maxmo
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martedì 18 aprile 2006
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che roba.
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La "saga" di Douglas Adams da cui è tratto il film è straordinaria, il film è solo "tratto", appunto, ma a mio parere coglie bene lo spirito dell'opera ed è girato con una sensibilità vicina allo stile del compianto DNA. Ovviamente una spanna e più sopra a tanta paccottiglia che ondeggia tra la fantascienza e il demenziale nei nostri cinema, Guida Galattica per gli autostoppisti è un film che nel bene e nel male (nel bene per chi ama il genere, nel male per molti che qui hanno lasciato recensioni) è impregnato di humour britannico, un epico "Guerre Stellari" alla Monty Python. Non c'è niente di forzato, a mio parere, nell'umorismo che sottende tutto il film, e personalmente i 7,5 euro spesi sono stati un ottimo investimento ripagato da molto divertimento.
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La "saga" di Douglas Adams da cui è tratto il film è straordinaria, il film è solo "tratto", appunto, ma a mio parere coglie bene lo spirito dell'opera ed è girato con una sensibilità vicina allo stile del compianto DNA. Ovviamente una spanna e più sopra a tanta paccottiglia che ondeggia tra la fantascienza e il demenziale nei nostri cinema, Guida Galattica per gli autostoppisti è un film che nel bene e nel male (nel bene per chi ama il genere, nel male per molti che qui hanno lasciato recensioni) è impregnato di humour britannico, un epico "Guerre Stellari" alla Monty Python. Non c'è niente di forzato, a mio parere, nell'umorismo che sottende tutto il film, e personalmente i 7,5 euro spesi sono stati un ottimo investimento ripagato da molto divertimento. Singole trovate, come il capodoglio o il robot depresso, per non dire della svolta roditrice della pellicola, basterebbero da sole a salvare questa pellicola, che ha avuto la sola sfortuna di essere stato promosso molto poco, e che si candida a divenire un cult movie, un piccolo "classico" di nicchia. Nel cast di alto livello un ruolo chiave lo ha Martin Freeman, che i fanatici della fiction televisiva potrebbero aver visto, nel ruolo di Tim, nella pluripremiata serie della BBC "The Office".
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alessandro.gm
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domenica 14 novembre 2010
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geniale sregolatezza
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La comicità nella fantascienza è un esercizio per pochi eletti, si contano sulle punte delle dita i tentativi riusciti in tal senso. Guida galattica è uno di questi. Strampalato, grottesco, a tratti demenziale, ma soprattutto spassosissimo, si ride veramente a crepapelle.
Le narrazioni pseudo-scientifiche della voce fuori campo sono geniali. Dopo aver visto il film non si può fare a meno di chiedersi come mai il "motore ad improbabilità" non sia ancora stato inventato.
Da tenere nella cineteca.
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elgatoloco
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giovedì 14 settembre 2017
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esilarante quanto giustamente caustico
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"The Hitchhker's Guide to the Galaxy"(2005)di Genth Jennings dal bellissimo quanto esilarante romanzo di Dogulas Adams del 1979; straordinaria satira e parodia delle dabbenaaggini umane, anche quando gli umani vanno nello spazio(o credono di andarci), il romanzo come il film mostra appunto le stolidità umane, dal policeman idiota che "se è una tangenziale si deve farla", quasi fosse per decreto divino alla rappresentazione impietosa(giustamente impietosa, in realtà)di folle osannanti a presunte divinità(siamo in dimensione"Monthy Python", dunque più di un pizzico di blasfemia lo spettatore deve sopportarlo, altrimenti se ne vada altrove, dedicandosi a pratiche pie.
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"The Hitchhker's Guide to the Galaxy"(2005)di Genth Jennings dal bellissimo quanto esilarante romanzo di Dogulas Adams del 1979; straordinaria satira e parodia delle dabbenaaggini umane, anche quando gli umani vanno nello spazio(o credono di andarci), il romanzo come il film mostra appunto le stolidità umane, dal policeman idiota che "se è una tangenziale si deve farla", quasi fosse per decreto divino alla rappresentazione impietosa(giustamente impietosa, in realtà)di folle osannanti a presunte divinità(siamo in dimensione"Monthy Python", dunque più di un pizzico di blasfemia lo spettatore deve sopportarlo, altrimenti se ne vada altrove, dedicandosi a pratiche pie...), di persone che non capiscono assolutamente nulla, di...e qui l'elenco potrebbe certamente continuare, ma l'enumerazione rischia proprio di essere stancante-defatigante, ma non inutile... Creazionismo e altri dogmi antiscientfici vengono giustamente messi alla berlina, con soluzioni sceniche sempre piacevolissime e divertentissime(il tubo spazio-temporale, la scenografia da varièté di non eccelsa qualità, ma anche qui la lista si farebbe lunga...), con un'interpretazione sempre all'altezza, da parte di M<rtin Freeman, Yasim Bey, Sam Rockwell, Zoey Descahnel, Bill Nighy. Anime troppo candide si atengano dalla visione o altrimenti sopportino un cammino di ripensamento che sperabilmente la lettura del libro(magari mediata dalla visione del film)o la stessa visione del film potrà indurre. Film e ropere letterarie che favoriscono la riflessione e il ripensamento di schemi ricevuti ve ne sono, il problema è che mole persone sono troppo pigre o semplicemente troppo paurose per accostarvisi... El Gato
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dandy
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giovedì 25 gennaio 2018
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un luna park spaziale.
