teo '93
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mercoledì 7 aprile 2010
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holmes: scatenato quanto essenziale
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Pipa alla bocca e portamento all british? Roba d’altri tempi. Sepolto il vecchio e razionale gentleman nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, Guy Ritchie (regista di Snatch-Lo strappo, Revolver e Rocknrolla) traspone in sequenze il personaggio del più grande mito investigativo oltremanica, già rielaborato dal tratto di Lionel Wilgram (autore, appunto, del fumetto da cui il film è tratto). Lo fa condendo la sua leggenda con un piglio spiccatamente punk, costruendo una Londra sudicia e infernale (ricreata nei docks di Liverpool) e imbevendola di mistero paranormale. Robert Downey Jr. (geniale in un ruolo per cui sembra tagliato e meritatamente vincitore del Golden Globe) è un Holmes cinico, abile esecutore di tecniche marziali (la lotta baritsu, una specie di ju-jiitsu), tinto di scaltrezza e pungente ironia, abile e arguto osservatore, che ostenta la sua (apparentemente) irrazionale dote investigativa dimostrando, tra scariche elettriche, scazzottate, voli da finestre ottocentesche, una caparbia fascinosamente bohemien.
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Pipa alla bocca e portamento all british? Roba d’altri tempi. Sepolto il vecchio e razionale gentleman nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, Guy Ritchie (regista di Snatch-Lo strappo, Revolver e Rocknrolla) traspone in sequenze il personaggio del più grande mito investigativo oltremanica, già rielaborato dal tratto di Lionel Wilgram (autore, appunto, del fumetto da cui il film è tratto). Lo fa condendo la sua leggenda con un piglio spiccatamente punk, costruendo una Londra sudicia e infernale (ricreata nei docks di Liverpool) e imbevendola di mistero paranormale. Robert Downey Jr. (geniale in un ruolo per cui sembra tagliato e meritatamente vincitore del Golden Globe) è un Holmes cinico, abile esecutore di tecniche marziali (la lotta baritsu, una specie di ju-jiitsu), tinto di scaltrezza e pungente ironia, abile e arguto osservatore, che ostenta la sua (apparentemente) irrazionale dote investigativa dimostrando, tra scariche elettriche, scazzottate, voli da finestre ottocentesche, una caparbia fascinosamente bohemien. Jude Law, invece, veste i panni dello storico assistente, lontano dalla figura goffa e macchiettistica dei romanzi di Doyle, e che qui assume conformazioni caratteriali spigolose e temerarie. Alle prese con Lord Blackwood, spietato capo di una setta massonica nonché potente stregone intenzionato a distruggere l’intero impero britannico, Holmes e Watson dovranno vedersela con i misteri intrecciati a questo diabolico piano. Strutturata su di una sceneggiatura che alterna momenti frizzanti a cadute monotone, la regia di Ritchie è vivace ma, risentendo purtroppo di un ritmo sincopato e poco incalzante, terribilmente ellittica. Pur conservando il loro accattivante aplomb, i due protagonisti peraltro si muovono alquanto meccanicamente in un’ambientazione sfuggente e superficiale (poca attenzione ai costumi, alle caratterizzazioni femminili, una scenografia che rende bene l’aspetto sudicio della Londra ottocentesca, ma è alquanto essenziale, imbellettata da immancabili effetti computerizzati o in slow-motion).
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notedo
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giovedì 24 febbraio 2011
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giocattolone cinematografico
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Trà il 1916 ed il 1985 sono stati prodotti molti film su S.H.,e trà i tanti quella che ha lasciato una buona traccia è stata la versione del 1970 del regista Billy Wilder. Nel 2009 Ritchie ha rispolverato il personaggio distaccandosi poco dalla versione scritta di A.C.Doyle. Ne è venuto fuori un giocattolone con l'esaltazione fisica del personaggio. Un film per giovani,irrispettoso verso i timpani dello spettatore sul quale non ci sarebbe stata male una sforbiciata. Un baccano durato 140 minuti. Tutto ciò non toglie che si è trattato di una intelligente operazione cinematografica con unn cast di bravissimi attori.
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hobbit-in-the-hole
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martedì 29 novembre 2011
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bel film!
