vic
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sabato 6 gennaio 2007
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bravo mel!
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Come in PASSION , Mel Gibson ha cercato il massimo della realtà di quei tempi, dal commento in lingua originale alla ricerca della perfezione nel vestiario e nella ricostruzione delle scene.
La perfezione anche nei minimi particolari fà di questa pellicola qualcosa a cui si dovrebbe far riferimento in futuro per altri film.
Per il problema della violenza, tutti sappiamo come si comportava il popolo MAYA e quindi non ci dobbiamo tanto meravigliare!
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ace
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sabato 6 gennaio 2007
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regista talentuoso
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I film horror, dove la violenza è gratuita, possono essere definiti 'troppo violenti'. Film come questo, al massimo possono essere cruenti o troppo realistici, perchè la violenza fa parte della storia, ed il regista nella sua freddezza non ha fatto altro che rispecchiare la realtà in cui si viveva in una civiltà lontana. Lasciando stare il discorso che comunque sia è tutta finzione, trovo che criticare Gibson sia infantile. Altri registi cercano di attirarsi spettatori con dozzine di effetti speciali, lui adotta la sua tecnica ancora una volta, riuscendo di nuovo, dal mio punto di vista, a sorprendermi. Ieri, prima di andare al cinema,avevo persino timore dopo aver sentito tutte le critiche piovute addosso a questo film, ma qualcosa, forse il mio favore verso il regista, mi spingeva ad andarci subito alla prima proiezione: ebbene a film terminato ho dovuto purtroppo rendermi conto che le cose da censurare semmai siano ben altre.
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I film horror, dove la violenza è gratuita, possono essere definiti 'troppo violenti'. Film come questo, al massimo possono essere cruenti o troppo realistici, perchè la violenza fa parte della storia, ed il regista nella sua freddezza non ha fatto altro che rispecchiare la realtà in cui si viveva in una civiltà lontana. Lasciando stare il discorso che comunque sia è tutta finzione, trovo che criticare Gibson sia infantile. Altri registi cercano di attirarsi spettatori con dozzine di effetti speciali, lui adotta la sua tecnica ancora una volta, riuscendo di nuovo, dal mio punto di vista, a sorprendermi. Ieri, prima di andare al cinema,avevo persino timore dopo aver sentito tutte le critiche piovute addosso a questo film, ma qualcosa, forse il mio favore verso il regista, mi spingeva ad andarci subito alla prima proiezione: ebbene a film terminato ho dovuto purtroppo rendermi conto che le cose da censurare semmai siano ben altre. Oggigiorno la tv, ed anche alcuni videogiochi, possono 'esaltarsi' di fronte a questo film, che ritrae fedelmente quanto accaduto in passato secondo un preciso intento del produttore. Il film in per se, penso sottolinei ancora il talento innato di Mel Gibson, che volendo anche con un pò d'astuzia, ricalca le orme che l'hanno portato al successo con La Passione di Cristo e che non disdegna poi di usufruire di una buona dose di pubblicità prima dell'uscita dei suoi lungometraggi. Questa è la sua tattica. Insomma Mel mi hai stupito ancora. Per quanto mi riguarda continua così.
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mastersushi
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sabato 6 gennaio 2007
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grande mel
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Davvero bello andate tutti al cinema....basta con ste critiche tanto per sembrar più colti....vergogna!
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thefilmaker
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sabato 6 gennaio 2007
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please: non immischiare la politica col cinema!
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Oddio! Pensavo di leggere di tutto su questo film: violento, furbo, per niente intelligiente, fatto male, razzista.. Ma politicamente scorretto?! Questo no, non avrei mai pensato di leggerlo. Un po' - anzi un po' tanto.. - mi fa ridere ora, come ai tempi dello splendido film "La passione di Cristo", vedere come le critiche positive, ma soprattutto negative non si rendano - o sì, non saprei.. - conto che ciò che fa il successo di questo regista fuori della norma, è al 50% proprio la discussione che ogni volta prende forma puntuale attorno ai film di Mel - si chiama come me, come non amarlo.. speriamo sia di bell'augurio -.
E rido pure a leggere le vostre critiche negative e positive: c'è solo una cosa che mi da un po' fastidio, ma nemmeno.
