Anno | 2007 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Eduardo Tartaglia |
Attori | Eduardo Tartaglia, Veronica Mazza, Mario Porfito, Biagio Izzo, Regina Bianchi Teresa Del Vecchio, Elian Khan, Genti Kame, Eddie Roberts, Ciro Ceruti, Massimo De Matteo, Giuseppe Miale, Gianni Parisi, Francesco Procopio, Patrizio Rispo, Stefano Sarcinelli, Ciro Villano. |
Uscita | venerdì 28 marzo 2008 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,10 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 19 marzo 2009
In un campo di prima accoglienza profughi di una Forza multinazionale in missione di pace vicissitudini e avventure di un gruppo di soldati. In Italia al Box Office Ci sta un francese, un inglese e un napoletano ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 545 mila euro e 106 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Nel buio della notte, in un campo profughi di un paese mediorientale, tre militari - un inglese, un francese e un napoletano - si apprestano a sorteggiare chi di loro si dovrà impegnare in una delicata missione di salvataggio. La sorte - dea capricciosa e meschina - sceglie il napoletano Salvatore e lo trasforma nell'eroe che, per salvare la vita ad una ragazza incinta abbandonata da un tenente inglese disperso o fuggito, dovrà portarla prima all'altare e poi in Italia, a casa propria. Un gesto umanitario, un matrimonio pro-forma, certo, ma anche una convivenza forzata che getta su tutte le furie la decennale fidanzata di Salvatore, Nunzia detta Noemi.
La straordinaria bellezza della sposa straniera (Majena alias Elian Khan), l'interesse del cugino Enzino (Biagio Izzo) e l'intrusione del francese Jean André, che si mette a far la corte a Noemi, complicano all'inverosimile il compito del povero Salvatore, costringendolo, anche dopo essersi spogliato della divisa, ad affrontare una vera e propria missione impossibile.
Trasposizione sul grande schermo dell'omonima pièce teatrale, Ci sta un francese, un inglese e un napoletano si avvia come l'incipit di una barzelletta ma solleva, strada facendo, un polverone di equivoci e girotondi comici, sullo sfondo della tragedia delle tragedie: la guerra. Al centro, nell'occhio del ciclone, l'autore e attore Eduardo Tartaglia, nel ruolo del tapino dal cuore grande, affiancato dalla compagna di vita e di scena Veronica Mazza, che ritaglia per sé, con apprezzabile auto-ironia, la parte della fidanzata beffata.
L'atmosfera partenopea chiama l'esagerazione, dei modi e dei toni, ma la commedia si mantiene su un registro estraneo alla volgarità e ha la grande virtù di non ambire a traguardi impossibili, misurandosi sui propri limiti. L'impianto resta fortemente teatrale, la Napoli messa in scena è quella della cartolina turistica (ad uso di Majena, dunque giustificato) o della dimensione domestica, all'interno della quale si scatena la tradizionale ingerenza della famiglia nel privato di una coppia (qui già allargata forzatamente ad insolito ed involontario triangolo). Ogni finezza cinematografica è estranea, ignota.
L'aspetto più prezioso del film s'individua facilmente nei duetti tra Tartaglia e la Mazza, entrambi grandi interpreti, capaci di muoversi su registri diversi, dal farsesco al patetico, dal melodrammatico al romantico, anche all'interno della stessa sequenza.
Ai pochi mezzi produttivi supplisce l'evidente divertimento del cast, che si trasmette allo spettatore, risarcendolo, almeno in parte, di una trama forse più adatta ad un episodio televisivo che ad una sortita cinematografica.
Farà anche il verso alle migliori abitudini verbali napoletane, ma è il film più urlato che memoria ricordi.
Ora, voglio partire dal principio che i commenti e i voti positivi a questo film siano stati redatti da amici, parenti e vicini di casa del regista. Uno modo logico per spiegare tanti elogi su una pellicola che, per quanto onesta (bisogna darle atto di non essere volgare), rimane imabarazzante. Lo strumento cinematografico non viene praticamente mai utilizzato- la camera si limita a filmare scene [...] Vai alla recensione »
...Solo noi...è bene si, un film molto bello e anche divertente. Bella la storia, a volte anche commovente, molto significativa ma purtroppo solo noi napoletani possiamo realmente comprendere. Gran parte delle scene girate da un cast di ottimi attori, sono in dialetto partenopeo e quindi poco comprensibile a chi non lo conosce. Tipici del dialetto napoletano sono i diversi aggettivi o proverbi [...] Vai alla recensione »
Dopo pochi minuti che lo guardavo mi sono detto che sarebbero mancati solo pulcinella, Maradona e Peppino Di Capri per fare l'en plein...e guarda caso i primi due verranno nominati mentre il buon Peppino addirittura appare!!! Veronica Mazza però è molto simpatica...e basta...fine del film.
Film commedia comico/drammatico nel complesso simpatico.Voto 7
Ci sta un francese, un inglese e un napoletano che fanno i soldati in missione di pace. E che devono tirare a sorte per decidere chi sposerà una ragazza incinta per salvarla dal linciaggio. Sai le risate quando si scopre che tocca proprio al napoletano e che lui ha già una promessa sposa che a casa sta organizzando il matrimonio? Sai che ridere quando si dice che si chiama Nunzia detta Noemi? E che [...] Vai alla recensione »
I tre tipi da barzelletta del titolo sono militari in missione di pace che si giocano a sorte le nozze con una giovane incinta. Vince il partenopeo, che pure a casa sta per prender mugliera. Eduardo di nome e basta, l'autore recidivo ammorba cliché da pochade regionalista. Ma coi soldi dello Stato. MEDIOCRE - PER LEGHISTI Da ViviMilano, aprile 2008
Ci sta un francese, un inglese e un napoletano (non un italiano!), dice il titolo del film familiare - l'ha scritto, diretto e interpretato Eduardo Tartaglia, l'hanno prodotto suo padre e suo fratello - che sbeffeggia le guerre dette missioni di pace. Come quella dove un viscido ufficiale inglese (Eddie Roberts) obbliga un soldato italiano a sposare un'indigena incinta (Elian Khan) di un militare [...] Vai alla recensione »
Per il suo secondo film, Eduardo Tartaglia riprende la commedia teatrale di successo «Ci sta un francese, un inglese e un napoletano». L'adattamento riesce a tratti perché se è vero che la teatralità enfatica, la tradizione colorita, gli eccessi verbali rivendicati dall'attore e regista sono funzionali alla rappresentazione onesta della napoletanità, è anche vero che al cinema bisogna asciugare, sottrarre, [...] Vai alla recensione »