Titolo originale We Own the Night.
Drammatico,
durata 117 min.
- USA 2007.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 14marzo 2008.
MYMONETROI padroni della notte
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Mi dispiace constatare un totale disaccordo con la recensione di Mymovies. "I padroni della notte" è un film di altissima qualità, a cui è assurdo attribuire una valutazione di solo due stelle, che sarebbero diventate addirittura una se nel cast non fosse stato presente Robert Duvall. Già autore del bellissimo "Little Odessa", James Gray indaga di nuovo l'ambiente della malavita ma la tematica fondamentale è sicuramente quella della famiglia. In un mondo dominato dal male, dove gli amici tradiscono e l'amore, per quanto intenso, svanisce, gli unici legami ancora validi sono quelli di sangue, sembra volerci dire il giovane e talentuoso regista americano. E a tal proposito, le dinamiche interne alla famiglia Grusinsky sono esaminate in maniera impeccabile.
[+]
Mi dispiace constatare un totale disaccordo con la recensione di Mymovies. "I padroni della notte" è un film di altissima qualità, a cui è assurdo attribuire una valutazione di solo due stelle, che sarebbero diventate addirittura una se nel cast non fosse stato presente Robert Duvall. Già autore del bellissimo "Little Odessa", James Gray indaga di nuovo l'ambiente della malavita ma la tematica fondamentale è sicuramente quella della famiglia. In un mondo dominato dal male, dove gli amici tradiscono e l'amore, per quanto intenso, svanisce, gli unici legami ancora validi sono quelli di sangue, sembra volerci dire il giovane e talentuoso regista americano. E a tal proposito, le dinamiche interne alla famiglia Grusinsky sono esaminate in maniera impeccabile. Nel ruolo della "pecora nera" spiacca un sempre grande Joaquin Phoenix. Gli fa da specchio un Mark Whalberg misurato ed intenso. Un attore discontinuo, che ha però dimostrato di poter, nelle mani giuste (Gray, Scorsese), dare credibilità ai suoi personaggi. Il padre è una presenza ingombrante, carismatica, ed al Robert Duvall attore queste caratteristiche non fanno sicuramente difetto, quindi ogni sua apparizione sullo schermo diventa magnetica. In definitiva, un grande film, girato e recitato alla grandissima, coinvolgente come deve essere un thriller, ma che al contempo indaga in modo mai banale temi universali (la famiglia, il rapporto tra bene e male), come ogni film d'autore che si rispetti.
[-]
[+] lascia un commento a cormac »[ - ] lascia un commento a cormac »
Nelle notti di New York i destini di due fratelli dai caratteri diversi si incrociano per dare vita ad una vicenda coinvolgente.Bobby è il fratello ribelle che lavora in un locale alla moda sede di traffici loschi,mentre Joseph è il fratello“buono”,quello ligio al dovere: un bravo poliziotto “così come voleva papà”...tra i due uomini la tensione è latente, il conflitto è sempre sul punto di scoppiare:l’uno è motivato ad agire in modo anticonformista per scontentare il padre,l’altro invece,affetto da una sorta di complesso di inferiorità nei confronti di un fratello all’apparenza forte e coraggioso,fa di tutto per compiacere un genitore autorevole,temuto e trattato da tutti con reverenziale rispetto.
