filippo catani
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mercoledì 23 aprile 2014
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l'epilogo della vicenda
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La Sposa continua nella sua opera di vendetta che la porterà all'epilogo da lei tanto agognato: l'incontro con Bill.
Non era facile ma Tarantino mantiene un alto livello di narrazione anche nella seconda parte della saga. Forse l'unico appunto si potrebbe fare ad un finale eccessivamente dilatato ma per il resto funziona proprio tutto. Buona la trama e il ritmo della pellicola che alterna ancora parti a colori e in bianco e nero e regala ancora scorci sul mondo orientale. Uma Thurman si conferma la vera e propria mattatrice del film specialmente quando riesce ad uscire dalla bara o quando vince il cruento duello con Daryl Hannah. Ecco la colonna sonora paga un po' alla prima parte della pellicola ma forse perchè lì non si era letteralmente sbagliata una mossa.
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La Sposa continua nella sua opera di vendetta che la porterà all'epilogo da lei tanto agognato: l'incontro con Bill.
Non era facile ma Tarantino mantiene un alto livello di narrazione anche nella seconda parte della saga. Forse l'unico appunto si potrebbe fare ad un finale eccessivamente dilatato ma per il resto funziona proprio tutto. Buona la trama e il ritmo della pellicola che alterna ancora parti a colori e in bianco e nero e regala ancora scorci sul mondo orientale. Uma Thurman si conferma la vera e propria mattatrice del film specialmente quando riesce ad uscire dalla bara o quando vince il cruento duello con Daryl Hannah. Ecco la colonna sonora paga un po' alla prima parte della pellicola ma forse perchè lì non si era letteralmente sbagliata una mossa. Insomma Kill Bill smentisce quella legge abbastanza sicura che vuole i seguiti o le continuazioni dei film come decisamente inferiori rispetto ai primi. Vuoi che si tratti di Tarantino o vuoi che si doveva per forza continuare sul registro inaugurato all'inizio, il film vince e convince per usare una metafora sportiva.
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byrne
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domenica 12 gennaio 2014
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non dire "gatto"...
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(3 stelle e mezzo e passa la paura)
I due film aventi per protagonista la Sposa non formano propriamente una "bilogia": i veri sequel sono infatti spesso suscettibili a pesanti cadute di stile, ad una perdita d'uniformità stilistico-narrativa, ad un impoverimento dettato dalle ragioni spesso esclusivamente economiche che portano alla loro realizzazione. Kill Bill è un film di quattro ore diviso in due. E si percepisce nettamente, pur nel netto cambio d'ambientazione e, in una certa misura, di ritmo, la grande affinità tra le due opere. Il secondo capitolo, per essere precisi, è superiore al primo. Perchè ne ha tutte le qualità e diversi valori aggiunti.
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(3 stelle e mezzo e passa la paura)
I due film aventi per protagonista la Sposa non formano propriamente una "bilogia": i veri sequel sono infatti spesso suscettibili a pesanti cadute di stile, ad una perdita d'uniformità stilistico-narrativa, ad un impoverimento dettato dalle ragioni spesso esclusivamente economiche che portano alla loro realizzazione. Kill Bill è un film di quattro ore diviso in due. E si percepisce nettamente, pur nel netto cambio d'ambientazione e, in una certa misura, di ritmo, la grande affinità tra le due opere. Il secondo capitolo, per essere precisi, è superiore al primo. Perchè ne ha tutte le qualità e diversi valori aggiunti. Quel che eredita dal predecessore è di fin troppo facile individuazione: scene di combattimento impeccabili ed iperdinamiche, enfasi similfumettistica in ogni fotogramma, ironia secca, facile ma non priva di seconde letture, personaggi-stereotipo direttamente collegabili all'esasperato citazionismo, uno spaventoso rigore estetico. C'è però qualche cosa di nostalgico, nel secondo Kill Bill. Un'amarezza che, rifacendosi al Ford dei personaggi scriteriati e violenti, nel torto sempre e comunque pur perseguendo l'americanissimo sentimento di vendetta, mette la Sposa sullo stesso livello morale di Bill, Budd e compagnia cantante. Non a caso lo stesso Budd lo palesa, dichiarandosi meritevole della morte tanto quanto lei e quindi in diritto di difendersi, di ucciderla se necessario. E tra le prime inquadrature, due citazioni Western straordinarie: la sposa inquadrata da dentro la chiesa, con la telecamera affacciata sul panorama decisamente inequivocabile di El Paso, rimanda all'opening di "Sentieri Selvaggi". E (ma qui potrei sbagliarmi) quel Bill segaligno che suona il flauto sembra tanto una strizzata d'occhio a "El Topo". Varia come non mai la gamma di atmosfere, da quella incredibilmente drammatica (seppur spezzata dall consueta ironia) delle bellissime sequenze iniziali in bianco e nero a quella leggera e divertita dell'addestramento con Pai Mei. Formidabile il discorso finale di Bill, un David Carradine insolitamente ispirato ed a suo agio, non scontato, e persino poetico il tremendo finale. Come al solito Tarantino è irresistibile, capace come i grandi registi di genere (Leone, Woo ecc.) di crearsi la propria riconoscibilissima retorica. Ricordandosi del grande cinema.
