carlito
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domenica 7 gennaio 2007
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un film davvero potente, capolavoro!!!
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Apocalypto, la quarta regia di Mel Gibson: un super film.
Non trovo le parole di fronte a quest'opera immensa, che lascia senza fiato ad ogni inquadratura.
Vorrei vedere ogni giorno dei film del genere, adrenalinici, spietati, violenti e soprattutto ambientati in un passato lontano e sconosciuto.
Da anni assistiamo ad un continuo flusso di film epici, storici e fantasy, non tutti convincenti, anzi, quasi tutti da buttare salvo rare eccezioni.
Questo processo di ritorno al passato è stato possibile grazie a due registi, il primo è un attore passato alla regia che nel lontano 1995 firma la regia di "Braveheart", l'altro è Ridley Scott, che già nel 1977 ai suoi esordi aveva dimostrato grande genio con i temi storici.
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Apocalypto, la quarta regia di Mel Gibson: un super film.
Non trovo le parole di fronte a quest'opera immensa, che lascia senza fiato ad ogni inquadratura.
Vorrei vedere ogni giorno dei film del genere, adrenalinici, spietati, violenti e soprattutto ambientati in un passato lontano e sconosciuto.
Da anni assistiamo ad un continuo flusso di film epici, storici e fantasy, non tutti convincenti, anzi, quasi tutti da buttare salvo rare eccezioni.
Questo processo di ritorno al passato è stato possibile grazie a due registi, il primo è un attore passato alla regia che nel lontano 1995 firma la regia di "Braveheart", l'altro è Ridley Scott, che già nel 1977 ai suoi esordi aveva dimostrato grande genio con i temi storici. Ovviamente i percorsi di questi due grandi sono molto differenti, ma quello che rende Gibson un caso raro, è il fatto che in origine è un attore.
Pochissimi attori passati alla regia hanno convinto al 100% (Robert Redford e la sorpresa George Clooney sono gli esempi migliori, in attesa di vedere la seconda regia di Bob De Niro), ma Gibson si spinge ancora oltre rispetto ai suoi colleghi.
Da un film sottotono d'esordio ("Luomo senza volto"), arriva l'Oscar per "Braveheart", e poi il colpo grosso con "The Passion", un film decisamente mai visto prima.
Una delle scelte stilistiche apportate da Gibson in The Passion si ritrova anche nel suo ultimo film, ovvero la scelta di utilizzare la lingua originale dell'epoca in cui si svolge il film.
Passa dunque dal latino e aramaico di "The Passion" allo Yucateco, antica lingua del popolo Maya in "Apocalypto".
Un'altra scelta molto discussa, ma a mio parere azzeccata, è l'uso della violenza.
Su questo tema vorrei spendere due parole.
Molte persone si sono lamentate dell'eccessiva violenza dei suoi film, ma a mio parere non è una violenza fine a se stessa come nei film di Tarantino, ovvero una violenza che solo vuol essere violenza senza comunicare niente. Gibson invece, mostra una violenza utile al racconto della storia. Il Cristo martoriato non necessita di parole superflue per comunicare il necessario, si comprende bene, e si soffre con lui, ci si sente coinvolti emotivamente, questo capita anche in "Apocalypto".
"La paura è una malattia, cacciala dal tuo cuore", così il padre di Zampa di Giaguaro, Cielo di Selce, parla al figlio.
Gibson non ha paura di scontrarsi con critiche troppo severe, con accuse infondate, non ha paura di buttarsi in progetti folli e costosi. Gibson è un po'come Zampa di Giaguaro, combatte stringendo i denti per poter proteggere e amare ciò che gli sta a cuore.
Quattro film, tre sicuramente indimenticabili.
Ho amato il protagonista, semplice e sincero, aiutato come per miracolo dalla natura, la stessa natura che gli uomini moderni stanno uccidendo. Un giovane padre che lotta con le forze rimaste per salvare la famiglia da una fine orrenda, così corre, uccide, si butta dalla cascata, non sta fermo un singolo minuto. Che emozioni, che ritmo. Mel mi ha regalato una valanga di emozioni. Sono contento anche di avere ritrovato ad ottimi livelli il compositore James Horner che firma qui una colonna sonora potentissima. Costumi e trucchi stupefacenti. Trova anche il tempo per delle situazioni comiche.!