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Oddio! Pensavo di leggere di tutto su questo film: violento, furbo, per niente intelligiente, fatto male, razzista.. Ma politicamente scorretto?! Questo no, non avrei mai pensato di leggerlo. Un po' - anzi un po' tanto.. - mi fa ridere ora, come ai tempi dello splendido film "La passione di Cristo", vedere come le critiche positive, ma soprattutto negative non si rendano - o sì, non saprei.. - conto che ciò che fa il successo di questo regista fuori della norma, è al 50% proprio la discussione che ogni volta prende forma puntuale attorno ai film di Mel - si chiama come me, come non amarlo.. speriamo sia di bell'augurio -.
E rido pure a leggere le vostre critiche negative e positive: c'è solo una cosa che mi da un po' fastidio, ma nemmeno.. sì, perchè non è che certe parole mi sfiorino particolarmente..
Mi sta solo un po' sulle p---e che si parli di cinema e politica nello stesso momento.
Eh sì, bravi, complimenti! A chi lo pensa e a chi ha fatto la meravigliosa recensione; scusa ma francamente il nome non l'ho letto e nemmeno mi interessa.
Il cinema è una delle cose più belle - per me la più bella in assoluto - che l'uomo sia riuscito a raggiungere nel corso della sua storia per uscire dall'ordinario. Il cinema, l'uomo non se l'è inventato, perchè il cinema si trova dentro di noi, da sempre. Quando ci immaginiamo tra le braccia di un ragazzo che non esiste, o quando con la musica alle orecchie per la strada, camminiamo tutti fighi con scritto in faccia "Voglio spaccare il mondo c---o!". Il cinema è ciò che di più sacro e puro esista e chi ne parla accostandolo alla politica, allora mi dispiace, ma non ha proprio capito nulla e forse è meglio se cambia luogo per lasciare i suoi commenti e questo al di là che uno sia di sinistra o di destra.
Gibson a me piace, non in tutto magari, ma mi piace.
Il suo cinema è un cinema esteta, con riprese, ricostruzioni e scene magnifiche, tecnicamente spettacolare al di là del perfetto e la critica non può che essere d'accordo su questo. Poi che ci sia realtà, naturalismo o violenza come la volete chiamare, può certamente piacere come non, figurarsi!
Ma è inutile volere fare i critici se non si sa riconoscere un buon prodotto lasciando a casa i giudizi personali, che naturalmente hanno il diritto di essere espressi in una forma meno diffamatoria e offensiva e in altri termini. Inoltre la violenza di questo film, non è molta più di quella che c'è in mille altri film. La storia della lingua non la so e non la commento visto che non ho le basi. Non mi sembra proprio che la civiltà Maya sia stata fatta apparire tanto diversa a come ce la fanno apparire ogni giorno sui libri di scuola gli storici; in fondo degli indigeni il film mostra il lato pacifico e felice, come quello incivile appunto: certo se si vuol vedere solo quello che ci fa comodo, è un altro discorso.. Comunque ci avete trovato molta differenza da quello che siamo oggi? Io solo nella forma..
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max
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sabato 6 gennaio 2007
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un nuovo successo di mel gibson
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Film assolutamente riuscito e meritevole. Le critiche di eccessiva violenza sono infondate: il film riprodeuce in modo realistico la vita al tempo dei Maya e "sfata" a ragione il mito del "buon selvaggio Maya". Ancora una volta Mel Gibson si dimostra uno degli autori e registi più capaci. Il film è comunque consigliabile ad un pubblico adulto viste le scene dei sacrifici umani (la critica di voler riprendere in modo "morboso"le sevizie è infondata, ancora una volta viene realisticamente presentato il sacrifico umano così come compiuto dai Maya).
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merlino
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sabato 6 gennaio 2007
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€. 5,50 spesi malissimo!
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... ho dato retta alla mia ragazza: "andiamo a vederlo, magari è interessante".
Adesso dico la mia:
se avessi voluto vedere un film violento, vomitevole in alcune scene, esasperato, basato su una strampalata ipotesi di chissà quale storico, rivoltante e soprattutto NOIOSO, dopo stasera dovrei essere soddisfatto poichè tutte le mie ipotetiche aspettative si sono rivelate veritiere.
