beppe65
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giovedì 22 settembre 2016
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senza parole...
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Un piccolo, grande capolavoro! Un film che non si può raccontare, un film da vedere con il cuore, un film che lancia una miriade di impulsi che sta al nostro cuore decodificare, un film pieno di colori, profumi e dotte citazioni, un film che arricchisce l'anima, un film che spiazza, commuove, colpisce, uno di quei film che non si dimentica facilmente. E un giorno, molto lontano, spero di vederlo anch'io l'uomo fiammifero. Un film per chi non ha perso il vizio di sognare.
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ff2piranha
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lunedì 22 dicembre 2014
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noia sugli stereotipi
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Madre morta, padre autoritario, amici immaginari, campagna avvolgente, amica vera e bella.
Un cocktail piuttosto noioso che, devo ammettere, ho troncato a meta', senza riuscire a decidere di
arrivare alla fine. Lo trovera' l'uomo fiammifero ? Sopravvivero' senza saperlo.
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(di beppe65)
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pruoffc
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martedì 6 settembre 2011
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"il gioiellino"
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gagnasco
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martedì 5 ottobre 2010
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per accendere le luci e illuminare la via
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Simone è un bambino che ha perso la madre da pochi anni e vive con il padre che governa il bestiame di un vicino latifondista. Durante l'estate Simone vince la noia grazie a 4 amici immaginari, uno zio immaginario e un uomo dei ricordi che si nutre di semini. Con loro passa il suo tempo e porta avanti le sue indagini per rintracciare il famigerato Uomo Fiammifero, un gigante mangiafuoco che puo' avverare qualsiasi desiderio ma che la luce del giorno scaccia e ha come unici nemici i galli. Simone non vuole esprimere desideri, vuole solo farsi una foto con il gigante in modo che il padre gli creda. La leggenda dell'uomo fiammifero è forse il ricordo più nitido che Simone conserva di sua madre e forse la sua lotta è per condividerlo con il padre, uno splendido amorevole e verace Pannofino.
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Simone è un bambino che ha perso la madre da pochi anni e vive con il padre che governa il bestiame di un vicino latifondista. Durante l'estate Simone vince la noia grazie a 4 amici immaginari, uno zio immaginario e un uomo dei ricordi che si nutre di semini. Con loro passa il suo tempo e porta avanti le sue indagini per rintracciare il famigerato Uomo Fiammifero, un gigante mangiafuoco che puo' avverare qualsiasi desiderio ma che la luce del giorno scaccia e ha come unici nemici i galli. Simone non vuole esprimere desideri, vuole solo farsi una foto con il gigante in modo che il padre gli creda. La leggenda dell'uomo fiammifero è forse il ricordo più nitido che Simone conserva di sua madre e forse la sua lotta è per condividerlo con il padre, uno splendido amorevole e verace Pannofino.
Il film è dotato di una narrazione avvincente e coerente agli occhi di un bambino attraverso i quali si vede un mondo immaginario in mezzo alla noia della campagna d'estate, una noia che diventa un calderone da cui tirare fuori la fantasia e lo svago...uno svago dalla realtà e dal dolore. Questa acuta fantasia si mischia ad un primo innamoramento con una bambina in vacanza e ad un'acredine con un acerrimo nemico, il cugino della bambina prima citata e figlio del padrone del bestiame governato dal padre di Simone.
Le musiche sono molto belle e soprattutto azzeccate, la fotografia è magica, le inquadrature non banali...
Un film veramente ben fatto con una storia per niente semplice e scontata...tant'è che la storia della produzione, così avventurosa, frutto di determinazione e amore, è anch'essa bellissima, commovente e avvincente quanto secondaria e irrilevante. Questo film è molto bello in senso assoluto e non in senso relativo al suo ridicolo budget di produzione.
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tremara
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domenica 12 settembre 2010
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un piccolo miracolo
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Innanzitutto questo film ha una storia romantica, la storia di un film che non è firmato da una grande distribuzione ma solo dalla passione e dal sudore di chi ci ha creduto (Marco Chiarini in primis). Poi, come il pettegolezzo più succoso, il film è passato di bocca in bocca fino a divenire "famoso". Il regista Marco Chiarini ha fatto proseliti: come un pifferaio magico ha convinto tutti quelli che hanno visto il suo film a seguirlo nella sua avventura che ha oggi il suo lieto fine consacrandosi alla distribuzione nazionale. E questo, a mio parere, è già un miracolo.
Prima che il film giungesse a tutti noi, andai a vederlo nell'unico cinema della mia città che lo aveva in programma: ad assistere a L'Uomo Fiammifero c'eravamo soltanto io e il mio fidanzato.
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Innanzitutto questo film ha una storia romantica, la storia di un film che non è firmato da una grande distribuzione ma solo dalla passione e dal sudore di chi ci ha creduto (Marco Chiarini in primis). Poi, come il pettegolezzo più succoso, il film è passato di bocca in bocca fino a divenire "famoso". Il regista Marco Chiarini ha fatto proseliti: come un pifferaio magico ha convinto tutti quelli che hanno visto il suo film a seguirlo nella sua avventura che ha oggi il suo lieto fine consacrandosi alla distribuzione nazionale. E questo, a mio parere, è già un miracolo.
Prima che il film giungesse a tutti noi, andai a vederlo nell'unico cinema della mia città che lo aveva in programma: ad assistere a L'Uomo Fiammifero c'eravamo soltanto io e il mio fidanzato. Solo noi, unici avventurieri, visionari sognatori della periferia romana. Nella piccola e moderna sala non c'era nessun altro, o almeno così credevamo perchè all'improvviso la sala si popolò di personaggi che ci parvero subito familiari: l'Uomo fiammifero, Don Pietro, Simone, Giulio Buio sono come amici di vecchia data che aspettavano solo di rincontrarci. Vedere questo film è come riaprire da adulti la cesta dei vecchi giocattoli e provare la generosa sensazione di aver riscoperto una terra perduta.
Ne L'Uomo fiammifero realtà e sogno si impastano come uova e farina e il risultato è la cosa più dolce che abbiate assaggiato, un dolce che sa di infanzia e si mangia con gli occhi e con le dita.
L'uomo fiammifero ti sorprende con una risata mentre sei sul punto di piangere. E' quel raro genere di film che si può vedere e sentire, pensare ma anche toccare e annusare, e senza neanche il 4D. Questo è il piccolo miracolo della fantasia, il secondo miracolo de L'Uomo Fiammifero.
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cauia
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mercoledì 11 agosto 2010
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magia
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L'estate, il passaggio dall'infanzia all'età adulta, il primo amore, il lutto per una madre persa troppo presto, un padre amorevolmente violento il tutto circondato da meravigliosi amici immaginari un maiale con le ali e da un perfido gallo reale. Scorrazzare per la campagna esendosi conquistato la libertà con sotterfugi ed astuzie accompagnato da una polaroid per fotografare un sogno : L' Uomo Fiammifero.
Non perdete questo film, è un'opera bella e rara.
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