nicole64
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venerdì 7 gennaio 2011
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cast di veri attori per un film discreto
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La bellezza del somaro è uno di quei film italiani che esprime un'ironia un pò diversa ma forse più originale, il cast è formato da veri attori che se la sanno giocare alla grande creando così una commedia ricca di idealismi che si susseguono... non vedo perché venga reputato un film mediocre nonostante mostri un discreto risultato.
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matteobaldan
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giovedì 6 gennaio 2011
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il dramma cinema che non ha saputo crescere
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La Bellezza del Somaro di Sergio Castellitto è una commedia generazionale giocata sul rapporto genitori e figli, con i primi che non sanno fare i genitori, in quanto affetti da nevrosi infantile.
Castellitto stanta a trovare una sua voce e la prende così in prestito dal Nanni Moretti prima maniera – Marina, il personaggio interpretato da Laura Morante è tipicamente morettiano – calandola in una commedia leggera, fatta di personaggi-macchietta.
Il film finisce col rivelare il dramma di autore e di un cinema che non hanno osato crescere, schiacciati dal peso di padri e fratelli maggiori.
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maria_grazia
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giovedì 6 gennaio 2011
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un film che fa riflettere...
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Uno spaccato di come si è "trasformata" la famiglia italiana. Un racconto del crescente individualismo, egocentrismo, incomunicabilità, desiderio di essere più amici dei figli che genitori mentre cio che manca di più è la capacità di ascoltare ed essere ascoltati... In alcuni tratti un pò troppo confusionario, alcune scene sono molto divertenti ma assolutamente da non perdere.
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romifran
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giovedì 6 gennaio 2011
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la provocazione del somaro...
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Una volta tanto non mi sono fatta influenzare dalla critica ed ho fatto bene! Ho trovato il film gustoso e profondo. Riconosco che, a tratti, possa assumere dei toni un po' paradossali, ma cosa, al giorno d'oggi, non lo è? Io sono un'insegnante e vi garantisco che lo smarrimento epocale che attanaglia le vite dei nostri giovani è autentico. Credo che Castellitto, sostenuto dall'ottima consorte, abbia voluto fonirci uno spaccato della società pericolosamente orientata verso il disorientamento nella quale, tutti, viviamo e ci agitiamo. Riflettiamo, c'è davvero tutto: dai genitori amicali ai figli stralunati, dai rapporti distorti alle ossessioni maniacali, dall'ingegnere rumeno integrato all'architetto italiano "disintegrato", ragazzi bellissimi e bruttissimi e consapevoli di esserlo, rapporti di coppia implosi ed esplosi, famiglie allargate, genitori anziani rampanti, tanto cibo, tante manie e, sopra tutti (ma nel vero senso della parola!) un grande vecchio, l'eccellente Enzo Jannaci che recita come canta e come compone: meravigliosamente bene.
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Una volta tanto non mi sono fatta influenzare dalla critica ed ho fatto bene! Ho trovato il film gustoso e profondo. Riconosco che, a tratti, possa assumere dei toni un po' paradossali, ma cosa, al giorno d'oggi, non lo è? Io sono un'insegnante e vi garantisco che lo smarrimento epocale che attanaglia le vite dei nostri giovani è autentico. Credo che Castellitto, sostenuto dall'ottima consorte, abbia voluto fonirci uno spaccato della società pericolosamente orientata verso il disorientamento nella quale, tutti, viviamo e ci agitiamo. Riflettiamo, c'è davvero tutto: dai genitori amicali ai figli stralunati, dai rapporti distorti alle ossessioni maniacali, dall'ingegnere rumeno integrato all'architetto italiano "disintegrato", ragazzi bellissimi e bruttissimi e consapevoli di esserlo, rapporti di coppia implosi ed esplosi, famiglie allargate, genitori anziani rampanti, tanto cibo, tante manie e, sopra tutti (ma nel vero senso della parola!) un grande vecchio, l'eccellente Enzo Jannaci che recita come canta e come compone: meravigliosamente bene.
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zoom e controzoom
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mercoledì 5 gennaio 2011
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castellitto, meglio teatro che cinema
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Film fastidioso che fin dall'inizio appare più teatrale che strutturato filmicamente.
I personaggi spinti all'eccesso non sono nemmeno grotteschi o ridicoli o surreali, sono fastidiosi. Per il tono eccessivo che stona con tutto l'apparato nel quale sono inseriti, per l'espressività ingenua, ma di uno stupito falso, per lo scollamento totale con la realtà senza altra logica alternativa.
