_oldboy_
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sabato 21 settembre 2013
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capolavoro assoluto
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Broken flowers è, senza giri di parole, uno dei film più delicati da anni a questa parte. Jim Jarmusch, riesce, con una regia in stato di grazia, a conferire al film un atmosfera eterea e sospesa, impalpabile ma potente. Riesce a far capire allo spettatore cosa provano i personaggi anche quando nella scena non succede nulla. E questo anche grazie alla strepitosa prova attoriale di Bill Murray, la migliore della sua intera carriera.Strepitoso anche il cast femminile, dove spiccano Sharon Stone e Jessica Lange.Il film è un film sul fallimento, sulla vita frantumata di una persona e su come questo fallimento possa distruggere non solo la vita di chi fallisce, ma anche molte altre.
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Broken flowers è, senza giri di parole, uno dei film più delicati da anni a questa parte. Jim Jarmusch, riesce, con una regia in stato di grazia, a conferire al film un atmosfera eterea e sospesa, impalpabile ma potente. Riesce a far capire allo spettatore cosa provano i personaggi anche quando nella scena non succede nulla. E questo anche grazie alla strepitosa prova attoriale di Bill Murray, la migliore della sua intera carriera.Strepitoso anche il cast femminile, dove spiccano Sharon Stone e Jessica Lange.Il film è un film sul fallimento, sulla vita frantumata di una persona e su come questo fallimento possa distruggere non solo la vita di chi fallisce, ma anche molte altre. Atmosfera malinconica generata da una stupenda colonna sonora e da una fotografia magistrale.Il finale,poi, è da brividi. Un film astratto fatto di sguardi,silenzi,momenti e suoni. Non per tutti. Ma se ci si lascia trasportare, indimenticabile e potente.
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(di gambardella )
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amandagriss
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sabato 13 aprile 2013
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....come amico mi è rimasto solo dio
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Racconto a metà strada fra colorita surrealtà e ordinaria,grigia quotidianità con il bravo Bill Murray e il suo viso imperturbabile su cui sembra stampata una perenne smorfia sospesa tra un sorriso accennato ed un ghigno d'inerte rassegnazione.L’effimera vita di dongiovanni attempato che ha sempre condotto viene stravolta da una missiva anonima che gli rivela di avere un figlio oramai ventenne.Passate in rassegna quelle ex amanti che 20 anni prima frequentava,parte alla ricerca di chi fra loro possa esserne la madre in un viaggio fisico e soprattutto interiore,costringendolo a riguardare la sua esistenza,prendere atto del tempo trascorso che,tuttavia,non lo ha intaccato,essendo rimasto lo stesso di sempre: egoista,solo,irresponsabile,con nulla di veramente concreto fra le mani,nulla in grado di riempire di reale significato il suo vissuto.
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Racconto a metà strada fra colorita surrealtà e ordinaria,grigia quotidianità con il bravo Bill Murray e il suo viso imperturbabile su cui sembra stampata una perenne smorfia sospesa tra un sorriso accennato ed un ghigno d'inerte rassegnazione.L’effimera vita di dongiovanni attempato che ha sempre condotto viene stravolta da una missiva anonima che gli rivela di avere un figlio oramai ventenne.Passate in rassegna quelle ex amanti che 20 anni prima frequentava,parte alla ricerca di chi fra loro possa esserne la madre in un viaggio fisico e soprattutto interiore,costringendolo a riguardare la sua esistenza,prendere atto del tempo trascorso che,tuttavia,non lo ha intaccato,essendo rimasto lo stesso di sempre: egoista,solo,irresponsabile,con nulla di veramente concreto fra le mani,nulla in grado di riempire di reale significato il suo vissuto. Solo fugaci,edonistici incontri che non lasciano traccia,e lui ancora una volta sedutosul divano di pelle marrone,inghiottito da un silenzio irreale,immerso in un'oscurità più nera della notte.Ritrova le donne delle sue passioni giovanili: sorpresa iniziale,forte imbarazzo e disagio,silenzi goffi che urlano la fuga,sorrisi di circostanza,convenevoli,tensione da tagliare colcoltello,gelida freddezza,tanto risentimento e perfino un pugno in faccia.La loro vita è cambiata profondamente,si è evoluta lasciando una debole ma fastidiosa traccia dell'uomo che le accomuna,il quale,adesso,fuori tempo massimo,si affanna a rincorrere un passato che non esiste più,un figlio che,forse,è solo frutto di una burla,di un test a cui qualcuno (il destino?) lo ha sottoposto,per indurlo a scavare in fondo alla sua anima,oltre il suo egocentrismo,il suo ostentato autistico distacco. Il regista di Dead man affianca il flemmatico Murray alle personalità esuberanti e dirompenti di Sharon Stone,Jessica Lange,Tilda Swinton (irriconoscibile) e Frances Conroy,firmando col suo rigoroso minimalismo, una storia che come la vita alterna e fonde comicità (ai limiti dell’assurdo) e amarezza.Film che scorre lento,specchio di quei vuoti esistenziali di cui è preda il nostro eroe.Riflessione sulla vita,sulla solitudine degli uomini,sul loro smarrimento.Nostalgia e disincanto verso ciò che si era.Sensibile,sgomenta analisi su ciò che si è,perfettamente rappresentata dalla scena finale che vede lui,laconico e immobile,al centro di un incrocio a intersecare quattro possibili vie/vite che avrebbe potuto imboccare.Più efficace di mille parole.
