Al culmine della rabbia.Questo doveva essere il titolo del film, se non si vuole prendere in giro il pubblico. Perchè di quei litigi d'amore del titolo non c'è ne è neanche uno. Ecco quindi che un film bellissimo viene rovinato da una sciagurata traduzione. La storia è di quelle che non lascia indifferenti, il finale è spiazzante, gli attori superbi. Certo che chi si aspettava un film alla 'Pretty woman' troverà il film estremamente noioso. Ma è questo il punto. Non ci troviamo davanti a un film romantico. 'Al culmine della rabbia' (scusate ma non ce la faccio a chiamarlo col suo titolo italiano), è un dramma sull'egoismo, sulla rabbia appunto, sulla difficoltà di crescere degli adulti e sulla maturità di chi troppo superficialmente viene definita 'ragazzina'. Un film dove si invertono i ruoli, insomma, dove i grandi sono piccoli e i piccoli sono grandi. Se andrete a vedere questo film così disposti non rimarrete delusi. Per chi ha ancora il tempo di ascoltare la vita.
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il bardo
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lunedì 22 agosto 2016
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d'accordissimo col rimprovero sul titolo...mah...
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...non del tutto con la tua lettura... ho visto si dei figli, anche ingrati, anche incoscienti, magari un po' ribelli che devono crescere in fretta... ma pure maturi e profondi... ma non certo degli adulti immaturi, nemmeno nella figura del personaggio interpretato dal regista - e attore - Mike Binder - il regista radiofonico...Tanto meno l'ho veduto nei due protagonisti: Joan Allen e K.Costner... sono solo due anime in cerca di una seconda possibilità, almeno lui... giacché lei, la donna abbandonata solo presunta, vedova in ultimo, sembra quasi rifiutarla quella seconda possibilità, almeno in primis... cerca di accentrare tutto sotto di lei, di controllare, consigliare almeno, le figlie apparentemente sprovvedute.
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...non del tutto con la tua lettura... ho visto si dei figli, anche ingrati, anche incoscienti, magari un po' ribelli che devono crescere in fretta... ma pure maturi e profondi... ma non certo degli adulti immaturi, nemmeno nella figura del personaggio interpretato dal regista - e attore - Mike Binder - il regista radiofonico...Tanto meno l'ho veduto nei due protagonisti: Joan Allen e K.Costner... sono solo due anime in cerca di una seconda possibilità, almeno lui... giacché lei, la donna abbandonata solo presunta, vedova in ultimo, sembra quasi rifiutarla quella seconda possibilità, almeno in primis... cerca di accentrare tutto sotto di lei, di controllare, consigliare almeno, le figlie apparentemente sprovvedute... ma poi, crollando emotivamente, si ravvede e torna sui suoi passi.Comunque film godibilissimo, e non proprio banale come il titolo -assurdo e immeritato- paia volerci suggerire... non del tutto almeno, anzi...Ottimi gli interpreti, eccellono Evan Rachel Wood, (adorabile) lo stesso Costner, superlativa la troppo dimenticata Allen e pur il regista, in qualità di attore, non mi è affatto spiaciuto.Anzi... :D))
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francescodegiorgio
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mercoledì 6 settembre 2017
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fanta-traduzioni...
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"al culmine della rabbia", doveva essere il titolo del film...Ma in quale lingua?Perché in inglese no di certo."the upside of anger" significa "il lato positivo della rabbia".Il bello è che questa fanta-traduzione è riportata - probabilmente copiandosi gli uni gli altri - su vari siti. LOL!Secondo la tesi del film, il lato positivo della rabbia sarebbe - mi sembra - che la rabbia porta le persone a cambiare. Poco convincente e non ben motivato nella storia, a mio avviso.
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