[+]
Nelle notti di New York i destini di due fratelli dai caratteri diversi si incrociano per dare vita ad una vicenda coinvolgente.Bobby è il fratello ribelle che lavora in un locale alla moda sede di traffici loschi,mentre Joseph è il fratello“buono”,quello ligio al dovere: un bravo poliziotto “così come voleva papà”...tra i due uomini la tensione è latente, il conflitto è sempre sul punto di scoppiare:l’uno è motivato ad agire in modo anticonformista per scontentare il padre,l’altro invece,affetto da una sorta di complesso di inferiorità nei confronti di un fratello all’apparenza forte e coraggioso,fa di tutto per compiacere un genitore autorevole,temuto e trattato da tutti con reverenziale rispetto.Ma tutti i “complessi”,le ansie di “mostrarsi” come non si è e soprattutto la paura di dimostrare l’amore per i propri cari per timore di sembrare fragili,cadranno di fronte alla prospettiva,che i personaggi loro malgrado assaporeranno,di perdersi vicendevolmente.Sono le atmosfere cupe e sudicie dei festini con le donnine e quelle fin troppo pulite ed ordinate delle feste modello “famiglia del mulino bianco” dei poliziotti a fare da sfondo ad un interessante thriller che oltre a proporre, come da copione,“la caccia al cattivo”scaverà così tanto nel cuore e nella mente dei personaggi da regalarci emozioni inaspettate.Il fascino del film risiede nella sceneggiatura molto avvincente che contempla colpi di scena, inseguimenti, sparatorie e sequenze “bollenti” ma soprattutto nelle capacità del protagonista principale: Joaquin Phoenix, un attore in grado di trasmettere emozioni e pathos in modo semplice ed immediato, con un battito di ciglia così intenso da sembrare un sospiro (a questo proposito mi sembra doveroso citare la scena in cui Phoenix collabora come infiltrato della polizia: a mio avviso una delle scene più belle ed emozionanti di tutto il film). A lui va il grande merito di avere interpretato un personaggio, Bobby, forte sì ma pieno di paure e fragilità. Sono queste fragilità, che più volte Bobby affida alla comprensione della donna con la quale vive un’intensa storia di amore e di passione(interpretata da una bella e brava Eva Mendes) , che fanno di lui un uomo più completo ed affascinante, perché vero. Un uomo capace di cambiare.Un film duro come il dolore ma che trova spazio per raccontare l’amore. L’amore inteso come amore filiale,amore fraterno o relazione di coppia che è profondo e soffice..come una “piuma”. Da vedere.
[-]
[+] che bella recensione! (di reiver )[ - ] che bella recensione!
Ho trovato questo film davvero coinvolgente.
Inizia con splendide foto in bianco e nero rappresentative di retate poliziesche e colpo di scena dopo colpo di scena, si conclude in maniera forse prevedibile ma interessante.
E' da molto tempo che non mi appassionavo ad un thriller, forse da " il caso Thomas Crawford", e reputo questo, nonostante la critica incomprensibilmente negativa, davvero un ottimo film.
La storia è interessante. Due fratelli con stili di vita molto diversi, uno poliziotto come il padre e l'altro gestore di un locale notturno di proprietà mafiosa,finiscono per essere uniti in una lotta all'ultimo sangue contro la mafia russa. Ciò non sarà per nulla facile. Magistrale la scena dell'inseguimento in auto, che si conclude con una tragica e triste morte.
[+]
Ho trovato questo film davvero coinvolgente.
Inizia con splendide foto in bianco e nero rappresentative di retate poliziesche e colpo di scena dopo colpo di scena, si conclude in maniera forse prevedibile ma interessante.
E' da molto tempo che non mi appassionavo ad un thriller, forse da " il caso Thomas Crawford", e reputo questo, nonostante la critica incomprensibilmente negativa, davvero un ottimo film.
La storia è interessante. Due fratelli con stili di vita molto diversi, uno poliziotto come il padre e l'altro gestore di un locale notturno di proprietà mafiosa,finiscono per essere uniti in una lotta all'ultimo sangue contro la mafia russa. Ciò non sarà per nulla facile. Magistrale la scena dell'inseguimento in auto, che si conclude con una tragica e triste morte. Davvero commovente.
I dubbi, la paura, l’affetto sono rappresentati dalla famiglia protagonista in maniera davvero magistrale. Dimostrano degnamente un messaggio valido: solo la tua famiglia vera non ti abbandonerà mai nel bisogno.
Non sempre chi si dimostra più affettuoso o più generoso è colui che ama di più
Lo dimostra la perfetta vita del vecchio Nezhinski , onesta e tranquilla solo apparentemente. Infondo sarà lui il vero burattinaio delle vicende.
