L'uomo che verrà |
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Un film di Giorgio Diritti.
Con Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Claudio Casadio, Greta Zuccheri Montanari, Stefano Bicocchi.
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Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 117 min.
- Italia 2009.
- Mikado Film
uscita venerdì 22 gennaio 2010.
MYMONETRO
L'uomo che verrà ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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La vita contro la stupidità della guerra.
di UccioliberoFeedback: |
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sabato 13 febbraio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è fatto molto bene, ben strutturato, con attori "autentici" ma con facce ed espressioni "tipicamente contadine", che danno all'opera un tratto di "veridicità" talmente forte da sfiorare, a tratti, il documentario storico. La protagonista è una bambina con un carattere deciso e ribelle che, a causa di uno shock, ha perso l'uso della voce, saranno perciò i suoi occhi e le sue gambe magre a condurre lo spettatore attraverso il film, e così seguiremo il dialetto (sottotitolato) degli altri protagonisti, ma anche il parlato tedesco senza traduzione, e ci immergeremo, pian piano, nel suo mondo (muto, appunto, come siamo noi al cinema). Dritti rappresenta la vicenda in modo asciutto, senza cedere alla retorica della guerra ma neppure a quella del mondo contadino, il mondo che il regista ci mostra è duro, senza sconti, senza vincitori, e la storia che ci racconta non vuole essere una storia "epica" ma una storia di guerra. L'occupazione nazista non è mai angosciante (anche se è sempre presente e violenta), i partigiani non sono gli eroi buoni senza macchia e senza paura, e gli accadimenti che si susseguono non hanno un legame definito, cioè non sono legati necessariamente da un rapporto di causa-effetto. Dritti prende atto della situazione quasi senza prendere posizione, quasi senza parteggiare, (di qui alcune aspre critiche) mostrando solo sgomento e rabbia per la violenza della guerra e la stupidità degli uomini L'eccidio di Marzabotto viene raccontato senza enfasi, ma senza risparmiare nulla allo spettatore, e i morti (tutti i morti, anche quelli tedeschi) vengono vissuti come una ferita che non si rimargina. Spetterà alla piccola Martina il compito di condurci fuori dalla guerra e dalle cattiverie degli uomini, sarà lei a salvare l'uomo che verrà e, in definitiva, a salvare tutti noi.
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