genny
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domenica 16 novembre 2008
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un cinema per chi ama i flashback
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La cosa che più mi colpisce è la regia.
Per tutto il primo tempo la regia ti porta in sovrapposizioni tra passato e presente.
Solo nel secondo tempo capisci il legame tra i vari protagonisti della pellicola.
Trovo che la regia sia ottima!
Quanto alla trama... secondo me è un film che cattura proprio chi ama un film introspettivo con poca descrizione e tanta narrazione.
Non è un prodotto lento, penoso, con lunghe pause... arrivi a capire la psicologia dei personaggi attraverso il narrato, il loro vissuto, gli eventi... per me promosso a pieni voti!
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w
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venerdì 14 novembre 2008
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da vedere
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Molto bello e avvincente...da vedere...
bravi gli attori
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everbigod81
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venerdì 14 novembre 2008
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amore e dolore...cerchio catartico
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Guillermo Arriaga nella prima opera da regista ci regala un gioiello e si conferma come grande sceneggiatore dallo sguardo impietoso e sensibile.
The Burning Plain è un film sull'amore e sul dolore. Un film che ci porta dentro una storia in cui la sofferenza la fa da padrone. Charlize Theron , Jennifer Lawrence e Kim Basinger riescono con i loro meravigliosi occhi pieni di lacrime, che non riescono a far uscire,a regalarci momenti di vera poesia.
Una roulotte brucia con dentro gli amanti. Una donna sola circondata da un ambiente grigio e una natura che sembra abbracciare il suo dolore. Una donna matura che ha superato il cancro e trovato l'amore fuori dalla porta di casa. Una ragazza che deve superare la perdita di una madre che tradiva la propria famiglia con le bugie.
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Guillermo Arriaga nella prima opera da regista ci regala un gioiello e si conferma come grande sceneggiatore dallo sguardo impietoso e sensibile.
The Burning Plain è un film sull'amore e sul dolore. Un film che ci porta dentro una storia in cui la sofferenza la fa da padrone. Charlize Theron , Jennifer Lawrence e Kim Basinger riescono con i loro meravigliosi occhi pieni di lacrime, che non riescono a far uscire,a regalarci momenti di vera poesia.
Una roulotte brucia con dentro gli amanti. Una donna sola circondata da un ambiente grigio e una natura che sembra abbracciare il suo dolore. Una donna matura che ha superato il cancro e trovato l'amore fuori dalla porta di casa. Una ragazza che deve superare la perdita di una madre che tradiva la propria famiglia con le bugie. Generazioni di donne che soffrono in un circolo vizioso che sembra non spezzarsi. Qualcuno dovrà prima o poi interromperlo.
Tutti i personaggi del film sono attraversati dal dolore e mostrano le ferite di queste lotte con la vita, ma trovano il modo di superare tutto grazie all'amore e al perdono. Guardando il film non si ha subito la percezione chiara di come dovrà essere ricomposto il puzzle, ma Arriaga è bravo a fornirci nel momento giusto un indizio o un dettaglio che collega tutte le vicende. Il dolore unisce tutti in un momento di catarsi profondo. Purifica da tutti i mali accompagnato da una buona musica e paesaggi dove regnano i contrasti tra grigio e rosso, tra acqua e fuoco.
Il fuoco la fa da padrone dall'inizio del film fino alla fine. E' il fuoco che arde dentro ognuno dei personaggi del film, dentro ognuno di noi. E' il fuoco che divora la passione (vedi la roulotte). E' il fuoco che brucia quando sta per nascere un amore.
Insomma , per farla breve, The Burning Plain è un melodramma coi fiocchi consigliato vivamente a chi ama rigenerarsi attraverso il pianto, sconsigliato a chi non ha voglia di risolvere il rompicapo della vita.
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gloria
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giovedì 13 novembre 2008
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film d'impatto ma...
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film di notevole impatto emotivo ma se dipaniamo la vicenda secondo l'ordine cronologico ne viene fuori un melodramma a forti tinte... comunque buona la recitazione
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m-elena
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giovedì 13 novembre 2008
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dopo tanto un bel film
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complimenti!!!mi e' piaciuto molto dall'inizio alla fine...potevano x ro farli vedere santiago e silvia alla fine!!!cmq nieste male charlize come sempre ha fatto centro!!!
