don64
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giovedì 10 dicembre 2009
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ottima interpretazione di danzel/travolta
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Film del genere azione poliziesco con un'ottima interpretazione degli attori Danzel Waschinngton e John Travolta che recitano la parte magistralmente.La trama anche se un po' scontata e' interessante e coinvolge il pubblico anche per le scene non mancano.Nel complesso un film piu' che simpatico....da vedere.Voto 7+
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pucia
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mercoledì 2 dicembre 2009
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ottimo
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Ottimo film, bravissimi attori, buona recitazione, belle riprese.
Lo consiglio
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lomax
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sabato 14 novembre 2009
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mediocre. film da non vedere.
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Basta con i luoghi comuni, le solite freddure in stile yankee, le parabole religiose, la falsa morale tipica della società 'americana'. Un film banale, scontato, che dopo dieci minuti sai già come finisce. Non fosse solo per la trama che non aggiunge nulla di nuovo, ma ne abbiamo le tasche piene del solito timido impiegato di turno, che si trasforma in salvatore della patria prima affrontando, e poi addirittura 'braccando' i terroristi, tutto solo, ma inspiegabilmente ben preparato e senza alcun timore. Come si può ridurre attori del calibro di D.Washington e J.Travolta a ruoli tanto mediocri. Film da evitare! Voto: 5.
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matmico
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lunedì 26 ottobre 2009
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la metropolitana tra denzel e john
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Ormai Tony Scott si sta specializzando in questo tipo di film. Per chi ama l'azione credo che possa ammirare un buon film. Questa volta il duo Washington-Travolta monopolizza la scena in un rapporto buono e cattivo che risulta piacevole. A onor del vero il merito è dell'attore di colore che si trova suo malgrado a salvare la città di new york da una banda di "terroristi finanziari" che usano il mezzo mediatico del rapimento di un convoglio della metropolitana per realizzare profitti a 3 cifre nel giro di qualche ora. Il capo di questa banda è john Travolta che delude in un ruolo che potrebbe rilanciarlo. Delude anche Turturro, un agente di polizia specializzato nel trattare con malviventi. Siamo abituati a ben altro.
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Ormai Tony Scott si sta specializzando in questo tipo di film. Per chi ama l'azione credo che possa ammirare un buon film. Questa volta il duo Washington-Travolta monopolizza la scena in un rapporto buono e cattivo che risulta piacevole. A onor del vero il merito è dell'attore di colore che si trova suo malgrado a salvare la città di new york da una banda di "terroristi finanziari" che usano il mezzo mediatico del rapimento di un convoglio della metropolitana per realizzare profitti a 3 cifre nel giro di qualche ora. Il capo di questa banda è john Travolta che delude in un ruolo che potrebbe rilanciarlo. Delude anche Turturro, un agente di polizia specializzato nel trattare con malviventi. Siamo abituati a ben altro.
Piccolo inciso sul regista: probabilmente cerca di sperimentare delle nuove riprese molto movimentate e spesso poco comprensibili. A mio parere esperimento non riuscito....
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contemax79
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giovedì 15 ottobre 2009
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bel film
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bello!!! ma alla fine prima che john travolta....sta per cadere per terra....che dice??? il mio amico cavolo....mi ha distratto e non mi ha fatto capire le parole!! grazie a chi mi risponderà
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(di bruce wayne 88)
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sunshine83
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lunedì 5 ottobre 2009
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to be or not to be: this is the question!!!
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Non ero sicura di andare a vedere questo film, nonosante il fatto di avere in uno stesso cast attori del calibro di Denzel Washington e John Travolta potrebbe essere preludio di un sicuro successo, come peraltro è stato per me.
Ma delle volte, scegliere un film necessita di qualcosa di più: una buona regia, una bella sceneggiatura o delle colonne sonore appropriate possono davvero fare la differenza. E' vero, stiamo parlando di un action movie, come i giornali lo definiscono, però certi aspetti non andrebbero mai sottovalutati, neanche in questi casi.
Senza nulla togliere alla bravura di tutto il cast,credo che la cosa che mi ha più colpita è stato il messaggio lanciato, durante tutto il film: Chiunque può diventare un eroe in qualunque momento; non importa che cosa tu abbia fatto durante la tua vita precedente, se decidi di esserci, in quel preciso istante, può diventare un eroe.
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Non ero sicura di andare a vedere questo film, nonosante il fatto di avere in uno stesso cast attori del calibro di Denzel Washington e John Travolta potrebbe essere preludio di un sicuro successo, come peraltro è stato per me.
