
Anno | 2005 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Ewa Ewart, Leslie Woodhead |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Il 1 settembre 2002 un gruppo di terroristi occupò una scuola di Beslan, una cittadina a pochi chilometri da Mosca. Per tre giorni, circa 1000 bambini furono tenuti in ostaggio. La richiesta dei terroristi era il ritiro delle truppe sovietiche dalla Cecenia.
Un documentario asciutto e rigoroso in cui i ragazzini raccontano quella loro terribile esperienza. Alcuni definiti "buoni e giusti" dai compagni sopravvissuti, sono morti: anche creature di due o tre anni appena. Le immagini della scuola devastata, delle macerie, dei fiori freschi per mantenere viva la memoria si alternano ai racconto ingenui e drammatici dei bambini, maschi e femmine che - con la loro voce flebile e i volti spesso magri e pallidi - ricordano quei giorni, quasi non fossero stati lì, protagonisti di una realtà che ormai troppo spesso supera la fantasia cinematografica.
La macchina da presa entra nei corridoi e nelle aule distrutte in punta di piedi; una colonna sonora grave accompagna i passi dei bambini che entrano di nuovo nell'edificio e parlano, parlano come se avessero l'urgenza di sfogarsi, di buttare fuori un vissuto che ha già segnato le loro giovani esistenze. Brevi frammenti di persone adulte, soprattutto donne, soprattutto madri che tengono in braccio figli e nipoti come se volessero proteggerli, anche se per molti di loro è troppo tardi. Un ragazzino dice: "Speravo che arrivasse Harry Potter, che sarebbe diventato mio amico e che saremmo fuggiti insieme". Harry Potter, frutto dell'immaginazione di una scrittrice che vive e lavora nel ricco e "tranquillo" Occidente. Harry Potter, una figura fantastica: perché i bambini, anche di fronte alla paura e alla morte, sanno rifugiarsi in un mondo altro, in cui si può sperare nell'amicizia e nella bontà.