Francesco Bolzoni
Avvenire
Quasi nessuno si ricordava del Ritorno di Conrad , ed è anche una fortuna. Se molti avessero letto il racconto conradiano ci sarebbe stata alla conclusione di Gabrielle una tempesta di fischi come neppure Placido l’anno scorso suscitò. Nel ripercorrere la storia di un uomo ricco e insensibile, che conduce un rapporto senza partecipazione sensuale con la moglie quasi che un matrimonio fosse fatto di ricevimenti fastosi e di chiacchiere con personaggi di spicco, il regista parigino si affida a soluzioni formali stantie (bianco e nero e colori che mutano non si sa perché) e a uno psicologismo insopportabile. [...]
di Francesco Bolzoni, articolo completo (1399 caratteri spazi inclusi) su Avvenire 6 settembre 2005