Iannacci è un muro al quale si dà espressività e contenuto come sempre, ma poco giunge dei reali o supposti contenuti e del personaggio e dell'attore.
Scenografie cartolina per una fotografia estranea al contesto, non emoziona, non ha senso ne suo ne attribuibile.
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Film fastidioso che fin dall'inizio appare più teatrale che strutturato filmicamente.
I personaggi spinti all'eccesso non sono nemmeno grotteschi o ridicoli o surreali, sono fastidiosi. Per il tono eccessivo che stona con tutto l'apparato nel quale sono inseriti, per l'espressività ingenua, ma di uno stupito falso, per lo scollamento totale con la realtà senza altra logica alternativa.
Iannacci è un muro al quale si dà espressività e contenuto come sempre, ma poco giunge dei reali o supposti contenuti e del personaggio e dell'attore.
Scenografie cartolina per una fotografia estranea al contesto, non emoziona, non ha senso ne suo ne attribuibile.
Pregio : essere come film un'alternativa a Belen e De Sica, ma certo la risalita è lenta e lunga e i risultati intesi come stimolo alla capacità di lettura e apprezzamento di un film, sono dubbi se non molto, ma molto molto molto lontani
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bastet68
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martedì 4 gennaio 2011
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d'accordo, strampalato...
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Strampalato quanto si vuole, ma quanta Italia di oggi c'è qui, da quella che si gira dall'altra parte di fronte ai nuovi poveri, anziani che non ce la fanno a campare con la pensione minima, a quella che vuole tutti eternamente giovani, fino a quella degli immigrati laureati che puliscono cessi e culi perché noi certi lavori non vogliamo più farli.
Poi è tutto un po' folle e sopra le righe, ma ho rivisto tante cose di oggi. Comunque dissento dalla Mazzantini che dice che l'età è il tabù massimo: la diversa etnia e il diverso orientamento sessuale sono ancora visti come un problema, anche nelle famiglie più progressiste, quelle all'insegna del "immigrati e gay sono ok, ma alla larga dai figli mie
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Strampalato quanto si vuole, ma quanta Italia di oggi c'è qui, da quella che si gira dall'altra parte di fronte ai nuovi poveri, anziani che non ce la fanno a campare con la pensione minima, a quella che vuole tutti eternamente giovani, fino a quella degli immigrati laureati che puliscono cessi e culi perché noi certi lavori non vogliamo più farli.
Poi è tutto un po' folle e sopra le righe, ma ho rivisto tante cose di oggi. Comunque dissento dalla Mazzantini che dice che l'età è il tabù massimo: la diversa etnia e il diverso orientamento sessuale sono ancora visti come un problema, anche nelle famiglie più progressiste, quelle all'insegna del "immigrati e gay sono ok, ma alla larga dai figli miei!"
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holly
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martedì 4 gennaio 2011
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il raglio del somaro
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il film più brutto dell'anno e lo inserirei nella top 100 dei peggiori film di sempre.
Castellitto si è ridotto ad una macchietta che urla e strabuzza gli occhi, e altrettanto riesce a fare degli altri attori, passi che non sappia dirigere né muovere una macchina da presa ma in passato, almeno, sapeva recitare.
Per non parlare delle -terribili- citazioni cinefile, grossolane quanto superflue.
Vivamente sconsigliato.
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francesca50
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lunedì 3 gennaio 2011
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film scontato!
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Speravo in "qualcosa di meglio" anche se non so cosa. Il film è pieno di stereotipi e mostra una sceneggiatura sfilacciata. Io l'ho trovato brutto e basta, anche se a tratti mi ha fatto sorridere. L'ho trovato poco realistico e superato, più legato agli anni 70 che ai nostri giorni.
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corwin86
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domenica 2 gennaio 2011
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una precisazione
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Dal tono dei commenti espressi anche su questo forum, trovo opportuno scrivere una "recensione" - "precisazione".
A voi, lettori del forum, posso dire che...
Per apprezzare questo film dovete (in ordine decrescente d'importanza):
1) Amare i libri di Margaret Mazzantini e considerare la stessa una delle grandi scrittrici della storia italiana.
2) Abitare a Roma o dintorni, e/o, in ogni caso, sentirvi in sintonia con le problematiche relative alla difficile vita di una famiglia di sinistra facente parte della ricca borghesia romana.
3)Accettare il semplice fatto che si può davvero guadagnare un sacco di soldi facendo, come mestiere, la giornalista, l'architetto, la psicologa (e altro).
