I figli degli uomini

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Un film di Alfonso Cuarón. Con Clive Owen, Julianne Moore, Michael Caine, Chiwetel Ejiofor, Charlie Hunnam.
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Titolo originale Children of Men. Drammatico, durata 114 min. - Gran Bretagna, USA 2006. uscita venerdì 17 novembre 2006. MYMONETRO I figli degli uomini * * 1/2 - - valutazione media: 2,97 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
fiocco giovedì 23 novembre 2006
bello e terribile Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

bello perchè nonostante il contesto ripropone la speranza, sentimento che non passa mia di moda, terribile per il livello di realismo che esprime. E' un futuro di violenza, senza bambini nè valori apparentemente... tutti legati alla mancanza di speranza per il futuro. L'umanità senza futuro non ha motivo di preservarsi, di darsi regole o coltivare principi morali, quindi distruzione e morte regnano. In alcuni momenti propone la guerriglia urbana pare quella già vista in certi reportage.

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enli giovedì 23 novembre 2006
un futuro lontano ma non impossibile Valutazione 3 stelle su cinque
92%
No
8%

"I figli degli uomini" è un film nel quale sembra regnare in ogni suo istante una visione pessimista e catastrofista del nostro futuro; allo stesso tempo, è un film che, senza ricorso ad effetti speciali ridondanti e senza troppe pretese racconta una realtà non così distante da noi, né del tutto impossibile, nella quale la disperazione regna sovrana. A dispetto di altre recensioni lette, il film mi è piaciuto non perché pretende di insegnare allo spettatore cosa è buono e cosa è cattivo, ma piuttosto perché intende far riflettere lo spettatore su temi estremamente sensibili ed attuali (come il ricorso alla violenza, il razzismo, la xenofobia, la paura del terrore, e via dicendo) senza il paternalismo di fondo che è tipico di film del genere, ben lungi dall'essere una pellicola leggera e vuota. [+]

[+] ma tu sei fuori! (di megliosenza)
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leaf mercoledì 22 novembre 2006
un futuro fin troppo probabile (parte 2) Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

Perdonatemi ma non mi ci è stata tutta. (...) Combattono perché si deve andare avanti, mentre tutti i “cattivi” sono preda di ideali più o meno condivisibili, che li portano inevitabilmente alla violenza. I personaggi, alcuni appena definiti da tratti incisivi, sono tutti molto riusciti, e si fanno ricordare. Dai protagonisti, che vengono ovviamente esplorati un po’ più a fondo, ai tanti personaggi di contorno (la zingara Marika e il suo cane, l’ostetrica Miriam, e il suo desiderio di vedere il mondo iniziare di nuovo, il vecchio hippy Jasper e la moglie catatonica), ognuno dei quali trova il suo spazio, il suo momento per splendere. La forza di questi personaggi è palpabile. Ognuno di loro sa che il mondo è finito, e ognuno di loro reagisce in modo diverso, arricchendo il film di piccole storie, ognuna delle quali merita di essere vista e amata. [+]

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leaf mercoledì 22 novembre 2006
un futuro fin troppo probabile (parte 1) Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Ho visto il film questo pomeriggio, e ho deciso di aspettare qualche ora prima di scrivere una recensione. Perché, più ci penso, e meno trovo punti in cui il film fallisce. Cuaron si è dato da fare, per questo film, curando ogni singolo dettaglio fino all’inverosimile, e facendo scelte non sono da tutti. Nel 2027, la civiltà è crollata, messa in ginocchio da guerre, epidemie, terrorismo, scontri di ogni sorta e da una sterilità che ha colpito ogni donna del pianeta. L’Inghilterra proclama vanamente di essere l’unica nazione ancora stabile, e ha optato per una linea durissima contro gli immigrati clandestini: tutti gli stranieri sul suolo inglese vengono barbaramente imprigionati, torturati e uccisi, con il risultato che il terrorismo, sia civile che governativo, impera nelle città. [+]

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daze mercoledì 22 novembre 2006
inquinate meno... donate il sangue... Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

sono contenta di questo film... ti lascia l'amaro, ti fa anche un pò commuovere. il finale è scontato, ma costruito bene. perfettamente in essere con i nostri mala tempora.

