domenico argondizzo
|
venerdì 13 marzo 2009
|
chi è lucia?
|
|
|
|
Chi è Lucia? Questa è la domanda che mi continua a ronzare in testa a distanza di ore dalla visione di Galantuomini. È la stessa domanda che Ignazio le rivolge nel momento in cui i due si rivelano reciprocamente, e senza infingimenti, per quello che sono anche: un giudice ed una criminale. Ma mentre Ignazio vive una vita in cui i suoi doppi possono convivere più o meno bene per la sua salute psicologica, i doppi di Lucia sono, pur se sostenibili emotivamente, assai meno conciliabili dal punto di vista etico e sociale. Brava è la Finocchiaro a saper rendere questa vita scissa tra l’affascinante e sfortunata donna che Ignazio ritrova al suo ritorno, e la decisa e determinata (anche se non eccessivamente crudele) capo mafia, che molto assomiglia, dal punto di vista caratteriale, alla bambina dei ricordi di Ignazio.
[+]
Chi è Lucia? Questa è la domanda che mi continua a ronzare in testa a distanza di ore dalla visione di Galantuomini. È la stessa domanda che Ignazio le rivolge nel momento in cui i due si rivelano reciprocamente, e senza infingimenti, per quello che sono anche: un giudice ed una criminale. Ma mentre Ignazio vive una vita in cui i suoi doppi possono convivere più o meno bene per la sua salute psicologica, i doppi di Lucia sono, pur se sostenibili emotivamente, assai meno conciliabili dal punto di vista etico e sociale. Brava è la Finocchiaro a saper rendere questa vita scissa tra l’affascinante e sfortunata donna che Ignazio ritrova al suo ritorno, e la decisa e determinata (anche se non eccessivamente crudele) capo mafia, che molto assomiglia, dal punto di vista caratteriale, alla bambina dei ricordi di Ignazio.
Bella l’ambientazione, crudo il finale: ma è stato l’unico finale credibile dal punto di vista umano e stilisticamente pulito dal punto di vista della sceneggiatura. Dato il tema trattato, non sarebbe stato credibile un pentimento, e sarebbe stata una contorsione (con contaminazione dei generi da parte del co-sceneggiatore Winspeare) sviluppare l’idea della fuga romantica, che pure Ignazio pare accarezzare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a domenico argondizzo »
[ - ] lascia un commento a domenico argondizzo »
|
|
d'accordo? |
|
cinefila
|
giovedì 20 gennaio 2011
|
la malavita e la legge..
|
|
|
|
La malavita e la legge si incontrano e si mescolano in questo film ben riuscito. La passione sovrasta ogni ragione.
Il magistrato Gifuni, rientrato nel suo assolato Salento, incontra l'amica di sempre, della quale forse è stato sempre innamorato, quella che ora, con un figlio da crescere, è il boss che controlla il traffico d'armi. La bravissima Donatella Finocchiaro dà vita ad una interpretazione ottima, degna di David e Nastri: il suo personaggio è forte, deciso, cinico e spietato. Riuscirà il magistrato col suo amore a redimere la giovane Lucia?
Film da vedere, assolutamente!
|
|
[+] lascia un commento a cinefila »
[ - ] lascia un commento a cinefila »
|
|
d'accordo? |
|
alice
|
domenica 30 novembre 2008
|
winspeare e le donne
|
|
|
|
Cosa mi è piaciuto del film:
Il fatto che il regista racconti una storia che fa riflettere!
L'estrema bravura dell'attrice protagonista:
grazie alla sua interpretazione Donatella Finocchiaro rende credibile un personaggio ( Lucia) che incarna la complessità e le mille sfaccettature, le tante contraddizioni e fragilità, ma anche le risorse dell' essere umano.
Lucia ha fatto la scelta sbagliata -
e il film fa solo intuire, ma non ne approfondisce le ragioni :
perchè costretta dal suo rapporto con lo zio? ( i rapporti familiari condizionano molto, specie al Sud?)
perchè avida di denaro facile ( un accusa al consumismo e/o alla mancanza di opportunità per i giovani e le donne del sud?),
perchè delusa da giovane dall'abbandono di Ignazio? ( la rigidità delle barriere sociali e la pavidità di tanti galantuomini borghesi?), -
ma comunica, sia pure in un ruolo "negativo", l'intelligenza e la forza delle donne; e non perchè sia quasi un capo oppure perchè come un'eroina tragica sia capace anche di sparare, se ferita come madre e donna, ma perchè riesce in ogni momento, anche in quelli più brutali e feroci, a mantenere consapevolezza, e persino una sorta di onestà e candore, ponendo dei limiti alla scelleratezza, alla superficialità, alla crassa banalità degli uomini.
