Welcome to Collinwood |
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Un film di Joe Russo, Anthony Russo.
Con William H. Macy, Sam Rockwell, Jennifer Esposito, George Clooney, Luis Guzmán.
continua»
Commedia,
durata 86 min.
- USA 2002.
MYMONETRO
Welcome to Collinwood
valutazione media:
1,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Roberto Nepoti
La Repubblica
Incarcerato per furto d'auto, un balordo riceve da un ergastolano la soffiata per il colpo grosso, mette assieme una banda sgangherata e tenta di derubare un banco di pegni. Salvo che il gruppo è interamente composto di "loser", meglio: di autentici freak. Con loro, anche il più piccolo buco nel muro è destinato ad assumere proporzioni epico-parodistiche. Prima realizzazione della Section Eight, la casa produttrice di Steven Soderbergh e George Clooney, Welcome to Collinwood è il rifacimento americano, di Big Deal on Madonna Street: ovvero I soliti ignoti, pietra-miliare della commedia all'italiana nonché film di culto presso i cinefili d'Oltreoceano.
L'idea di mettere in parodia il cinema di crimine made-in-Usa, che tende a prendersi troppo sul serio o a scivolare nella falsa, secondo lo stile "malincomico" di Monicelli non sembrava, a priori sbagliata; era difficile da realizzare, però, a partire da un film fortemente connotato di realtà italiana ed epocale come quello interpretato da Gassman, Mastroianni, Murgia & Co. A farne un remake si era già provato, vent'anni fa, Louis Malle con cast all-american (il film era I soliti ignoti made in Usa) prendendosi parecchie libertà rispetto alla sceneggiatura di Age, Scarpelli e D'Amico.
Al contrario, i fratelli Russo si limitano a ricalcare il modello italiano: sia nei personaggi sia nell'atmosfera, sia nelle situazioni che intralciano i progetti dell'inetta gang.
Dovendo tutto all'originale, la faccenda funziona discretamente quanto a divertimento; però non va oltre il pastiche di situazioni comiche già-viste, allineate l'una di seguito all'altra senza spremere una sola idea personale. Il che dà alla commedia un aspetto anonimo da una parte, un po' falso e scopiazzato dall'altra (tanto per stare nell'attualità, Anthony e Joe occhieggiano anche a Cohen e Tarantino: che ci azzecca il pulp contemporaneo con gli antieroi bonari e un po' patetici di Monicelli?).
A rendere l'esperienza, tutto sommato, piacevole, provvedono fortunatamente alcuni soliti ignoti dello schermo, quegli attori dei quali non si ricorda mai il nome ma che, spesso, rubano la scena alla star: William H. Macy, in una parte ricalcata sul personaggio di Marcello Mastroianni, Isaiah Washington, "Ferribotte" in versione african-american, Sam Rockwell, Luis Guzman, Michael Jeter. Gustoso anche il cammeo di George Clooney, nel ruolo di un ganster tatuato esperto in cassaforti.
Da La Repubblica, 07 giugno 2003
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