pietro
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venerdì 27 aprile 2007
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meglio heat
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francamente ho preferito heat a questo collateral. Un film meno riuscito e meno appassionante. Deludente
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alessandra
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giovedì 19 aprile 2007
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un cruise brizzolato
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Un film privo di reale interesse, un pò ripetitivo e poi quel tassista che mette a repentaglio la propria vita per una donna vista pochi minuti soltanto puzza di americanata. Non male Cruise comunque.
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(di alessio)
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darkside1it
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martedì 20 febbraio 2007
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trama spettacolare colonna sonora incredibile
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penso che questo sia uno dei più grandi film che io abbia mai visto.
sono quei film che ti rimangono sotto pelle per mesi che li respiri e rivivi sempre, ogni volta che sali in macchina e ascolti la colonna sonora riprovi "quelle" sensazioni.
le luci e le ombre di una città addormentata , il legame stretto con il tuo aguzzino e sai che non hai via d'uscita.
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ony
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domenica 7 gennaio 2007
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imperdibile
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Una perla del cinema. Un film che fa riflettere sulla condizione dell'uomo occidentale che, pur vivendo in mezzo a milioni di persone, soffre di una solitudine sconfortante. Straordinari i giochi di luce della los angeles notturna e le varie prospettive scelte da Mann. Cruise e Foxx da oscar.
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fabio piozzi
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sabato 28 ottobre 2006
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mann non sbaglia
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Collataeral è uno di quei film che ti rimangono impressi, che guarderesti e riguarderesti, perché hai sempre da imparare.
Dire che è un film di genere sarebbe banalizzarlo, perché in questa pellicola troviamo ciò che si può definire poetica e autorialità, concetti che vanno perdendosi nell’attuale panorama cinematografico, ma che il buon vecchio Michael ci ricorda.
L’azione inizia subito, zero titoli di testa, e procede per tutta la durata del film come se fosse in tempo reale, occupando la vicenda lo spazio di un’unica nottata. Forse si nota un poco che la sceneggiatura non è di Mann, ma il lavoro compiuto è comunque egregio. Tom Cruise, oltre ad essere un divo, si conferma un ottimo attore, sostenuto da un ottimo J.
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Collataeral è uno di quei film che ti rimangono impressi, che guarderesti e riguarderesti, perché hai sempre da imparare.
Dire che è un film di genere sarebbe banalizzarlo, perché in questa pellicola troviamo ciò che si può definire poetica e autorialità, concetti che vanno perdendosi nell’attuale panorama cinematografico, ma che il buon vecchio Michael ci ricorda.
L’azione inizia subito, zero titoli di testa, e procede per tutta la durata del film come se fosse in tempo reale, occupando la vicenda lo spazio di un’unica nottata. Forse si nota un poco che la sceneggiatura non è di Mann, ma il lavoro compiuto è comunque egregio. Tom Cruise, oltre ad essere un divo, si conferma un ottimo attore, sostenuto da un ottimo J. Foxx che avrebbe meritato l’oscar come non protagonista, forse di più di quello per Ray, e menzione particolare la merita anche J. Pinkett-Smith, attrice non nuova per questo regista.
Ad impressionare, come ormai è divenuto un marchio di fabbrica della produzione Manniana, è la fotografia, curata da due direttori per il fatto che una buona parte del film è in digitale mentre la restante in pellicola, portando avanti l’evoluzione nata con Alì. Discorso duplice quindi: Dion Beebe meriterebbe un posto nel’Olimpo, ma forse ancora più in alto ci dovrebbe stare Paul cameron Escoffier, curatore della parte in pellicola, così bravo da non far notare la differenza.
Il vero protagonista di Collateral è la città di Los Angeles, filmata in modo unico, più vera del vero. Le sequenze in taxi e le inquadrature a piombo dall’elicottero rendono un’impressione di verosimiglianza stupefacente.
Collateral è anche il film delle coincidenze: coincidenza è l’incontro tra Vincent e Max (quest’ultimo non badava al cliente inizialmente), coincidenza è l’incontro tra Max e Annie, coincidenza è l’uomo che precipita sul taxi, coincidenza è la chiamata della polizia al momento del controllo, coincidenza è il telefono scarico di Max alla fine del film, e così per ore…
Il finale potrebbe sembrare insoddisfacente, ma appunto per questo ti aspetteresti un’altra cosa ed ecco che vieni spiazzato.
Collateral è un capolavoro del cinema contemporaneo, che fra qualche anno, quando Michael Mann verrà considerato maggiormente, sarà utilizzato come materiale didattico.