[+]
Cosa mi è piaciuto del film:
Il fatto che il regista racconti una storia che fa riflettere!
L'estrema bravura dell'attrice protagonista:
grazie alla sua interpretazione Donatella Finocchiaro rende credibile un personaggio ( Lucia) che incarna la complessità e le mille sfaccettature, le tante contraddizioni e fragilità, ma anche le risorse dell' essere umano.
Lucia ha fatto la scelta sbagliata -
e il film fa solo intuire, ma non ne approfondisce le ragioni :
perchè costretta dal suo rapporto con lo zio? ( i rapporti familiari condizionano molto, specie al Sud?)
perchè avida di denaro facile ( un accusa al consumismo e/o alla mancanza di opportunità per i giovani e le donne del sud?),
perchè delusa da giovane dall'abbandono di Ignazio? ( la rigidità delle barriere sociali e la pavidità di tanti galantuomini borghesi?), -
ma comunica, sia pure in un ruolo "negativo", l'intelligenza e la forza delle donne; e non perchè sia quasi un capo oppure perchè come un'eroina tragica sia capace anche di sparare, se ferita come madre e donna, ma perchè riesce in ogni momento, anche in quelli più brutali e feroci, a mantenere consapevolezza, e persino una sorta di onestà e candore, ponendo dei limiti alla scelleratezza, alla superficialità, alla crassa banalità degli uomini.
Lucia vuole essere per Winspeare quasi la metafora della sua e mia terra :a volte crudele e feroce, ma anche accogliente e sensibile e soprattutto, ricca di quelle energie che, se completamente investite nella razionalità e legalità, riusciranno a salvarla?
Cosa del film non mi è piaciuto:
Assistendo al film mi sono sentita spesso spiazzata, forse perchè sono pugliese, tra l'osservazione e l'analisi degli ambienti, dei personaggi, della narrazione in chiave tematica: l'origine e le cause ( Storico -sociali? Antropologiche? Economiche? Culturali?) della criminalità organizzata meridionale e la nostra speranza che essa possa essere sconfitta ( e in quest'ottica il personaggio del magistrato mi è parso ben debole e disarmato, oltre che disarmante) e una lettura più universale e tragica che si concentrasse sull'uomo e sul suo eterno conflitto tra rispetto della propria individualità e rispetto delle regole sociali.
Non so se il limite sia mio oppure del regista che, come qualche critico di professione ha affermato, non è stato sempre abile nel fondere i diversi piani della narrazione.
Alla fine la cosa più evidente, forte e convincente che ho ricavato dalla visione del film è stata lo smascheramento finale e la crisi ultima dei valori storicamente attribuiti all'uomo. Sia esso artista - intellettuale ( Fabio ), magistrato, e quindi riferimento di punta delle forze morali della società ( Ignazio), o criminale,grande o piccolo, l'uomo non riesce più a rappresentare alcun tipo di potere, se non quello primitivo della forza e della sopraffazione, e si aggira spaesato nel mondo,a volte persino ebete, così come mi è parso Ignazio nella sequenza finale del film.
Solo lo sguardo greve di paure e proccupazione, ma al contempo forte, sicuro e fiero di Lucia ( ma dove deciderà di andare? Quali strade percorrerà? Si rivolgerà ancora a qualcuno o continuerà sola?), ma anche la sensibile determinazione del magistrato - donna, se non saranno addomesticate e sopraffatte dalla bruta ignoranza e violenza o demoralizzate dalla inconcludenza maschile, potranno forse riaccendere un lumicino di speranza.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alice »
[ - ] lascia un commento a alice »
|
|
d'accordo? |
|
smascheratore mascherato
|
venerdì 5 dicembre 2008
|
un film senza spina dorsale
|
|
|
|
Galantuomini è un film girato abbastanza bene, interessante visivamente, ma a cui fa difetto un paio di cose essenziali: la sceneggiatura e il soggetto stesso, a dir poco irrealistico e superficiale. Questa mancanza lo rende un film senza spina dorsale...Fanno sorridere le dichiarazioni del regista e dei suoi attori entusiasti di aver lavorato con un genio e partorito un'opera importante per il cinema italiano, nonché di quasi tutta la stampa dei quotidiani. Si sa che in Italia contano molto di più gli agganci del talento e delle idee...e c'è tanta tanta ipocrisia! Teniamo presente anche quanto è costato il film alle varie commissioni cultura nazionali e regionali! Ne vale la pena per questi ritratti macchettistici e patetici?
