fede81
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domenica 29 gennaio 2012
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et in terra pax
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Onesto e ben girato. Interessante la scelta della colonna sonora. La qualità c'è tutta.
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ultimoboyscout
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martedì 6 dicembre 2011
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il festival del coatto.
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In una Roma fortemente periferica si mescolano le storie di un ex carcerato, una studentessa lavoratrice, tre trucidi, mamme, spacciatori e baristi-biscazzieri in scene di ordinaria guerra di quartiere. Film povero supponente, di una pochezza sconcertante, interpretato in maniera molto superficiale come superficiale è la regia che vorrebbe fare il verso alla serie "Romanzo criminale", privo di ritmo e azione, stereotipato e con una musica che manda ai pazzi tanto rimane fastidiosa (e da pure il titolo al film), anche per pretese di trascendenza. La borgata del Corviale fa il resto, abbracciando le tre storie parallele, spietate e violente che finiranno per convergere in maniera tragica.
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In una Roma fortemente periferica si mescolano le storie di un ex carcerato, una studentessa lavoratrice, tre trucidi, mamme, spacciatori e baristi-biscazzieri in scene di ordinaria guerra di quartiere. Film povero supponente, di una pochezza sconcertante, interpretato in maniera molto superficiale come superficiale è la regia che vorrebbe fare il verso alla serie "Romanzo criminale", privo di ritmo e azione, stereotipato e con una musica che manda ai pazzi tanto rimane fastidiosa (e da pure il titolo al film), anche per pretese di trascendenza. La borgata del Corviale fa il resto, abbracciando le tre storie parallele, spietate e violente che finiranno per convergere in maniera tragica. Come chiaramente detto, il film non offre davvero nulla, se non un minimo di contesto sociale: il poco denaro che circola, palazzoni asfittici e tutti uguali che fagocitano vite periferiche, dove sono periferiche anche la geografia e la socialità e dove la sopravvivenza di uno è il soccombere dell'altro poichè è fin troppo difficle ritagliarsi un proprio onesto spazio. E il muoversi in quella arsa calura è aggirarsi nella noia e nell'assenza di realtà ma anche di sogni. Vagamente pasoliniano e ricco di simboli, primo tra tutti il fuoco (all'inizio ma anche e soprattutto quello finale) a pulire e purificare, dallo sguardo minimalista su un luogo-non luogo (il vero e unico protagonista del film) che si augura che sulla Terra ci sia la tanto agognata e duratura pace, messa a repentaglio dalla natura rapace dell'uomo lanciato verso la sopravvivenza del singolo ai margini della società
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g_andrini
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venerdì 2 dicembre 2011
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bello!
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Trama pulita, semplice, ma efficace. Una vera delizia. Lo stereotipo della violenza è reso molto bene, con una cura realizzativa difficile da ritrovare in altri film.
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ashram87
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martedì 29 novembre 2011
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film banale che vuole mostrare più di quello che é
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Questo film lo sconsiglio vivamente: i primi 50 minuti passano con estrema monotonia, noia e desiderio di nuovi accadimenti; la restante mezz' ora é un po' più viva ma non soddisfa, nè da un senso alla prima parte del film. Buona solo la rappresentazione della nuda e cruda realtà della vita di periferia, ma non basta qualche parolaccia e riga di coca a rendere un film interessante, nè basta un dramma come lo stupro (uno dei pochi temi del film) a rendere un film toccante o denso di significati. Mi stupisco a leggere l' alto voto lasciato a questo film. Scene interminabili con persone ferme a non fare nulla, se non a fumare sigarette. Insomma, niente di nuovo dal cinema italiano, che ci lascia l' ennesimo film banale e privo di qualsiasi minima idea o creatività.
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astromelia
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sabato 26 novembre 2011
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nella sua crudezza,gran bel film
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l'ho detto già nel titolo,film azzeccato per tema contenuti sceneggiatura fotografia,attori bravi quantomai convincenti,non voglio accostare questo film ad altri di remota memoria, ogni pellicola racconta una storia a se stante,in questa si vive da spettatore dentro una realtà quotidiana frutto del degrado suburbano,ottimo,tantopiù frutto di un cinema indipendente.
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alessia ci
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mercoledì 15 giugno 2011
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intensità di un impatto forte e di stile
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ET IN TERRA PAX
Una domenica di giugno con alcuni amici, senza una particolare pretesa, solo con l’intento di non rimanere bloccati nel traffico domenicale capitolino, si è deciso di andare al cinema.
