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milena
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sabato 23 febbraio 2008
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film splendido
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E' uno spaccato di vita dei gangsters americani degli anni sessanta,avvincente e credibile al punto da avere la sensazione di assistere a fatti veri e reali,non mediatici.Ambientazione bellissima,ottima interpretazione degli attori protagonisti,il film lascia una sensazione di dolce malinconia...
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epiere
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martedì 19 febbraio 2008
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grande regista,grandi attori,storia credibile
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Se departed ha fatto incetta di oscar,lo stesso dovrebbe succedere ad "American gangster" che per certi versi mi è sembrato superiore:meno violenza e quando usata mai superflua,attori più calibrati,storia addirittura più avvincente,caratteristi più azzeccati.
I due attori principali fanno a gara a superarsi in bravura e questa volta Russell Crowe mi sembra superiore al pur ottimo Denzel Washington.
Ho apprezzato molto anche i dialoghi mai sopra le righe..insomma uno dei più bei film degli ultimi anni.se devo fare un paragone mi sembra che solo Heat con De niro e Pacino gli tenga testa.
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malinho
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martedì 19 febbraio 2008
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film godibile però che palle questi mafiosi
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Se pensate di vedere un film che non rappresenta il solito mafioso americano che ammazza per nulla, che si arricchisce e sposa la bella di turno per poi finire in galera e il poliziotto incorrutibile con problemi sentimentali resterete delusi. La trama, certo c'è qualche scena splatter in meno rispetto ad altri, il vietnam anzichè la Colombia, Denzel Washington e Russel Crowe sono bravi ma il clichè è sempre lo stesso.
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giulia
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lunedì 18 febbraio 2008
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film affascinante
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Ridley Scott deve essersi molto divertito e appassionato richiamando nell'arena il suo pupillo Russell Crowe.E deve essersi compiaciuto molto a lavoro ulitmato,vedendolo fronteggiarsi con un altro storico "gladiatore" del cinema,Denzel Washington.Il film è un documentario interessantissimo sulla mafia italoamericana,sulla sua lenta ed inesorabile diffusione attraverso i canali segreti della cocaina,che viaggiavano indisturbati da una sponda all'altra degli Oceani.Ma non è solo documentario,è anche e sopratutto film,ben diretto,ben interpretato,ben strutturato e rappresentato.Le contapposizioni,anche visive,non mancano:bianchi contro neri,ricchezza contro miseria,legalità contro illegalità,fiumi di polvere bianca maneggiati da grandi mani nere.
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Ridley Scott deve essersi molto divertito e appassionato richiamando nell'arena il suo pupillo Russell Crowe.E deve essersi compiaciuto molto a lavoro ulitmato,vedendolo fronteggiarsi con un altro storico "gladiatore" del cinema,Denzel Washington.Il film è un documentario interessantissimo sulla mafia italoamericana,sulla sua lenta ed inesorabile diffusione attraverso i canali segreti della cocaina,che viaggiavano indisturbati da una sponda all'altra degli Oceani.Ma non è solo documentario,è anche e sopratutto film,ben diretto,ben interpretato,ben strutturato e rappresentato.Le contapposizioni,anche visive,non mancano:bianchi contro neri,ricchezza contro miseria,legalità contro illegalità,fiumi di polvere bianca maneggiati da grandi mani nere."American Gangster" è il ritratto di una società lontana ma attuale,adatto per chi non solo vuole scoprire i canali segreti della droga,ma per chi vuole riflettere sul senso della giustizia e sulla sua diffusione.
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antonello villani
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lunedì 18 febbraio 2008
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due mattatori per un film vecchia maniera
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Ascesa e caduta del più grande spacciatore di New York. Siamo alla fine degli anni ’60 e la droga sembra essere l’unica via di fuga per tanti disperati cresciuti all’ombra di padrini che si spartiscono il mercato dell’eroina. Frank Lucas (Denzel Washington) è un gangster di colore che ha preso il comando di Harlem seguendo poche regole: onestà negli affari, precisione nei pagamenti, eliminazione dei nemici. Richie Roberts (Russell Crowe) è un detective tutto di un pezzo che ha alle spalle un matrimonio fallito ed una promozione alla sezione narcotici. Vite che s’incrociano nonostante viaggino su binari separati, perché il traffico coinvolge troppi soldi e persino i militari di stanza in Vietnam oltre ad un gran numero di poliziotti corrotti.