Il mio grande applauso va a Robert Duvall, davvero professionalmente in gamba.
Apprezzo anche l’interpretazione di Eva Mendez, un po’ troppo “colorita”, ma comunque valida.
Ha retto bene la parte della donna innamorata pronta anche a non vedere più la madre e alla morte per il suo amato.
Ottime le ambientazioni tipicamente americane. Rendono bene l’atmosfera sospesa del film, anche se vivacemente attiva.
Consiglio vivamente questo film, coinvolgente, interessante e valido, soprattutto agli amanti del genere.
[-]
[+] rambina! (di reiver)[ - ] rambina!
[+] x maryluu (di lilli)[ - ] x maryluu
[+] per maryluu (di andrea)[ - ] per maryluu
[+] per tutti (di maryluu)[ - ] per tutti
[+] per maryluu e reiver sui film d'azione (di andrea)[ - ] per maryluu e reiver sui film d'azione
Totale disaccordo con lucido 71: questo è un film di qualità, per le atmosfere che sa creare, per la costruzione del racconto, per l'asciuttezza dei dialoghi che, proprio per essere secchi potrebbero,a un esame superficiale, sembrare banali, ma vanno visti nel loro contesto e si tratta di dialoghi efficaci.
Il film ha un respiro che, man mano che procede, acquisisce solennità. La strada di redenzione percorsa da Phoenix,, prima di diventare un percorso morale, segue la via della vendetta familiare, soluzione credibile proprio per il genere di persona che rappresenta. Ci si può redimere percorrendo strade sbagliate ma approdando a un fine positivo. Proprio per questo non c'è "salto" nell'evoluzione di Phoenix, ma continuità di una personalità trasgressiva che reagisce violentemente all'offesa verso la propria famiglia.
[+]
Totale disaccordo con lucido 71: questo è un film di qualità, per le atmosfere che sa creare, per la costruzione del racconto, per l'asciuttezza dei dialoghi che, proprio per essere secchi potrebbero,a un esame superficiale, sembrare banali, ma vanno visti nel loro contesto e si tratta di dialoghi efficaci.
Il film ha un respiro che, man mano che procede, acquisisce solennità. La strada di redenzione percorsa da Phoenix,, prima di diventare un percorso morale, segue la via della vendetta familiare, soluzione credibile proprio per il genere di persona che rappresenta. Ci si può redimere percorrendo strade sbagliate ma approdando a un fine positivo. Proprio per questo non c'è "salto" nell'evoluzione di Phoenix, ma continuità di una personalità trasgressiva che reagisce violentemente all'offesa verso la propria famiglia. Phoenix insomma non diventa poliziotto perchè sceglie il bene, ma perchè privato violentemente dei suoi legami familiari. La sua reazione, poi, si incanalerà quasi per necessità sul percorso di redenzione morale. Questo rende credibile il racconto e lo allontana dalla banalità.
[-]
[+] lascia un commento a fixer »[ - ] lascia un commento a fixer »
Che Joaquin Phoenix avesse già fatto vedere di che pasta era fatto era ben noto a tutti dopo le splendide interpretazioni come in Il Gladiatore e Quando l'amore brucia l'anima. Qui riesce anche a superarsi sfoderando un'interpretazione sublime accompagnata da altri volti noti del grande schermo come il buon vecchio Robert Duvall, qui nei panni del capo della polizia di New York e padre sia di Bobby Green (Phoenix), sia di Mark Wahlberg. Quest'ultimo anch'esso poliziotto segue orgogliosamente le orme del venerato padre a differenza del fratello più propenso a frequentare e gestire scandalistici locali notturni in cui spogliarelliste, alcol e droga sono i veri padroni delle notti di New York. Dopo aver visto però il fratello in fin di vita in un letto d'ospedale colpito con un'arma da fuoco da uno dei suoi clienti decide anch'egli di passare dalla parte dei buoni collaborando con l'anziano padre e con il resto della polizia.