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Veramente un bel film. Ottime le interpretazioni degli attori (quanto ho adorato Jude Law nella parte di Watson). Dei fan dell'Holmes cartaceo mi hanno detto che nonostante le apparenze questo adattamento è più fedele al personaggio originale di quanto ci si aspetti. Dato che non ho letto i libri di Arthur Conan Doyle (grave pecca, ma vedrò di recuperare!) non posso dire se sia vero o no, però è senza dubbio interessante per me vedere un Holmes un pò diverso da come sono stata abituata a vederlo.
Sono proprio curiosa di vedere il sequel, che se non sbaglio uscirà fra poco tempo anche nelle sale italiane
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williamdionisi
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sabato 5 ottobre 2013
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misteri oscuri...
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Regno Unito: custode di enormi segreti e leggende, culla di storie fantastiche...una di queste è proprio quella di Sherlock Holmes, scritta dall'inimitabile Sir Arthur Conan Doyle.
Londra vittoriana, un rito sta per essere concluso e una vita umana per essere sacrificata ingiustamente... Tutto sarebbe andato per il verso giusto se non fossero intervenuti l'infallibile, geniale e lunatico investigatore Holmes ed il suo inseparabile collega, il dottor. John Watson.
Lord Blackwood viene arrestato, imprigionato e condannato a morte. La data dell'esecuzione e fissata a tre mesi e Blackwood non pare affatto essere preoccupato, anzi non ha nessun timore e si diverte ad emanare sortilegi magici sui vicini prigionieri, i quali sembrano morire dal dolore.
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Regno Unito: custode di enormi segreti e leggende, culla di storie fantastiche...una di queste è proprio quella di Sherlock Holmes, scritta dall'inimitabile Sir Arthur Conan Doyle.
Londra vittoriana, un rito sta per essere concluso e una vita umana per essere sacrificata ingiustamente... Tutto sarebbe andato per il verso giusto se non fossero intervenuti l'infallibile, geniale e lunatico investigatore Holmes ed il suo inseparabile collega, il dottor. John Watson.
Lord Blackwood viene arrestato, imprigionato e condannato a morte. La data dell'esecuzione e fissata a tre mesi e Blackwood non pare affatto essere preoccupato, anzi non ha nessun timore e si diverte ad emanare sortilegi magici sui vicini prigionieri, i quali sembrano morire dal dolore...
La fatidica data è ormai vicina e Lord chiede come ultimo desiderio di poter incontrare Sherlock.
Holmes si presenta e si sente annunciare da Blackwood una profezia, secondo alla quest'ultimo risorgerà dopo la morte.
L'impiccagione avviene e Watson conferma il decesso di Blackwood.
Il giorno seguente però la tomba del Lord viene trovata distrutta ed il corpo sparito...
Il panico si impossessa della città ed il caos regna...
Lord Blackwood pare essere un Dio e mira a prendere il controllo di Londra, eliminando l'intero parlamento...
Con un bellissimo finale a sorpresa, il film ci sorprende e ci colpisce: tutto torna, mistero risolto!
A mio parere, si tratta di un buon film, divertente, con una giusta tensione ed originalità, ma non perfetto: si lascia guardare e ci fa sorridere per tutta la sua durata, ma poi, quando è finito, non ci rimane niente...Un vero peccato! Secondo me, un film, dovrebbe anche donare un messaggio oppure un forte ricordo a chi l'ha guardato...
Oltre a questa considerazione, devo fare i miei più grandi complimenti Guy Ritchie, il regista, a agli attori Robert Downey Jr. e Jude Law; mentre mi è sembrata quasi comica la rappresentazione Mark Strong, che mi è parso recitare nella parte di un vampiro in una commedia per bambini...
In conclusione è comunque un buon film che merita di essere visto, voto: 6+
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great steven
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domenica 9 febbraio 2014
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un ritorno alle origini voluto e funzionato.
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SHERLOCK HOLMES (USA/GB/AUSTRAL, 2009) di GUY RITCHIE con ROBERT DOWNEY JR. – JUDE LAW – RACHEL MCADAMS – MARK STRONG – KELLY REILLY – EDDIE MARSAN § Sul finire dell’Ottocento, Londra è una città affascinante e pericolosa: le novità tecnologiche attirano i cittadini più curiosi e mettono all’erta quelli più prudenti. Fra i primi, il criminale Lord Blackwood avverte il richiamo per il soprannaturale, arrivando ad escogitare un dispositivo capace di far saltare in aria il Parlamento Inglese e permettergli di conquistare a poco a poco il mondo con la sua "magia nera", Chi lo fermerà? Sherlock Holmes, da tre mesi inattivo in campo investigativo, con il fido John Watson dietro le spalle, prima assisterà alla sua apparente resurrezione (era stato condannato a morte all’inizio del film) e poi indagherà sui suoi piani.