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tmpsvita2
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venerdì 21 giugno 2013
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il primo era meglio
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il primo era decisamente meglio ma che sequel e bello
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il cinefilo
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mercoledì 6 marzo 2013
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black mamba,bill,zio battista e geremia
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"sembravo morta,vero?ma non lo ero...non che ci abbiano provato,intendiamoci!in verità l'ultimo colpo di Bill mi mandò in coma...coma in cui sono rimasta per 4 anni;al mio risveglio ho agito secondo quella che la pubblicità del film e zio Battista hanno definito una ruggente furia vendicativa...-il resto in altra analisi-"queste sono le prime parole pronunciate da Black Mamba/Beatrix Kiddow prima del titolo definitivo ma il suo reale significato è ben diverso da ciò che si può immaginare.
"sembravo morta,vero?"perchè dice questo?risposta:è innegabile che Beatrix si proclami quasi defunta in quanto" le campane di San Gennaro in colle suonino a ritmi sincopati al cospetto di sua eccellenza,ergo è ipotizzabile il coinvolgimento pieno di zio Paperino e dei nipoti qui,quo e qua nei piani di Bill e Elle Driver"oltre a questo va considerata l'ipotesi che"la pentola magica di Taron di fustagno ci pervenga una volta l'anno"ma queste sono soltanto ipotesi;ciò che invece risponde al vero è che"il severo monito di Geremia in gloria a suo nonno batta il bastone tre volte e declami a cuore aperto le musichette di Giacomo:e quando salta il tappo altrove il violino di Gertrude riemerge in grazia e beltà".
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"sembravo morta,vero?ma non lo ero...non che ci abbiano provato,intendiamoci!in verità l'ultimo colpo di Bill mi mandò in coma...coma in cui sono rimasta per 4 anni;al mio risveglio ho agito secondo quella che la pubblicità del film e zio Battista hanno definito una ruggente furia vendicativa...-il resto in altra analisi-"queste sono le prime parole pronunciate da Black Mamba/Beatrix Kiddow prima del titolo definitivo ma il suo reale significato è ben diverso da ciò che si può immaginare.
"sembravo morta,vero?"perchè dice questo?risposta:è innegabile che Beatrix si proclami quasi defunta in quanto" le campane di San Gennaro in colle suonino a ritmi sincopati al cospetto di sua eccellenza,ergo è ipotizzabile il coinvolgimento pieno di zio Paperino e dei nipoti qui,quo e qua nei piani di Bill e Elle Driver"oltre a questo va considerata l'ipotesi che"la pentola magica di Taron di fustagno ci pervenga una volta l'anno"ma queste sono soltanto ipotesi;ciò che invece risponde al vero è che"il severo monito di Geremia in gloria a suo nonno batta il bastone tre volte e declami a cuore aperto le musichette di Giacomo:e quando salta il tappo altrove il violino di Gertrude riemerge in grazia e beltà".
"non che non ci abbiano provato"e poi"intendiamoci":cosa vuol dirci Beatrix?risposta:la sposa vendicativa è decisa a dimostrare al grande pubblico che"l'infante in vero suona una serenata al balcone di Geremia smentendo così la soffiata all'FBI e il tracollo di Gianbattista;acciocchè i principi Vajida cantino in coro le lodi di messer Tonino e le sette trombe del paradiso spalanchino le valli della cognata di sua maestà".