[+]
Che Joaquin Phoenix avesse già fatto vedere di che pasta era fatto era ben noto a tutti dopo le splendide interpretazioni come in Il Gladiatore e Quando l'amore brucia l'anima. Qui riesce anche a superarsi sfoderando un'interpretazione sublime accompagnata da altri volti noti del grande schermo come il buon vecchio Robert Duvall, qui nei panni del capo della polizia di New York e padre sia di Bobby Green (Phoenix), sia di Mark Wahlberg. Quest'ultimo anch'esso poliziotto segue orgogliosamente le orme del venerato padre a differenza del fratello più propenso a frequentare e gestire scandalistici locali notturni in cui spogliarelliste, alcol e droga sono i veri padroni delle notti di New York. Dopo aver visto però il fratello in fin di vita in un letto d'ospedale colpito con un'arma da fuoco da uno dei suoi clienti decide anch'egli di passare dalla parte dei buoni collaborando con l'anziano padre e con il resto della polizia.
Quarto film di James Gray che propone per l'ennesima volta a mio avviso con successo i suoi cavalli di battaglia quali il tema della corruzione, della mafia russa e dei difficili rapporti parentali superabili sempre e solo dopo una grave perdita o grandi riflessioni da parte dei protagonisti.
Da vedere assolutamente, anche solo per la scena dell'inseguimento in macchina che lascia senza fiato pure i più temerari spettatori.
[-]
[+] lascia un commento a flachissimo »[ - ] lascia un commento a flachissimo »
No. Non condivido appieno la recensione del (comunque bravissimo) Zappoli.
Bellissimo film, intenso, ottimo approfondimento psicologico dei personaggi. Il cattivone russo Nezhinski (Alex Veadov) riesce ad essere realmente "pauroso", ad esempio nella scena del microfono nell'accendino la sua carica malefica e paranoica buca lo schermo. Quando il mitico Duvall recita le sue massime (Se ti sposi una scimmia poi non puoi lamentarti della puzza di banane…) un semplice sguardo del figlio rappresenta alla grande le relazioni e le contrapposizioni psicologiche e caratteriali dei personaggi. Forse è vero, Wahlberg è un po' sprecato. Le scene finali del deposito di droga e del canneto hanno una fotografia notevole.
[+]
No. Non condivido appieno la recensione del (comunque bravissimo) Zappoli.
Bellissimo film, intenso, ottimo approfondimento psicologico dei personaggi. Il cattivone russo Nezhinski (Alex Veadov) riesce ad essere realmente "pauroso", ad esempio nella scena del microfono nell'accendino la sua carica malefica e paranoica buca lo schermo. Quando il mitico Duvall recita le sue massime (Se ti sposi una scimmia poi non puoi lamentarti della puzza di banane…) un semplice sguardo del figlio rappresenta alla grande le relazioni e le contrapposizioni psicologiche e caratteriali dei personaggi. Forse è vero, Wahlberg è un po' sprecato. Le scene finali del deposito di droga e del canneto hanno una fotografia notevole. Ha una struttura western e i poliziotti forzano la Legge, nel west le leggi sono spesso adattate al risultato (del resto come in USA negli ultimi anni, Guantanamo docet).
Gli avrei dato qualche stellina in più.
[-]
[+] lascia un commento a vytto »[ - ] lascia un commento a vytto »
Davvero ben fatto, a me è piaciuto con due grandi interpretazioni di Duvall e Phoenix mentre Wahlberg m'è sembrato sottotono, o comunque al di sotto delle proprie possibilità. La storia sarà pure la solita già vista in altre occasioni ma scorre liscia senza intoppi, con un buon ritmo. A me sembra un poliziesco a tinte western metropolitano, dalle atmosfere pesanti, crude e buie. D'altronde il film è ambientato quasi per intero di notte. Buono contro cattivo in famiglia, come detto sembra inflazionato, ma qui funziona.
