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goldy
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lunedì 21 dicembre 2009
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ripetitivo e attori mal diretti
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L'intento del film potrebbe essere anche condivisibile ma la realizzazione è decisamente deludente . Mal diretti gli attori, la Golino un'aliena, il personaggio di Scamarcio di nessuna rilevanza, Una Puglia che potrebbe essere una qualsiasi regione del Sud Italia, uno stile cinematografico di nessuna significanza che sulla scia di film ambientati in Puglia negli ultimi anni, non lascia traccia significativa nella memoria.
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(di marezia)
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(di *geno snape*)
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lupo70
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giovedì 17 dicembre 2009
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un'occasione mancata
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Trovo questo film pretenzioso e falso come il precedente "La Terra", nonostante la sofferta ispirazione autobiografica e psicanalitica da cui deriva. Falso, intanto, nella scelta di ambientare la storia in strade e piazze salentine per poi far parlare ai personaggi un improbabile e macchiettistico barese. Falso nei toni esasperati della messa in scena e della scrittura: tutto è pesantemente declamato, gridato, spiegato, come nelle più banali produzioni televisive. I personaggi sono caricaturali (non si può sentire il cognato del protagonista dire: "La Gioconda di Giovanni Pascoli!" senza provare un brivido); i "cattivi" sono troppo repellenti per essere credibili; il protagonista, il padre, privo completamente di umanità per risultare simpatico.
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Trovo questo film pretenzioso e falso come il precedente "La Terra", nonostante la sofferta ispirazione autobiografica e psicanalitica da cui deriva. Falso, intanto, nella scelta di ambientare la storia in strade e piazze salentine per poi far parlare ai personaggi un improbabile e macchiettistico barese. Falso nei toni esasperati della messa in scena e della scrittura: tutto è pesantemente declamato, gridato, spiegato, come nelle più banali produzioni televisive. I personaggi sono caricaturali (non si può sentire il cognato del protagonista dire: "La Gioconda di Giovanni Pascoli!" senza provare un brivido); i "cattivi" sono troppo repellenti per essere credibili; il protagonista, il padre, privo completamente di umanità per risultare simpatico... Gli attori in generale sono lasciati a se stessi, senza nessuna direzione; perfino la Golino sembra impacciata in un ruolo che vorrebbe essere poetico (i sogni, i dialoghi con i morti) ma che resta monco e poco sviluppato. La colonna sonora del solito Piovani è insopportabilmente già sentita (per esempio ne "La Vita è Bella").
Unica nota positiva la presenza notevole degli attori bambini, al di sopra di tutto il cast per freschezza e simpatia.
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[+] comunque,
(di marezia)
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[+] anzi, guarda (il web fa miracoli, sai?)
(di marezia)
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[+] roberto
(di robert1948)
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daniel183
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giovedì 17 dicembre 2009
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ottimo rubini
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Ottimo film, intraprendente come il suo regista/interprete Sergio Rubini, film intenso e con forti valori che rispecchiano le radici pugliesi di Rubini. DA NON PERDERE!!
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savmax
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mercoledì 16 dicembre 2009
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film capolavoro
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(di memorius)
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ale veviemo
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mercoledì 16 dicembre 2009
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etica epica o etica tragica?
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Rubini ci offre un ottimo spaccato di una Italia meridionale post-bellica in piena epoca in cui le rivoluzioni culturale e socio-economica fanno da padrone. Da un lato il bene: la creatività, l'estetica, l'intraprendenza, l'onestà etica ed intellettuale; dall'altro lato il male: la cupidigia, l'ignoranza, la grettezza morale ed accademica, il servilismo ed in parte anche il clientelismo. Due polarità che si dipanano in netta antitesi per tutta la durata della pellicola. Eppure ci chiediamo se a vincere sia l'"etica epica", in cui nonostante le mille avversità è il bene a trionfare sul male, o l'"etica tragica" in cui sia bene che male escono di scena soffrendo e non ci sono vincitori ma solo vinti.
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Rubini ci offre un ottimo spaccato di una Italia meridionale post-bellica in piena epoca in cui le rivoluzioni culturale e socio-economica fanno da padrone. Da un lato il bene: la creatività, l'estetica, l'intraprendenza, l'onestà etica ed intellettuale; dall'altro lato il male: la cupidigia, l'ignoranza, la grettezza morale ed accademica, il servilismo ed in parte anche il clientelismo. Due polarità che si dipanano in netta antitesi per tutta la durata della pellicola. Eppure ci chiediamo se a vincere sia l'"etica epica", in cui nonostante le mille avversità è il bene a trionfare sul male, o l'"etica tragica" in cui sia bene che male escono di scena soffrendo e non ci sono vincitori ma solo vinti. Rubini fa del suo cinema una riattualizzazione in chiave romantica e post-moderna della "apparente" vittoria dell'ordine e del principio di reltà sul Caos e sulle pulsioni istintuali.