"intendiamoci"-analisi:ella se la vuole intendere col pubblico,in che senso?risposta:"le musichette del pifferaio di zio Battista non includono il cha cha cha dell'insigne paladino emerso dalle terre fondanti in seno al pediatra di Lucrezia Borgia,in vero rassodato intrinseco a fondo chiappa la sfilata del pifferaio ballerino,affiliato al filippino,in vece danzerino,che mangia il peperino e infin diventa un agrippino".
ALLA PROSSIMA ANALISI-cinefilo illuminati
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shiningeyes
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venerdì 1 marzo 2013
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un passo avanti in confronto al primo
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Tarantino fa un bel passo avanti con il secondo capitolo riuscendo a superare il già ottimo capitolo precedente, che anche se era semi-perfetto, presentava qualche momento di stanca ed esagerazione.
“Kill Bill -Volume II” è appassionante dalla prima ed ultima scena, è un capolavoro che fregia la bellezza di questa saga, la quale stavolta si veste d'occidente, tra citazioni di spaghetti-western (musiche della trilogia del dollaro), e rimandi a Hitchcock e Ford.
Ma Tarantino non rinuncia al fascino d'oriente, con la scena di dell'addestramento della “sposa” dal severo e inflessibile Pai mei, leccornia per gli appassionati di arti marziali,pieno poi di ottimi insegnamenti di filosofia orientale.
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Tarantino fa un bel passo avanti con il secondo capitolo riuscendo a superare il già ottimo capitolo precedente, che anche se era semi-perfetto, presentava qualche momento di stanca ed esagerazione.
“Kill Bill -Volume II” è appassionante dalla prima ed ultima scena, è un capolavoro che fregia la bellezza di questa saga, la quale stavolta si veste d'occidente, tra citazioni di spaghetti-western (musiche della trilogia del dollaro), e rimandi a Hitchcock e Ford.
Ma Tarantino non rinuncia al fascino d'oriente, con la scena di dell'addestramento della “sposa” dal severo e inflessibile Pai mei, leccornia per gli appassionati di arti marziali,pieno poi di ottimi insegnamenti di filosofia orientale.
La sceneggiatura sembra più curata e avvincente, e presenta delle scene immortali come: la “risurrezione” della “sposa” dalla bara, lo scontro tra la “sposa” ed Elle Driver ed i dialoghi tra il padre adottivo di Bill e Bill stesso, dove in quest'ultimo si ha l'apice dell'epicità e coerenza della conclusione di questa saga; dove poi, ci mostra un tenero scioglimento della “sposa”, con una sempre più brava Uma Thurman.
Le scenografie, più aride, ci affascinano per la loro crudeltà e tipologia western, terra di nessuno dove qualunque cosa accade, non ne rimane traccia; la fotografia sempre più perfetta è tradizionale, ma maledettamente funzionale nel fotografare le intense espressività degli attori.
Gli attori qua funzionano anche meglio, nel quale spiccano gli ottimi Michael Madsen, Daryl Hannah e il leggendario Bill Carradine, autore di un grande e finale monologo con la “sposa”.
Praticamente il volume II si dimostra più solido e completo del più eclettico volume I, e risulta anche più scorrevole ed interessante, lasciandoci con maggiore fiato in sospeso del film precedente.
Conclusione superba di un doppio film con i fiocchi, che per me, rappresenta l'apice della filmografia e delle tecnica tarantiniana.
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cassandra88
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martedì 26 febbraio 2013
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domina artifex fortunae suae
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Beatrix Kiddo: il concepimento è un momento epifanico per questa donna ribelle. Dopo lo sgomento, decide di appropriarsi della propria vita e di quella di sua figlia. Vuol vivere con la figlia lontana dalla vita da nomade assassina monitorata dal capo Bill, pertanto Beatrix decide di volersi sposare con un ragazzo che lavora in un negozio di dischi. Una scelta coraggiosa che le costerà quasi la vita.
Bill: capo della squadra di assassini di cui Beatrix fa parte fino alla scoperta della gravidanza. Irato per il potere decisionale che Beatrix ha deciso di afferrare per se stessa e soprattutto per la figlia (sua e di Bill, ma lui lo saprà solo dopo), la spara in testa, ma non riesce ad ucciderla.
