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simon69
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domenica 27 settembre 2009
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come si critica un film
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Di questo film si può criticare tutto: dialoghi, recitazione, storia, ecc. ma criticarlo perchè non rispetta il mito di re Artù mi sembra semplicemente demenziale. In Gran Bretagna anche i bambini dell' asilo sanno che le leggende arturiane probabilmente affondano le proprie radici nel quinto secolo quando i britanno-romani si ritrovarono a fronteggiare le invasioni dei barbari(sassoni e altri) mentre le legioni romane abbandonavano l' isola, quindi strabuzzare gli occhi perchè la storia non é quella classica non ha alcun senso considerando anche che tra i film sull' argomento non spiccano grandi capolavori(tranne La spada nella roccia della Disney...).Detto questo il film ha molti punti deboli ma nel complesso si lascia vedere tranquillamente.
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insomma...
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martedì 3 marzo 2009
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recensione inadeguata e confusoria.
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Una delle più scialbe recensioni che abbia letto; giudizio confermato, peraltro, dal disaccordo espresso sia dal pubblico che dagli utenti del sito.
L'utilizzo di lemmi ricercati (mi riferisco all'aggettivo 'atonale' riferito alla colonna sonora) o di parole ad effetto, non dovrebbe essere finalizzato a dare una superficiale e vuota parvenza di ricchezza di vocabolario, anche e soprattutto perchè di solito (pare l'uovo di colombo) le parole, nel loro contesto, hanno un proprio significato. Si finisce così per dare, come in questo caso, l'impressione opposta, ossia quella di una arrogante ignoranza.
La musica atonale, nello specifico, è quella inaugurata da A. Schoemberg e dalla c.d. Scuola di Vienna ed è caratterizzata dalla rottura delle tensioni armoniche tipiche del periodo precedente, basate in particolare sul rapporto dominante - tonica (V - I grado; cadenza perfetta), sottodominante - tonica (IV - I grado; cadenza plagale) e sensibile - tonica (VII - I grado).
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Una delle più scialbe recensioni che abbia letto; giudizio confermato, peraltro, dal disaccordo espresso sia dal pubblico che dagli utenti del sito.
L'utilizzo di lemmi ricercati (mi riferisco all'aggettivo 'atonale' riferito alla colonna sonora) o di parole ad effetto, non dovrebbe essere finalizzato a dare una superficiale e vuota parvenza di ricchezza di vocabolario, anche e soprattutto perchè di solito (pare l'uovo di colombo) le parole, nel loro contesto, hanno un proprio significato. Si finisce così per dare, come in questo caso, l'impressione opposta, ossia quella di una arrogante ignoranza.
La musica atonale, nello specifico, è quella inaugurata da A. Schoemberg e dalla c.d. Scuola di Vienna ed è caratterizzata dalla rottura delle tensioni armoniche tipiche del periodo precedente, basate in particolare sul rapporto dominante - tonica (V - I grado; cadenza perfetta), sottodominante - tonica (IV - I grado; cadenza plagale) e sensibile - tonica (VII - I grado).
Per di più, oltre alla macroscopica ignoranza musicale e all'inappropriato utilizzo di termini fuori contesto, forieri delle impressioni sopra citate, la colonna sonora di Zimmer è addirittura più epica di quella scritta per Il Gladiatore, pur non essendo un mero arrangiamento di questa. L'Autore, in effetti, ha dato formidabile pova delle proprie capacità (basti ascoltare le sigle iniziale e soprattutto finale per rendersene conto).
Sul fatto che poi l'intero prodotto non risulti epico o non abbia le caratteristiche per esaltare positivamente il pubblico, queste sono, ovviamente, impressioni soggettive.
Tuttavia, caratteristica del critico maturo è (o dovrebbe essere) quella di esprimere sì giudizi e perfino opinioni personali ma, si auspica, in maniera prudenziale e continente, evitando di sparare a zero con argomenti (se ne è preso in cosiderazione uno soltanto per brevità) oltre che opinabili, addirittura meramente soggettivi.
Recensioni come questa confondono il pubblico ed incrinano il giudizio e l'utilità del sito. Per fortuna, tuttavia, esse costituiscono soltanto sparute ed isolate eccezioni in un complesso e lodevole lavoro portato avanti con passione e competenza dalla redazione.
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ely
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sabato 10 gennaio 2009
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king arthur
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beppe
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lunedì 29 dicembre 2008
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pessimo
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e di cattivo gusto...gli metto 2 stelle solo per una o due trocate interessanti
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salvo
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sabato 15 novembre 2008
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film che nn riesce nel suo intento...
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Un re artù poco bello questo che si vede nel film..sempre, si potrebbe dire smorfioso,non solare cm i ragazzi che se lo immaginano,.Una storia un pò falsata,e oltretutto che annoia colui che la guarda.Itroppi personaggi buttati qua e là e 1 e 30 minuti sono troppo poche per far innamorare un telespettatore dei personaggi.Le ambientazioni sono sempre cupe e scure,quasi a mettere angoscia.L'unica cosa bella per me è la colonna sonora,anche se non azzeccata dal punto di vista ambientale.Ovvero noi il nostro rè artù ce lo immagginiamo nei castelli del medioevo,invece qui è nel contesto storico della roma de 3 secolo d.c..VOTO FINALE...PER ME è UN 5.5...
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max
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domenica 9 novembre 2008
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un probabile artorius storico..