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Ispirato alla celebre serie ideata per la radio della BBC dallo scrittore Douglas N.Adams,che poi ne trasse 5 libri(ed è morto nel 2001 prima che il film fosse terminato,infatti nei titoli di testa è presente una dedica),un film che ha dovuto aspettare oltre 20 anni per poter essere realizzato(nell'81 Ivan Reitman lo aveva preso in considerazione per poi decidere di ripiegare sui "Ghostbusters").Non ho letto i libri,ma ho sentito che molti dettagli essenziali sono stati espunti.Ed effettivamete la trama preferisce basarsi più sulle innumerevoli invenzioni e trovate visive che sullo svolgersi degli eventi o delle dinamiche tra i rotagonisti.Tuttavia questo non deve essere necessariamente visto come un difetto:l'azione è sempre al massimo,il ritmo allegramente scoppiettante,e i personaggi funzionano egregiamente,merito del cast e dei dialoghi briosi.
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Ispirato alla celebre serie ideata per la radio della BBC dallo scrittore Douglas N.Adams,che poi ne trasse 5 libri(ed è morto nel 2001 prima che il film fosse terminato,infatti nei titoli di testa è presente una dedica),un film che ha dovuto aspettare oltre 20 anni per poter essere realizzato(nell'81 Ivan Reitman lo aveva preso in considerazione per poi decidere di ripiegare sui "Ghostbusters").Non ho letto i libri,ma ho sentito che molti dettagli essenziali sono stati espunti.Ed effettivamete la trama preferisce basarsi più sulle innumerevoli invenzioni e trovate visive che sullo svolgersi degli eventi o delle dinamiche tra i rotagonisti.Tuttavia questo non deve essere necessariamente visto come un difetto:l'azione è sempre al massimo,il ritmo allegramente scoppiettante,e i personaggi funzionano egregiamente,merito del cast e dei dialoghi briosi.Molte le scene spassose,in linea con lo stralunato umorismo alla british,qui assai vicino ai Monthy Python(per i quali il regista,da giovane,scrisse alcuni testi).Più scontate le critiche alla nostra società e le rifessioni para-ecologiste e filosofico-esistenziali,a partire dall'esistenza di Dio fino alle innumerevoli probabilità determinanti nello scorrere dell'universo.Bizzarro e affascinante anche se senza troppe pretese.Ovviamente troppo particolare per un pubblico che vuole sempre le solite 4 cose:scarso successo un pò ovunque(da noi è stato proiettato poco e male),che ha stroncato una probabile serie di sequel tratti da ogni romanzo di Adams.John Malkovich,unico personaggio assente dal libro,è Humma Kavula.Nella versione originale,la voce narrante è di Stephen Fry,mentre Alan Rickman ed Helen Mirren doppiano rispettivamente il robot Marvin e il computer Pensiero Profondo.
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giulio andreetta
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martedì 23 giugno 2020
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pellicola insolita e originale
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Si tratta di un lungometraggio fortemente originale e creativo nell'impostazione e nella resa scenografica e fotografica. Il racconto è tratto dal romanzo omonimo di Douglas Adams. Fin dalle prime inquadrature si ha la netta sensazione che questa pellicola tenda in qualche modo a smarcarsi dagli sterotipi del cinema fantascientifico, in special modo quello di ambientazione spaziale. Tutta la narrazione sembra procedere senza intoppi, e bisogna ammettere che l'attenzione dello spettatore non subisce interruzioni o cali drastici per tutta la durata del film, grazie a trovate imprevedibili e a una intelligente resa dei dialoghi, mai banali o scontati.
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Si tratta di un lungometraggio fortemente originale e creativo nell'impostazione e nella resa scenografica e fotografica. Il racconto è tratto dal romanzo omonimo di Douglas Adams. Fin dalle prime inquadrature si ha la netta sensazione che questa pellicola tenda in qualche modo a smarcarsi dagli sterotipi del cinema fantascientifico, in special modo quello di ambientazione spaziale. Tutta la narrazione sembra procedere senza intoppi, e bisogna ammettere che l'attenzione dello spettatore non subisce interruzioni o cali drastici per tutta la durata del film, grazie a trovate imprevedibili e a una intelligente resa dei dialoghi, mai banali o scontati. Pure ottimo è il cast, che annovera attori del calibro di John Malkovich e Martin Freeman. Ma la cosa più importante è il livello generale della recitazione che è sempre molto alto e presenta sempre una discreta concentrazione, indizio questo di una buona e attenta direzione. Da sottolineare anche l'intento ironico e scanzonato del film, che riesce a far sorridere anche di situazioni che sulla carta dovrebbero essere l'espressione massima della tragedia.
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