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valiiii!!!!!!
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mercoledì 21 maggio 2008
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bellissimo!!!!!
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ho visto ieri sera questo film e devo dire che ne sono rimasta contenta.Proprio un film stupendo!!!Fa capire come le donne venivano trattate solo ed esclusivamente per portare piacere e fare figli...come sono cambiate ad oggi le cose!Il re è un emerito stronzo!!!!Può essere bono(nel film)ma stronzo nell anima!! POvere sorelle Bolena...mi ha coinvolto tantissimo qsta storia e ancora mi devo riprendere dall'esecuzione del fratello che poverino era l'unico ke nn c'entrava niente...!!!!Bravissimi gli attori e il regista cmq!Ottime le scenografie e i costumi!!
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giuseppe di pozzuoli
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martedì 20 maggio 2008
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giuseppe di napoli
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Ho visto questo film e lo ho apprezzato davvero tanto , bellissima la ricostruzione storica dei costumi e soprattutto le location , bravissima natalie portman , finalmente distaccata dal ruolo di star wars e l'abbiamo vista in una parte seria ...
Però solo un'unica cosa da obiettare il doppiaggio non mi e piaciuto più di tanto , ma nel film ci sono vari colpi di scena che non stanca mai visivamente ...
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alice
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lunedì 19 maggio 2008
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come rovinare un libro
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Mi aspettavo il mondo da questo film,ma sono rimasta delusissima!
La trama del libro è stata sballata,alcuni personaggi compaiono nei momenti sbagliati,personalità distorte(La madre di Anne e Mary non era così premurosa nei loro confronti ed Enrico VII non era così pappamolle).
Peccato però,perchè il romanzo è veramente bello.Forse è questo che mi ha deluso molto;leggerlo prima di vedere il film ha pregiudicato il mio giudizio.
Se non l'avessi fatto,mi sarebbe piaciuto.
Del film salvo la Portman,bravissima e azzeccata nella parte di Anna Bolena.
Mi consolerò leggendo il libro!:)
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michela
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domenica 18 maggio 2008
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due vittime, anzi quattro
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Sono totalmente d'accordo con Maryluu sulla figura di George Boleyn, una vittima innocente stritolato da questa storia. Da molti anni sono un'appassionata del periodo Tudor, e ho letto anche alcuni romanzi sull'argomento. Maginfico quello di Margareth George, "Il re e il suo giullare", e così pure "Il diario segreto di Anna Bolena" di Robin Maxwell, dove la figura di Giorgio Bolena assume un contorno più preciso. Egli fu vittima dell'odio della moglie, (non bisogna dimenticare che la povera ragazza fu sposata a lui per forza, e lasciata in un angolo mentre egli si dedicava alla vita brillante accanto alle sorelle) che lo accusò di incesto, avendo saputo da Anna che il re era diventato impotente (cosa che valse a quest'ultima l'accusa di stregoneria).
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Sono totalmente d'accordo con Maryluu sulla figura di George Boleyn, una vittima innocente stritolato da questa storia. Da molti anni sono un'appassionata del periodo Tudor, e ho letto anche alcuni romanzi sull'argomento. Maginfico quello di Margareth George, "Il re e il suo giullare", e così pure "Il diario segreto di Anna Bolena" di Robin Maxwell, dove la figura di Giorgio Bolena assume un contorno più preciso. Egli fu vittima dell'odio della moglie, (non bisogna dimenticare che la povera ragazza fu sposata a lui per forza, e lasciata in un angolo mentre egli si dedicava alla vita brillante accanto alle sorelle) che lo accusò di incesto, avendo saputo da Anna che il re era diventato impotente (cosa che valse a quest'ultima l'accusa di stregoneria). Altra vittima dalla sorte molto triste, fu Caterina d'Aragona la regina detronizzata. Ma prima di tutto furono vittime le due sorelle Bolena, sacrificate all'ambizione del padre e dello zio, il duca di Norfolk il cui nome (e quello dei suoi discendenti) rimase un emblema di miserabile tradimento dei legami familiari.
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andreina
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domenica 18 maggio 2008
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un film che ti prende
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è un film che non vedevo da tempo, parlo del genere che piace a me. ricco di intrecci e appassionante...a chi piace il genere drammatico-passionale-storico corra a vederlo!!!
