michele pietragallo
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venerdì 13 gennaio 2006
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cabona ha fatto poker!
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Film che ha vinto il Gran Prix a Cannes, questo di Jarmusch è la storia di un Don Giovanni sornione ed avanti con l'età che dopo l'abbandono da parte dell'ennessima amante (chi è la vittima in questi amori vacui e superficiali?) scopre a mezzo di una lettera da parte di una sua ex di avere un figlio da 20 anni. Partirà, spinto dal suo vicino che sembra tutto il suo opposto, cioè vitale e loquace, alla ricerca di questo figlio. Dopo tanti anni sarà solo d'intralcio alle vite ormai consolidate delle ex che va a trovare armato di mazzi di fiori rosa e riuscirà anche a farsi picchiare da un brutto ceffo. Alla fine avrà un incontro ravvicinato, guarda caso, proprio con un 20enne.
Più che un "romanzo", questo lungometraggio sembra essere una "raccolta di racconti" e conferma la tendenza che Jim Jarmusch, alla sua quattordicesima regia, ha mostrato, in passato, ad essere votato più ad una struttura episodica nei suoi film (l'ultimo esempio proprio Coffee and cigarettes del 2003) che ad una narrazione di più ampio respiro.
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Film che ha vinto il Gran Prix a Cannes, questo di Jarmusch è la storia di un Don Giovanni sornione ed avanti con l'età che dopo l'abbandono da parte dell'ennessima amante (chi è la vittima in questi amori vacui e superficiali?) scopre a mezzo di una lettera da parte di una sua ex di avere un figlio da 20 anni. Partirà, spinto dal suo vicino che sembra tutto il suo opposto, cioè vitale e loquace, alla ricerca di questo figlio. Dopo tanti anni sarà solo d'intralcio alle vite ormai consolidate delle ex che va a trovare armato di mazzi di fiori rosa e riuscirà anche a farsi picchiare da un brutto ceffo. Alla fine avrà un incontro ravvicinato, guarda caso, proprio con un 20enne.
Più che un "romanzo", questo lungometraggio sembra essere una "raccolta di racconti" e conferma la tendenza che Jim Jarmusch, alla sua quattordicesima regia, ha mostrato, in passato, ad essere votato più ad una struttura episodica nei suoi film (l'ultimo esempio proprio Coffee and cigarettes del 2003) che ad una narrazione di più ampio respiro. Il film si potrebbe dividere infatti in 6 grandi sequenze:
1) Parte iniziale con la presentazione dei personaggi della storia.
2) Prima amante.
3) Seconda amante.
4) Terza amante.
5) Quarta amante.
6) Ritorno con sequenza col ragazzo.
L'arguzia di Cabona è sorprendente: è riuscito a capire la struttura narrativa del film, a bollarla come tipica di Jarmusch e a colpevolizzarlo per questo. Se avesse screditato anche la performance dell'attore principale avrebbe fatto poker. Chi abbia una minima nozione di questo gioco sa che non è usuale questa combinazione.
Ma il signor Cabona il poker l'ha fatto eccome (!) e proprio non vuole accettare che il prim'attore (un certo Bill Murray!) abbia reso un film già intimista e lieve ancor più profondo ed allo stesso tempo splendidamente ironico. Jarmusch scandaglia a dovere concetti come la famiglia e soprattutto la solitidine della vecchiaia in maniera lucida e divertente, anche se alle volte un pò troppo bozzettistica e didascalica (la famiglia del vicino contrapposta a Don). A quest'ultimo tema in particolare si era anche avvicinato Allen nel suo La maledizione dello scorpione di giada (2001) lui sì fermatosi alla macchietta e all'effetto a tutti i costi voluto.
Una cosa però Cabona l'ha indovinata: non ammetterò mai di aver speso male le due ore e i cinque euro per Broken Flowers. Ma ammetto volentieri di aver perso tempo con la sua recensione e soprattutto con questa umile risposta.
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cristina d.
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lunedì 9 gennaio 2006
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bello
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Film di formazione di un uomo adulto, che scopre come la vita non finisce addormentata su un divano davanti alla TV, ma continua lasciandoti inquieto in mezzo ad una strada.
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alessandra
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lunedì 9 gennaio 2006
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assolutamente insignificante
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film assolutamente noioso ed insignificante e dire che sono abituata a film pesanti ma questo è di una pesantezza inutile e soporifera. Una sola parola: INSULSO E IRRITANTE per una lentezza che non approda a nulla!
Non seguite le recensioni dei critici cinematografici: non andate a vederlo. Oltretutto è pure angosciante e triste.
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mari
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giovedì 5 gennaio 2006
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il vuoto
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gran delusione questo film. Troppo vuoto e lento. buona la trama, ma è sviluppata malissimo.