Cosa si potrebbe vedere? Alcuni film sulla lista dei cinefili domenicali, finché sono stata stuzzicata dal titolo “Et in terra pax” e quindi ho convinto tutti a vedere questo film.
Non voglio raccontarvi la storia.. ma COME è stata raccontata e DA CHI.
Immaginate un sobborgo, una banlieue, un periferia qualunque solcata da storie che definire difficili sarebbe prendersi in giro. Storie che segnano, o dovrebbero segnare, le nostre coscienze. Immaginate, poi, un insieme di attori, giovani, che SONO nella scena, che sembrano aver vissuto realmente nel mondo che ci raccontano e che riescono ad imprimere nel pubblico i propri volti e le proprie espressioni.
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ET IN TERRA PAX
Una domenica di giugno con alcuni amici, senza una particolare pretesa, solo con l’intento di non rimanere bloccati nel traffico domenicale capitolino, si è deciso di andare al cinema.
Cosa si potrebbe vedere? Alcuni film sulla lista dei cinefili domenicali, finché sono stata stuzzicata dal titolo “Et in terra pax” e quindi ho convinto tutti a vedere questo film.
Non voglio raccontarvi la storia.. ma COME è stata raccontata e DA CHI.
Immaginate un sobborgo, una banlieue, un periferia qualunque solcata da storie che definire difficili sarebbe prendersi in giro. Storie che segnano, o dovrebbero segnare, le nostre coscienze. Immaginate, poi, un insieme di attori, giovani, che SONO nella scena, che sembrano aver vissuto realmente nel mondo che ci raccontano e che riescono ad imprimere nel pubblico i propri volti e le proprie espressioni.
Ecco, secondo me, soprattutto questo è “Et in terra pax”.
Quello che vi colpirà sarà l’intensità, le espressioni, la veemenza di un impatto forte e di stile.
E’ vero quello che è stato affermato su un importante quotidiano nazionale, che la periferia dove è girato il film è la coprotagonista della storia. Secondo me é vero solo in parte. La periferia, con la sua potenza evocativa, con il suo forte impatto scenografico, riesce si ad “esprimere” la sua importanza affermando il suo “ruolo” per certi versi “chiave” ma senza l’intensità degli sguardi, delle parole, dei gesti e delle scene sapientemente girate, il messaggio di speranza non solo non ci avrebbe invasi ma non l’avremmo potuto neanche scorgere. Ha fatto capolino pian piano, con tenerezza e inaspettatamente…
“COME” è stata raccontata la storia è un’arte che i due registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini sono riusciti sapientemente a gestire fornendo al pubblico sguardi anche trasversali sulla realtà.
“DA CHI” è stata raccontata la storia? Loro sono attori teatrali, come Maurizio Tesei, che non hanno paura della scena, della pesantezza della realtà che raccontano…raccogliendo in pieno la sfida, aprono al pubblico il sipario sulla nostra realtà, quella che vorremmo nascondere perfino a noi stessi.
Il mio consiglio: andate a vedere il film. Merita tutta la nostra attenzione…e anche molto di più!
Alessia Ci
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epidemic
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venerdì 10 giugno 2011
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il respiro vero della periferia
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L'ho visto mesi fa ad un festival cinematografico.
Grande ricostruzione sociale. Il respiro della periferia senza mezzi fronzoli. Un pugno nello stomaco. Storie vere che ricalcano una realtà fin troppo conosciuta ma ignorata e taciuta. Una specie de "l'odio" italiano. I protagonisti che andranno ad incrociarsi durante il film scandiscono bene i ruoli. Botrugno/Coluccini riescono a focalizzare in pieno le problematiche e a incollarci i personaggi più adatti...dai 3 ragazzi nullafacenti vittima di una dilagante sottostima del problema droga e violenza, al ragazzo-uomo uscito di galera che inevitabilmente non riesce a staccarsi dal quartiere fino al comitato, al barista muto e alla brava ragazza.
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L'ho visto mesi fa ad un festival cinematografico.