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milena
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sabato 17 maggio 2008
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film intrigante
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"l'altra donna del re'è un film digrande impatto emotivo e molto scenografico per i costumi e il fascino dei personaggi.Trama triste e malinconica se si pensa alla mancanza di libertà soprattutto per quanto riguarda le donne indotte a fare cose abominevoli,contro la propria volontà,e se si pensa a quali ignobili vie portasse la brama di potere e di prestigio sociale.Il finale suscita una grande pena....un film da vedere!
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lafcadio
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sabato 17 maggio 2008
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meglio il vecchi stile
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Ho visto questo film e l’ho apprezzato unicamente come affresco della prima metà del VI° secolo (1500). Ho apprezzato i costumi sfarzosi, i paesaggi, la ricostruzione d’ambiente che ho trovato davvero interessante. Ma questo è il minimo per una pellicola che pretende di ricostruire avvenimenti storici. Ad esempio, dare a Enrico VIII la fisionomia di Eric Bana (il re era grassoccio) e farne quasi una figura da palestra mi sembra improprio. E’ anche vero che non si possono realizzare film storici, che si rivolgono quindi ad un grande pubblico, senza farcirli con figure coinvolgenti sotto l’aspetto fisico, non disdegnando anche una componente di sentimentalismo. E nella Storia questo sentimentalismo, proprio nel caso di Enrico VIII, non c’era (ma neanche l’ombra).
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Ho visto questo film e l’ho apprezzato unicamente come affresco della prima metà del VI° secolo (1500). Ho apprezzato i costumi sfarzosi, i paesaggi, la ricostruzione d’ambiente che ho trovato davvero interessante. Ma questo è il minimo per una pellicola che pretende di ricostruire avvenimenti storici. Ad esempio, dare a Enrico VIII la fisionomia di Eric Bana (il re era grassoccio) e farne quasi una figura da palestra mi sembra improprio. E’ anche vero che non si possono realizzare film storici, che si rivolgono quindi ad un grande pubblico, senza farcirli con figure coinvolgenti sotto l’aspetto fisico, non disdegnando anche una componente di sentimentalismo. E nella Storia questo sentimentalismo, proprio nel caso di Enrico VIII, non c’era (ma neanche l’ombra). Egli aveva sposato, forzando la mano a Giulio II che non voleva concedere la dispensa (Caterina d’Aragona era vedova di suo fratello) per questo matrimonio e questa è stato l’inizio di quella rottura con la chiesa Romana che si concretizzerà col successivo Papa Clemente VII e quindi della chiesa Anglicana. E’ stato un matrimonio di interesse, un matrimonio di Stato. Tornando alla pellicola, il regista Justin Chadwick inizia il il suo racconto dal fatto che, non riuscendo Caterina a dare un erede maschio al sovrano, non rientrava più nelle grazie di quest’ultimo. Cogliendo questo sintomo Sir Thomas Boleyn (Bolena per noi italiani) invita Enrico VIII nella sua tenuta per una battuta di caccia (questo il pretesto), ma il vero scopo è quello di fargli conoscere sua figlia Anna; invece gli occhi del monarca cadono sulla sorella Mary. La prima, biondina, dolce e semplice: una ragazza senza pretese; l’altra, arcigna e spietata, una arrampicatrice sociale che tenta di placare la sua brama seducendo il sovrano coi suoi rifiuti. Sarà il ritorno da un soggiorno in Francia che, agli occhi di Enrico VIII, farà vedere Anna come trasfigurata rispetto a quando