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Ascesa e caduta del più grande spacciatore di New York. Siamo alla fine degli anni ’60 e la droga sembra essere l’unica via di fuga per tanti disperati cresciuti all’ombra di padrini che si spartiscono il mercato dell’eroina. Frank Lucas (Denzel Washington) è un gangster di colore che ha preso il comando di Harlem seguendo poche regole: onestà negli affari, precisione nei pagamenti, eliminazione dei nemici. Richie Roberts (Russell Crowe) è un detective tutto di un pezzo che ha alle spalle un matrimonio fallito ed una promozione alla sezione narcotici. Vite che s’incrociano nonostante viaggino su binari separati, perché il traffico coinvolge troppi soldi e persino i militari di stanza in Vietnam oltre ad un gran numero di poliziotti corrotti. Ridley Scott dirige in maniera impeccabile un film che restituisce l’atmosfera di una città mai caduta così in basso, infestata di drogati e presa d’assalto dai criminali. La mafia si piega allo spirito imprenditoriale di un “brother” abile nell’ungere i funzionari di Stato, mentre tra le forze armate scoppia lo scandalo della tossicodipendenza e la sporca guerra arriva finalmente al suo epilogo. Colonna sonora che è un omaggio alla black music, due attori fin troppo ispirati che si ritrovano in un faccia a faccia da Oscar, fotografia che conserva intatta la memoria di un’epoca, “American Gangster” e’ un capolavoro che regala due ore e mezza di grandi emozioni.
Antonello Villani
(Salerno)
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lievoli
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lunedì 18 febbraio 2008
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american gangster
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Ragazzi che Filmone!!!!
Ieri sera che bel film al Big...andatelo a vedere;
Gangster movie che narra la storia vera di Frank Lucas,boss della droga di Harlem,dalla consacrazione fino all'arresto;gli attori,a mio parere,sono tutti da Oscar,anche i ruoli minori sn ben interpretati;scenografia e musiche da urlo
DA VEDERE
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mariarosaria del guercio
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domenica 17 febbraio 2008
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america?no,thanks
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Ritorna l' america che abbiamo gia' conosciuto alla quale il
nostro regista Leone aveva regalato un pizzico di armonia e... forse di poesia.La nostra vecchia europa non ha piu' niente da scoprire o da imparare.
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(di reiver)
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lilli
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domenica 17 febbraio 2008
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il bene, il male ed il peggiore dei mali
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Siamo a New York nel 1968. Russel Crowe è Richie, un poliziotto che studia “Legge” perché vorrebbe vederla applicata e tiene fede al suo senso di onestà sempre, anche se questa sua attitudine implica la rinuncia ad appropriarsi di denaro non suo, e lo rende consapevole che una tale scelta lo farà apparire sciocco e, cosa ancor più grave, diventare l’ “oggetto” del disprezzo dei colleghi.Richie è il"bene", è “le regole” ma è anche un uomo comune, con i suoi difetti, le sue debolezze, le sue"sconfitte". La passione per le belle donne e le continue assenze lo hanno portato ad essere un pessimo marito ed un padre poco attento. Denzel Washington è Frank, lo spietato gangster di Harlem: si è fatto una “posizione” commerciando eroina purissima a prezzi vantaggiosi, per stringere un patto gli basta dire “Sei un amico” e per uccidere con fredda determinazione degli avversari da quattro soldi, una pistola.