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tiamaster
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martedì 22 maggio 2012
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umano,delicato,amaro.
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Broken flowers non è un film per tutti.è troppo introspettivo,umano,psicologico per essere apprezzato da tutti.Il film dal'inizio alla fine si concentra su i personaggi, caratterizandoli come meglio non si potrebbe e come pochi spettatori sensibili possono apprezzare ,e grazie all' INCREDIBILE prova d'attore di Bill Murray (e merita di essere citata l'interpretazione di Sharon Stone), lo spettatore si immedesima completamente in lui,fino al grande finale,dove broken flowers SBOCCIA IN TUTTA LA SUA BELLEZZA:un finale amaro,potente,vero,impossibile da dimenticare.Un film per pochi,da VIVERE assieme al prottagonista, da pensare e da ripensare, da vedere e da rivedere,una PERLA sostenuta da una sceneggiatura,da una regia e da una fotografia di RARA BELLEZZA.
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Broken flowers non è un film per tutti.è troppo introspettivo,umano,psicologico per essere apprezzato da tutti.Il film dal'inizio alla fine si concentra su i personaggi, caratterizandoli come meglio non si potrebbe e come pochi spettatori sensibili possono apprezzare ,e grazie all' INCREDIBILE prova d'attore di Bill Murray (e merita di essere citata l'interpretazione di Sharon Stone), lo spettatore si immedesima completamente in lui,fino al grande finale,dove broken flowers SBOCCIA IN TUTTA LA SUA BELLEZZA:un finale amaro,potente,vero,impossibile da dimenticare.Un film per pochi,da VIVERE assieme al prottagonista, da pensare e da ripensare, da vedere e da rivedere,una PERLA sostenuta da una sceneggiatura,da una regia e da una fotografia di RARA BELLEZZA.Indimenticabile,umano,struggente e amaro.
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albe
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lunedì 22 dicembre 2008
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profondo
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Consigliatissimo agli amanti dell'introspezione
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a. pletti
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mercoledì 22 ottobre 2008
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da vedere
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Bill Murray dà il meglio di sè (come in "Ricomincio da capo").
Molto curate sono le immagini e il ritmo.
Il finale è straordinario per lo spazio aperto che lascia al'immaginazione dello spettatore e per come viene usata la macchina da presa.
[+] bill murray dà il meglio di sè?
(di aldo marchioni)
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paride86
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martedì 2 settembre 2008
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il passato ormai e' terra...bruciata!
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Il viaggio nel passato di un maturo don giovanni. Si tratta di un lento road-movie all'insegna della malinconia e del grottesco: il protagonista alla fine concludera' che quel che e' fatto e' fatto. Non si puo' cambiare la propria storia, l'unica cosa da fare e' vivere il presente. Ottime le interpretazioni, soprattutto quelle delle attrici.
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paride86
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martedì 2 settembre 2008
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il passato ormai e' terra...bruciata!
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Il viaggio nel passato di un maturo don giovanni.
Si tratta di un lento road-movie all'insegna della malinconia e del grottesco: il protagonista alla fine concludera' che quel che e' fatto e' fatto. Non si puo' cambiare la propria storia, l'unica cosa da fare e' vivere il presente.
Ottime le interpretazioni, soprattutto quelle delle attrici.
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kobayashi
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giovedì 7 agosto 2008
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i mille pezzi di un uomo triste
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Don (Donnie) Johnston (Bill Murray) è un vecchio dongiovanni. Ha avuto molte fiamme, nella sua esistenza. L'ultima, Cherry, se ne sta andando proprio all'inizio del film: è giovane, bella, vestita in un tailleur rosa. Dice che non ha più voglia di stare con un uomo senza prospettiva e, per di più, un playboy in declino. Trolley e borsetta in mano prende la sua auto, imbocca il viale di casa e se ne va. Donnie torna sul divano, dov'era prima a guardare un vecchio bianco e nero in cui dongiovanni è protagonista. E' vecchio, è apatico, è abulico, è solo su un divano, è parcheggiato a casa. Non lavora, perchè lui i soldi li ha fatti con i computer e adesso è uno di quelli che contano. La sua casa è bella e lussuosa, tecnologica, ha un bello stereo e una tv a schermo piatto, un bel giardino.
