profano
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domenica 31 gennaio 2010
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da vedere
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avendo vissuto esperienze simili a qualcuno dei protagonisti ho pianto grande film appena inferiore all'ultimo bacio
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matteod
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domenica 31 gennaio 2010
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perche "ancora"????
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Se fosse possibile probabilmente sporgerei querela contro Muccino; e non scherzo. Quattro soap opera condensate in 130 minuti; più di due ore di patetiche storie legate da un filo debolissimo e sicuramente non chiaro. Trama spalmata su un tempo troppo lungo; maschere di cera al posto degli attori, fatta eccezione di Favino e Santamaria che si salvano. Insomma un film pseudorealista di cui ci si chiede "perché?", "a che serve questo film?".
Pensate ad Eyes Wide Shut, moltiplicatene per cinque la noia (che tutto sommato c'è) e le storie, toglieteci Kubrik, toglieteci la fotografia, toglieteci gli attori e la loro caratterizzazione, la tecnica e avrete Baciami ancora di Muccino.
Film con l'arroganza di un trattato psicologico, ma rimane un filmetto che lascia spazio solo a critiche; anche pensandoci, non ci può essere nulla di buono: ti angosci (relativamente, a meno che tu non sia un 40enne complessato), ti annoi, non ridi, non piangi.
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Se fosse possibile probabilmente sporgerei querela contro Muccino; e non scherzo. Quattro soap opera condensate in 130 minuti; più di due ore di patetiche storie legate da un filo debolissimo e sicuramente non chiaro. Trama spalmata su un tempo troppo lungo; maschere di cera al posto degli attori, fatta eccezione di Favino e Santamaria che si salvano. Insomma un film pseudorealista di cui ci si chiede "perché?", "a che serve questo film?".
Pensate ad Eyes Wide Shut, moltiplicatene per cinque la noia (che tutto sommato c'è) e le storie, toglieteci Kubrik, toglieteci la fotografia, toglieteci gli attori e la loro caratterizzazione, la tecnica e avrete Baciami ancora di Muccino.
Film con l'arroganza di un trattato psicologico, ma rimane un filmetto che lascia spazio solo a critiche; anche pensandoci, non ci può essere nulla di buono: ti angosci (relativamente, a meno che tu non sia un 40enne complessato), ti annoi, non ridi, non piangi... ripeto: a che serve andarlo a vedere? Ma soprattutto, perché è stato prodotto?
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[+] la vita reale
(di profano)
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ritaross
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domenica 31 gennaio 2010
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scandalosamente noioso
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banale scontatissimo e noiosissimo ... non andatelo a vedere !!!!!! scandaloso
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serves
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domenica 31 gennaio 2010
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ma perché?
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dopo aver visto questo film mi sono chiesto perché in Italia la produzione culturale sia in mano ai mediocri, ai figli di papà, ai benestanti che ci raccontano la banalità della loro vita, quella che si possono permettere loro. E non credo che la colpa sia della mediocrità di un regista come Muccino che non ha sbagliato semplicemente un film, ma no ha capito ancora cosa sia il cinema ( in Italia come in America), il problema vero sono i produttori, i distributori, tutta questa industria che si accontenta di offrire al pubblico il mediocre, invece di lavorare perché il pubblico si arricchisca, affini la sua cultura e scavi nella realtà della propria esistenza grazie al cinema. Questa che fa l'industria è una offesa, si crede che il pubblico sia mediocre quanto il suo regista.
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dopo aver visto questo film mi sono chiesto perché in Italia la produzione culturale sia in mano ai mediocri, ai figli di papà, ai benestanti che ci raccontano la banalità della loro vita, quella che si possono permettere loro. E non credo che la colpa sia della mediocrità di un regista come Muccino che non ha sbagliato semplicemente un film, ma no ha capito ancora cosa sia il cinema ( in Italia come in America), il problema vero sono i produttori, i distributori, tutta questa industria che si accontenta di offrire al pubblico il mediocre, invece di lavorare perché il pubblico si arricchisca, affini la sua cultura e scavi nella realtà della propria esistenza grazie al cinema. Questa che fa l'industria è una offesa, si crede che il pubblico sia mediocre quanto il suo regista. In effetti Muccino porta tanti soldi in tasca all'industria, ma il peggio è che noi applaudiamo che loro si arricchiscano sulla nostra ingenua ignoranza. Qualcosa nella cultura italiana non torna, ma perché?