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Siamo a New York nel 1968. Russel Crowe è Richie, un poliziotto che studia “Legge” perché vorrebbe vederla applicata e tiene fede al suo senso di onestà sempre, anche se questa sua attitudine implica la rinuncia ad appropriarsi di denaro non suo, e lo rende consapevole che una tale scelta lo farà apparire sciocco e, cosa ancor più grave, diventare l’ “oggetto” del disprezzo dei colleghi.Richie è il"bene", è “le regole” ma è anche un uomo comune, con i suoi difetti, le sue debolezze, le sue"sconfitte". La passione per le belle donne e le continue assenze lo hanno portato ad essere un pessimo marito ed un padre poco attento. Denzel Washington è Frank, lo spietato gangster di Harlem: si è fatto una “posizione” commerciando eroina purissima a prezzi vantaggiosi, per stringere un patto gli basta dire “Sei un amico” e per uccidere con fredda determinazione degli avversari da quattro soldi, una pistola. Tuttavia Frank è anche il figlio ed il marito più adorabile e devoto del mondo. Frank è il “male”, è “le sue regole”.“A causa” di un cappotto di cincillà che lo renderà “il più chiassoso della stanza” (e quindi il più debole), per Frank comincerà a profilarsi l’inizio della fine…Il “bene” metterà in gabbia il “cincillà” (il “male”) e insieme lotteranno contro il peggiore dei mali: il “male” travestito da “bene”, la corruzione. Ottima l’interpretazione dei due attori (non riesco ancora a stabilire quale dei due mi sia piaciuto di più..chissà perché!):sebbene nel film girino pochissime scene insieme, esse sono tutte memorabili. Una su tutte, quella della “cattura” di Frank.Un faccia a faccia intenso quello tra Richie e Frank che sembra quasi un “duello” ma pacifico, immobile e silenzioso, col “mondo” che si ferma per conferire solennità all’evento, alla “caduta del Re”. Un grandioso film, una grandiosa ricostruzione degli Usa di fine anni‘60-inizio’70. I capelli cotonati dei neri, gli abiti “d’epoca” di Richie, le automobili. E sullo sfondo i drammi della droga e della guerra in Vietnam, dei drogati che si accasciano su un piatto doccia e dei soldati che tornano a casa dentro una bara. Coinvolgente dall’inizio alla fine.
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davids
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domenica 17 febbraio 2008
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orrendo!
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UN FILM ESTREMAMENTE NOIOSO E SENZA SENSO!
è LA SOLITA STORIELLA DEL POLIZZITTO BUONO E DEL MAFIOSO CATTIVO!
7 EURO BUTTATI!
[+] già
(di joker)
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maryluu
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sabato 16 febbraio 2008
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luci e ombre del 68 americano
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Come da una fotografia d'altri tempi dai contorni ben definiti "American Gangster" ci mostra il mondo degli anni settanta nelle sue luci e ombre, attraverso due importanti uomini apparentemente antagonisti ma in realtà essenze di un parallelismo perfetto.
Frank Lucas e Richie Roberts appaiono opposti, l'uno un uomo di colore capace di creare ciò che la mafia americana in cent'anni non era riuscita a fare e l'altro uno degli ultimi poliziotti onesti dell'interland newyorkese. Le loro vite finiranno per incrociarsi inevitabilmente e il loro netto distacco finirà per divenire un'unione contro la corruzione dei fautori della giustizia.
Ridley Scott è stato magistrale nel tenere le redini della storia.
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Come da una fotografia d'altri tempi dai contorni ben definiti "American Gangster" ci mostra il mondo degli anni settanta nelle sue luci e ombre, attraverso due importanti uomini apparentemente antagonisti ma in realtà essenze di un parallelismo perfetto.
Frank Lucas e Richie Roberts appaiono opposti, l'uno un uomo di colore capace di creare ciò che la mafia americana in cent'anni non era riuscita a fare e l'altro uno degli ultimi poliziotti onesti dell'interland newyorkese. Le loro vite finiranno per incrociarsi inevitabilmente e il loro netto distacco finirà per divenire un'unione contro la corruzione dei fautori della giustizia.
Ridley Scott è stato magistrale nel tenere le redini della storia. A mostrare in Frank Lucas il contrasto tra eroe e antierore e a far sperare lo spettatore che l'astuzia e la moderata vita del criminale trionfassero. A mostrare anche in Richie Roberts il contrasto tra eroe e antierore, e a far dubitare di lui per la sua vita dissoluta, il poco attaccamento alla famiglia e amicizie pericolose. Lui l'unico poliziotto onesto capace di portare in caserma un milione di dollari puliti.
Insomma un vero scontro incontro memorabile.
Un grande applauso merita il grande talento di Russell Crowe e soprattutto di Denzel Washington. Due grandi nomi degni della loro grande fama. Sono molto contrariata nel non leggere tra i candidati a migliore attore protagonista proprio quest'ultimo.
La sua interpretazione in questo film la reputo magistrale.
Molto brava anche Ruby Dee, madre di Frank Lucas, anche se non credo al livello di essere candidata all'Oscar come migliore attrice non protagonista. Almeno sopperisce all'assenza di Denzel Washington nel premiare un film con grandi attori e ben fatto.
Le ambientazioni riproducono bene la realtà del tempo, come anche gli abiti e la ricostruzione storica è sufficiente anche se non molto dettagliata. E' il periodo della guerra in Vietman, degli hippy, peace and love che non sono molto accennati. Ma è un dettaglio. Il film nel complesso è ottimo.
Davvero consigliato!
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(di reiver)
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