Ma delle volte, scegliere un film necessita di qualcosa di più: una buona regia, una bella sceneggiatura o delle colonne sonore appropriate possono davvero fare la differenza. E' vero, stiamo parlando di un action movie, come i giornali lo definiscono, però certi aspetti non andrebbero mai sottovalutati, neanche in questi casi.
Senza nulla togliere alla bravura di tutto il cast,credo che la cosa che mi ha più colpita è stato il messaggio lanciato, durante tutto il film: Chiunque può diventare un eroe in qualunque momento; non importa che cosa tu abbia fatto durante la tua vita precedente, se decidi di esserci, in quel preciso istante, può diventare un eroe. E' vero Garber ha commesso errori e ci sono scelte di cui non va fiero, ma può riscattarsi e sceglie di farlo, proprio nell'attimo in cui, difronte alle difficoltà altrui, decide di prendere parte al soccorso.
Avrebbe potuto difendere il suo segreto e ignorare la richiesta d'aiuto fattagli, invece sceglie di mettersi in gioco e di riscattare la sua immagine, non tanto agli occhi degli altri, quanto piuttosto dei suoi.
Non dimentichiamo che i più inflessibili giudici di noi stessi siamo proprio noi.
Agendo in questo modo, Garber ritorna ad essere orgoglioso di se stesso e questo è ciò che ognuno si augura di poter provare, poichè è proprio questo stato d'animo che riesce a tirar fuori il meglio di noi....per cui che dire?? Buona visione!!
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sciamalaglia
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venerdì 2 ottobre 2009
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wowowowo
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wowowwoowowowowowowowowowowwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww
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andrea lade
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venerdì 2 ottobre 2009
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da vedere,ma senza troppo entusiasmo
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Pelham 1,2,3 è un remake di un film realizzato nel 1974, un piccolo cult movie tratto da un libro poliziesco su un attentato in metropolitana . Il film non è certo passato in gloria per gli incassi al botteghino. Eppure qui in Italia negli anni di piombo l’interesse per gli attentati era più che mai sentito , ma erano ancora immaturi i tempi per il grande cinema d’azione. In realtà Tony Scott consapevole del potere seducente della violenza sul grande schermo arricchisce i personaggi di un carattere estremo e senza arrivare alla manichea distinzione tra buoni e cattivi,già superata da Tarantino, trasforma il serial killer in un destabilizzato personaggio pieno di adrenalina e sangue freddo ; l’eroe della situazione, l’altro protagonista, cresce con il proseguire della storia e mentre nella prima mezz’ora sfuma in un personaggio quasi-buono al limite della redenzione spirituale, si rivelerà colui che abbraccia la posizione della totale rettitudine di fronte alla giustizia e di fronte alla Legge,quell con la L maiuscola, che il cattolicesimo spesso citato ci insegna.
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Pelham 1,2,3 è un remake di un film realizzato nel 1974, un piccolo cult movie tratto da un libro poliziesco su un attentato in metropolitana . Il film non è certo passato in gloria per gli incassi al botteghino. Eppure qui in Italia negli anni di piombo l’interesse per gli attentati era più che mai sentito , ma erano ancora immaturi i tempi per il grande cinema d’azione. In realtà Tony Scott consapevole del potere seducente della violenza sul grande schermo arricchisce i personaggi di un carattere estremo e senza arrivare alla manichea distinzione tra buoni e cattivi,già superata da Tarantino, trasforma il serial killer in un destabilizzato personaggio pieno di adrenalina e sangue freddo ; l’eroe della situazione, l’altro protagonista, cresce con il proseguire della storia e mentre nella prima mezz’ora sfuma in un personaggio quasi-buono al limite della redenzione spirituale, si rivelerà colui che abbraccia la posizione della totale rettitudine di fronte alla giustizia e di fronte alla Legge,quell con la L maiuscola, che il cattolicesimo spesso citato ci insegna.
Pur sfiorando la banalità nella caratterizzazione dei personaggi di contorno, il film non oltrepassa mai la patina del buonismo e anzi riesce con un ritmo molto serrato a destare l’interesse e a superare gli inevitabili punti morti delle piccole inutili storie degli ostaggi, ridotti a superflui personaggi di contorno.
Il cast eccezionale e la colonna sonora appropriata contribuiscono a rendere positivo il giudizio su un 'operazione meno scontata delle aspettative.