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Contrariamente a quanto scritto su recensioni lette in giro da personaggi (a mio avviso) palesemente disinformati,il film propone una più che interessante visione di un Artù non da spada nella roccia ma storicamente probabile.
Inutile menzionare lo splendido "EXCALIBUR" di Boorman che trae spunto dal ciclo arturiano a dalla "Morte d'Arthur" di Malory. "King Arthur" è decisamente diverso.Parte da un assunto storico sul quale si sta indagando da anni e cioè che Artù o Artorius sia stato un guerriero (anche al soldo dei romani) che unificò varie tribù nella lotta contro gli invasori sassoni.
Impossibile un paragone tra i due film.Opera d'arte il primo,film d'azione il secondo ma non per questo disprezzabile.
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Contrariamente a quanto scritto su recensioni lette in giro da personaggi (a mio avviso) palesemente disinformati,il film propone una più che interessante visione di un Artù non da spada nella roccia ma storicamente probabile.
Inutile menzionare lo splendido "EXCALIBUR" di Boorman che trae spunto dal ciclo arturiano a dalla "Morte d'Arthur" di Malory. "King Arthur" è decisamente diverso.Parte da un assunto storico sul quale si sta indagando da anni e cioè che Artù o Artorius sia stato un guerriero (anche al soldo dei romani) che unificò varie tribù nella lotta contro gli invasori sassoni.
Impossibile un paragone tra i due film.Opera d'arte il primo,film d'azione il secondo ma non per questo disprezzabile...anzi...
Massimo Cucchi
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geordy68
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domenica 2 novembre 2008
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a me invece ha fatto tanto riflettere........
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Non so cosa spinge i critici a distruggere il lavoro degli altri......fatto sta, che questo lavoro....tanto flop per gli altri, a me è piaciuto molto.. e mi ha fatto tanto riflettere su tante cose....
Signori critici, forse questa storia non rispecchia per nulla la vera storia di Re Artù o forse si...questo non lo sanno neanche gli storici che a volte prendono colossali cantonate ..... ma guardiamo in esso altre cose.....forse troppo antiche, superficiali e superate per i giorni nostri: la lealà, l'onestà, l'amore, la fede ed il credere fermamente in quello che si fa a costo dela vita....Magari incontrare gente come quella oggi.....peccato sia solo un film........
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paolo ciarpaglini
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giovedì 16 ottobre 2008
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re artù.
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A me sinceramente della 'storia', soprattutto quando si va al cinema, non me ne importa un gran che. L'importante è che il film sia godibile o meno, poi potrebbe anche parlare dei marziani, o delle stupidaggini più svariate. Ieri ho visto un 'film', King Arthur, e mi è piaciuto. L'unico appunto, è il finale un tantino tirato via e troppo cavalleresco. Per il resto niente da dire. Dai costumi, alla fotografia, dalla sceneggiatura ai protagonisti. Compreso quel Clive Howen, che a Morandini è pesato (forse per la sua semplicità). Se vogliamo fare un confronto poi, con 'Il gladiatore', onestamente non saprei quale dei due scegliere. Due superproduzioni, di cui: il primo forse più fedele alla storia, ma che vede un'improbabile quanto buffo Russel Crowe, improbabilissimo condottiero.
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A me sinceramente della 'storia', soprattutto quando si va al cinema, non me ne importa un gran che. L'importante è che il film sia godibile o meno, poi potrebbe anche parlare dei marziani, o delle stupidaggini più svariate. Ieri ho visto un 'film', King Arthur, e mi è piaciuto. L'unico appunto, è il finale un tantino tirato via e troppo cavalleresco. Per il resto niente da dire. Dai costumi, alla fotografia, dalla sceneggiatura ai protagonisti. Compreso quel Clive Howen, che a Morandini è pesato (forse per la sua semplicità). Se vogliamo fare un confronto poi, con 'Il gladiatore', onestamente non saprei quale dei due scegliere. Due superproduzioni, di cui: il primo forse più fedele alla storia, ma che vede un'improbabile quanto buffo Russel Crowe, improbabilissimo condottiero. Molto meglio in parti (L.A.Confidential, A Beautiful mind, Insider, Rapimento e riscatto etc..) che più gli si confanno, che non quelle dove oltre alla recitazione, c'è bisogno di fisicità. Il secondo ha il merito di non forzare troppo sul personaggio, con l'intenzione 'a tutti i costi', di metterlo in evidenza. De 'Il gladiatore, a parte la stupenda fotografia ed effetti digitali, salvo solo la 'gigantesca interpretazione di Joaquin Phoenix, colossale, inarrivabile. Un vero scandalo che non abbia ricevuto l'oscar. E lo stesso dicasi per 'Walk the line', o 'Il tempo di decidere'. In quanto alla bellezza di Keira Knaigthley, credo ci sia poco da discutere, è bella con la B maiuscola. Mi aspettavo di peggio, vista la recensione del Morandini, invece ho visto un film che non delude le aspettative. E che soprattutto nei dialoghi, trova il suo punto di forza.
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mimi rogers
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giovedì 16 ottobre 2008
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soporifero
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IL FILM NON VALE GRANCHE'. DEFINIRE ,POI, "DEVASTANTE" LA BELLEZZA DELLA KNIGHTLEY E' UN'OFFESA A CHI BELLA LO E' DAVVERO.
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carlotta 68
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mercoledì 15 ottobre 2008
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un disastro totale
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perfettamente d'accordo.
E'proprio Una ... pazzesca!
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