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Beatrix Kiddo: il concepimento è un momento epifanico per questa donna ribelle. Dopo lo sgomento, decide di appropriarsi della propria vita e di quella di sua figlia. Vuol vivere con la figlia lontana dalla vita da nomade assassina monitorata dal capo Bill, pertanto Beatrix decide di volersi sposare con un ragazzo che lavora in un negozio di dischi. Una scelta coraggiosa che le costerà quasi la vita.
Bill: capo della squadra di assassini di cui Beatrix fa parte fino alla scoperta della gravidanza. Irato per il potere decisionale che Beatrix ha deciso di afferrare per se stessa e soprattutto per la figlia (sua e di Bill, ma lui lo saprà solo dopo), la spara in testa, ma non riesce ad ucciderla.
Dopo 4 lunghi anni di coma di Beatrix, lei si sveglia e si ritrova il grembo piatto. Iniziano così i suoi viaggi fra Giappone e USA per vendicarsi della squadra di assassini e per ritrovare Bill. Trovatolo, lei incontra sua figlia, creduta morta e invece sopravvissuta anche lei. Padre e madre dunque si affrontano in un violento quanto filosofico combattimento, pieno di interrogativi e risposte (purtroppo date troppo tardi), finché un Bill sorridente si fa sconfiggere dalla forza della Edmond Dantes al femminile.
Più della sete di vendetta di Beatrix, è la sua scelta da femminista doc da dover evidenziare ed esaltare dei due film di Quentin Tarantino, oltre naturalmente alle varie forme di intertestualità (si pensi già al nome e cognome Beatrix Kiddo: la Beatrice dantesca e Nembo Kid) e alle scelte e strategie iconografiche e sonore che rendono questo film un capolavoro assoluto.
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mirko77
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venerdì 18 gennaio 2013
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clark kent e la razza umana
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Nella scena finale di Kill Bill, questi racconta un interessante aneddoto sul ruolo dei super-eroi alla sofferente Beatrix.
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Nella scena finale di Kill Bill, questi racconta un interessante aneddoto sul ruolo dei super-eroi alla sofferente Beatrix. “Clark Kent”, osserva Bill, “è il modo in cui Superman ci vede; e quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in sé stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana”. Egli è pertanto un individuo inadatto all'integrazione nella società umana. Inadatto, ben inteso, non per i suoi limiti ma, al contrario, per le sue incommensurabili qualità. La sua scelta è razionale, ma anche di serena umiltà: non ha alcun bisogno dell'affetto e della notorietà da parte degli uomini. Egli vive con estrema saggezza ai margini dell'ordine costituito, in una posizione strategica che gli permette, in ultima analisi, di esserne al centro. Se per Feuerbach, Dio non è altri che l'oggettivazione ideale dell'essenza dell'uomo che rispecchia Dio in se stesso, vien da se' che per super-man si ha un rovesciamento: l'uomo stesso sarebbe l'oggettivazione della mediocrità che è in Superman il quale, nell'uomo, rispecchia se stesso.
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renato c.
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domenica 5 agosto 2012
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e la vendetta viene portata alla fine!
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La "Sposa" continua la sua vendetta anche se deve passare attraverso prove orribili come quella di essere sepolta viva! Vengono chiariti i suoi rapporti con Bill ed è chiaro che quel massacro era dovuto a gelosia! Come penso sia stato dovuto a gelosia anche l'odio mortale che la bella e crudele bionda orba provava per lei! Pare che in precedenza sia stata lei la donna di Bill! Questo Bill, che dopo tanta crudeltà, l'aiuta a a portare a termine la sua vendetta, anche su di lui, ma prima le vuole far vedere che sua figlia è viva e che lui l'ha custodita per quattro anni! Questo non ferma, comunque la vendetta della protagonista, che decide di uccidere Bill con quel gesto di lotta orientale che non da la morte immediata.
