L'uomo che verrà

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Un film di Giorgio Diritti. Con Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Claudio Casadio, Greta Zuccheri Montanari, Stefano Bicocchi.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 117 min. - Italia 2009. - Mikado Film uscita venerdì 22 gennaio 2010. MYMONETRO L'uomo che verrà * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
filmicus lunedì 15 febbraio 2010
signore,tu hai visto,non tacere (sal 34,22) Valutazione 5 stelle su cinque
92%
No
8%

L'uomo che verrà è un'opera di grande valore.La padronanza della tecnica e del linguaggio cinemetografico,anche con capacità innovative, pongono Diritti nel novero dei migliori registi italiani. Con la forza che può scaturire solo da un discorso autentico ripropone alla nostra memoria ed alla nostra coscienza uno dei più tragici fatti della seconda guerra mondiale sul suolo italiano: l'eccidio di Monte Sole,che tutti conosciamo con il nome di Marzabotto. La riproposizione avviene con una grande intuizione: a raccontare sono gli occhi e non le parole della giovanissima testimone,bimba di sette anni,che da tempo ha perso la capacità di parlare a causa della morte,sotto i suoi occhi, del fratellino. [+]

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ucciolibero sabato 13 febbraio 2010
la vita contro la stupidità della guerra. Valutazione 4 stelle su cinque
89%
No
11%

Il film è fatto molto bene, ben strutturato, con attori "autentici" ma con facce ed espressioni "tipicamente contadine", che danno all'opera un tratto di "veridicità" talmente forte da sfiorare, a tratti, il documentario storico. La protagonista è una bambina con un carattere deciso e ribelle che, a causa di uno shock, ha perso l'uso della voce, saranno perciò i suoi occhi e le sue gambe magre a condurre lo spettatore attraverso il film, e così seguiremo il dialetto (sottotitolato) degli altri protagonisti, ma anche il parlato tedesco senza traduzione, e ci immergeremo, pian piano, nel suo mondo (muto, appunto, come siamo noi al cinema). Dritti rappresenta la vicenda in modo asciutto, senza cedere alla retorica della guerra ma neppure a quella del mondo contadino, il mondo che il regista ci mostra è duro, senza sconti, senza vincitori, e la storia che ci racconta non vuole essere una storia "epica" ma una storia di guerra. [+]

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domenico a martedì 9 febbraio 2010
l'orrore visto con gli occhi di una bambina Valutazione 0 stelle su cinque
76%
No
24%

Sulla scia del miglior Olmi, del migliore dei film dei fratelli Taviani ed è un film che meriterebbe la corsa agli Oscar.  l film ci racconta la guerra, l’orrore di un esercito occupante (in questo caso nazista), ma anche la fame contadina, la paura dei bimbi e degli adulti per una violenza incomprensibile e incontrollata; ci racconta di facce pulite e giovani che prive di coscienza e di moralità si possono macchiare di crimini innominabili con la stessa leggerezza di un branco sbandato ma in divisa.  Questo modo di raccontare un “piccolo” fatto di cronaca di guerra lo hanno provato a fare in tanti, in pochi riuscendoci veramente, i fratelli Taviani e Montaldo in Italia e Malick, Fuller, Eastwood negli Stati Uniti, Kon Ichikawa e Tanovic per citarne altri. [+]

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apache lunedì 8 febbraio 2010
essenzialmente bello Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

Fluido, controverso, in linea generale un ottimo film

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roberto simeoni martedì 2 febbraio 2010
un nuovo grande autore del cinema italiano Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%


I titoli di coda scorrono fino alla fine e tu non ti alzi, stai lì seduto fino a quando le luci della sala si accendono e cominciano ad entrare gli spettatori della proiezione successiva. Quando succede questo vuol dire che il film ti ha catturato completamente. Giorgio Diritti al suo secondo film si rivela autore cinematografico di livello internazionale. Forse non è bello fare paragoni, ma il tema trattato nel film è così difficile, che poche sono le pellicole che ti possono venire in mente: a me "L'uomo che verrà" ha subito ricordato "il pianista" di Polanski. Come in quel film l'orrore era visto attraverso gli occhi del protagonista che alla fine riusciva a salvare se stesso e la sua musica, così nella tragedia di Marzabotto la piccola Martina è testimone ed eroina riuscendo a salvare se stessa e la vita del neonato fratellino. [+]