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
Bobby Grusinsky (Joaquin Phoenix), gestore di un locale di discutibile fama,sede di traffici di droga,condotti con la regia della malavita russa e Joseph Grusinsky,(Mark Wahlberg), integerrimo e misurato poliziotto, sono fratelli . Il contrasto fra i due protagonisti stride fin dall'inizio.
E stride, acuta, l'appartenenza dei due, ad una stessa famiglia,qui rappresentata solo dal padre (Robert Duvall), controllato e rispettato poliziotto della squadra di New York.
Nelle immagini in apertura,il confronto fra i due fratelli appare estremo come due poli opposti di una realtà incarnata da uno stesso padre. Persino nelle più elementari delle espressioni visive,i due protagonisti propongono,oltre alla scelta di vita, vie e figure della loro immagine,lontane l'una dall'altra.
[+]
Bobby Grusinsky (Joaquin Phoenix), gestore di un locale di discutibile fama,sede di traffici di droga,condotti con la regia della malavita russa e Joseph Grusinsky,(Mark Wahlberg), integerrimo e misurato poliziotto, sono fratelli . Il contrasto fra i due protagonisti stride fin dall'inizio.
E stride, acuta, l'appartenenza dei due, ad una stessa famiglia,qui rappresentata solo dal padre (Robert Duvall), controllato e rispettato poliziotto della squadra di New York.
Nelle immagini in apertura,il confronto fra i due fratelli appare estremo come due poli opposti di una realtà incarnata da uno stesso padre. Persino nelle più elementari delle espressioni visive,i due protagonisti propongono,oltre alla scelta di vita, vie e figure della loro immagine,lontane l'una dall'altra.
Strafottente,disordinato e provocatorio,Bobby morigerato,trattenuto e pettinato Joseph. No, i due fratelli non vanno per niente d'amore e d'accordo e la scena del loro incontro alla stazione di polizia,dopo la retata iniziale nel locale,è essenziale e ben formulata nel riassumere i rapporti fra i due. Il primo cambio di direzione della pellicola,avviene quando Joseph viene fatto segno di un attentato e il film cerca un equilibrio che innesca una trama scolpita in una realtà urbana cruda e disinibita. Le immagini che raccontano il dolore di Bobby in ospedale,davanti al fratello grave e quelle che seguono,offrono una ridistribuzione dei pesi nel gioco dei protagonisti e li ricollocano,rivisitando il disegno d'insieme della vicenda,mutandone la prospettiva degli eventi.
Ma la tragedia matura,quando Bob assiste all'assassinio del padre e ritrova il calore della propria anima,unendosi a suo fratello per trovare il responsabile.
E' una storia di cronaca poliziesca metropolitana,che si innerpica,a partire da un incipit dai tratti noti,su su,per successivi versanti dai gradienti più impegnativi ed apprezzabili.
Un film che si muove veloce e bene,senza regalare particolari novità,ma confezionato con buona regia e un ritmo che non consente indifferenza e distrazione,se non scivolare nella caduta di tensione di una banale conclusione di sapore western.
I due fratelli e le loro vicende,viste nella sfera famigliare,fanno la storia del film,innestata nel tronco di una realtà corrotta dalla delinquenza,che è linfa esecrabile di una società divisa fra buoni e cattivi,dove,però,c'è sempre tempo per il ravvedimento. Joaquin Phoenix è equivoco e controverso quanto basta a restare fedele al personaggio cui dà vita,rendendo,però credibile il suo riscatto.
Eva Mendes,("Ghost Rider","Hitch","C'era una volta in Mexico","Training Day"),è generosa nei toni forti di una volgarità dai connotati da focolare domestico.