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La "Sposa" continua la sua vendetta anche se deve passare attraverso prove orribili come quella di essere sepolta viva! Vengono chiariti i suoi rapporti con Bill ed è chiaro che quel massacro era dovuto a gelosia! Come penso sia stato dovuto a gelosia anche l'odio mortale che la bella e crudele bionda orba provava per lei! Pare che in precedenza sia stata lei la donna di Bill! Questo Bill, che dopo tanta crudeltà, l'aiuta a a portare a termine la sua vendetta, anche su di lui, ma prima le vuole far vedere che sua figlia è viva e che lui l'ha custodita per quattro anni! Questo non ferma, comunque la vendetta della protagonista, che decide di uccidere Bill con quel gesto di lotta orientale che non da la morte immediata. E si vede Bill che va a morire da solo in un'altra stanza! Ma morirà? Il pianto della Sposa sul pavimento del bagno fa capire che forse era ancora innamorata di lui ed a come sarebbe stato bello, ora che aveva ritrovato la figlia, vivere come come una famiglia completa! Ma Bill era un gangster e non garantiva di sicuro un futuro felice alla figlia! Tuttavia, il fatto che non lo si veda morire e che viene preannunciato un Volume III^ per il 2014 fa pensare che forse lo rivedremo!
Al 2014 l'ardua sentenza!
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nofear300
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venerdì 25 maggio 2012
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capolavoro assoluto
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FILM CAPOLAVORO..... a chi voleva imparare qualche mossa di arte marzaile e in questo film è rimasto deluso consiglio qualche film di VAN DAMME.... ahahahahh.. ma che film avete visto tutto perfetto senza sbavature la scena finale e da vedere e rivedere colonna sonora perfetta, avrei voluto non fosse mai finito.
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siper
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lunedì 15 agosto 2011
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quentin ci regala un altro "cult"
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Quella che era stata l’anonima eroina a caccia di vendetta del volume 1 di “Kill Bill”, trova un’identità nel secondo volume e cerca di completare la propria lista di morte fino ad arrivare all’uccisione del pezzo da novanta: Bill. Mantenendo il livello altissimo del primo episodio, Tarantino porta avanti la trama con altrettanta sapienza e caratterizzandola ancora di più e marchiandola a fuoco come un prodotto d.o.c. della propria carriera da regista. “Kill Bill Vol.2” ha come tema principale e filo conduttore col primo episodio quello della vendetta che la protagonista (il cui nome viene svelato in questo episodio,tuttavia non vi toglieremo il gusto di scoprirlo) cercherà di ottenere ma dovrà sbarazzarsi di altri due killer prima di arrivare ad uccidere l’odiato Bill.
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Quella che era stata l’anonima eroina a caccia di vendetta del volume 1 di “Kill Bill”, trova un’identità nel secondo volume e cerca di completare la propria lista di morte fino ad arrivare all’uccisione del pezzo da novanta: Bill. Mantenendo il livello altissimo del primo episodio, Tarantino porta avanti la trama con altrettanta sapienza e caratterizzandola ancora di più e marchiandola a fuoco come un prodotto d.o.c. della propria carriera da regista. “Kill Bill Vol.2” ha come tema principale e filo conduttore col primo episodio quello della vendetta che la protagonista (il cui nome viene svelato in questo episodio,tuttavia non vi toglieremo il gusto di scoprirlo) cercherà di ottenere ma dovrà sbarazzarsi di altri due killer prima di arrivare ad uccidere l’odiato Bill. Il volume 2 è molto ricco di sorprese e chiarisce gli elementi che erano rimasti oscuri nel primo episodio: il volto di Bill, la vicenda del matrimonio e la storia della figlia della protagonista e dello stesso Bill.
Ovviamente è impossibile giudicare questo episodio senza tenere presente il primo e, nel complesso, siamo di fronte a una storia buona che diventa eccezionale tra le mani del genio di Quentin Tarantino, il quale spaziando a tutto campo tra le proprie caratteristiche e tra le varie ere cinematografiche (forti i richiami agli anni ’70) e tra varie culture (dal far west alla millenaria cultura mandarina) compone un mosaico multicolore che ricorda a tratti il Tarantino migliore, quello di Pulp Fiction, che dopo quattro anni di astinenza torna a prendersi la gloria portando nelle sale di tutto il mondo un prodotto sensazionale destinato a diventare un cult non solo per i tantissimi fans di Quentin ma per chiunque sappia riconoscere un grande film, e Kill Bill lo è a tutti gli effetti.
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