juri
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sabato 23 dicembre 2006
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un cast eccezionale per un film piuttosto mediocre
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Con un simile cast a disposizione il risultato sarebbe potuto essere decisamente migliore. Straordiarie come sempre Margherita Buy (nel solito. consueto e adattissimo ruolo della moglie precisina, insicura, piena di rimorsi, di paure e di incomprensioni, divorate da eterne incertezze, che ricorre volentieri ai farmaci come valida alternativa alla realtà familiare) e Stefania Rocca (semplicemente grandiosa, una professionista come poche). Sergio Rubini davvero molto bravo, per me il vero protagonista tra i protagonisti. Una sorpresa positiva è Elena Santarelli, se la cava bene nel ruolo assegnatole, niente male. Paolo Bonolis è stato probabilmente il meno azzeccato del film, poco espressivo e poco realistico.
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Con un simile cast a disposizione il risultato sarebbe potuto essere decisamente migliore. Straordiarie come sempre Margherita Buy (nel solito. consueto e adattissimo ruolo della moglie precisina, insicura, piena di rimorsi, di paure e di incomprensioni, divorate da eterne incertezze, che ricorre volentieri ai farmaci come valida alternativa alla realtà familiare) e Stefania Rocca (semplicemente grandiosa, una professionista come poche). Sergio Rubini davvero molto bravo, per me il vero protagonista tra i protagonisti. Una sorpresa positiva è Elena Santarelli, se la cava bene nel ruolo assegnatole, niente male. Paolo Bonolis è stato probabilmente il meno azzeccato del film, poco espressivo e poco realistico. La sua performance è quasi una "forzatura" rispetto alle altre. In generale il film funziona poco, a tratti pochissimo, la sceneggiatura non ha solide basi, il tentativo d'intreccio narrativo riesce solo in parte, e il film regala pochissimi sorrisi. Certamente siamo lontani dai classici natalizi Boldi/De Sica e company (per fortuna), ma siamo lontani anche dalla commedia natalizia all'italiana che oltre a qualche risata regala anche sane e profonde riflessioni (vedi "Il mio miglior nemico" e "Manuale D'Amore"). Un film a metà. Semplicemente mediocre.
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francesco
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venerdì 22 dicembre 2006
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film mediocre ... bonolis non ci siamo ...
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Il nuovo film di D'Alatri delude non poco soprattutto se si pensa ai film dello stesso regista che l'hanno preceduto (La Febbre - Caso mai - Senza pelle - ecc.).
Il soggetto è esile esile, sufficiente per un film-tv; la critica sociale appena accennata.
I veri attori si riconoscono e sono da apprezzare; brave come sempre Margherita Buy e Stefania Rocca. Sergio Rubini, sacrificato in un questo ruolo, riesce comunque a trasmettere umanità e credibilità. E proprio di credibilità manca l'interpretazione di Paolo Bonolis, macchietta perfetta ma del tutto fuori luogo.
Insomma ... nel complesso a me il film non è piaciuto.
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daniele
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venerdì 22 dicembre 2006
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finalmente!
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Finalmente anche altri si sono accorti che gli italiani vanno al cinema a natale, e finalemnte anche altri hanno tentato un contributo originale ai vecchi clichè Verdone, De Sica/Boldi, Pieraccioni.
Qui gli attori sono al servizio del film e non il contrario. Non è una trappola per comitive natalizie, ma un film col contributo di molti bravi professionisti dell'intrattenimento.
Non fa miracoli ma è piacevole e ben pensato.
Rimane dolcemente misurato, come nelle commedie americane,con meccanismi misurati tra caricatura e satira che poi si sciolgono in un piacevole clima fesstoso e natalizio.
Né satira pretenziosa e bacchettona, né becera macchina da incassi ma una piacevole e ottima "commediasexy".
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Finalmente anche altri si sono accorti che gli italiani vanno al cinema a natale, e finalemnte anche altri hanno tentato un contributo originale ai vecchi clichè Verdone, De Sica/Boldi, Pieraccioni.
Qui gli attori sono al servizio del film e non il contrario. Non è una trappola per comitive natalizie, ma un film col contributo di molti bravi professionisti dell'intrattenimento.
Non fa miracoli ma è piacevole e ben pensato.
Rimane dolcemente misurato, come nelle commedie americane,con meccanismi misurati tra caricatura e satira che poi si sciolgono in un piacevole clima fesstoso e natalizio.
Né satira pretenziosa e bacchettona, né becera macchina da incassi ma una piacevole e ottima "commediasexy".
(Una nota va fatta alla grande abbondanza di pubblicità poco occulta e molto manifesta.
A mio parere non guasta primo perchè è ben assimilata nel contesto e poi perchè non ha senso che un film commericale sia finanziato dallo stato.)
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ex ammiratore di bonolis
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giovedì 21 dicembre 2006
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paolo il cinema e i suoi fans chiedono di più!