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stefano73
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domenica 31 gennaio 2010
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polpettone di esauriti
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Diciamo che apprezzando Gabriele Muccino per me rimane tra i migliori registi italiani. Tecnicamente validissimo e con recitazioni ottime. Dopo i due film negli USA mi aspettavo di più. Ha mantenuto una brevura tecnica e registica con un ottimo cast. Purtroppo il film è pieno di esauriti e depressi esistenziali, di traditori e traditi...ma la nostra società non è così...e spero non lo sia mai. Diciamo che nel film si salva solo la recitazione e la frenesia narrativa che non annoia. Insomma...
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giugy3000
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domenica 31 gennaio 2010
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l'amore oggi.
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Come nessuno mai nel cinema italiano,Muccino ci propone una pellicola trasudante realtà, talmente reale da far uscire il sequel del suo superbo "Ultimo bacio" esattamente dieci anni dopo, facendo così "invecchiare" per davvero i protagonisti e rendendoceli ancora più prossimi a quelli che potrebbero benissimo essere nella nostra quotidianità i nostri vicini o i nostri migliori amici.Muccino sa bene come parlare d'amore, possiede una verve comico-tragica nei dialoghi sul sentimento più bello del mondo come davvero pochi sanno fare nel suo campo; giostra bene una meravigliosa serie di attori notevoli nel panorama italiano,a cominciare dalla Puccini, mai vista così brava come in questo film.
Dieci anni in più .
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Come nessuno mai nel cinema italiano,Muccino ci propone una pellicola trasudante realtà, talmente reale da far uscire il sequel del suo superbo "Ultimo bacio" esattamente dieci anni dopo, facendo così "invecchiare" per davvero i protagonisti e rendendoceli ancora più prossimi a quelli che potrebbero benissimo essere nella nostra quotidianità i nostri vicini o i nostri migliori amici.Muccino sa bene come parlare d'amore, possiede una verve comico-tragica nei dialoghi sul sentimento più bello del mondo come davvero pochi sanno fare nel suo campo; giostra bene una meravigliosa serie di attori notevoli nel panorama italiano,a cominciare dalla Puccini, mai vista così brava come in questo film.
Dieci anni in più ...ma cosa è davvero cambiato?I nostri protagonisti sono davvero cresciuti?Hanno imparato che un viaggio per il mondo lungo anche mille anni non cancella impegni paterni e problemi in agguato pronti ad aspettarci?Dalle prime scene del film la risposta parrebbe positiva,ma poi rieccoli di nuove alle prese con le innumerevoli scelte da prendere, con i rifiuti e i caratteri alla fin fine sempre uguali nel profondo.Questo film è la testimonianza vivente del fatto che l'età anagrafica che abbiamo scritto sulla carta d'identità non fa di noi le persone che siamo e che gli "stadi" della vita (a 30 anni si fa un figlio, a 40 penso alla carriera e a 50 incomincio a pensare alla pensione)non ci caratterizzano per niente, anzi, non fanno altro che farci sentire disadattati, strani e alle prese con un cammino tutto sbagliato.
Le mille sfaccettature di quello che Veronesi ci ha ampliamente trattato nel suo "Manuale d'amore" ci sono tutte: innamoramento, crisi, tradimento, abbandono...ma non rappresentano un ciclo schematico; si invertono, si mescolano, fanno dire dei sì che in realtà sono no, ci fanno urlare "E' finita!" e poi un attimo dopo ci portano sotto le lenzuola a sentirci vivi per soli 3 minuti di nuovo, con la persona che non abbiamo il coraggio di ammettere a noi stessi di non aver mai dimenticato.
E' vero, il film è un po' confusionario, un po' anche alla Beautiful in certi tratti ed ovviamente non è all'altezza del più irriverente, nervoso e graffiante originale "Ultimo Bacio", ma ha una sua regia corposa e ben tracciata, un recitazione eccellente alle spalle e una trama lineare e passabile per tutti i personaggi.