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marco lunedì 20 novembre 2006
una nave chiamata domani Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Anno 2027. La persona più giovane della terra, un ragazzo argentino, muore improvvisamente. La persona più giovane della terra aveva 18 anni e anche l'ultima flebile fiammella di speranza per un'umanità che, inspiegabilmente, non si riproduce più sembra spegnersi. Cuaron rende perfettamente il senso di angoscia, disperazione, ma anche rassegnazione di una Londra di un futuro non troppo lontano. Quest'ultima diventa specchio di una società disumanizzata, in cui i sentimenti sono merce rara così come le persone di cui fidarsi. Un mondo dove il vagito di un bambino è un ricordo remoto e i parchi giochi assumono un alone spettrale. I rimandi alla contemporaneità sono ovviamente presenti ed estremizzati: il terrorismo è sempre dietro l'angolo, i governi sono sempre più repressivi, lo straniero è visto come un nemico e una vera e proprio minaccia, da rinchiudere in campi che tanto ricordano Guantanamo, la guerriglia è all'ordine del giorno così come in Iraq. [+]

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riccardo lunedì 20 novembre 2006
futuro non troppo prossimo Valutazione 3 stelle su cinque
40%
No
60%

Dopo"Harry Potter e il prigioniero di Azkaban",Alfonso Cuaròn torna con un film futuristico,ambientato in un 2027 molto prossimo,dove quasi nulla è cambiato ma dove tutto sembra essere estremizzato,portato al limite della follia.Il mondo(rappresentato dall'Inghilterra dove il film è ambientato)è politicamente diviso,il popolo frammentato in gruppi terroristici,ognuno con un proprio ideale;gli immigrati sembrano deportati,segregati in delle gabbie come animali;la polizia ha instaurato un proprio dominio assolutistico,quasi non dipendesse da nessuno Stato,uccidendo ininterrottamente e picchiando in pubblico chiunque tenti di evadere dalla sua autorità,spietatamente e senza ragione;ma la cosa che caratterizza questa nuova generazione è la scomparsa della fertilità delle donne:la mancanza del candore infantile ha avvolto l'umanità nelle tenebre(Cuaròn utilizza nuovamente un'atmosfera dark)della guerra e del male. [+]

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mari lunedì 20 novembre 2006
fantastico Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Il film mi è piaciuto davvero molto perchè ben diretto e soprattutto ben recitato dal magnifico Clive Owen sempre grandissimo che quasi da solo porta avanti il film spalleggiato da un mostro sacro come Michael Caine in formissima.Uno dei pochissimi film che sicuramente rivedrò.

[+] megliosenza (di megliosenza)
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stellamanu84 lunedì 20 novembre 2006
orribile Valutazione 0 stelle su cinque
6%
No
94%

a dir poco vergognoso faceva pietà

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blogger lunedì 20 novembre 2006
mascolinita' in disarmo Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

A dire il vero, non si capisce bene il perché migliaia di profughi provenienti da ogni angolo del globo vogliano raggiungere l’Inghilterra, dove ad attenderli, nella maggior parte dei casi, trovano mitra spianati e lager: non c’è mai fine al peggio, si dice, ed è probabile che altrove la situazione sia ancora peggiore, tuttavia è difficile immaginare qualcosa di peggio della Londra del 2027, in realtà la Londra di oggi, imbruttita efficacemente dall’ortografia allucinata di Alfonso Cuaròn(Y tu mamà tambien, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban) ne I figli degli uomini. Il filone anti-utopistico, tipicamente britannico, di fatto ha sempre avuto la sua logica nell’estremizzare le storture delle epoche contemporanee: I viaggi di Gulliver stigmatizzava costumi e mentalità del ‘700 inglese, il mondo creato da Orwell in 1984, pubblicato nel 1949, era una allegoria dei totalitarismi del ‘900; il romanzetto della James, da cui la pellicola è tratta, ipotizza un futuro dell’umanità in cui tutti i nodi irrisolti ai giorni nostri vengano al pettine fra qualche decennio. [+]

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