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musicante
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martedì 8 dicembre 2009
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i colori dell'anima
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In questo periodo gia' molti critici e molte persone hanno affermato con sicurezza che Rubini è un indagatore dell'animo umano.In effetti "L'uomo nero"è un viaggio nell'anima attraverso gli occhi di un bambino,un viaggio visto con la semplicita' ingenua(ma non troppo)di un ragazzino e la complessita' del Sud e di un piccolo pesino della Puglia.La voglia di un semplice capostazione di essere qualcosa di piu',di essere in qualche modo importante,riconosciuto dai suoi concittadini e stimato non solo per il suo "semplice e monotono" lavoro,si contrappone all'acido contrasto con la realta' e con i soliti cervelloni che credono di sapere tutto,rinnegando i bei lavori pittorici operati dallo stesso Rossetti e finendo poi col ritrovarsi ad essere,con il passare degli anni,delle persone vuote e,sebbene piu' in vista a livello sociale rispetto ad un semplice capostazione,risultano poi mere comparse all'interno della vita di un uomo semplice.
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In questo periodo gia' molti critici e molte persone hanno affermato con sicurezza che Rubini è un indagatore dell'animo umano.In effetti "L'uomo nero"è un viaggio nell'anima attraverso gli occhi di un bambino,un viaggio visto con la semplicita' ingenua(ma non troppo)di un ragazzino e la complessita' del Sud e di un piccolo pesino della Puglia.La voglia di un semplice capostazione di essere qualcosa di piu',di essere in qualche modo importante,riconosciuto dai suoi concittadini e stimato non solo per il suo "semplice e monotono" lavoro,si contrappone all'acido contrasto con la realta' e con i soliti cervelloni che credono di sapere tutto,rinnegando i bei lavori pittorici operati dallo stesso Rossetti e finendo poi col ritrovarsi ad essere,con il passare degli anni,delle persone vuote e,sebbene piu' in vista a livello sociale rispetto ad un semplice capostazione,risultano poi mere comparse all'interno della vita di un uomo semplice.L'alienazione del protagonista è poi commistionata al suo lato romantico,al vedere la vita e i suoi colori(similmente a quelli dei quadri che dipinge)come qualcosa di misterioso e magnifico,qualcosa che cerca di far osservare anche al suo piccolo bambino che a suo modo comprende, anche se non a pieno,le osservazioni che il padre gli fa quando sono sul treno:un treno metaforico,che è il mezzo per guardare la magnificenza della natura e dei suoi colori nascosti ai piu',ma è anche il percorso obbligato,il lungo viaggio che ogni uomo ogni giorno compie.I toni a volte fiabeschi e molto forti anche a livello emozionale,vengono sapientemente dosati dal Rubini con intermezzi simpatici(le lezioni di zio Pinuccio al nipote sulle donne e su come conquistarle),rendono il film molto gradevole e mai troppo pesante in certi passaggi.In conclusione si puo' dire con sicurezza che "L'uomo nero" è una storia del Sud e la storia di un uomo semplice che vi appartiene,che cerca nella copia dell'autoriratto di Cezanne la sua identita',cerca di migliorarsi agli occhi della famiglia e di riabilitarsi a suo dire,per mezzo di questa sfrenata passione per l'arte,agli occhi dei suoi paesani.Il racconto di un uomo a cui non basta essere solo capostazione,che vuole evadere da una relta' che a volte lo opprime,che schiaccia la sua identita'.Alla fine è anche la storia del Sud e delle sue contraddizoni,che gratifica dei suoi colori chi ci vive,ma che cova nei suoi numerosi meandri imprevisti e sofferenze che di volta in volta minano la vita e lo spirito degli uomini piu' semplici.
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moviola
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martedì 8 dicembre 2009
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film corale ...peccato le musiche
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Un film corale, solare come il sud sa offrire. Ottimi tutti i protagonisti. Un neo...la colonna musicale. Un Piovani da pedate. Un plagio della vita bella. Peccato che non si può autodenunciare. Vincerebbe la causa alla prima udienza.
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moviola
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martedì 8 dicembre 2009
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film corale ...peccato le musiche
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Un film corale, solare come il sud sa offrire. Ottimi tutti i protagonisti. Un neo...la colonna musicale. Un Piovani da pedate. Un plagio della vita bella. Peccato che non si può autodenunciare. Vincerebbe la causa alla prima udienza.