La storia centrale, quella tra Giulia a Carlo,risulta però parodossalmente la peggiore perchè troppo tirata per le lunghe e più smielata delle altre, mentre invece quella (a sorpresa)tra Livia e Paolo è la più intensa e sentita, resa eccellente anche da una strepitosa Sabrina Impacciatore.
Indubbiamente, c'è da rinoscerlo: Muccino ha fatto film infinitamente migliori di questo, ma sa bene come prendere di petto i sentimenti e mostrarceli sullo schermo in tutta la loro confusione, come se volesse deridere i rapporti umani mostrandoci quanto non siano mai netti e precisi, o bianchi o neri, ma sempre sull'orlo di qualche scombussolamento, di qualche ripensamento, in balia di chi incontriamo e con cui parliamo ogni singolo giole coserno.La morale però è chiara ed è ripetuta anche pari pari dal film precedente: "non sempre la vita ci porta incontro alle situazioni che vogliamo, ma l'importante è che ce le dia".
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(di trilli77)
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giogio05
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sabato 30 gennaio 2010
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le scomode verità
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mentre guardavo il film pensavo che molti diranno in prima battuta che non rispecchia la realtà. che le storie di questi quarentenni peter pan non appartengono a nessuno. invece la mia idea è che il valore del film sta proprio nel fatto di dipingere un quadro di assoluta e quindi scomoda verità. io ho circa l'età dei protagonisti e mi rispecchio totalmente e sinceramente in loro. siamo una generazione di eterni adolescenti continuamente "alla ricerca della felicità", restando su muccino, ma costantemente incapaci di raggiungerla. e non solo la felicità ma almeno un equilibrio, quell'essere adulti che i nostri genitori si imponevano di fronte alle responsabilità di figli e famiglia. siamo in tanti costanmente alla ricerca di quell'assoluto, un amore, una passione, un sogno, che sempre continua a sfuggirci.
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mentre guardavo il film pensavo che molti diranno in prima battuta che non rispecchia la realtà. che le storie di questi quarentenni peter pan non appartengono a nessuno. invece la mia idea è che il valore del film sta proprio nel fatto di dipingere un quadro di assoluta e quindi scomoda verità. io ho circa l'età dei protagonisti e mi rispecchio totalmente e sinceramente in loro. siamo una generazione di eterni adolescenti continuamente "alla ricerca della felicità", restando su muccino, ma costantemente incapaci di raggiungerla. e non solo la felicità ma almeno un equilibrio, quell'essere adulti che i nostri genitori si imponevano di fronte alle responsabilità di figli e famiglia. siamo in tanti costanmente alla ricerca di quell'assoluto, un amore, una passione, un sogno, che sempre continua a sfuggirci. credo che fra 10 anni i nostri protagonisti saranno ancora, e forse per sempre, nel girone infernale della ricerca di un punto fermo. le radici che accorsi cita nel film. ma quelle radici spesso non ci sono. resta l'amaro in bocca, non tanto per le occasioni perdute, ma soprattutto per quelle che avremmo tranquillamente potuto non cogliere. un plauso ai 3 grandi attori favino, che mi ha commosso fino alle lacrime, santamaria e impacciatore. gli altri decisamente mediocri. la mezzogiorno grande assente. e un bravo a muccino perchè il suo cinema resta a mio avviso sempre di grande verità.
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scofields
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sabato 30 gennaio 2010
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errore orrore
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erroraccio..puccini-mezzogiorno = 0-10
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scofields
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sabato 30 gennaio 2010
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puccini-mezzogiorno= 10-0
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Ah poi mi ero scordato...la Puccini non è assolutamente all'altezza della Mezzogiorno.. inespressiva e anche un po antipatica..comunque sembrano due donne completamente diverse e non parlo di un fattore estetico(ovvio che siano diverse) ma non è riuscita a entrare nel personaggi di Giulia
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julien sorel
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sabato 30 gennaio 2010
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quanta mediocrità
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Che brutti il cinema, il regista e questi attori italiani. Sorie melense, attori poco credibili, e monotoni. L'Italia è ormai questo? Forse si....nulla da incoraggiare.
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