James Gray,("Little Odessa",1994),riunisce ancora Phoenix e Wahlberg,
[-]
[+] lascia un commento a andyflash77 »[ - ] lascia un commento a andyflash77 »
Film praticamente "perfetto" nel suo genere e nelle sue tematiche più e più volte affrontate nel corso della storia della settima arte. A renderlo migliore di tanti altri ci sono sicuramente gli attori scelti (Phoenix a dir poco straordinario,così come il carismatico Robert Duvall e la bellissima Eva Mendes) e quella tensione emotiva che fin dai primi minuti lo spettatore riesce a cogliere. La storia,per farla breve,è quella di una famiglia divisa da parecchi anni (Phoenix,nel ruolo di Bobby Green,un eccentrico manager di Brooklyn),la storia di un padre poliziotto (Duvall) che per tutta la vita ha messo il lavoro al primo posto e che per lo stesso tempo ha cercato di tramandare questo messaggio fatto di regole,di onore e di rispetto ai suoi figli.
[+]
Film praticamente "perfetto" nel suo genere e nelle sue tematiche più e più volte affrontate nel corso della storia della settima arte. A renderlo migliore di tanti altri ci sono sicuramente gli attori scelti (Phoenix a dir poco straordinario,così come il carismatico Robert Duvall e la bellissima Eva Mendes) e quella tensione emotiva che fin dai primi minuti lo spettatore riesce a cogliere. La storia,per farla breve,è quella di una famiglia divisa da parecchi anni (Phoenix,nel ruolo di Bobby Green,un eccentrico manager di Brooklyn),la storia di un padre poliziotto (Duvall) che per tutta la vita ha messo il lavoro al primo posto e che per lo stesso tempo ha cercato di tramandare questo messaggio fatto di regole,di onore e di rispetto ai suoi figli. Uno abbocca all'amo (memorabile la scena in cui Wahlberg,fratello di Phoenix nel ruolo del figlio "buono" e devoto,confessa di aver scelto i consigli del padre per mancanza di autostima e non per un semplice atto di fede o di rispetto),l'altro sceglie la barcollante vita del successo finanziario,tra festini,droga e cocktail a tutte le ore del giorno. La trama si dirama abbastanza in fretta,e dopo circa un'ora di visione la situazione appare totalmente cambiata. Omicidi,mafia russa,risse nei bar,amici traditori,donne che non reggono il peso di ciò che sta accadendo. Un dramma,quello finale,che legherà i due fratelli apparentemente così diversi per la vita,portandoli entrambi a porsi domande che non si erano mai fatti in precedenza. "I padroni della notte" va apprezzato prima di tutto per il suo contenuto umano,per il futile ma non per questo illusorio tentativo di giungere alla fonte di ciò che è vero in ognuno di noi e,in questo caso specifico,nella vita di due fratelli così diversi che trovano il loro legame più profondo,il loro legame di sangue nella morte di un padre. Lo consiglio caldamente a tutti coloro che non l'hanno ancora visto o a chi non ha avuto la decenza di dargli una seconda possibilità dopo una prima visione sicuramente non attenta.
[-]
[+] lascia un commento a rosemberg »[ - ] lascia un commento a rosemberg »
Il film è un omaggio commovente alla NYPD ed una riabilitazione filmica appassionata del pericoloso ed oscuro lavoro dei poliziotti onesti di New York. Un lavoro, quello dei poliziotti, visti, a secondo dei punti di vista, retoricamente, come eroici paladini della giustizia o, ideologicamente, come servi del potere, spesso misconosciuto e a volte finanche messo alla berlina, non soltanto nel comune sentire popolare, ma anche da certa cinematografia di genere, che dal Serpico di Lumet in poi e soprattutto negli anni ’90, grazie ad Affari sporchi di Mike Figgis ed a Il cattivo tenente di Abel Ferrara, ha creato nell’immaginario collettivo la figura stereotipata del poliziotto americano cinico e corrotto.
[+]
Il film è un omaggio commovente alla NYPD ed una riabilitazione filmica appassionata del pericoloso ed oscuro lavoro dei poliziotti onesti di New York. Un lavoro, quello dei poliziotti, visti, a secondo dei punti di vista, retoricamente, come eroici paladini della giustizia o, ideologicamente, come servi del potere, spesso misconosciuto e a volte finanche messo alla berlina, non soltanto nel comune sentire popolare, ma anche da certa cinematografia di genere, che dal Serpico di Lumet in poi e soprattutto negli anni ’90, grazie ad Affari sporchi di Mike Figgis ed a Il cattivo tenente di Abel Ferrara, ha creato nell’immaginario collettivo la figura stereotipata del poliziotto americano cinico e corrotto.