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angelo48 martedì 2 febbraio 2010
un raggio di luce dall'orrore della guerra Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Dopo l'ottima prova de "Il vento fa il suo giro", Diritti conferma in pieno le qualità che lo avvicinano al maestro Ermanno Olmi. La ricostruzione dell'eccidio di Marzabotto tocca il cuore di ogni animo dotato di un minimo di sensibilità, senza mai cadere nella retorica della spettacolarizzazione o di un vuoto sentimentalismo. Diritti bypassa questi ostacoli con grande maestria e firma un'opera capace di far riflettere sulla multiforme natura dell'uomo. Una possibilità di riscatto dalle atrocità subite e quindi di speranza per il futuro è adombrata nella mirabile scena finale in cui la piccola Martina (un volto la cui estatica, semplice, espressiva bellezza non si potrà facilmente dimenticare) riacquista l'uso della parola per intonare una ninna nanna al fratellino ("L'uomo che verrà") strappato all'eccidio. [+]

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michi1959 martedì 2 febbraio 2010
straordinario Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

La cosa più geniale di questo film è il filo di speranza legato alla vita tenuto dalla bambina (di una bravura commovente), in contrapposizione alla bestialità e alla morte.

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catia p. lunedì 1 febbraio 2010
per non dimenticare Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Questo film, particolarmente bello, parla della Storia, quella che pochi di noi conoscono davvero, mentre i più ne hanno a malapena un vago ricordo o ne hanno solo sentito parlare. La Storia di un'Italia in cui affondiamo le radici senza neanche saperlo. La Storia che non si può cambiare. La Storia che si può e si deve raccontare, ma su cui piangere sarà inutile, perché la Storia quella è e quella rimane. Attoniti spettatori la staremo a guardare, in buona parte attraverso gli occhi di una bambina (straordinaria e meravigliosa l'esordiente Greta Zuccheri Montanari) che per scelta resta muta di fronte alle tragedie della vita. Ce l'hanno insegnato i nostri nonni (o bisnonni), per chi ha avuto la fortuna di starli a sentire, che stare al mondo è anche fatica e dolore, ma non serve sprecarci sopra tante parole, serve solo continuare a vivere. [+]

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chiarialessandro lunedì 1 febbraio 2010
“diritti” di nome e di fatto ....... Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

i suoi film vanno “diritti” al cuore, al punto da scatenare un amore viscerale ed incontrollabile; forse quello stesso amore che pervade buona parte della pellicola, che fa da elegiaco contraltare all’odio con cui i partigiani si comportavano talvolta con i tedeschi e a quello con cui i tedeschi si comportavano quasi sempre con tutti, che ammanta la natura di un’aria fatata e misteriosa (quasi come se facesse parte della stessa essenza umana), che avviluppa i rapporti interpersonali di una famiglia talmente grande da accettare di aiutare anche gli estranei, che ci accompagna verso un tenerissimo finale in cui (se mai ce ne fosse stato bisogno) si esplicita inequivocabilmente il significato del titolo ed esplodono la meraviglia del futuro, della speranza e della rinascita, che potrebbe portarci a comprendere la magica alchimia grazie alla quale il regista è riuscito a far “parlare” con degli splendidi ed intensi primi piani non solo i volti degli attori professionisti ma (andando controcorrente) anche quelli presi dai campi e dalle strade. [+]

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jordan domenica 31 gennaio 2010
che bel film! Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%


Un magnifico film,una pellicola stupenda che fa sorridere,piangere e meditare lo spettatore,trattando di questa strage realmente accaduta sulle colline bolognesi con grande maestria ed intelligenza....il cinema italiano è vivo!Consiglio a tutti di andarlo a vedere.

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