Durante la proiezione mi veniva voglia di correre nella foresta come Zampa di Giaguaro, di sentirmi vicino alla natura, ma poi esco dalla sala e sento i commenti, e allora taccio.
Un grande film che non può lasciare indifferenti, un film da amare per sempre
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kenzo
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domenica 7 gennaio 2007
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veramente particolare
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veramente bello! non me l'aspettavo... un film "diverso" finalmente...
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stewe19
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domenica 7 gennaio 2007
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un'altra cosa!
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Secondo mè l'idea di mantenere la lingua originale(anche se non del tutto corretta...tanto è un film...non un documentario storico per studiosi...!)è stata un'idea ottima anche perche se dovessi immaginarmi il film doppiato in italiano mi prenderebbe molto di meno!sarebbe molto meno realistico(ripeto per quanto poco-dicono gli esperti-possa essere veritiero!)..!
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bigdaddy
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domenica 7 gennaio 2007
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mi piacerebbe sapere se c'è stato qualche storico.
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...ma di quelli veri, a curare il "copione" (assente?!) o almeno la ricostruzione storico-ambientalistica di questo splatter indegno dei soldi spesi per vederlo.
Le incongruenze storiche si sprecano, gli errori grossolani nel ricostruire gli ambienti farebbero ridere qualsiasi studente di scuola media messicano.
Che altro dire ? Che la violenza gratuita è l'unico motore del film ?
Che nell'ingenuo spettatore che non conosce una virgola della storia precolombiana il tutto potrebbe sembrare verosimile ? Questa è la più grande mia tristezza...Molti ingenui crederanno che sia un opera maestra di un regista che ha studiato...e che invece cerca solamente di "campare di rendita" sul successo (e la perizia) di "The Passion".
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andrea
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domenica 7 gennaio 2007
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un film deludente e noioso!
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Ho visto Apocalypto questo pomeriggio spinto dalla curiosità dell'argomento e dalle critiche discordanti e le tante polemiche, ma ne sono rimasto decisamente deluso. Due ore e passa di inseguimenti e combattimenti corpo a corpo tra indios "buoni" e indios "cattivi" senza alcuna storia se non la banale corsa di un padre che vuole salvare la famiglia finita in un pozzo per sfuggire ad una razzia. Peccato. perchè gli argomenti affrontabili sarebbero potuti essere molti e l'idea dell'uso della lingua originale era ottima. Purtroppo invece non c'è alcun approfondimento della cultura Maya (l'intero popolo sembra un'orda di pazzi che saltella ghignando tra uno sgozzamento e un altro), nè dei personaggi nè della vita nella foresta: insomma 139 minuti di corse a perdifiato tra buoni e cattivi inframmezzati da qualche clavata in testa (per fortuna neanche truculenta quanto si diceva)!
Tra i più brutti della stagione.
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Ho visto Apocalypto questo pomeriggio spinto dalla curiosità dell'argomento e dalle critiche discordanti e le tante polemiche, ma ne sono rimasto decisamente deluso. Due ore e passa di inseguimenti e combattimenti corpo a corpo tra indios "buoni" e indios "cattivi" senza alcuna storia se non la banale corsa di un padre che vuole salvare la famiglia finita in un pozzo per sfuggire ad una razzia. Peccato. perchè gli argomenti affrontabili sarebbero potuti essere molti e l'idea dell'uso della lingua originale era ottima. Purtroppo invece non c'è alcun approfondimento della cultura Maya (l'intero popolo sembra un'orda di pazzi che saltella ghignando tra uno sgozzamento e un altro), nè dei personaggi nè della vita nella foresta: insomma 139 minuti di corse a perdifiato tra buoni e cattivi inframmezzati da qualche clavata in testa (per fortuna neanche truculenta quanto si diceva)!
Tra i più brutti della stagione. Da non vedere!!
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lucia
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domenica 7 gennaio 2007
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sublime
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sublime rivisitazione di un momento del passato...lucia
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pino
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domenica 7 gennaio 2007
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una magnifica avvincente lezione di storia
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Dei tanti film che ho visto, questo certo è tra i più chiari nel racconto dei fatti che hanno determinato la fine di una delle civiltà più misteriose della storia; la trasposizione dei valori che contraddistingue l'umanità , viene quì illustrata in modo semplice e diretto, tanto da far dimenticare i sottotitoli; questo lavoro rende inequivocabilmente la pariglia a ben altre pellicole coccolate da critici di parte, i quali, grazie ad un sistema mediatico di uguale registro, pilotano il pubblico ad un preconcetto negativo, prima verso immagini che dovrebbero destare raccapiccio, (ma che poi sono molto più leggere di un qualsiasi film di cassetta di confezione natalizia) e poi nei confronti di un regista, che svolge in maniera ineccepibile, il suo lavoro di cesellatore di immagini efficaci.