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martalari
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lunedì 7 dicembre 2009
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troppo personale riuscito a metà
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L'UOMO NERO ....RIUSCITO A META'
Una scenografia fantastica, bei costumi e ottima fotografia, ma il film di Rubini non eccelle per ritmo.
Non basta muovere la macchina da presa in maniera certosina come fa lui, non basta seguire i suoi protagonisti, quello che serve è emozionare, e "L'uomo nero" che abbiamo visto solo oggi in sala non ci ha sorpresi e non ci ha emozionati due cose che cerchiamo quando andiamo in sala
Il cast principale è perfetto, Valeria Golino la più brava, giusta anche la Falchi, interessanti le battute con Scamarcio e Rubini, si vede che tra di loro c'è feeling
Ma IL FILM SEMBRA UN MINESTRONE DOVE SI E' ESAGERATO A DOSARE TANTI INGREDIENTI PRELIBATI ma di cui non riesci a sentirne il sapore, è come una barca che non riesce ad uscire mai dal porto, ad ogni scena l'emozione sta per decollare, sorridi, ma poi non arriva.
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L'UOMO NERO ....RIUSCITO A META'
Una scenografia fantastica, bei costumi e ottima fotografia, ma il film di Rubini non eccelle per ritmo.
Non basta muovere la macchina da presa in maniera certosina come fa lui, non basta seguire i suoi protagonisti, quello che serve è emozionare, e "L'uomo nero" che abbiamo visto solo oggi in sala non ci ha sorpresi e non ci ha emozionati due cose che cerchiamo quando andiamo in sala
Il cast principale è perfetto, Valeria Golino la più brava, giusta anche la Falchi, interessanti le battute con Scamarcio e Rubini, si vede che tra di loro c'è feeling
Ma IL FILM SEMBRA UN MINESTRONE DOVE SI E' ESAGERATO A DOSARE TANTI INGREDIENTI PRELIBATI ma di cui non riesci a sentirne il sapore, è come una barca che non riesce ad uscire mai dal porto, ad ogni scena l'emozione sta per decollare, sorridi, ma poi non arriva...anche la musica appare ripetitiva, sembra qualcosa di già ascoltato, o comunque a noi ha dato questa impressione
Secondo noi Rubini (che stimiamo da sempre, abbiamo amato tantissimi suoi film, tra gli ultimi "La terra") avrebbe dovuto a nostro avviso non premere l'accelleratore sul talento che non riesce ad esprimersi di un ferroviere, La stazione e Colpo d'occhio ritornano, ma un film deve essere sempre diverso dagli altri, magari lo stile può esser simile ma risulta anche eccessivo indugiare su alcuni temi
I momenti infatti più belli sono quelli dove gli occhi del bambino sembrano sostituirsi alla macchina da presa per raccontare con innocenza una coppia di genitori molto particolari ma anche il mondo che lo circonda (la cosa più bella) e lo zio Scamarcio da cui è affascinato
Ottime facce (bravo Gianluca Greco, aiuto regista storico di Virzì) ma il film meriterebbe una grande sforbiciata, se avesse raccontato più la sua terra e meno di lui sarebbe stato un film secondo noi riuscito così sembra quasi un film alla Tornatore (per le atmosfere,il periodo, l'importanza dei bambini nella storia) riuscito a metà.
Peccato
voto al film 6 -
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giba62
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domenica 6 dicembre 2009
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bellissimo
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Bravi gli attori, bella la regia. Un film che offre tanti spunti di riflessione.
Come figli non sempre si comprendono le ragioni dei genitori...poi "da grandi" si capisce che le cose non sempre sono come sembrano.
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(di gaditano)
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*geno snape*
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domenica 6 dicembre 2009
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l'uomo nero
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Un film davvero bello,fatto da Sergio Rubini,in una città splendida come la mia,Mesagne.
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marezia
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sabato 5 dicembre 2009
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puntata di era glaciale del 04/12/2009
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Ma qualcuno ha sentito la recensione dell'"esimio"? Due colpi se li meriterebbe anche lui... CHE SCHIFO!
[+] in caso di donne poi...
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[+] di donne cliccanti sul no.