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calibanrage
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giovedì 1 ottobre 2009
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un colpo in metropolitana
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Tony Scott, fratello del più famoso di Ridley, torna alla regia dopo il deludente “Deja vù”, riproponendo un adattamento del romanzo “Il colpo della metropolitana” di Morton Freedgood, avvalendosi anche stavolta di uno spento e sprecato Denzel Washington nel ruolo di salvatore della patria, affincandogli un John Travolta ormai in declino (declino dovuto almeno in parte ai noti problemi psico/famigliari/religiosi).
Washington è Walter Garber, capo della sicurezza della metropolitana di New York, uomo timorato, sotto inchiesta per corruzione, che un giorno come tanti nella Grande Mela si trova a negoziare con un sequestratore che si fa chiamare Ryder (“come Easy Rider, però con l'Y”), che tiene in ostaggio i passeggeri di un vagone nel cuore di un tunnel di New York.
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Tony Scott, fratello del più famoso di Ridley, torna alla regia dopo il deludente “Deja vù”, riproponendo un adattamento del romanzo “Il colpo della metropolitana” di Morton Freedgood, avvalendosi anche stavolta di uno spento e sprecato Denzel Washington nel ruolo di salvatore della patria, affincandogli un John Travolta ormai in declino (declino dovuto almeno in parte ai noti problemi psico/famigliari/religiosi).
Washington è Walter Garber, capo della sicurezza della metropolitana di New York, uomo timorato, sotto inchiesta per corruzione, che un giorno come tanti nella Grande Mela si trova a negoziare con un sequestratore che si fa chiamare Ryder (“come Easy Rider, però con l'Y”), che tiene in ostaggio i passeggeri di un vagone nel cuore di un tunnel di New York. Inizia così il confronto tra i due, e solo tra loro, anche perchè Ryder, sfiduciato dalle istituzioni newyorkesi si rifiuta di comunicare con il capo della polizia (Turturro, attore che ultimamente naviga a vista sperperando il proprio talento), e il sindaco di New York (James Gandolfini di “Coffea and Cigarettes” dello stesso Turturro), a cui forse spetta il ruolo più interessante e caratterizzato del film. Si perchè il sindaco in questione, viene introdotto nel film come l'uomo si potente ma che però si finge uomo modesto, del popolo, guadagna la cifra simbolica di 1dollaro all'anno e seppur accompagnato da decine di guardie del corpo viaggia in metropolitana: gli comunicano che nel pomeriggio deve inaugurare l'anno scolastico leggendo una storiella ai bambini delle elementari (particolare che non può non ricordare il George Bush che imperterrito continua a leggere fiabe agli scolaretti dopo aver avuto la notizia degli attentati dell'11 settembre); ma questo sindaco ci tiene a sottolineare che “non sto per candidarmi, non voglio diventare presidente, il costume da Rudi Giuliani l'ho lasciato a casa”, e come commenta un uomo “alla fine sei meno coglione di quello che sembra”. In una New York in cui governa il caos, dove i giornalisti si scandalizzano per la vita privata del sindaco piuttosto che per le sue malefatte politiche, dove la polizia è completamente disorganizzata e non riesce neanche a bloccare il traffico di Manhattan per trasportare la somma richiesta dall'attentatore senza provocare incidenti a catena, dove il mercato azionario fa aumentare a dismisura il valore dell'oro in caso di attacchi terroristici lasciando carta bianca agli speculatori finanziari, il ruolo di salvatore della Patria spetta al comune cittadino, che, per quanto peccatore egli sia, ha ancora un barlume di coscienza (forse). Buoni propositi, dunque, un'ottima idea di fondo che però si perde in inutili dialoghi e scene “per allungare il brodo”, dove il montaggio convulso, i countdown incalzanti e ripetuti non aumentano l'adrenalina degli spettatori, che hanno l'idea di assistere a qualcosa di già vissuto (un dejà vù per l'appunto). Niente a che vedere con altri film di ben altro spessore che trattano temi analoghi pur non ripudiando l'azione (come ad esempio “Inside Man”), di cui questo “Pelham 123” risulta una cover “coatta” (nell'accezione di “forzata”). “Peccato” mi viene da dire, come spesso accade quando vedo i film (solo in parte riusciti) del regista americano.
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andre.inter 4 ever
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martedì 29 settembre 2009
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mmmmmmm....
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un bel film realizzato al meglio da tony scott grande recitazione da parte di washington e travolta e ottimi dialoghi sono il punto forte del film.
solo un poco noiosa nella prima parte.
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