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SHERLOCK HOLMES (USA/GB/AUSTRAL, 2009) di GUY RITCHIE con ROBERT DOWNEY JR. – JUDE LAW – RACHEL MCADAMS – MARK STRONG – KELLY REILLY – EDDIE MARSAN § Sul finire dell’Ottocento, Londra è una città affascinante e pericolosa: le novità tecnologiche attirano i cittadini più curiosi e mettono all’erta quelli più prudenti. Fra i primi, il criminale Lord Blackwood avverte il richiamo per il soprannaturale, arrivando ad escogitare un dispositivo capace di far saltare in aria il Parlamento Inglese e permettergli di conquistare a poco a poco il mondo con la sua "magia nera", Chi lo fermerà? Sherlock Holmes, da tre mesi inattivo in campo investigativo, con il fido John Watson dietro le spalle, prima assisterà alla sua apparente resurrezione (era stato condannato a morte all’inizio del film) e poi indagherà sui suoi piani. Ritchie punta ad un indirizzo ambizioso: 221B, Baker Street. Lente d’ingrandimento alla mano, acquistati i diritti d’autore dei libri di Arthur Conan Doyle (1859-1930) e creato un plot originale, riesce a rinverdire il mito del detective londinese restituendogli le sue originali caratteristiche: la destrezza fisica e manuale (sa scazzottare e bastonare alla bisogna), l’acume (memorabile la scena nel laboratorio), la sottile ma non velata ironia (in tutto il film l’umorismo domina senza far latitare la componente mistero), la passione per la scienza (da dimenticare l’esperimento sulle mosche, da ricordare la sequenza della macelleria) e l’atteggiamento da dongiovanni più o meno riuscito (anche se si farà raggirare più di una volta dall’ingannatrice Irene Adler, che poi lo spalleggerà). Gigioneggiante e istrionico fin quanto vuole, Downey jr. è perfetto. Accanto a lui, l’inglese doc Law è un Watson serio e diplomatico, un passo indietro in arguzia ma coraggioso quasi come il padrone, nonché coinquilino avvenente. Un ritorno alle origini voluto e funzionato.
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renato c.
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lunedì 11 maggio 2015
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uno sherlockholmes insolito
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Uno Sherlock Holmes diverso da quello che eravamo abituati a vedere con quell'abito-mantello, il berretto a due frontini, la pipa e che diceva:"Elementare Watson!". Oltre all'abbigliamento è diverso anche nel carattere, non è più quell'uomo freddo e impassibile, ma è anche emotivo, spiritoso, pieno di sorprese, e all'occorrenza, anche don giovanni!! Il film comunque scorre bene; da una prima sensazione che andasse nel paranormale, poi risolve tutto scientificamente e umanamente (come aveva fatto Hitchcock in "La donna che visse due volte"!). Il Dr. Watson sembra più che l'aiutante, la sua buona coscienza, colui che lo tiene con i piedi per terra quando il detective si lascia andare alle sue stravaganze! E Irene Adler, a quanto pare sua ex, che lo vorrebbe casalingare, ma nel famoso detecti
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Uno Sherlock Holmes diverso da quello che eravamo abituati a vedere con quell'abito-mantello, il berretto a due frontini, la pipa e che diceva:"Elementare Watson!". Oltre all'abbigliamento è diverso anche nel carattere, non è più quell'uomo freddo e impassibile, ma è anche emotivo, spiritoso, pieno di sorprese, e all'occorrenza, anche don giovanni!! Il film comunque scorre bene; da una prima sensazione che andasse nel paranormale, poi risolve tutto scientificamente e umanamente (come aveva fatto Hitchcock in "La donna che visse due volte"!). Il Dr. Watson sembra più che l'aiutante, la sua buona coscienza, colui che lo tiene con i piedi per terra quando il detective si lascia andare alle sue stravaganze! E Irene Adler, a quanto pare sua ex, che lo vorrebbe casalingare, ma nel famoso detective la passione per le indagini prevale sempre su tutto! Il fatto che abbia avuto un sequel significa che il pubblico (compreso me stesso) lo ha gradito!