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vincent
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domenica 8 ottobre 2006
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unico...
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Finalmente questo bravo regista ci regala un film originale e forse unico nel suo genere.Non è un thriller,ne dramatico,ne d'azione è qualcosa che unisce questi generi avendo un'elavazione.I meriti vanno soprattutto a due punti portanti del film:la sceneggiatura e la regia,rispettivamente di Beattie e Mann.Strano dire che Hollywood ci dia qualcosa di originale eppure è così;Vincent,un killer Yuppie,intelligente,freddo e calcolatore che instaura un rapporto di stima e odio con un tassista,Max ossessionato dalla pulizia e con i sogni di un bambino.Vincent farà da Socrate,Max sarà il suo dicepolo.Però non sarà solo il discepolo ad imparare,in questo caso il maestro dovrà ascoltare nonostante voglia convincersi che quello è il suo lavoro,qualcosa gli entrerà nella sua testa dura e lo cambierà,purtroppo il lavoro gli porta il rischio e il suo discepolo anche è cambiato.
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Finalmente questo bravo regista ci regala un film originale e forse unico nel suo genere.Non è un thriller,ne dramatico,ne d'azione è qualcosa che unisce questi generi avendo un'elavazione.I meriti vanno soprattutto a due punti portanti del film:la sceneggiatura e la regia,rispettivamente di Beattie e Mann.Strano dire che Hollywood ci dia qualcosa di originale eppure è così;Vincent,un killer Yuppie,intelligente,freddo e calcolatore che instaura un rapporto di stima e odio con un tassista,Max ossessionato dalla pulizia e con i sogni di un bambino.Vincent farà da Socrate,Max sarà il suo dicepolo.Però non sarà solo il discepolo ad imparare,in questo caso il maestro dovrà ascoltare nonostante voglia convincersi che quello è il suo lavoro,qualcosa gli entrerà nella sua testa dura e lo cambierà,purtroppo il lavoro gli porta il rischio e il suo discepolo anche è cambiato...Beh è tutto il finale potrebbe deludere ma è più giusto che sia così,che sia un qualcosa che finisce,perchè le cose che prima finiscono sono sempre le più belle.Più che altro il pre-finale è un pò deludente.Recitazione e fotografia a livelli altrettanto alti...Cruise è perfetto,Foxx un pò meno ma controbilanciano Javier Bardem e Barry Shabaka Henley.Los Angeles con la fotografia digitale e l'atmosfera della storia diventa il terzo protagonista-attore.A parte i dialoghi tra i due protagonisti,che sono da antologia senza dubbio,c'è la splendida scena della discoteca.Infine non poteva mancare il pezzo forte di Mann,la colonna sonora tra canzoni latine e il particolare Rock delgi Audioslave,c'è l'incalzante tema sonoro di James Newton Howard con come ciliegina sulla torta il Requiem di Antonio Pinto.
"Un Uomo sale sulla metropolitana è muore.Pensi che se ne accorgerà qualcuno?"
Questa è l'affermazione di Vincent che deve farci ragionare:Noi siamo davvero qualcosa in questo immenso nulla?E se ci succede qualcosa chi se ne accorgerà?
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seth89
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venerdì 21 luglio 2006
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uno straordinario m.mann ci regala un capolavoro.
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Colateral è uno di migliori action-Thriller prodotti negli ultimi anni.
La sceneggiatura unisce azione e riflessione, realtà e invenzione, spettacolarità e semplicità.ù
la sapiente maestria registica di Michael Mann porta sul grande schermo un film dalle forti emozioni, totalmente diverso dagli altri, forse per quel sapore geniale che gli ha conferito il regista americano con le riprese mozzafiato e i qui primi piani sapientemente mossi.
Un thriller lontano dalle morti da monologhi, dagli impossibili inseguimenti, dall'accento romanzesco. Questa volta possiamo ammirare un crudo racconto di omicidi, senza che prevalga alcun tipo di punto di vista.
Michale Mann fa da splendida cornice a due grandissimi attori:Jamie Foxx e Tom Cruise.
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Colateral è uno di migliori action-Thriller prodotti negli ultimi anni.
La sceneggiatura unisce azione e riflessione, realtà e invenzione, spettacolarità e semplicità.ù
la sapiente maestria registica di Michael Mann porta sul grande schermo un film dalle forti emozioni, totalmente diverso dagli altri, forse per quel sapore geniale che gli ha conferito il regista americano con le riprese mozzafiato e i qui primi piani sapientemente mossi.
Un thriller lontano dalle morti da monologhi, dagli impossibili inseguimenti, dall'accento romanzesco. Questa volta possiamo ammirare un crudo racconto di omicidi, senza che prevalga alcun tipo di punto di vista.