l’aveva vista la prima volta e la sua scelta era ricaduta sulla sorella di lei. Tornando alla vera Storia, per sposare Anna il re mette in cattiva luce Caterina premendo sulla incapacità della consorte di dargli un erede maschio. Ne fa una ragion si Stato con l’aiuto di Lord Cromwell che, operando sul Parlamento, già diviso tra cattolici e protestanti, ne guidò il malumore verso il casato Aragonese; non solo, ma lo manovrò verso la rottura con Roma. Infatti, il pontefice, in base a questi eventi scomunicò Enrico VIII. Il Parlamento, concretizzando le mire di Enrico VIII e di Cromwell, promulgò nuove Leggi, compresa la frattura con Roma: la Chiesa fu impossibilitata ad emettere regole senza il consenso del re. Il matrimonio con Anna darà luce, tra gli aborti subiti e i feti nati morti, ad Elisabetta che regnerà poi per lungo tempo e da cui prenderà nome il periodo detto “elisabettiano”(Shakespeare gli sarà contemporaneo). Ma anche lei perderà i favori del re. Enrico VIII metterà gli occhi su Jane Seymour e sarà quindi la volta di Anna a venir messa in cattiva luce. Con l’aiuto di Cromwell farà arrestare Anna con l’accusa di avere usato la stregoneria per farsi sposare, di avere avuto rapporti adulterini e di incesto col fratello. Anna sarà decapitata e il suo matrimonio annullato prima dell’esecuzione. Tornando alla pellicola, questa sottolinea bene i vizi della corte e dei regnanti. Invece risulta piatta la figura di Anna Bolena, mi è sembrato di vedere un personaggio da telenovela piuttosto che una donna con un forte carattere, intelligente e arguta. Del resto Justin Chadwick viene dalla regia televisiva e l’esperienza del cinema eredita questo bagaglio. Anna e Maria Bolena mi sono sembrate due veline in competizione per conquistare il sovrano, un Enrico Tudor più come veicolo di status-symbol che come vero oggetto di desiderio. Del resto, la pretesa di raccontare la grande Storia con lo stile che il Regista, secondo il mio punto di vista, ha adottato, ossia da gossip, implica il rischio di banalizzare il tutto; certo, rendendo anche i film di genere, in questo caso elisabettiani – dal nome della figlia di Anna Bolena -, meno noiosi per il grande pubblico. Se paragonato al film “Anna dei mille giorni” –tanti sono stati i suoi giorni da regina – del 1969 dove Enrico VIII era interpretato da Richard Burton, si rimpiangerà un vecchio stile che, per quanto di maniera, era sicuramente contraddistinto da buon gusto, se non altro nella selezione degli attori. Sinceramente, per quanto mi riguarda, risulta più credibile R. Burton nelle vesti di Enrico Tudor rispetto ad un Eric Bana che pare uscito da un fotoromanzo vecchio stile.
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lafcadio
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giovedì 15 maggio 2008
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meglio il vecchio stile
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Ho visto questo film e l’ho apprezzato unicamente come affresco della prima metà del VI° secolo (1500). Ho apprezzato i costumi sfarzosi, i paesaggi, la ricostruzione d’ambiente che ho trovato davvero interessante. Ma questo è il minimo per una pellicola che pretende di ricostruire avvenimenti storici. Ad esempio, dare a Enrico VIII la fisionomia di Eric Bana (il re era grassoccio) e farne quasi una figura da palestra mi sembra improprio. E’ anche vero che non si possono realizzare film storici, che si rivolgono quindi ad un grande pubblico, senza farcirli con figure coinvolgenti sotto l’aspetto fisico, non disdegnando anche una componente di sentimentalismo. E nella Storia questo sentimentalismo, proprio nel caso di Enrico VIII, non c’era (ma neanche l’ombra).