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Bonolis ha abbastanza miliardi per assersi pagata mezza produzione, ma ha perso un'occasione e un finora buon regista.Come avvio del centro sinistra è un semplicismo innocuo che resta meinterno alla mitologia mediatica e non fa presagire nulla di buono
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diomede917
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giovedì 21 dicembre 2006
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ecchisenefrega!!!!
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Ohhhh, finalmente a Natale ho riso senza rutti, scorregge e altri derivati del nostro corpo.
Prendendo in prestito il canovaccio di "Una top model nel mio letto", D'Alatri imbastisce una commedia graffiante su l'Italia di oggi fatta da politicanti dalla doppia faccia e dominata dal gossip e da Porta a Porta, memorizzando la lezione impartita da Risi negli anni 60/70.
Protagonista un politico vicino alla chiesa, con una famiglia perfetta e a proposito di famiglia sta lottando per dare una nuova legge sulla famiglia (esilarante il coloquio con l'associazione dei padri divorziati) che però ha un suo scheletro nell'armadio un'amante che diventa grazie al suo potere una "Trottolina" televisiva.
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Ohhhh, finalmente a Natale ho riso senza rutti, scorregge e altri derivati del nostro corpo.
Prendendo in prestito il canovaccio di "Una top model nel mio letto", D'Alatri imbastisce una commedia graffiante su l'Italia di oggi fatta da politicanti dalla doppia faccia e dominata dal gossip e da Porta a Porta, memorizzando la lezione impartita da Risi negli anni 60/70.
Protagonista un politico vicino alla chiesa, con una famiglia perfetta e a proposito di famiglia sta lottando per dare una nuova legge sulla famiglia (esilarante il coloquio con l'associazione dei padri divorziati) che però ha un suo scheletro nell'armadio un'amante che diventa grazie al suo potere una "Trottolina" televisiva. Per salvare la faccia usa, inguaiandolo, il suo fidato autista Mariano ma si sa che chi di gossip ferisce...
La vera forza del film sta nel fatto che D'Alatri ha scelto attori veri e no comici presi da Zelig per il cast. Rubini tiene sulle sue spalle il film con una verve brillante mai vista, Margherita Buy passa da nevrotica borghese a popolana ipocondriaca, Stefania Rocca ottima moglie repressa con il fuoco dentro e un super Placido che fa un cuoco alla Vissani eccezionale (da vedere la scena della faraona ripiena per credere).
E Bonolis? Be' Bonolis si ispira al Sordi de "Il moralista" e azzecca la caratterizzazione di questo politico che cerca di mantenere la sua facciata sapendo benissimo che in Parlamento comanda la legge de "La Gnocca" (graffianti le quattro chiacchere al bar di Montecitorio con il Collega Massimo Wertmuller).
L'unica pecca un prefinale troppo macchiettistico proprio nel momento di dare la stoccata cattiva ma forse D'Alatri ha pensato che è Natale e che è giusto così.
Voto un bel 7 pieno
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alessio
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lunedì 18 dicembre 2006
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bonolis ottimo conduttore buon attore
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Anche dietro una cinepresa,bonolis si è dato da fare. Film piacevole molto gustoso"per lo meno non ci si annoia".
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rubigno
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lunedì 18 dicembre 2006
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commediasexi con lode
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Ho visto ieri sera commediasexi al cinema e devo dire che dopo tanto tempo mi sono riconciliato con il cinema e la commedia italiana. Commediasexi è veramente un film riuscito e divertente, non banale, ma anzi che fa riflettere. D'altronde D'Alatri con il suo cinema ci ha sempre raccontato una italia vera, con i suoi pregi e i suoi difetti (vedi Senza pelle, La febbre e Casomai), e pure affrontando la sfida dei cinepanettoni natalizi ha mantenuto la sua integrita artistica. Commediasexi è un film che può soddisfare sia lo spettatore tipico natalizio, che va alla ricerca delle risate e delle belle gnocche, ma anche quello che il cinema italiano lo va a vedere tutto l'hanno e che quando esce dalla visione di commediasexi dice si di essersi divertito, ma ammette anche che il film è un pugno nello stomaco per come rispecchia la società con i suoi miti e i suoi limiti.