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cinziaa85
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sabato 5 dicembre 2009
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terra
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Le origini sono una parte integrante di ogni uno di noi, sono lieta che qualcuno se le ricorda ancora e che ci metta un bel "colpo d' occhio" sopra, proprio quello di un gran regista.
Bello davvero.
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nicoladp
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sabato 5 dicembre 2009
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ottimo
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preziosa
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venerdì 4 dicembre 2009
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la rivincita del pittore incompreso
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E' un fim drammatico,a tratti triste e commovente;è ambientato in Puglia, a Gravina di Puglia, San Vito dei Normanni e Bari, presenta inquadrature molto nitide, è molto accurato nelle ricostruzioni ambientali e d'epoca, nei costumi e nel trucco dei personaggi principali, che all'inzio e alla fine del film sono trasformati in anziani. Poco dopo le prime scene, si torna nel passato, verso la metà degli anni '60,in cui si svolge il fulcro delle vicende. Ernesto di professione è un capostazione, ma non è il lavoro che avrebbe voluto svolgere. E'pittore che dipinge per hobby, ma si sente incompreso da tutti, persino la moglie Franca, professoressa, non lo incoraggia e non lo sostiene più di tanto, come invece dovrebbbe fare.
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E' un fim drammatico,a tratti triste e commovente;è ambientato in Puglia, a Gravina di Puglia, San Vito dei Normanni e Bari, presenta inquadrature molto nitide, è molto accurato nelle ricostruzioni ambientali e d'epoca, nei costumi e nel trucco dei personaggi principali, che all'inzio e alla fine del film sono trasformati in anziani. Poco dopo le prime scene, si torna nel passato, verso la metà degli anni '60,in cui si svolge il fulcro delle vicende. Ernesto di professione è un capostazione, ma non è il lavoro che avrebbe voluto svolgere. E'pittore che dipinge per hobby, ma si sente incompreso da tutti, persino la moglie Franca, professoressa, non lo incoraggia e non lo sostiene più di tanto, come invece dovrebbbe fare. Dopo la prima e unica mostra personale nel paese organizzata dalla proloco, Ernesto avendo ricevuto da professionisti, critiche molto negative, che lo mettono in ridicolo, comincia a sentirsi incompreso, frustato, quasi un fallito, va in depressione e questo lo rende nervoso e aggressivo. In realtà i critici sono invidiosi di lui e fanno di tutto per ostacolare la realizzazione dei suoi sogni. Il cognato Pinuccio, col quale Ernesto non va molto d'accordo perchè lo vede come un approfittatore di situazioni, superficiale, attratto solo dalle donne, in realtà Pinuccio nella sua semplicità e superficialità, ha capito tutta la situazione: i suoi compaesani critici d'arte non sono altro che degli invidiosi che gli metteranno i bastoni fra le ruote per il resto della sua vita e vogliono farlo "fesso". Ad un certo punto Ernesto decide di ripetere la copia di un quadro di Cezanne(L'uomo con bombetta) il falso d'autore fortemente criticato nella prima mostra e che lo ha portato alla crisi depressiva. Mostrerà di nuovo il dipinto al pubblico in occasione della festa di compleanno del figlio Gabriele, ma anche stavolta e peggio di prima, sentendosi di nuovo criticato e preso in giro, reagisce in modo estremamente aggressivo con tutti, rovinando la festa del figlio. Gabriele infatti, da bambino vede il padre come un cattivo. Il bambino di tanto in tanto si immagina scene di personaggi fantstici che si concretizzano, come se fossero veri(il clown, l'uomo con bombetta che somiglia allo zio Pinuccio) sembra quasi che sia un modo che ha Gabriele per difendersi dalla situazione del padre frustrato e dai genitori che sovente litigano. Gabriele solo da adulto,dopo la morte del padre, scoprirà il vero segreto di Ernesto, che anni prima si era preso una bella rivincita e per vendetta aveva trovato un espediente col suo falso d'autore, per redendere "fessi" per ben 10 anni, tutti quanti, specie i critici d'arte e i visitatori della pinacoteca di Bari. Gabriele scoperto l'espediente, capisce finalmente il padre che gli appare con occhi diversi, in modo più positivo.
Ottima intepretazione di Sergio Rubini, buona per Scamarcio e la Golino.
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(di francsi)
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(di marezia)
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