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paride86
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mercoledì 12 novembre 2008
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intenso
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Mi ha molto commosso questo film, che si perde nello spazio e nel tempo della storia che racconta. La trama è piuttosto complessa, ma ad un certo punto diventa prevedibile ciò che sta per accadere; tutti gli interpreti sono stati piuttosto bravi, ma dalla Theron mi sarei aspettato di più. Nonostante questi difetti "The burning plain" mi ha molto coinvolto, sia nella narrazione, pacata e disordinata, che a livello visivo, per la diversità dei paesaggi e delle ambientazioni che ben si adatta all'introspezione psicologica dei personaggi.
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cellulina
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martedì 11 novembre 2008
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...
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intenso, profondo, umano... storia inverosimile o simile, troppo simile alle mille che ogni giorno vediamo, sentiamo, osserviamo più o meno attentamente...
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eddy
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martedì 11 novembre 2008
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aiuto dov'è l'uscita
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Aridateme li sordi. Ma come si fa a mandare una scemenza simile a Venezia?
Critici prezzolati? ma? forse? O anche loro tengono famiglia?
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paolo t.
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martedì 11 novembre 2008
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una storia di fuoco e solitudine
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Un film intenso fino ad essere bruciante. Una storia di fiamme - quelle dell'inferno che gli adulti augurano continuamente ai ragazzini, e a cui li condannano per la vita intera.
Inferno di solitudini: quello di Kim Basinger che il marito non trova più attraente, quello del suo amante disprezzato dalla moglie, quello dei ragazzini lasciati sempre soli da madri assenti, quello della figlia di Sylvia (Charlize Theron, che è anche tra i produttori), abbandonata dalla madre, e infine quello di CT, sola con la sua colpa inconfessabile, così immersa nel suo inferno personale da non sentire nemmeno il bruciore delle fiamme.
Ma anche film intenso di rapporti veri e forti tra tutti i personaggi, che amano ed odiano senza fingere, senza giocare, senza il gusto della seduzione o del gioco delle parti.
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Un film intenso fino ad essere bruciante. Una storia di fiamme - quelle dell'inferno che gli adulti augurano continuamente ai ragazzini, e a cui li condannano per la vita intera.
Inferno di solitudini: quello di Kim Basinger che il marito non trova più attraente, quello del suo amante disprezzato dalla moglie, quello dei ragazzini lasciati sempre soli da madri assenti, quello della figlia di Sylvia (Charlize Theron, che è anche tra i produttori), abbandonata dalla madre, e infine quello di CT, sola con la sua colpa inconfessabile, così immersa nel suo inferno personale da non sentire nemmeno il bruciore delle fiamme.
Ma anche film intenso di rapporti veri e forti tra tutti i personaggi, che amano ed odiano senza fingere, senza giocare, senza il gusto della seduzione o del gioco delle parti. L'interpretazione forte di tutti gli attori, e in particolare delle due star, è ingrediente essenziale di una storia dalle forti colorature cattoliche - di un cattolicesimo molto latino-americano, non conciliante, solo fatto di dolore e di lontani, possibili riscatti dopo aver attraversato ogni sorta di avversità.
Film di confine: quello fisico che divide Stati Uniti e Messico, ma anche quello etnico e linguistico che divide in ogni fase del racconto gli uni dagli altri, con l'incontro possibile solo nella prateria che è zona franca circondata da confini lontani. Un luogo tranquillo, isola di incontro, serenità ed espiazione.
La tecnica del flashback, che avevamo già visto in tutti i film sceneggiati da Arriaga, è meno estrema del solito. Più leggibile, più facilmente risolta già a metà film, crea un ritmo irresistibile, che rende dolorosa l'interruzione del primo tempo. Ritmo inesorabile, come il destino a cui le protagoniste vanno incontro inconsapevolmente (Kim Basinger), o con insistita consapevolezza (Charlize Theron).
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teo
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lunedì 10 novembre 2008
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imbarazzante
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quando si esagera con il melodramma finisce che la gente ride..quando non dovrebbe.
Il film e' lento e noioso, troppa tristezza gratuita e sopratutto e' troppo inverosimile.
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