Michale Mann fa da splendida cornice a due grandissimi attori:Jamie Foxx e Tom Cruise. Se per l'ex "Alì" non c'erano dubbi sulle sue capacità, l'"ex ragazzo di Top Gun" ha dimostrato una volta per tutte di saper recitare anche parti alquanto difficili, regalando allo spettatore una verosimile interpretazione.
i due personaggi interpretati dai grandi attori, con le loro diverse linee di pensiero, riescono a portare sullo schermo, in mezzo a tutta l'azione del film, anche riflessioni sui due punti di vista. Lo spetttaore col finale del film, quindi, non si aspetta solo come vada a finire la storia, ma quale dei due modi di pensare prevalga, poichè entrambi non possono coesistere.
I suggestivi tocchi di Michael Mann finiscono poi col completare questo straordinario film, avvincente, intrigante, fantastico.
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cineofilo92
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martedì 11 aprile 2006
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magistrale, unico!!!
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Benvenuti nella VERA Los Angeles!
Grande l'attore, grande il regista, che si vuole di più?
Credo che questo film meriti addirittura l'Oscar.
Cruise brizzolato è una gustosa rarità da non perderere, e Foxx, anche quello micidiale. I due bravi attori mescolati a una trama adrenalinica fanno sì che il film sia un grosso colpo cinematografico. Sceneggiatura e fotografia da urlo.
DA NON PERDERE!
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(di alessio)
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gianpaolo
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mercoledì 22 marzo 2006
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"cruise" dannato
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La condizione esistenziale dei personaggi,..è un qualcosa che caratterizza decisamente i lavori di "Michael-Mann",...componente (non secondaria) questa che si interseca opportunamente con le vicende narrate.
Ricordo nel bellissimo "Strade violente",...un grande James-Caan nei panni di un rapinatore in "cerca di un figlio da adottare,...e nell'altrettanto bello "The-heat",...Al-Pacino alle prese con il dramma esistenziale della figlia.
In "Collateral",...è la filosofìa fatalista di un grande "Tom-Cruise ad imperare,...la vicenda per certi versi assomiglia ad una sorta di metaforico viaggio all'inferno in cui l'attore americano veste magistralmente i panni del dannato.
Da segnalare la sequenza finale, nella quale il protagonista sembra essere mestamente traghettato nell'aldilà dalla metropolitana.
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La condizione esistenziale dei personaggi,..è un qualcosa che caratterizza decisamente i lavori di "Michael-Mann",...componente (non secondaria) questa che si interseca opportunamente con le vicende narrate.
Ricordo nel bellissimo "Strade violente",...un grande James-Caan nei panni di un rapinatore in "cerca di un figlio da adottare,...e nell'altrettanto bello "The-heat",...Al-Pacino alle prese con il dramma esistenziale della figlia.
In "Collateral",...è la filosofìa fatalista di un grande "Tom-Cruise ad imperare,...la vicenda per certi versi assomiglia ad una sorta di metaforico viaggio all'inferno in cui l'attore americano veste magistralmente i panni del dannato.
Da segnalare la sequenza finale, nella quale il protagonista sembra essere mestamente traghettato nell'aldilà dalla metropolitana.
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ggalletti
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lunedì 8 agosto 2005
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coyote, non ti spostare
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Se i titoli di coda fossero comparsi alle spalle del coyote turista tra le autostrade notturne di Los Angeles, Collateral sarebbe stao un piccolo, e magari breve capolavoro. Un altro momento in cui far finire il film poteva essere quello in cui il diavolo e l'acqua santa si sfracellavano in macchina dopo il rodeo tra i semafori rossi. Morto l'uno, morto l'altro, salvato il finale!
Eppure no, benchè appaia molto suggestivo il finale OK Corral ultra metropolitano (nel senso di un western con duello metropolitano in metropolitana), il sospetto che troppo sia stato concesso alle logiche del cinema d'azione hollywoodiano ci rimane. Siamo sicuri che il fragore suscitato dagli inseguimenti nei grattacieli, nelle carrozze del metrò e tra tonnellate di vetri infranti non stoni con l'ipnotica ambientazione nella notte di Los Angeles? Siamo sicuri che la deriva sentimentale della vicenda non annacqui la sceneggiatura giocata sul rapporto attrazione-repulsione tra i due protagonisti? L'unico problema del film è che è stato girato a Los Angeles, ma venduto a Hollywood: uno stesso luogo che dista da se stesso diverse miglia di cinema disperso.
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