Mio Dio, che grande spreco di tempo e denaro!
Degno del peggior splatter, APOCALYPTO si è rivelata l'ennesima dimostrazione di violenza gratuita portata sul grande schermo dell'ormai famoso (?) Mel Gibson...
E poi cos'è questa cosa??? Gli è presa la voglia di fare film in lingue originali??? Passi il latino, ma il Maya come lo hanno trovato se a noi sono giunti solo manoscritti?
Se volessi leggere una storia, leggerei un libro e di certo eviterei di andare a vedere un film interamente sottotitolato.
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... ho dato retta alla mia ragazza: "andiamo a vederlo, magari è interessante".
Adesso dico la mia:
se avessi voluto vedere un film violento, vomitevole in alcune scene, esasperato, basato su una strampalata ipotesi di chissà quale storico, rivoltante e soprattutto NOIOSO, dopo stasera dovrei essere soddisfatto poichè tutte le mie ipotetiche aspettative si sono rivelate veritiere.
Mio Dio, che grande spreco di tempo e denaro!
Degno del peggior splatter, APOCALYPTO si è rivelata l'ennesima dimostrazione di violenza gratuita portata sul grande schermo dell'ormai famoso (?) Mel Gibson...
E poi cos'è questa cosa??? Gli è presa la voglia di fare film in lingue originali??? Passi il latino, ma il Maya come lo hanno trovato se a noi sono giunti solo manoscritti?
Se volessi leggere una storia, leggerei un libro e di certo eviterei di andare a vedere un film interamente sottotitolato. Le trame e le recensioni parlavano di pochi dialoghi, ma si sbagliavano.
Metà film è basato su gemiti, rantoli e rumore di parti del corpo mozzate, ma i dialoghi sono troppi, per seguirli è assolutamente necessario distogliere l'attenzione dalle immagini, unico punto a favore del film: la ricostruzione della città maya è stranamente fantastica (al contrario del film), l'ambientazione degli inseguimenti nella foresta è eccezionale (anche se parecchie volte le immagini risultano sfuocate).
Succo del discorso: DA EVITARE!!!
Preferisco andare a vedermi Rocky Balboa.
Si facciano avanti i sostenitori del film... stupitemi, voglio capire perchè sono uno dei pochi che pensa di aver buttato via due ore e mezza di un venerdì sera!
Non portate come tesi "Ah certo, uno che va a vedere Rocky non può capire niente di cinema"... perchè saprei smontarvi.
Andrea
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sergio carrus
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venerdì 5 gennaio 2007
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un "buon selvaggio" politicamente scorretto
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Regista poleticamente scorretto...Gisbson mira a sfatare la lacrimosa storiella del "buon selvaggio" Maya, della grande e pacifica civiltà sterminata dai "cattivi" conquistadores.
Il regista di The Passion ci sembra dire: "Signori miei, quelli che sono stati sempre dipinti come un popolo altamente evoluto, dedito all'astronomia e alla matematica, in realtà erano ormai una civiltà in fase di inesorabile decadenza, dedita semmai a lotte intestine e sacrifici umani.
Non sono stati quindi i conquistadores ( idealmente e presuntamente motivati dalla povera Chiesa Cattolica, ormai eletta, a torto, ricettacolo di tutti i mali)a sterminare i Maya, ma essi stessi sono stati causa del proprio declino.
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Regista poleticamente scorretto...Gisbson mira a sfatare la lacrimosa storiella del "buon selvaggio" Maya, della grande e pacifica civiltà sterminata dai "cattivi" conquistadores.
Il regista di The Passion ci sembra dire: "Signori miei, quelli che sono stati sempre dipinti come un popolo altamente evoluto, dedito all'astronomia e alla matematica, in realtà erano ormai una civiltà in fase di inesorabile decadenza, dedita semmai a lotte intestine e sacrifici umani.
Non sono stati quindi i conquistadores ( idealmente e presuntamente motivati dalla povera Chiesa Cattolica, ormai eletta, a torto, ricettacolo di tutti i mali)a sterminare i Maya, ma essi stessi sono stati causa del proprio declino."