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enzo70
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lunedì 5 settembre 2016
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un film che alla fine diventa noioso
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Sherlock Holmes ed il dottor Watson sono nell’immaginario collettivo la rappresentazione della logica e dell’intuizione. Guy Ritchie prova a trasformare il grande investigatore in un uomo molto singolare, poco distante dai super eroi. E Robert Downey Jr. è il personaggio perfetto per dare una diversa chiave di lettura di un personaggio così particolare come Sherlock Holmes. E così più che con il rigore del ragionamento gli enigmi di Sherlock vengono risolti con un sistema misto, fatte di intuizioni, si, ma anche di tante botte ed azione. Alla lunga, però, la pellicola inizia ad annoiare, non basta l’ottima interpretazione di Downey per dare il necessario brio ad un film che rimane una buona opportunità, in parte sprecata.
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Sherlock Holmes ed il dottor Watson sono nell’immaginario collettivo la rappresentazione della logica e dell’intuizione. Guy Ritchie prova a trasformare il grande investigatore in un uomo molto singolare, poco distante dai super eroi. E Robert Downey Jr. è il personaggio perfetto per dare una diversa chiave di lettura di un personaggio così particolare come Sherlock Holmes. E così più che con il rigore del ragionamento gli enigmi di Sherlock vengono risolti con un sistema misto, fatte di intuizioni, si, ma anche di tante botte ed azione. Alla lunga, però, la pellicola inizia ad annoiare, non basta l’ottima interpretazione di Downey per dare il necessario brio ad un film che rimane una buona opportunità, in parte sprecata.
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shingotamai
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lunedì 10 luglio 2017
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sherlock ritchie
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Alla fine vince il regista.
Qualcuno sarà entusiasta di questo Sherlock "deluxe" dal pensiero e dall'azione che vanno a doppia velocità,qualcuno storcera' il naso ritenendolo troppo spettacolare, e frizzantino,ma come film sull'investigatore più famoso al mondo, questo prodotto di Ritchie è quello che vi rimarrà più impresso nella memoria.
Non mancano enigmi apparentemente sofisticati,una fotografia affascinante e la "coppia" Downey/Law è quanto di meglio ci si possa augurare per ricordarci il rapporto Holmes/Watson.
Tutto in versione "Cool" e da bere come un rum e pera a rischio di farvi venire il singhiozzo,ma allo stesso tempo gradevole come sapore finale.
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Alla fine vince il regista.
Qualcuno sarà entusiasta di questo Sherlock "deluxe" dal pensiero e dall'azione che vanno a doppia velocità,qualcuno storcera' il naso ritenendolo troppo spettacolare, e frizzantino,ma come film sull'investigatore più famoso al mondo, questo prodotto di Ritchie è quello che vi rimarrà più impresso nella memoria.
Non mancano enigmi apparentemente sofisticati,una fotografia affascinante e la "coppia" Downey/Law è quanto di meglio ci si possa augurare per ricordarci il rapporto Holmes/Watson.
Tutto in versione "Cool" e da bere come un rum e pera a rischio di farvi venire il singhiozzo,ma allo stesso tempo gradevole come sapore finale.
Se poi volete gustarvi il capolavoro,i romanzi sul personaggio rimangono ancora il vero punto di riferimento.
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xxxxx
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domenica 3 gennaio 2010
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ritchie vince il confronto con la tradizionalità
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Uno Sherlock Holmes mai visto,un dottor Watson del tutto inedito: Guy Ritchie lascia alle proprie spalle ogni caratteristica della (precaria) tradizione cinematografica basata sull'investigatore londinese,apportando al personaggio principale alcune baliose correzzioni per renderlo assai godibile allo spettatore.
Lasciate a casa l'immagine di uno S.Holmes contemplativo,un dandy delle investigazioni,un uomo dai modi fini e dalle maniere raffinate "mi lamento del fatto che suoniate il violino alle3di mattina o dei vostri vestiti sporchi"; sono stati travasati dal libro solo gli spunti e le caratteristiche più interessanti del personaggio di C.Doyle: la classica ed inseparabile pipa,l'intelligenza fine,l'acume d'ingegno,una pregevole ricostruzione della londra vittoriana,il restante mancante per costruire un personaggio a tutto tondo è dato da particolari inediti e (talvolta) imprevedibili: ecco dunque Robert Downey Jr.