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Ho visto ieri sera commediasexi al cinema e devo dire che dopo tanto tempo mi sono riconciliato con il cinema e la commedia italiana. Commediasexi è veramente un film riuscito e divertente, non banale, ma anzi che fa riflettere. D'altronde D'Alatri con il suo cinema ci ha sempre raccontato una italia vera, con i suoi pregi e i suoi difetti (vedi Senza pelle, La febbre e Casomai), e pure affrontando la sfida dei cinepanettoni natalizi ha mantenuto la sua integrita artistica. Commediasexi è un film che può soddisfare sia lo spettatore tipico natalizio, che va alla ricerca delle risate e delle belle gnocche, ma anche quello che il cinema italiano lo va a vedere tutto l'hanno e che quando esce dalla visione di commediasexi dice si di essersi divertito, ma ammette anche che il film è un pugno nello stomaco per come rispecchia la società con i suoi miti e i suoi limiti. D'alatri ha scritto una commedia dai tempi perfetti, che conduce lo spettatore, divertendolo, in una riflessione sulla nostra società. Non voglio parlare della trama del film, ma voglio dire che Commediasexi è da vedere non solo per gli attori in stato di grazia (su tutti la buy e rubini) ma anche per la leggerezza e la raffinatezza che D'Alatri utilizza nel raccontare la storia. Alle polemiche su Bonolis che imita Sordi dico che Paolo riesce con eleganza a tributare un omaggio al grande attore romano, che se fosse ancora vivo lo ringrazierebbe di cuore. Perchè intristirci con la becera comicità di Natale a New York e Olè (tutto il rispetto agli interpreti ma assolutamente pessime le sceneggiature) quando abbiamo l'occasione con soli 7 euro di vedere uno dei film meglio scritti e recitati degli ultimi 5 anni!!!
INSOMMA ANDATE A VEDERE COMMEDIASEXI!!!
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[+] ma ti hanno pagato per dire sta cagata??? (2)
(di supermfz)
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anakin
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lunedì 18 dicembre 2006
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sordi è morto...
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Ho trovato molto irritante e ingiustificabile la completa imitazione che Bonolis fa di Alberto Sordi...Irritante perchè non gli fa il verso come molti hanno detto, ma lo copia in tutto e per tutto!!!Ingiustificabile perchè capisco le regole da box office, ma inserire Paolo Bonolis in un film con attori veri ,retto in quasi tutta la sua durata da questi, lo trovato davvero pessimo!!!Rubini e Papaleo su tutti...
Questo è il peggior film di D'alatri e non capisco sinceramente questa tappa della sua filmografia!!!
Bastava un realismo maggiore a rendere il film piu' dignitoso e non un finale alla "Volemose Bene" che ha cancellato ogni possibilita' di difesa!!! ALBE QUANTO CE MANCHI....
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max
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lunedì 18 dicembre 2006
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carino ma la commedia all'italiana è lontana...
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In tempi di cinepanettoni non c'è da aspettarsi più di tanto ma D'Alatri confeziona un prodotto dignitoso e godibile a partire dal secondo tempo. Il film, infatti, stenta ad entrare in sintonia con la propria sceneggiatura e col pubblico per tutta la prima frazione nonostante Bonolis - presunto "vincente" di inizio trama - cerchi in tutti i modi di strizzare l'occhio all'effetto somiglianza con Alberto Sordi (diventando alla lunga un pò pesante...). In verità, la spina dorsale della pellicola è rappresentata dal vero "vincitore" fattuale e morale: l'autista Mariano (un bravo Sergio Rubini), sul quale dapprima si abbatte la tempesta scatenata dal suo datore di lavoro (il poco "onorevole" Bonolis)e poi il venticello rifocillatore della riscossa socialmediatica.
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In tempi di cinepanettoni non c'è da aspettarsi più di tanto ma D'Alatri confeziona un prodotto dignitoso e godibile a partire dal secondo tempo. Il film, infatti, stenta ad entrare in sintonia con la propria sceneggiatura e col pubblico per tutta la prima frazione nonostante Bonolis - presunto "vincente" di inizio trama - cerchi in tutti i modi di strizzare l'occhio all'effetto somiglianza con Alberto Sordi (diventando alla lunga un pò pesante...). In verità, la spina dorsale della pellicola è rappresentata dal vero "vincitore" fattuale e morale: l'autista Mariano (un bravo Sergio Rubini), sul quale dapprima si abbatte la tempesta scatenata dal suo datore di lavoro (il poco "onorevole" Bonolis)e poi il venticello rifocillatore della riscossa socialmediatica. Bravine come contorno, la Buy e la Rocca. Efficace Rocco Papaleo come manager aggressivo ma dal cuore d'oro. Presenza scenica della Santarelli che col cinema c'entra ben poco (a meno che non inizi a studiare e ad impegnarsi). SuperErotico (?) ma un pò imbolsito il Placido gran gourmet. D'Alatri che ha al suo attivo film decisamente ben fatti (ho visto "La febbre" e "Senza pelle"), decide di darsi al Gran Mercato natalizio e paga un prezzo (alto) sulla qualità. Il regista cerca una riflessione sull' odierna Italia cialtrona (ma in fondo, è sempre stata così) del binomio politica - spettacolo, così accattivante sopratutto quando viene travolta dagli scandali. La riflessione ed il finale "politically correct" arrivano però al termine di un percorso incerto e doverosamente "superficiale" quando ci si mette in bocca al lupo natalizio (leggi grande pubblico). Peccato perchè l'idea era buona e poteva essere sviluppata in tempi e modi diversi. La Grande Commedia all'italiana però resta lontana. Molto lontana...
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