Grande ricostruzione sociale. Il respiro della periferia senza mezzi fronzoli. Un pugno nello stomaco. Storie vere che ricalcano una realtà fin troppo conosciuta ma ignorata e taciuta. Una specie de "l'odio" italiano. I protagonisti che andranno ad incrociarsi durante il film scandiscono bene i ruoli. Botrugno/Coluccini riescono a focalizzare in pieno le problematiche e a incollarci i personaggi più adatti...dai 3 ragazzi nullafacenti vittima di una dilagante sottostima del problema droga e violenza, al ragazzo-uomo uscito di galera che inevitabilmente non riesce a staccarsi dal quartiere fino al comitato, al barista muto e alla brava ragazza....Un grande affresco che merita di essere visto. Uno dei più bei film degli ultimi 2 anni
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simona proietti
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giovedì 9 giugno 2011
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2 stelle per l'impegno
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Film che addirittura è stato selezionato al Festival di Venezia, ma che delude fortemente. Lo stampo è prosumer... ovvero tra il professionismo ed il cosumer (amatoriale). La tecnica usata è quella tipica dei cortometraggi adolescienziali, senza grosso studio delle inquadrature e con dialoghi basati sulla rabbia giovanile. Ma sono dialoghi troppo facilmente accostati a quelli veramente di borgata pasoliniani. Difatti in tutto il film, in tutti gli attori, aleggia una sorta di amatorialità, che rende il film, pur interessante dal punto di vista narrativo, ma troppo ancorato ad un'intelaiatura grezza.
[+] a mio parere ottimo
(di epidemic)
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giacomogabrielli
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lunedì 6 giugno 2011
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speranza italiana. *****
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E' servito più di un anno di attesa, ma ne è valsa davvero la pena. Diretta da due giovanissimi cineasti, alle prime armi con un lungometraggio, quest'opera è una novità sia dal punto di vista della scrittura, che da quello estetico.Si sà, in Italia i film a tematica sociale non mancano, ma stavolta è diverso: ET IN TERRA PAX prima di essere un film è una garanzia che assicura che in Italia c'è anche chi il cinema lo sà fare. Un film intelligente, sincero, duro e poetico al tempo stesso, che non rallenta un attimo e che fa un ottimo uso di cast, location, suoni, parole, luci. I silenzi fanno capire quanto sia stantìa la situazione della realtà che affrontano quotidianamente i protagonisti; le urla danno sfogo ai sacrifici che quei personaggi sono destinati ad affrontare di giorno in giorno.
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E' servito più di un anno di attesa, ma ne è valsa davvero la pena. Diretta da due giovanissimi cineasti, alle prime armi con un lungometraggio, quest'opera è una novità sia dal punto di vista della scrittura, che da quello estetico.Si sà, in Italia i film a tematica sociale non mancano, ma stavolta è diverso: ET IN TERRA PAX prima di essere un film è una garanzia che assicura che in Italia c'è anche chi il cinema lo sà fare. Un film intelligente, sincero, duro e poetico al tempo stesso, che non rallenta un attimo e che fa un ottimo uso di cast, location, suoni, parole, luci. I silenzi fanno capire quanto sia stantìa la situazione della realtà che affrontano quotidianamente i protagonisti; le urla danno sfogo ai sacrifici che quei personaggi sono destinati ad affrontare di giorno in giorno. Il film dunque, a detta degli stessi autori, non si concentra solo sulla criminalità, sul quertiere, sulla droga o sul messaggio "da far passare", ma punta molto sulla psicologia dei personaggi e su come essi cerchino una direzione giusta da seguire, difficile da trovare in una realtà come quella di ET IN TERRA PAX. Gli attori andrebbero presi uno ad uno, caratterizzati bene, bravissimi e veri dal primo all'ultimo, accompagnati da un perfetto dialetto romano. Le lodi in particolare vanno a Maurizio Tesei, Ughetta D'Onorascenzo, e Paolo Perinelli. Interessante la struttura, che inevitabilmente ricorda GOMORRA, con due storie inizialmente parallele, ma staccate, che infine si incrociano scontrandosi violentemente. La regia sfiora il geniale, con sequenze quasi visionarie, esteticamente perfette, accompagnate perlopiù da una ben fatta macchina a spalla. Da ricordare, tra le altre, la splendida scena dello strupro. Il digitale diventa pellicola grazie alla fotografia di Davide Manca e all'aiuto di tutta la giovanissima troupe tecnica. Un obbligato riconoscimento per l'ottima riuscita del prodotto va espresso anche a Gianluca Arcopinto e ai suoi colleghi produttori per aver creduto in questo progetto che se non avesse visto la luce non ci avrebbe mai emozionati, sbigottiti, stupiti commossi e, ancor di più, resi orgogliosi del nostro cinema. SPERANZA ITALIANA. *****
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falcao
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sabato 28 maggio 2011
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toccante
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La realtà cruda della periferia romana è espressa in maniera altamente credibile. Ottimi gli attori. Bravi
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