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Uno Sherlock Holmes mai visto,un dottor Watson del tutto inedito: Guy Ritchie lascia alle proprie spalle ogni caratteristica della (precaria) tradizione cinematografica basata sull'investigatore londinese,apportando al personaggio principale alcune baliose correzzioni per renderlo assai godibile allo spettatore.
Lasciate a casa l'immagine di uno S.Holmes contemplativo,un dandy delle investigazioni,un uomo dai modi fini e dalle maniere raffinate "mi lamento del fatto che suoniate il violino alle3di mattina o dei vostri vestiti sporchi"; sono stati travasati dal libro solo gli spunti e le caratteristiche più interessanti del personaggio di C.Doyle: la classica ed inseparabile pipa,l'intelligenza fine,l'acume d'ingegno,una pregevole ricostruzione della londra vittoriana,il restante mancante per costruire un personaggio a tutto tondo è dato da particolari inediti e (talvolta) imprevedibili: ecco dunque Robert Downey Jr. duellare poeticamente a ritmo di musica irlandese,innamorarsi platonicamente di un'amore impossibile con la avveduta ed abile ingannatrice
Rachel Mc Adams,battibeccare con il fido J.Law [l'unico (forse) che rappresenta un personaggio ricostruito abbastanza fedelmente]in dialoghi pieni di brio o scontrarsi con forze magiche,maligne,apparentemente sovrannaturali.
Ma come tutti i fili d'Arianna se percorsi a ritroso trovano un punto di partenza così l'irrazionalità parvente troverà la morte con la razionalità del protagonista, talvoltà sembrante più pazzia che genialità, talvolta aiutata dalla fermezza di Watson a non deviare il proprio percorso, ma pur sempre quell'acume d'ingegno che ha fatto appassionare milioni di lettori pagina dopo pagina e che ora farà divertire fotogramma dopo fotogramma lo spettatore.
Un'investigatore dunque, rispolverato per il XXI secolo, comune ma non banale,che riesce ad infrangere lo specchio del personaggio di C.Doyle ed uscire al di fuori di esso,un'investigatore che con il proprio modus operandi (talvolta ben "al di sopra delle righe") riesce a catturare l'attenzione dello spettatore ed a reggere il confronto con il passato,in un film dove niente è "elementare Watson".
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stefano85
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venerdì 2 settembre 2011
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ma che holmes...
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Che Hollywood sia a corto di idee e che cerchi di propinare al pubblico prodotti meramente commerciali che si adeguino "alla massa" è risaputo. Infatti sì ci poteva tranquillamente aspettare che prendesse in considerazione un personaggio della letteratura inglese della fine del XIX secolo e lo riproponesse in una chiave moderno\fracassona che si commisurasse squallidamente al cinema attuale. Ed è proprio questo sgradevole dubbio sull'adeguatezza o meglio l'inadeguatezza dell'idea di questa pellicola che prende il sopravvento dopo i primi dieci minuti del film. E il concetto di inadeguatezza comincia a concretizzarsi direttamente dal plot.
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Che Hollywood sia a corto di idee e che cerchi di propinare al pubblico prodotti meramente commerciali che si adeguino "alla massa" è risaputo. Infatti sì ci poteva tranquillamente aspettare che prendesse in considerazione un personaggio della letteratura inglese della fine del XIX secolo e lo riproponesse in una chiave moderno\fracassona che si commisurasse squallidamente al cinema attuale. Ed è proprio questo sgradevole dubbio sull'adeguatezza o meglio l'inadeguatezza dell'idea di questa pellicola che prende il sopravvento dopo i primi dieci minuti del film. E il concetto di inadeguatezza comincia a concretizzarsi direttamente dal plot. Trasformare il classico stereotipo del detective vecchio stile con pipa e mantellina in un personaggio burbero alla "Fight Club" è una scelta di pessimo gusto. E a proposito di scelte, il cast certamente non convince di più del soggetto. Sebbene gli attori (Robert Downey Jr. in primis) non siano affatto artisticamente disprezzabili, in questa pellicola sono chiaramente fuori posto e stonano totalmente nei ruoli che gli sono stati assegnati. I personaggi sono insipidi e senza spirito, sebbene in alcuni punti siano sorretti da una sceneggiatura interessante.
Il film in realtà è stato apprezzato da buona parte della critica ma personalmente suggerirei di ripescare la classica serie televisiva britannica "The Adventures of Sherlock Holmes" (1984) con un ben più convincente e carismatico Jeremy Brett.
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[+] quoto
(di fabal)
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