Si salvano solo le donne.
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valerio
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lunedì 2 gennaio 2006
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ma che ci avranno trovato i critici
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in assoluto il film più brutto, lento e poco significativo mai visto in 34 anni di vita. Il montaggio è a dir poco monotono e la regia... bah. Mi dispiace per i giovani registi e per quelli che amano davvero il cinema, e che magari non trovano i finanziamenti per girare delle cose che sarebbero senz'altro meglio di questa BUFALA tremenda.
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(di alessandra)
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[+] ma smettetela con sti commenti superficiali!!!!!!!
(di matteo)
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chiara e il drago
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domenica 1 gennaio 2006
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per chi non ama indipendence day
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L'atmosfera trasognata e surreale del film è splendidamente concretizzata dagli sguardi pigri, vuoti e spesso ironici del protagonista Bill Murray.
Jarmush ci fa viaggiare attraverso un'America poco cinematografica, ignorata nei film delle grandi produzioni, a tratti rassicurante, ma straniante nella sua banalità.
Lo spettatore attende avido di conoscere le donne del Don Giovanni, e pare che al Don Giovanni capiti di conoscerle per la prima volta.
SPOILER: Geniale il finale con una panoramica a 360 gradi attorno ad un Murray frastornato e per la prima volta sconvolto, perso a metà strada tra la realtà e la "possibilità", leitmotiv dell'intero film...e forse davvero padre!
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micy75
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giovedì 29 dicembre 2005
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delusione...
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Incoraggiata dai positivi commenti, sono andata a vedere il film. La trama di questo vecchio Don Giovanni alla ricerca di un figlio avuto durante una delle sue relazioni sarebbe interessante; purtroppo la noia e la monotonia prendono il sopravvento dall'inizio alla fine, sopratutto per l'incapacità del protagonista di essere coinvolgente. Curiose e ricercate le musiche.
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byebyf
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mercoledì 28 dicembre 2005
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banalmente piatto
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Il cast fa sperare, ma la speranza si ferma con la prima scena. Un film banale, ovvio, scontato, inguardabile. Piatto nelle scene, nella fotografia, nei dialoghi (si riuscisse a ricordare una sola frase).
Si aspetta che Murray inventi qualcosa ma invano. Sono davvero pochi i film peggiori di questo.
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dane
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mercoledì 28 dicembre 2005
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deludente
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DON ALIAS BILL MURRAY NON è CONVINCENTE, E NONOSTANTE SE NE DICA UN GRAN BENE DEL FILM MI è RIMASTA SOLO LA NOIA. UNICA NOTA POSITIVA LOLITA E MAMMA SHARON STONE SEMPRE BRAVA, BELLA ED AFFASCINANTE.RIBADISCO FILM DELUDENTE E MEDIOCRE IN TUTTI I SUOI ASPETTI.
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andreamovie
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martedì 27 dicembre 2005
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"broken flowers" un film che non è sbocciato
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L'enunciazione del film è debole, il la musica extradiegetica non è presente nella maggior parte del film, i silenzi prendono il sopravvento, forse con l'intento di trasmettere allo spettatore la malinconia, elemento teorico del film, l'atmosfera creata nel film non coincide con lo stato d'animo dell'ironico personaggio, un personaggio interpretato da un ottimo Bill Murray che non sembra essere sconvolto dalla scoperta dell'esistenza di suo figlio ormai diciannovenne, la sceneggiatura è nuda si sarebbero duvuti marcare di piu i sentimenti, il livello di ironia non è sufficiente, si sarebbe dovuto lavorare o sull'ironia o sui sentimenti, lo sguardo viene violentato in maniera statica a causa delle inquadrature statiche che affiancate alla sceneggiatura nuda e au una colonna sonora povera distraggono lo spettatore.
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L'enunciazione del film è debole, il la musica extradiegetica non è presente nella maggior parte del film, i silenzi prendono il sopravvento, forse con l'intento di trasmettere allo spettatore la malinconia, elemento teorico del film, l'atmosfera creata nel film non coincide con lo stato d'animo dell'ironico personaggio, un personaggio interpretato da un ottimo Bill Murray che non sembra essere sconvolto dalla scoperta dell'esistenza di suo figlio ormai diciannovenne, la sceneggiatura è nuda si sarebbero duvuti marcare di piu i sentimenti, il livello di ironia non è sufficiente, si sarebbe dovuto lavorare o sull'ironia o sui sentimenti, lo sguardo viene violentato in maniera statica a causa delle inquadrature statiche che affiancate alla sceneggiatura nuda e au una colonna sonora povera distraggono lo spettatore.
E lo portano ad uno stato emotivo fermo.
Da Rifare!
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