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Dei tanti film che ho visto, questo certo è tra i più chiari nel racconto dei fatti che hanno determinato la fine di una delle civiltà più misteriose della storia; la trasposizione dei valori che contraddistingue l'umanità , viene quì illustrata in modo semplice e diretto, tanto da far dimenticare i sottotitoli; questo lavoro rende inequivocabilmente la pariglia a ben altre pellicole coccolate da critici di parte, i quali, grazie ad un sistema mediatico di uguale registro, pilotano il pubblico ad un preconcetto negativo, prima verso immagini che dovrebbero destare raccapiccio, (ma che poi sono molto più leggere di un qualsiasi film di cassetta di confezione natalizia) e poi nei confronti di un regista, che svolge in maniera ineccepibile, il suo lavoro di cesellatore di immagini efficaci.
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(di fede)
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maurizio
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domenica 7 gennaio 2007
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forse non ricordate bene la storia...
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...ma tanto per cominciare all'arrivo degli spagnoli i maya erano praticamente tramontati, in quanto Hernan Cortez si trovò a fronteggiare gli Aztechi.
Ci sono molte altre incongruenze nella recensione e nel film stesso, ma mi fermo quì tanto so già che non pubblicherete il mio commento.
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emiliano
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domenica 7 gennaio 2007
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americanata!
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un film privo di sceneggiatura, che punta solo e soltanto sull'azione nella peggiore della tradizione statunitense, dal messaggio revisionista imbarazzante e semplicemente inaccettabile. Una rappresentazione semplicistica e grottesca della cultura atzeca. Situazioni irrealistiche (un parto in piedi su una roccia immersa nell'acqua fino al collo, il protagonista trafitto che corre per decine di chilometri per tre giorni di seguito!). La fotografia, l'azione e in generale tutto si riduce ad una scopiazzatura di generi e film antecedenti, senza riuscire a renderne nemmeno l'ombra: Apocalypse Now, Mission, Papillon, la sottile linea rossa, etc.
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leonardo
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domenica 7 gennaio 2007
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finalmente vediamo la storia al cinema
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Prima di Gibson solo pochi registi come Costner o Spielberg hanno cercato di dare una valenza storica al proprio lavoro .E Gibson a partire da Brahvehart a la passione di Cristo ha dato uno scrollone al cinema , La scelta della lingua locale storica quel linguaggio Maya cosi strano alle nostre orecchie ma quanto sentimento di amore odio , paura sa infondere in noi che ascoltiamo e ormai capiamo tutto anche senza leggere i sottotitoli .Ridi , piangi , vorresti fuggire , aiutare quel giaguaro in quella guerra darwiniana della sopravvivvenza ancora viva nella popolazione degli ianomani . Ed infine l'arrivo degli spagnoli civili che portenno le "buone Novelle".
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Prima di Gibson solo pochi registi come Costner o Spielberg hanno cercato di dare una valenza storica al proprio lavoro .E Gibson a partire da Brahvehart a la passione di Cristo ha dato uno scrollone al cinema , La scelta della lingua locale storica quel linguaggio Maya cosi strano alle nostre orecchie ma quanto sentimento di amore odio , paura sa infondere in noi che ascoltiamo e ormai capiamo tutto anche senza leggere i sottotitoli .Ridi , piangi , vorresti fuggire , aiutare quel giaguaro in quella guerra darwiniana della sopravvivvenza ancora viva nella popolazione degli ianomani . Ed infine l'arrivo degli spagnoli civili che portenno le "buone Novelle". Sarebbe bello un Gibson che ci propone la colonizzazione del continente americano e il massacro di indiani e la contropartita di vendetta da (non certo come avrebbe fatto J. Ford vedi Rondi)parte degli indiani .
Ma quello che sarebbe bello come in questo film farci sentire oltre vedere la cultura che tutti noi abbiamo perso .E grazie a Lui riusciamo a ricogliere anche al cinema .
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