia compresa.
Film decisamente orchestraro bene dal punto della regia, ma tutto lascia prevedere una di quelle pellicole, impressate senza nessuna struttura feconda che dovrebbe regalare alla tematica appigli reali di cui lo spettatore si avvantaggia per capirne l'intento dello scrittore o dello sceneggiatore; buonanotte al secchio, ovvero personalmente sono rimasto ancora a " I TRE GIORNI DEL CONDOR ".
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giuliana li vigni
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domenica 13 giugno 2010
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paradigma del potere e sue conseguenze
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Giuliana*****
Il film è una sottile ragnatela che avvolge tutti i personaggi. dall'ex vice Premier, strumento da immolare per dare polvere negli occhi, al suo "ghost written" che vive solo apparentemente nell'ombra.
R.Polanskij ha realizzato questa storia non storia in un cescendo di suspence, nell'ambito di paesaggi brumosi dai quali sbucano personaggi altrettanto brumosi.
Splendida scenografia, ma splendida soprattutto l'apparente banalità dell'accadimento dei fatti, il cui risultato è sempre lo stesso che si ripropone Polanskij in tutti i suoi films: la gente esce e si interroga.
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(di paola di giuseppe)
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