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Don (Donnie) Johnston (Bill Murray) è un vecchio dongiovanni. Ha avuto molte fiamme, nella sua esistenza. L'ultima, Cherry, se ne sta andando proprio all'inizio del film: è giovane, bella, vestita in un tailleur rosa. Dice che non ha più voglia di stare con un uomo senza prospettiva e, per di più, un playboy in declino. Trolley e borsetta in mano prende la sua auto, imbocca il viale di casa e se ne va. Donnie torna sul divano, dov'era prima a guardare un vecchio bianco e nero in cui dongiovanni è protagonista. E' vecchio, è apatico, è abulico, è solo su un divano, è parcheggiato a casa. Non lavora, perchè lui i soldi li ha fatti con i computer e adesso è uno di quelli che contano. La sua casa è bella e lussuosa, tecnologica, ha un bello stereo e una tv a schermo piatto, un bel giardino. Il giorno in cui Cherry se ne và Don riceve una lettera non firmata: scopre così di avere avuto un figlio, vent'anni prima, da una delle sue vecchie fiamme e che il ragazzo si sta mettendo in viaggio per ritrovarlo. Con la complicità dell'amico Winston, padre di cinque figli e appassionato di gialli, si lancia in una strampalata ricerca percorrendo migliaia di miglia in lungo e il largo per l'America, in auto e aereo, per incontrare le donne della sua vita e cercare di scoprire quale sia ad avere scritto la lettera. Già perchè, purtroppo, sulla busta rosa, con dentro una lettera rosa scritta in inchiostro rosso, che gli arriva in quel fatidico giorno, non si legge il codice postale. Don non lo sa cosa sta facendo, si sposta con fare stanco e con una faccia inespressiva fra gli Stati Americani, alla caccia di sè stesso, disperato nell'animo, ma non nell'espressione. Viene malmenato, viene compatito, si presenta imbarazzato dalle sue "vecchie" donne: tutte e quattro personaggi limite, in crisi, una che forse è diventata lesbica, l'altra completamente disadattata che vive in campagna, un'altra ancora che da hippie si è sposata con un antipatico e ordinario agente immobiliare, un'altra ancora ( Sharon Stone) con il marito morto e una figlia dal nome Lolita. Le donne di Don, le donne del Don. Qual'è il tema fulcro del film? Per me è il fallimento della vita amorosa (forse di tutta la vita) di un uomo, che, credendosi attore della sua vita e mangiatore di femmine, si ritrova ad essere divorato delle femmine stesse. Il tema fulcro è quindi il rosa, il femminile, il tailleur rosa di Cherry, la busta rosa della lettera, la macchina da scrivere rosa, la lettera di carta rosa scritta in rosso, i fiori rosa. Le donne, che hanno fatto a pezzi Donnie, ma che, chi lo sa, da Donnie sono state a loro modo distrutte, e si vendicano. Chi l'ha scritta la lettera rosa, dello stesso colore di un'altra che Don riceve da Cherry alla fine del film e che gli comunica il suo ritrovato interesse per lui? Chi ha innescato il viaggio disperato, in cui il dongiovanni cerca affannosamente nella faccia di ogni ragazzo in viaggio quella di suo figlio. Il figlio esiste o è solo un escamotage per dimostrare come un uomo che crede di avere avuto tutto dalla vita alla fine non ha nulla ed è ridotto in pezzi. Insomma, la vita dello scapolo ultracinquantenne non pare un gran che: se hai avuto tutto, ma te lo sei bruciato, beh, pare dire questo film, non resti che un triste fallito, un uomo a pezzi, vittima della propria fame (di donne, di successo), disperato, alienato, solo. Film senza picchi, piatto come una tavola, ma che all'occhio dell'osservatore attento arriva come una sciabolata.
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andrea c.
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lunedì 28 luglio 2008
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non a tutti è data capire la bellezza
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film intimista davvero pregevole. laconico e lapidario murray in una delle sue migliori interpretazioni. non si guarda un film per un finale "logico". non sempre i film sono semplici storie con inizio svolgimento finale. questa opera cinematografica porta a riflettere sulla vita di un uomo, e l'ultima scena trovo sia una delle migliori degli ultimi anni, poichè riflette lo spirito del film e del protagonista: un silenzio squarciato da mille pensieri. il topos dei fiori è poi un filo conduttore davvero significativo.
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marco
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mercoledì 23 luglio 2008
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broken flowers
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è vero che questo film lascia un pò di amaro in bocca, io stesso in un primo momento sono rimasto un pò deluso dal finale...tutti si aspettano un abbraccio finale con lacrime fra padre e figlio, fino all'ultimo questo è ciò che il pubblico si aspetta, ma ciò non accade. Proprio qui viene la riflessione, perchè il regista ha scelto questo finale? perchè nn far riunire il legame?
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