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Ho visto questo film e l’ho apprezzato unicamente come affresco della prima metà del VI° secolo (1500). Ho apprezzato i costumi sfarzosi, i paesaggi, la ricostruzione d’ambiente che ho trovato davvero interessante. Ma questo è il minimo per una pellicola che pretende di ricostruire avvenimenti storici. Ad esempio, dare a Enrico VIII la fisionomia di Eric Bana (il re era grassoccio) e farne quasi una figura da palestra mi sembra improprio. E’ anche vero che non si possono realizzare film storici, che si rivolgono quindi ad un grande pubblico, senza farcirli con figure coinvolgenti sotto l’aspetto fisico, non disdegnando anche una componente di sentimentalismo. E nella Storia questo sentimentalismo, proprio nel caso di Enrico VIII, non c’era (ma neanche l’ombra). Egli aveva sposato, forzando la mano a Giulio II che non voleva concedere la dispensa (Caterina d’Aragona era vedova di suo fratello) per questo matrimonio e questa è stato l’inizio di quella rottura con la chiesa Romana che si concretizzerà col successivo Papa Clemente VII e quindi della chiesa Anglicana. E’ stato un matrimonio di interesse, un matrimonio di Stato. Tornando alla pellicola, il regista Justin Chadwick inizia il il suo racconto dal fatto che, non riuscendo Caterina a dare un erede maschio al sovrano, non rientrava più nelle grazie di quest’ultimo. Cogliendo questo sintomo Sir Thomas Boleyn (Bolena per noi italiani) invita Enrico VIII nella sua tenuta per una battuta di caccia (questo il pretesto), ma il vero scopo è quello di fargli conoscere sua figlia Anna; invece gli occhi del monarca cadono sulla sorella Mary. La prima, biondina, dolce e semplice: una ragazza senza pretese; l’altra, arcigna e spietata, una arrampicatrice sociale che tenta di placare la sua brama seducendo il sovrano coi suoi rifiuti. Sarà il ritorno da un soggiorno in Francia che, agli occhi di Enrico VIII, farà vedere Anna come trasfigurata rispetto a quando l’aveva vista la prima volta e la sua scelta era ricaduta sulla sorella di lei. Tornando alla vera Storia, per sposare Anna il re, mediante i traffici del suo consigliere Lord Cromwell, che agì sul Parlamento, diviso tra cattolici e protestanti, al fine di influenzarlo e manovrarlo verso la rottura con Roma. Infatti, il pontefice, in base a questi eventi scomunicò Enrico VIII. Il Parlamento promulgò nuove Leggi, compresa la frattura con Roma e l’impossibilità della Chiesa di emettere regole senza il consenso del re. Il matrimonio con Anna darà luce, tra gli aborti e i nati morti, a Elisabetta che regnerà poi per lungo tempo e da cui prenderà nome il periodo detto “elisabettiano”(Shakespeare gli sarà contemporaneo). Ma anche lei perderà i favori del re. Enrico VIII metterà gli occhi su Jane Seymour. Con l’aiuto di Cromwell farà arrestare Anna con l’accusa di avere usato la stregoneria per farsi sposare, di avere avuto rapporti adulterini e di incesto col fratello. Anna sarà decapitata e il suo matrimonio annullato prima dell’esecuzione. Tornando alla pellicola, questa sottolinea bene i vizi della corte e dei regnanti. Invece risulta piatta la figura di Anna Bolena, mi è sembrato di vedere un personaggio da telenovela piuttosto che una donna con un forte carattere, intelligente e arguta. Del resto Justin Chadwick viene dalla regia televisiva e l’esperienza del cinema eredita questo bagaglio. Anna e Maria Bolena mi sono sembrate due veline in competizione per conquistare il sovrano, un Enrico Tudor più come veicolo di status-symbol che come vero oggetto di desiderio. Del resto, la pretesa di raccontare la grande Storia con lo stile che il Regista, secondo il mio punto di vista, ha adottato, ossia da gossip, implica il rischio di banalizzare il tutto; certo, rendendo anche i film di genere, in questo caso elisabettiani – dal nome della figlia di Anna Bolena -, meno noiosi per il grande pubblico. Se paragonato al film “Anna dei mille giorni” –tanti sono stati i suoi giorni da regina – del 1969 dove Enrico VIII era interpretato da Richard Burton, si rimpiangerà un vecchio stile che, per quanto di maniera, era sicuramente contraddistinto da buon gusto, se non altro nella selezione degli attori. Sinceramente, per quanto mi riguarda, risulta più credibile R. Burton nelle vesti di Enrico Tudor rispetto ad un Eric Bana che pare uscito da un fotoromanzo vecchio stile.
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pukka 86
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mercoledì 14 maggio 2008
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la potenza di una donna
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Ho atteso l'uscita di questo film,in quanto appasionata di film in costume e devo dire che ne è valsa la pena.
I costumi sono fantastici....non credo ci sia altro da dire.
Riguardo alla storia dimostra come la potenza e il fascino di una donna possano condurre un uomo, nel caso sudetto un re, a comettere errori madornali.
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okkiblu84
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lunedì 12 maggio 2008
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un film drammatico
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E' un film bellissimo non vedo l'ora che esca in dvd. Vorrei rivederlo di nuovo miglioni di volte. storia intrigante ma allo stesso tempo romantica e appassionante. D'altronde tutte le donne fanno a gara per prendersi il boccone migliore.
[+] a occhi meravigliosi
(di topazio)
[ - ] a occhi meravigliosi
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