A noi che scriviamo e che ci ribelliamo ad ogni sorta di censura preventiva della pellicola, motivata da futili motivazioni formali, che celano in realtà una presa di posizione ideologica di stampo progressista e forse anticlericale, non resta che citare la frase di incipit del film, presente anche nel trailer:
"Una grande civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" W. Durant.
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[+] la verità stà nel mezzo
(di diatrema)
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giangio
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venerdì 5 gennaio 2007
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una cretinata
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Non so che cosa abbiano in testa i critici a magnificare questo film e il suo regista e dall'altra parte mi sembrano assurde le critiche sull'eccessiva violenza. Secondo me il film non è da censurare per violenza perchè ci sono innumerevoli film più cruenti come pure la televisione di tutti i giorni,basti pensare ai politici che vediamo e a parer mio molti sono dei veri delinquenti,oppure i mafiosi o i camorristi, o chi pratica la vivisezione, o vedere immagini dei terroristi islamici che sgozzano inermi civili e tanto altro.La critica sulla violenza è assurda come è assurdo il comitato dei genitori o come si chiama perchè basta vedere il telegiornale o il mondo politico per far capire ai figli che mondo di merda è questo.
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Non so che cosa abbiano in testa i critici a magnificare questo film e il suo regista e dall'altra parte mi sembrano assurde le critiche sull'eccessiva violenza. Secondo me il film non è da censurare per violenza perchè ci sono innumerevoli film più cruenti come pure la televisione di tutti i giorni,basti pensare ai politici che vediamo e a parer mio molti sono dei veri delinquenti,oppure i mafiosi o i camorristi, o chi pratica la vivisezione, o vedere immagini dei terroristi islamici che sgozzano inermi civili e tanto altro.La critica sulla violenza è assurda come è assurdo il comitato dei genitori o come si chiama perchè basta vedere il telegiornale o il mondo politico per far capire ai figli che mondo di merda è questo.
Premesso questo,il film per me è una cretinata ma non per la violenza ma solo perchè non è bello e penso sia il peggiore che abbia mai girato, tutto qui.
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giuseppe pastore
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venerdì 5 gennaio 2007
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william wallace va in america
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Sei o settecentomila birre dopo, torna il prode William Wallace e son di nuovo mazzate. Dopo l'aberrante "The Pa$$ion" (unico film davvero degno del prestigio di zero stelle), Mel Gibson torna al di là dell'Atlantico con il solito horror-movie travestito da documentario maccheronico. Ha effetti esilaranti la notizia che le stesse popolazioni yucateche, dirette discendenti dei Maya dello Yucatan nel film, abbiano dovuto guardare il film con i sottotitoli in spagnolo perchè non ne capivano la lingua. Sorvoliamo ancora una volta nell'eccesso di zelo (quantomeno) da parte di Gibson nel mostrare ogni minimo dettaglio; ma non ci si può non indignare per il reiterato razzismo che caratterizza gli uni-dimensionali "cattivi" e complessivamente l'atmosfera del film, uno spregevole e manicheo meccanismo narrativo che fa il paio con quello usato in "The Pa$$ion" per descrivere i semiti.
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Sei o settecentomila birre dopo, torna il prode William Wallace e son di nuovo mazzate. Dopo l'aberrante "The Pa$$ion" (unico film davvero degno del prestigio di zero stelle), Mel Gibson torna al di là dell'Atlantico con il solito horror-movie travestito da documentario maccheronico. Ha effetti esilaranti la notizia che le stesse popolazioni yucateche, dirette discendenti dei Maya dello Yucatan nel film, abbiano dovuto guardare il film con i sottotitoli in spagnolo perchè non ne capivano la lingua. Sorvoliamo ancora una volta nell'eccesso di zelo (quantomeno) da parte di Gibson nel mostrare ogni minimo dettaglio; ma non ci si può non indignare per il reiterato razzismo che caratterizza gli uni-dimensionali "cattivi" e complessivamente l'atmosfera del film, uno spregevole e manicheo meccanismo narrativo che fa il paio con quello usato in "The Pa$$ion" per descrivere i semiti.
Infine, davvero da mascalzoni, oltre che da ignoranti, raffigurare l'avvicinarsi finale delle navi spagnole (con tanto di croce ben in vista) come "l'arrivo della civiltà". Bravo Mel, sei sempre il migliore.
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(di ermanno)
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