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topazzo
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martedì 15 dicembre 2009
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vedetelo, stupendo! grande!
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E' un atto d'amore verso suo padre, quello che Rubini compie in assoluta maturità cinematografica.
Non ve lo perdete.
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nicoladp
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martedì 15 dicembre 2009
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bellissimo film
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Un film da non perdere assolutamente.
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nino pell.
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lunedì 14 dicembre 2009
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quando i preconcetti prendono il sopravvento
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Questa pellicola di Sergio Rubini è sicuramente un ottimo film che fa riflettere su come spesso certi modi di pensare della società siano abbastanza atavici e poco propensi a guardare oltre certi preconcetti di tipo sociale. La trama è ambientata nel Sud Italia, ma io penso che, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, è di consueto uso comune il giudicare una persona dal lavoro che svolge o dalla sua cultura, senza essere in grado di percepirne capacità intellettive che magari alla prima impressione potrebbero sfuggire. E questo accade spesso anche in famiglia dove sovente regna l'incomprensione e non sempre si è invogliati a scegliere la strada per la quale si è più portati. Nel caso del film in questione, come se una persona di origini semplici non possa avere l'ispirazione e la propensione all'arte e che quest'ultima sia un privilegio solo di certe classi sociali.
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Questa pellicola di Sergio Rubini è sicuramente un ottimo film che fa riflettere su come spesso certi modi di pensare della società siano abbastanza atavici e poco propensi a guardare oltre certi preconcetti di tipo sociale. La trama è ambientata nel Sud Italia, ma io penso che, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, è di consueto uso comune il giudicare una persona dal lavoro che svolge o dalla sua cultura, senza essere in grado di percepirne capacità intellettive che magari alla prima impressione potrebbero sfuggire. E questo accade spesso anche in famiglia dove sovente regna l'incomprensione e non sempre si è invogliati a scegliere la strada per la quale si è più portati. Nel caso del film in questione, come se una persona di origini semplici non possa avere l'ispirazione e la propensione all'arte e che quest'ultima sia un privilegio solo di certe classi sociali. Rubini si è dimostrato quindi regista particolarmente bravo nel dirigere questa pellicola che appare genuina e scorrevole nell'interpretazione e nella trama, ma la cui vera bellezza è un acuto ed attento esame riflessivo su certe contraddizioni che spesso esistono nell'ambito dei rapporti sociali. Alla fine la soluzione che egli escogita in questo film si manifesta in uno sberleffo o meglio un'intelligente presa in giro nei riguardi di certe forme di preconcetti e di chiusure mentali e la capacità di guardare alla vita ed oltre essa. Bravo Rubini.
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djfilippo
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lunedì 14 dicembre 2009
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ma..............
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Dagli incassi non mi sembra un gran bel film, ansi, un'altro flop di Scamarcio e combriccola. Appena 1,000,000 di euro di incasso, nemmeno per pagare le spese del film e degli attori.
Invece cado dalle nubi, nuovo film di Checco Zalone, ha gia' raggiunto 10,000,000 milioni di euro di incasso!!!!!
Nemmeno se mettiamo tutti i film che ha fatto Scamarcio durante l'anno riesce a fare lo stesso risultato....!!!!!!!!!!!
Sono del parere, che i film italiani stanno facendo un flop dopo l'altro, e poi, basta sempre co sto Scamarcio in tutte le pellicole, avete visto che non funziona, cambiate "attori" se cosi si possono chiamare, sicuramente andro' a vedere il film di Natale a Beverly Hills, saranno soldi spesi bene.
[+] dj,
(di marezia)
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(di djfilippo)
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(di djfilippo)
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[+] un attimo..
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(di marezia)
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pomemil973
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domenica 13 dicembre 2009
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non voglio essere come mio padre
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Il film pur ambientato negli anni 50-60 evidenzia i problemi che ancora oggi le famiglie si portano dietro con una veste più moderna. I genitori che trascurano i propri figli per vivere la loro vita e giustamente raggiungere i loro obiettivi i loro sogni. Illustra come il pensiero di un ragazzino matura nel tempo ..con il senno del poi... quando si raggiunge quella maturità che fa interpretare le cose in modo diverso. La stessa figura dell'uomo nero, della paura, in realtà è qualcosa che immagina il ragazzino, la paura è una emozione fortissima un qualcosa che ci allerta di un pericolo ma che spesso immaginiamo. Ottima la recitazione anche se la scenografia ricorda molto Baaria.
[+] tornatore's style
(di ale veviemo)
[ - ] tornatore's style
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