Da un'eterna promessa del cinema come Winspeare c'era da a
[+]
Galantuomini è un film girato abbastanza bene, interessante visivamente, ma a cui fa difetto un paio di cose essenziali: la sceneggiatura e il soggetto stesso, a dir poco irrealistico e superficiale. Questa mancanza lo rende un film senza spina dorsale...Fanno sorridere le dichiarazioni del regista e dei suoi attori entusiasti di aver lavorato con un genio e partorito un'opera importante per il cinema italiano, nonché di quasi tutta la stampa dei quotidiani. Si sa che in Italia contano molto di più gli agganci del talento e delle idee...e c'è tanta tanta ipocrisia! Teniamo presente anche quanto è costato il film alle varie commissioni cultura nazionali e regionali! Ne vale la pena per questi ritratti macchettistici e patetici?
Da un'eterna promessa del cinema come Winspeare c'era da aspettarsi onestamente qualche passo in avanti!
W i Vanzina che almeno non spacciano per film d'autore le loro porcherie!
[-]
[+] patetico
(di snaporaz1)
[ - ] patetico
[+] film irrealistico? ma dove vivi?
(di dinoth)
[ - ] film irrealistico? ma dove vivi?
|
|
[+] lascia un commento a smascheratore mascherato »
[ - ] lascia un commento a smascheratore mascherato »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
domenica 27 dicembre 2009
|
il tempo è galantuomo?i film non sempre
|
|
|
|
Se “Il miracolo” e “Sangue pazzo” riguardavano la Puglia del sogno(Pur con un drammatico riferimento nel “Miracolo” alla speculazione su certi fenomeni), questo vorrebbe essere il Sud della realtà, tutt’altro che alla ricerca di qualsiasi trascendenza che non sia ristabilire l’ordine da parte del poliziotto. Ma se pure Winspeare, sicuramente non ineccepibile nei film che ho citato, è così prevedibile nella sostanza e nella forma, stiamo freschi. La storia dei due ex-amici(?)che si ritrovano dopo aver preso strade diverse sa di vecchio e di schematismo, anche se quest’ultimo viene meno quando la donna invita il poliziotto a fare i conti con la sua morale di uomo di legge, anziché cercare l’immoralità nel comportamento di una donna del boss.
[+]
Se “Il miracolo” e “Sangue pazzo” riguardavano la Puglia del sogno(Pur con un drammatico riferimento nel “Miracolo” alla speculazione su certi fenomeni), questo vorrebbe essere il Sud della realtà, tutt’altro che alla ricerca di qualsiasi trascendenza che non sia ristabilire l’ordine da parte del poliziotto. Ma se pure Winspeare, sicuramente non ineccepibile nei film che ho citato, è così prevedibile nella sostanza e nella forma, stiamo freschi. La storia dei due ex-amici(?)che si ritrovano dopo aver preso strade diverse sa di vecchio e di schematismo, anche se quest’ultimo viene meno quando la donna invita il poliziotto a fare i conti con la sua morale di uomo di legge, anziché cercare l’immoralità nel comportamento di una donna del boss.
I gangster da cartolina, per il resto, ma non sono quelli, non si allontanano più di tanto da un qualsiasi “Distretto di polizia”.Resta però un’eccellente Angela Finocchiaro a dare forza a questo filmetto, che forse rispetto al cinema italiano gioca benino con i “Vuoti”(Ma meno con i “Pieni”).Il finale(Ma aggiunge veramente più di tanto?) mantiene anch’esso un poco di ambiguità, ma ci fa anche capire che le strade dei due sembrano irrimediabilmente diverse.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
|