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Dal tono dei commenti espressi anche su questo forum, trovo opportuno scrivere una "recensione" - "precisazione".
A voi, lettori del forum, posso dire che...
Per apprezzare questo film dovete (in ordine decrescente d'importanza):
1) Amare i libri di Margaret Mazzantini e considerare la stessa una delle grandi scrittrici della storia italiana.
2) Abitare a Roma o dintorni, e/o, in ogni caso, sentirvi in sintonia con le problematiche relative alla difficile vita di una famiglia di sinistra facente parte della ricca borghesia romana.
3)Accettare il semplice fatto che si può davvero guadagnare un sacco di soldi facendo, come mestiere, la giornalista, l'architetto, la psicologa (e altro). E senza essere, chiaramente, raccomandati, corrotti, disonesti, venduti o già ricchi dalla nascita.
4)Possedere una villa (un castello o un borgo, anche) in Toscana e utilizzarlo solo per occasionali “fughe dalla città”. E continuare a considerarvi di sinistra.
Per NON apprezzare questo film dovete (in ordine decrescente d'importanza):
1) Detestare i libri di Margaret Mazzantini e considerare la stessa una delle grandi “bufale” della storia della scrittura commerciale in italia.
2) NON abitare a Roma o dintorni, e/o, in ogni caso, fregarvene delle problematiche relative alla difficile vita di una famiglia di “sinistra” facente parte della ricca borghesia romana. In cuor vostro, sentite che le vostre problematiche di semplice salariato con famiglia a carico siano più meritevoli di essere rappresentare sul grande schermo (vergogna, insensibili!).
3) NON accettare il semplice fatto che si può davvero guadagnare un sacco di soldi facendo, come mestiere, la giornalista, l'architetto, la psicologa (e altro). E senza essere, chiaramente, raccomandati, corrotti, disonesti, venduti o già ricchi dalla nascita. Se siete uno dei tanti nuovi laureati in uno di questi rispettivi settori, sapete di cosa si sta parlando...
4)Possedere un mini appartamento (una cantina o una soffitta, anche) in periferia di Bologna nel cui acquisto avete investito i vostri pochi risparmi, sperando che il buon vecchio "mattone" si rivelasse più affidabile della vostra banca. E sperare di poter continuare a considerarvi di sinistra.
Operai, manifatturieri, braccianti e similari sono pregati di mantenersi a distanza da questo film e da ogni libro mai scritto dalla Mazzantini, in quanto non riuscirebbero ad apprezzarne l'oggettivo valore.
Perché noi giovani, in fondo, speriamo tutti di poterci dare alla pazza gioia, facendoci una canna in santa pace e cullando tra le braccia il nostro amico pitone...
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ultimoboyscout
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venerdì 31 dicembre 2010
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l'illusione di sentirsi/credersi normali.
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O forse progressisti e un sacco avanti? Non so se volevano questo ma mi hanno fatto ridere a crepapelle per battute, citazioni, situazioni e facce davvero assurde! Tanti personaggi tra il ridicolo e il grottesco, tra il patetico e lo schizzofrenico hanno allietato una grande idea di film non perfettamente riuscito. Giallini è un mito troppo sottovalutato, la Morante è esageratamente brava, la Bobulova è eccezionale nella sua parte ma la rivelazione è Jannacci, così diverso da tutti, così composto, educato, gentile, colto che dispensa qua e la piccole perla di saggezza riuscendo a far ricredere i due genitori (finto progressisti per l'appunto) e a far loro analizzare anche il proprio rapporto.
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O forse progressisti e un sacco avanti? Non so se volevano questo ma mi hanno fatto ridere a crepapelle per battute, citazioni, situazioni e facce davvero assurde! Tanti personaggi tra il ridicolo e il grottesco, tra il patetico e lo schizzofrenico hanno allietato una grande idea di film non perfettamente riuscito. Giallini è un mito troppo sottovalutato, la Morante è esageratamente brava, la Bobulova è eccezionale nella sua parte ma la rivelazione è Jannacci, così diverso da tutti, così composto, educato, gentile, colto che dispensa qua e la piccole perla di saggezza riuscendo a far ricredere i due genitori (finto progressisti per l'appunto) e a far loro analizzare anche il proprio rapporto. Commedia intelligente finalmente, che riesce a far ridere, sorridere e per una buona volta pensare. Forse mette troppa carne al fuoco, ma ha buon ritmo e non si inceppa mai. Ripeto che si poteva fare un pò meglio ma va bene così. Per me che non l'ho visto convintissimo e partivo prevenuto una piacevolissima sorpresa.
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