Nelle immagini iniziali di repertorio in bianco e nero, fotografie tratte dalle cronache cittadine, di arresti, perquisizioni, cadaveri e sequestri di droga e scatti estemporanei di poliziotti al lavoro in ufficio o nelle strade, la cruda e fredda rappresentazione documentaristica che introduce al plot, in cui gli attori danno magicamente vita a quelle figure anonime che compaiono nelle foto, contestualizzandole in una storia drammatica, che sa di epopea familiare ed al contempo di percorso psicologico, che condurrà il protagonista, interpretato da uno straordinario Joaquin Phoenix,attraverso vicende traumatiche, alla presa di coscienza della propria appartenenza ad un gruppo e ad un ambiente, per vocazione individuale e per tradizione di famiglia, e a scegliere, infine, tra il bene ed il male. James Gray riesce nell’arduo compito di rappresentare i poliziotti, chiusi nel loro mondo asfittico di cerimonie auto celebrative e festicciole alla buona, organizzate nei locali di una parrocchia adiacenti ad una chiesa, assediato dallo strapotere criminale delle mafie, che tengono in pugno le metropoli d’oltreoceano, odiato da una parte della comunità, emblematica la scena in cui al funerale di uno di loro dei ragazzi di colore ridono, come uomini in carne ed ossa, con passioni e sentimenti, storie familiari e progetti di vita mancati, dando loro non soltanto un nome ed un cognome ed una caratterizzazione superficiale ma lo spessore di personaggi vivi e concreti, ed, allo stesso tempo, facendone delle figure emblematiche di eroi fuori dal tempo che lottano per la nobile causa della giustizia. Grazie a Robert Duvall, Mark Wahlberg,Joaquin Phoenix, ed al nostro Tony Musante,a quegli oscuri funzionari è donata la dimensione dell’umano, negata spesso a chi indossa una divisa.
Il soggetto, semplice e lineare, taglia di netto, manicheisticamente, i contorni dei due mondi in lotta, i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra, in una riedizione aggiornata, trasponendo lo stesso schema dal western al thriller, della filmografia fordiana, che enfatizzava il valore delle giubbe blu a cavallo, dipinti come cavalieri senza macchia ed eroici gentiluomini, deprimendo i loro nemici a icone fumettistiche del male, più che uomini, mere ombre rosse. Una retorica, in questo caso, tuttavia giustificata dall’intento riabilitativo dell’autore, che giocoforza esaspera il contrasto tra bianco e nero prendendo posizione polemicamente contro la serie di pellicole infamanti realizzate sulla categoria.
La zona grigia, la via di mezzo, la terra di nessuno, in cui si muove disinvoltamente il protagonista, gestore di un night club, non si mantiene tale a lungo, è comunque terreno di conquista e di scontro. La società civile prima o poi deve scegliere da che parte stare. Nelle parole profetiche del vecchio poliziotto, Robert Duvall, “prima o poi o sarai con noi o con i trafficanti di droga”, non a caso pronunciate tra i banchi di una chiesa, simbolo del bene assoluto,è rivelato il senso del film. Nessuno può sottrarsi alla scelta tra il bene ed il male, anche chi non indossa una casacca e non è schierato apertamente su uno dei due fronti, è chiamato, in qualsiasi contesto lavorativo svolga il suo mestiere, a decidere chi essere facendo una scelta di campo, che sempre implica la rinuncia a qualcosa, nel film, alla storia d’amore con la giovane donna portoricana interpretata da Eva Mendes.
[-]
[+] lascia un commento a carloalberto »[ - ] lascia un commento a carloalberto »